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Marzo 2024

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Dietro il Velo della Divinità – Il Fascino del Cristo di Sanmartino

L’ArteCheMiPiace – Favourites

 

Dietro il Velo della Divinità
 
Il Fascino del Cristo 
di Sanmartino
 
 

di Giuseppina Irene Groccia |30|Marzo |2024|

 

Nel cuore della Cappella Sansevero di Napoli, un’atmosfera di sacralità avvolge l’osservatore di fronte al Cristo velato, un’opera che si distingue per la sua straordinaria bellezza e profondità emotiva. Realizzato nel 1753 da Giuseppe Sanmartino, questo capolavoro scultoreo rappresenta uno dei vertici dell’arte barocca e continua a suscitare ammirazione e meraviglia nei visitatori di ogni epoca.

 



 

L’origine del Cristo velato risale a un momento di grande fermento artistico e culturale a Napoli. Inizialmente commissionato ad Antonio Corradini, il compito passò a Sanmartino a seguito della prematura morte del primo artista. Questo cambio di mano, tuttavia, non fece che aumentare la grandezza dell’opera, portando alla creazione di un’immagine che ha conquistato il cuore di generazioni di spettatori.

L’attenzione ai dettagli è sorprendente: il Cristo morto è raffigurato sdraiato su un giaciglio, avvolto da un velo che sembra quasi pulsare di vita propria. Ai piedi della scultura, gli strumenti della Passione – la corona di spine, le tenaglie, i chiodi – sono disposti con precisione chirurgica, aggiungendo ulteriore drammaticità e realismo alla composizione.

 

 

La statua, con la sua espressione serena e distesa, sembra quasi trasmettere la sensazione di un sonno placido, anticipando forse la sua imminente risurrezione. Tuttavia, è il velo che avvolge il corpo del Cristo a catturare l’attenzione e ad alimentare l’immaginazione degli osservatori. Quel velo, sottile e etereo, sembra essere più di un semplice tessuto: sembra essere un confine, una separazione tra il divino e il terreno, tra il mondo spirituale e quello materiale. 

 



 

Questa separazione simbolica associa ulteriori concetti a questa meravigliosa opera, suggerendo la dualità dell’esistenza umana e la ricerca costante di unione con il divino. Il Cristo velato va oltre la semplice rappresentazione della Passione e della resurrezione di Cristo; esso si erge come una porta aperta alla contemplazione e alla riflessione più profonda sul significato dell’umanità e della fede.

 

 

 

La leggenda che circonda l’opera aggiunge fascino e interesse al suo già intrinseco mistero. Si racconta che il principe committente, Raimondo di Sangro, noto alchimista e studioso, abbia trasmesso a Sanmartino il segreto della trasformazione del marmo in cristallo. Questa suggestiva narrazione, sebbene affascinante, è stata smentita da analisi scientifiche che confermano la natura interamente marmorea dell’opera.

 



Il Cristo velato si distingue per la sua capacità di comunicare emozioni e riflessioni spirituali che vanno ben oltre la superficie dell’opera. Le ferite visibili sul corpo del Cristo, i segni dei chiodi sulle mani e sui piedi, sono rappresentazioni struggenti della sofferenza umana e del sacrificio divino. L’accorto ingegno di Sanmartino nell’esprimere queste tematiche universali attraverso la scultura lo colloca tra i più grandi artisti della sua epoca.

 

 

 

Celebri viaggiatori e artisti, come il rinomato Antonio Canova, hanno lodato l’opera, riconoscendo in essa un’espressione sublime dell’arte e della fede. La sua presenza nella Cappella Sansevero continua a commuovere coloro che hanno il privilegio di contemplarla, diffondendo un messaggio di speranza e redenzione che si estende oltre i confini del tempo, toccando l’animo di chiunque vi si avvicini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
©L’ArteCheMiPiace – Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L’Identità Noir nei Misteriosi Autoritratti di Rimel Neffati

 L’ArteCheMiPiace – Divagazioni sull’arte 




L’Identità Noir nei 

Misteriosi 

Autoritratti di 

Rimel Neffati







di Giuseppe Cicozzetti    |29|Marzo |2024|




Quando si osservano le fotografie della giovane fotografa francese Rimel Neffati, si ha l’impressione che il tempo possegga una dimensione elastica, come un incedere altalenante, ellittico nel quale gli occhi non osservano più quanto abbiamo di fronte, qualcosa cioè di oggettivamente esistente, ma si smarriscono in una dimensione intangibile. C’è come una momentanea sospensione cognitiva, un esercizio in cui gli adulti, qualora vogliano recuperare l’attività ludica ormai smarrita, sono sfidati ad attingere alle proprie capacità interpretative. Un gioco duro ma onesto. E l’onestà è scandita dalla stessa Neffati che, sebbene non sembri, è modella di se stessa e dunque la sola interprete delle sue fotografie. 



