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Donne nell’arte - Un’Ultima Cena mai raccontata secondo Mariella Rinaldi

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  Donne nell’arte Un’Ultima Cena mai raccontata secondo  Mariella Rinaldi di Alessio Musella  |17|Luglio | 2025| Donne e storia dell’arte: il motivo per il quale ci sono così poche artiste donne nella storia dell’arte è semplice: fino a un secolo fa non era praticamente impensabile che una donna potesse fare l’artista, l’Arte era un campo riservato agli uomini”. In realtà a ben guardare, di artiste donne ce ne sono state, ognuna, a suo modo, ha dovuto affrontare una sfida e superare ostacoli, ma tutte sono riuscite a lasciare un segno nella storia. Da questa semplice considerazione nasce questo dipinto dell'artista Mariella Rinaldi. Le donne del Mondo dell'arte in un ideale ultima cena..... Possiamo solo immaginare cosa potrebbero raccontarsi, confidarsi confessarsi... Questa l idea dell'artista Mariella Rinaldi,da sempre con la sua arte,amica delle anime femminee.... Muse ispiratrici e artiste iconiche che ci sussuranno la loro enorme importanza nell'universo meravigli...

La piccola danzatrice di Degas - Grazia e scandalo

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  L’ArteCheMiPiace - Uno Sguardo sull’Opera Foto da Pinterest  La piccola danzatrice di Degas Grazia e scandalo di Giuseppina Irene Groccia |07|Luglio|2025| Tra le opere più affascinanti e controverse di Edgar Degas vi è senza dubbio La Petite Danseuse de Quatorze Ans , la scultura della giovane ballerina che, alla fine del XIX secolo, suscitò scalpore e meraviglia in egual misura. A differenza dei quadri più noti dell’artista, che ritraggono ballerine colte in gesti di danza e quotidiani, questa figura scolpita in cera sembra cristallizzare in eterno un momento di fragile attesa. La modella si chiamava Marie van Goethem , aveva davvero quattordici anni ed era un’allieva dell’Opéra di Parigi. Proveniva da una famiglia povera, la madre era lavandaia, le sorelle anch’esse coinvolte nel mondo del teatro e dei servizi domestici. Come molte delle cosiddette petites rats de l’Opéra, Marie viveva in un ambiente difficile, in bilico tra disciplina artistica e insidie sociali. Era fr...

Alberto Granata “ Il dolore degli altri” Etiopia 2020

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  L’ArteCheMiPiace - Uno sguardo sull’opera  di Giuseppina Irene Groccia |26|Aprile|2025| Non c’è distanza. Non c’è filtro. Le fotografie di Alberto Granata non stanno lì per essere guardate, ti vengono addosso. Sono pezzi di mondo che respirano ancora. Un viso scavato, un corpo disfatto, una stanza vuota che odora di fine. Non chiede permesso, la sua camera: entra. E quando entra, non torna più indietro. Alberto non racconta storie. Le porta in superficie. Le strappa dal fondo. È come se la macchina fotografica non fosse un mezzo, ma una ferita aperta, una lente che assorbe dolore e lo sputa fuori, nudo. Niente compiacimento, nessun estetismo da salotto. Solo realtà che brucia, e che continua a bruciare anche dopo lo scatto.  Non fotografa la povertà. Non fotografa la droga. Non fotografa la malattia. Fotografa ciò che resta. I resti. Gli avanzi di umanità che nessuno vuole vedere. E lo fa da dentro, senza indossare i guanti. Perché non puoi evocare la solitudine se non ...