“15 – La fotografia oltre l’umano” - Un vernissage che diventa dialogo

 







“15 – La fotografia oltre l’umano”


Un vernissage che diventa dialogo

 







di Giuseppina Irene Groccia |04|Ottobre|2025|



Non una semplice inaugurazione, ma un intreccio di sguardi, relazioni e spazi vitali. Così si è presentato sabato 27 settembre il vernissage della mostra “15 – La fotografia oltre l’umano” presso la CathartGallery di Varese, trasformando l’apertura ufficiale in un’esperienza condivisa.

 

La città, con la sua vocazione artistica, ha accolto un evento che ha superato la dimensione della pura esposizione per diventare un’occasione di incontro. Determinante è stato il ruolo dello spazio: la galleria di Carla Pugliano, che con magnifica accoglienza e grande professionalità ha saputo gestire l’allestimento e la stampa, si è rivelata una cornice capace di amplificare il linguaggio delle opere senza mai sovrastarlo, restituendo al pubblico la giusta intimità e una luce museale indispensabile per la fotografia.

 



Alla guida del progetto, l’ideazione e la cura di Ilaria Pisciottani, che ha saputo intrecciare visioni e sensibilità differenti, dando alla mostra una coerenza narrativa e un respiro critico che hanno reso l’evento più di una semplice esposizione, e cioè un percorso pensato come esperienza collettiva.

 

L'artista e curatrice Ilaria Pisciottani e il critico Roberto Mutti





L’atmosfera respirata durante il vernissage non si è misurata in numeri o applausi, ma in quella sottile armonia che ha legato immagini, ambiente e persone. Ogni fotografia ha trovato il proprio posto, instaurando un dialogo con lo spazio e con chi lo abitava in quel momento.

 

Un ruolo centrale lo hanno avuto le collaboratrici coinvolte: professioniste serie, preparate, ma anche amiche di lunga data, tra cui proprio Carla Pugliano e Giuseppina Irene Groccia. La loro collaborazione non si è limitata alla semplice coesistenza, ma ha dato vita a un intreccio di sensibilità che, grazie alla visione curatoriale di Ilaria Pisciottani, si è tradotto in un progetto corale e autentico. “Il successo si ha perché succede qualcosa” – ha ricordato appunto la curatrice durante l’evento, e sabato quella sintonia di pensiero si è concretizzata in un percorso comune.


L'artista e gallerista ospitante Carla Pugliano con il critico 

Roberto Mutti




 

Il vernissage ha visto anche il contributo di autori di rilievo, le cui ricerche fotografiche sono state accolte con grande interesse. Esporre le loro opere ha significato riconoscere il valore di una ricerca che merita di essere diffusa, ma anche dare un segno di stima verso chi continua a interrogare la fotografia come linguaggio critico e poetico. I 14 fotografi selezionati – Matteo Abbondanza, Fabrizio Ceci, Michele Coccioli, Monica Cossu, Giuseppina Irene Groccia, Matteo Groppi, Sonia Loren, Alessio Marzola, Maria Cristina Pasotti, Ilaria Pisciottani, Alessandro Rovelli, Christine Selzer, Louis Selzer, Pier Paolo Tralli 

 




Il progetto non si esaurisce però nello spazio della galleria: le opere proseguiranno il loro cammino verso la Sicilia, entrando a far parte del museo a cielo aperto del Borgo di Cannistrà, grazie all’impegno e all’amicizia di Tonino Privitera. Un viaggio che testimonia come la fotografia possa abitare luoghi diversi e continuare a generare senso oltre l’evento.

 


Determinante è stato anche il lavoro redazionale: la cura del catalogo e della rassegna stampa, affidata a Giuseppina Irene Groccia – definita affettuosamente “la nostra Vasari” – ha garantito coerenza e qualità, offrendo all’iniziativa una cornice critica solida e professionale.

 


Il momento forse più intenso è stato l’intervento del critico Roberto Mutti, tra le voci più autorevoli nel panorama fotografico italiano. Con aneddoti sulle origini della fotografia e sui pionieri che ne hanno tracciato la strada, Mutti ha saputo affascinare il pubblico, offrendo nuove prospettive di lettura e consolidando il valore dell’esperienza.

 




Il pubblico stesso, numeroso e partecipe, ha giocato un ruolo chiave: colto, attento, entusiasta, ha trasformato la serata in un dialogo vivo tra chi espone e chi osserva. Tra i presenti spiccava una figura storica del fotogiornalismo italiano: Giorgio Lotti. Con una carriera lunga sessant’anni, oltre 400.000 scatti all’attivo e una vita trascorsa a documentare i protagonisti e gli eventi del Novecento – da Yasser Arafat a Brigitte Bardot, da Andy Warhol a Eugenio Montale, fino allo sbarco sulla Luna accanto a Giuseppe Ungaretti – Lotti ha portato con sé la testimonianza viva di un’epoca. Emblematico il record della sua fotografia ufficiale del premier cinese Zhou Enlai, stampata in oltre 100 milioni di copie, la più venduta al mondo.

 

Il vernissage è stato, in definitiva, un momento di gratitudine: verso chi ha proposto le proprie idee creative, verso lo spazio che ha accolto le opere, verso chi ha reso possibile il catalogo e la stampa di qualità, verso il critico che ha offerto uno sguardo illuminante, e soprattutto verso il pubblico, che ha dato calore e senso a ogni immagine. Ma soprattutto un ringraziamento va alla curatrice Ilaria Pisciottani, la cui visione ha reso possibile questo intreccio di energie, idee e relazioni.



 


Tra i ringraziamenti finali, non sono mancate le artiste Carlotta Baldazzi, Chiara Galliano e Luisa Montagna per la loro presenza, così come Maria Cristina Pasotti e Pier Paolo Tralli, che hanno immortalato con le loro fotografie i momenti salienti della serata.

 

“15 – La fotografia oltre l’umano” si è così rivelata molto più di una mostra: un passaggio che ricorda come l’arte sia sempre costruita su incontri, relazioni e luoghi capaci di restituire significato alle immagini.

























































































©L’ArteCheMiPiace - Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 










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