Ha detto Epicuro che “la grande ricchezza risiede nel bastare a se stessi” e in questa autonomia ravvisiamo il desiderio dell’autrice di svincolarsi dai tempi e dalle modalità assegnate a una modella, per farsi lei stessa soggetto e determinare le regole del “gioco”. Un gioco con molte anime e tutte appena accennate, diligentemente. Un tocco di noir cede il passo talvolta a un macabro che non sgomenta ma intriga, un afflato romantico che dialoga con una nota circense, un bianco e nero interrotto solo talvolta da schizzi di colore che ne impreziosiscono la composizione. 




Tutto diviene un mondo misterioso, nella cui evanescenza, nell’incompletezza di talune immagini si ravvede un abbrivio che non necessita di sviluppo. Una completezza spuria ma funzionale all’immaginario e che forse proprio nell’abbozzo trova la chiave per la sua interpretazione. Donne misteriose, intriganti. Donne che cedono all’apparire di una sensualità giocosa e a tratti infantile, che a loro volta di dileguano dinanzi ai lugubri accostamenti con la morte (il tema della discontinuità inesorabile del tempo ritorna). Donne in odore di santità, con tanto di aureola luminescente che si confrontano con una forma di citazionismo quando Neffati si autoriprende in un ritratto in cui è del tutto simile a Frida Khalo. 


Tutto però vola via come un soffio leggero, tanto che aleggia qua e là lo spirito antico e delicato di Ernest Louis Lessieux, grandissimo acquarellista dell’Ottocento o, azzardiamo consapevolmente, alla veloce sensualità femminile dei dipinti di Richard Burlet. Ma gli echi sono tanti, così tanti che se volessimo ascoltarli tutti diverremmo sordi. Dunque è preferibile ascoltare la voce di Rimel Neffati che, nella completa autonomia stilistica ci parla, attraverso se stessa, di un mondo dilatato ma plausibile, trasognato eppure concreto in cui la fisicità corporea, seppure sapientemente scomposta, resta protagonista assoluta, a testimonianza della concretezza cui è costretta la fotografia.


Giuseppe Cicozzetti



When we look at the photographs of the young French photographer Rimel Neffati, we got the impression that time has an elastic dimension, such as a swinging movement in which our eyes no longer look at what we are facing, something that is objectively existing, but we lose into an intangible dimension.

There is a momentary cognitive suspension, an exercise in which adults, if they want to retrieve lost play, are challenged to draw on their interpretive skills. A tough but honest game. And honesty is spelled out by Neffati himself, who, though he does not seem, is a model of herself and hence the only interpreter of his photographs.




Epicurus said that “great wealth resides in sufficiency” and in this autonomy we see the desire of the author to free herself from the times and modes assigned to a model, to make herself subject and to determine the rules of the “game”. A game with many souls and all just mentioned, diligently. A touch of noir gives way to a macabre that does not mind but intrigues, a tired romantic who talks with a circus reminiscence, a black and white interrupted only sometimes by splashes of color that embellish its composition.




Everything becomes a mysterious world, in whose evanescence, in the incompleteness of some images, there is a start that does not need development. A spurious but functional completeness to the imaginary and perhaps just in the forearm finds the key to its interpretation. Mysterious, intriguing women. Women who appear to play a playful and childish sensuality, who in turn away from the painful approaches to death (the theme of the inexorable discontinuity of time returns).




Women in the smell of holiness, with a luminescent halo that compares with a form of citationism when Neffati picture herself in a portrait in which she is quite similar to Frida Khalo. But everything flies away like a light blow, so much like the old and gentle spirit of Ernest Louis Lessieux, the great watercolourist of the nineteenth century, or, knowingly, the fast female sensuality of Richard Burlet’s paintings.




