L’ArteCheMiPiace – Libri da leggere
Dal paese delle aquile, verso l’Italia
di Redazione |30|Maggio|2023|
Era il 20 febbraio 1991 quando L’Albania buttò giù la statua
del dittatore più crudele che sia mai esistito.
Enver Hoxha tenne per più di quarantacinque anni il “suo”
popolo isolato e lontano dagli sguardi esterni del mondo. Vivevamo in una gabbia di catene invisibili dove
nulla esisteva oltre i nostri confini.
La propaganda comunista era all’ ordine del giorno: nelle scuole,
nelle fabbriche, ovunque. L’ occidente era il nemico del dittatore,
perciò, il popolo odiava il cuore dell’Europa. Il regime comunista controllava
e passava a setaccio tutto ciò veniva pubblicato.
L’arte, cultura, spettacolo,
editoria erano manipolati e manovrati dal meccanismo rigido e la repressione
forzata.
Il pensiero libero non era permesso a nessuno; il popolo metteva la
maschera della felicità e della prosperità e coloro che si ribellarono, furono
uccisi o internati insieme con la famiglia e tutti i loro parenti.
Non avevano
il diritto di studiare e facevano solo i lavori pesanti. Le moschee, le chiese ortodosse
e cattoliche furono distrutte. Eravamo un popolo ateo, Dio non esisteva per
nessuno ma non per scelta nostra.
Quel giorno però, proprio il 20 febbraio
1991, il popolo albanese si ribellò. I confini si spalancarono e la gran parte
della gente, abbandonò la patria.
Con l’arrivo della “democrazia” che fu solo
un miraggio, tutto sprofondò in miseria totale. Dal bel paese delle aquile, non
rimase niente oltre che le macerie.
Io arrivai in Italia, nel cuore dell’ Umbria, dove vivo tutt’ora, nel 1995 e così come tanti altri immigrati, lasciai in
lacrime la mia casa, gli studi, i sogni e i miei familiari.
Parlando la lingua
italiana, non ebbi difficoltà a trovare lavoro e ad integrarmi nella società.
Iniziai a conoscere e ammirare la letteratura italiana, i grandi poeti,
scrittori, artisti e, nonostante la fatica tra lavoro, casa, famiglia e i due
figli piccoli, trovavo il tempo per scrivere.
E così, nel 2003 e nel 2004
pubblicai in Albania i primi due libri, realizzando ciò che sognavo sin da quando
ero piccola.
Con l’andare del tempo, iniziai a scrivere il primo manoscritto in
italiano che pubblicai nel 2007.
Un anno dopo, pubblicai il libro di poesie a
favore di ONLUS (SLA). Altri libri seguirono con il passare degli anni, sia
romanzi che poesie. Nel 2011 pubblicai il romanzo “Gli occhi della madre”, sei
anni dopo “Il milionario povero” romanzo, 2018 la raccolta di poesie “Vivere“,
2019 pubblicai il romanzo “Oltre l’oceano” e nel 2020 a favore di ONLUS Associazione
Daniele Chianelli per la ricerca di Leucemia, Linfomi e Tumori, pubblicai la
fiaba “Sara e l’arcobaleno” con i disegni realizzati da una ragazza albanese,
guarita di Leucemia. In tutte le trame dei miei romanzi, ho dato sempre voce
come protagonista principale, alla donna: madre, moglie, figlia.
Lei conserva
tale potere indicibile, che l’uomo non è capace ad afferrare nemmeno la metà
della sua forza. La donna rigenera in grembo la vita stessa, perciò non si tira
davanti a nulla. Nei libri di poesie invece, esprimo in versi: l’incanto
dell’amore profondo, le meraviglie della natura, l’essenza della vita;
l’attualità sulla guerra, l’olocausto, i dispersi nel mare e, tutto ciò che i miei
occhi visionano e osservano attentamente, li trasformo in riflessioni indomite.
Oggi ho tanti progetti, alcuni lasciati a metà che, avendo la fede in Dio,
spero di portare al termine più prima possibile.
(Angela Kosta, Maggio 2023)
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