But the echoes are so many, so many that if we wanted to hear them all we would become deaf. It is therefore preferable to listen to Rimel Neffati’s voice, who in his complete stylistic autonomy speaks to us through herself of a dilated, but plausible, dreamy yet concrete world where bodily physicality, even if cleverly decomposed, remains the absolute protagonist, witnessing the concreteness which photography is forced.


Giuseppe Cicozzetti


















Ph. Rimel Neffati

Sito Web Rimel Neffati



























Giuseppe Cicozzetti, critico fotografico, curatore. Scrive per riviste specializzate quali Foto.it, Artapp, Gente di Fotografia. 

Ha collaborato con numerosi fotografi italiani e internazionali scrivendo prefazioni alle rispettive pubblicazioni. 

Dal 2015 Collabora con l’Associazione Mediterraneum per l’allestimento delle edizioni del MedPhotoFest, di cui cura il catalogo annuale. 

Dal 2018 è membro della Fototeca Siracusana con cui partecipa alla cura dell’Estate Fotografica Siracusana, curando mostre e scrivendo i testi per il catalogo.

Su Facebook gestisce Scriptphotography, una seguitissima pagina di divulgazione e cultura fotografica. Vive a Modica.  






















©L’ArteCheMiPiace – Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 




La Rubrica Divagazioni sull’Arte ospita articoli redatti da autorevoli amici e sostenitori del Blog L’ArteCheMiPiace, i quali ci offrono la possibilità di attingere ad emozioni e conoscenze, attraverso la condivisione di pensieri e approfondimenti.

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“Catarsi evolutiva” la nuova mostra personale di Carla Pugliano

    L’ArteCheMiPiace – Segnalazione Eventi



Catarsi evolutiva
la nuova mostra personale di 
Carla Pugliano



L’artista Carla Pugliano è al centro dell’attenzione con la sua
mostra personale intitolata “Catarsi evolutiva”

Questo evento artistico
si svolgerà dal 6 al 21 aprile nei luoghi che hanno ospitato un nome illustre
dell’arte contemporanea italiana: Lucio Fontana, a Comabbio, dove il
celebre pittore visse e produsse le sue ultime opere artistiche, tra cui i
famosi Tagli, Attese e Concetti Spaziali

L’evento sarà
patrocinato dal comune di Comabbio

Dopo il recente successo con la sua personale nello
storico Palazzo
Velli, nell’ambito di Rome Art Week (evento patrocinato da Ministero della Cultura, Regione
Lazio, Università La Sapienza)
, l’artista  torna nella sua provincia, a Comabbio, con
una nuova esposizione: CATARSI EVOLUTIVA  presso la Sala dedicata a Lucio Fontana.

Al suo attivo, ha oltre 40 esposizioni con
partecipazioni in importanti fiere di settore ed eventi di portata nazionale ed
internazionali. In occasione delle sue personali, tra gli altri, ha ottenuto
lusinghieri riconoscimenti da nomi illustri come Vittorio Sgarbi e Daniele
Radini Tedeschi, curatore della Biennale di Venezia.

La mostra “Catarsi Evolutiva” rappresenta un
viaggio attraverso l’anima, un percorso di metamorfosi e liberazione che si
manifesta con e attraverso l’arte. Il concetto di “catarsi” riporta anche
alla connessione in cui Aristotele lo pose in rapporto all’arte, egli osservava
come la partecipazione passionale che si realizza nello spettatore rispetto
alle vicende e al dramma non è semplicemente passiva e negativa (come l’aveva
considerata, e perciò respinta, Platone), ma rappresenta anzi quasi uno sfogo,
una liberazione da ciò che nell’anima corrisponde a tale pathos, e
dunque porta a una forma di rasserenamento e calma interiore.

“Attraverso una melanconica riflessione sul senso
dell’esistenza, cerco di raccontare silenzi, ansie, fragilità e solitudine, ma
anche la volontà di riscatto, sentimenti che, attraverso la rappresentazione
artistica, mi restituiscono un senso di pace profonda. Tematiche universali che
trascendono il tempo e restano sospese sul filo dell’eternità. La mia ricerca
intimista si concentra sui corpi, sui volti, quali tramiti di un messaggio che
si dissolve talvolta in scenari onirico-mitologici, altri in contesti surreali
di carattere astratto. In alcune tele emerge il conflitto tra tradizione e
contemporaneità: la pazienza di chi costruisce strati di incarnato velatura su
velatura, e l’istinto che porta a liberare spatolate materiche e pennellate
indisciplinate, alla ricerca di un viscerale ‘punto di rottura’..”

Carla Pugliano, con la sua pittura eterogenea e
profondamente emotiva, ci invita a esplorare mondi interiori e a riflettere sui
sentimenti umani. Un
viaggio esperienziale intenso tra le 25 tele presentate che raccontano la
spasmodica ricerca di contenuti e combinazioni cromatiche “Credo che il processo creativo
rimanga sempre un mistero. Esso avviene come una sintesi di ciò che ci spinge a
cercare un significato nella vita attraverso l’arte. Nel groviglio emozionale
della pittura, entrambi gli emisferi del cervello sono attivati: il sinistro,
dedicato alla razionalità e alla visione dettagliata, e il destro, alla
creatività, alla visione globale e all’intuizione. Trovare l’equilibrio tra
questi due aspetti e continuare a evolversi è la sfida costante di ogni
artista”



L’ARTISTA

 

Di indole tumultuosa e inquieta, la sua passione per l’arte
emerge come indispensabile nutrimento per l’anima. Le prime opere riflettono
uno stile impressionista, successivamente influenzata dall’arte barocca ha
approfondito la sua ricerca artistica nella pittura del Romanticismo, Accademico
e Simbolismo. A seguito del Master Accademico di livello internazionale con il
Maestro Roberto Ferri, consolida l’attrazione per il figurativo. Fin dalle sue
prime apparizioni in mostre collettive e rassegne, ottiene lusinghieri
riconoscimenti di pubblico e critica. Alcune opere sono ora parte di collezioni
private.

 





Stralci critici

 “Nei quadri di Pugliano emerge una qualità
molto alta degli incarnati attraverso le varie velature e i mezzi toni,
un’epidermide trattata con una maestria davvero notevole, e questa è una cosa
importante perché l’incarnato è la parte del quadro che rappresenta la
tradizione … però poi c’è il soggetto che spesso deriva da tematiche
mitologiche e visioni dell’artista e questo si collega ad una matrice più
surreale, intorno vediamo degli sfondi che hanno un carattere a volte astratto
e quindi queste tre istanze che si uniscono portano poi la pittrice ad essere
molto originale. … L’arte di Carla non è un’arte autoreferenziale ma è un’arte
rivolta a tutti, rivolta alle persone, ….va bene la perfezione della maestria,
della Tecnica pittorica, però ci deve essere dietro un bel messaggio e questo
messaggio di Pugliano, così incisivo e pregnante per i nostri tempi, la rende
una protagonista importante della contemporaneità” 

Daniele Radini Tedeschi




“La tecnica
sapiente dell’autrice conferisce alle opere un’immediata attrazione…Una ricerca
inesausta di posture corporali capaci di raccontare stati d’animo in movimento,
l’emozione colta nella sua estensione, nella carne. Il risultato è
sorprendente. …L’autrice non dimentica l’invisibile, lo spirito delle cose, che
emerge dalle contorsioni dei corpi, vere Coreografie che trasformano in danza,
quindi musica, il racconto. È Schopenhauer che distingue la musica dalle altre
arti, perché in essa non è più rintracciabile nessun riferimento al mondo
concreto e il suo linguaggio è universale.” … È il luogo della follia,
dell’emozione, è là che il logos non trova dimora. L’autrice ha dimorato in
quel luogo ed ha raccontato a noi cosa ha vissuto, da cosa è stata
attraversata.” 

Vittorio Sgarbi




La mostra,
curata da Massimo Cassani, è promossa dall’Associazione culturale Il borgo
di Lucio Fontana
con il patrocinio del Comune di Comabbio.

L’inaugurazione
avrà luogo il 6 aprile 2024 alle ore 17.30 e la mostra proseguirà
fino al 21 aprile con il seguente orario: sabato e domenica ore 10.00/12.30 e
16.00/18.30. Ingresso libero.





Per
informazioni: ilborgodiluciofontana@gmail.com

Per ulteriori informazioni sulla mostra
e l’artista, visitate

https://www.instagram.com/carla_pugliano/

https://www.facebook.com/carla.pugliano/

https://carlapuglianoartist.com/

©L’ArteCheMiPiace – Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 




La sezione Segnalazione Eventi propone informazioni su manifestazioni dedicate ad arte e cultura. Gli interessati alla pubblicazione degli eventi culturali in questa sezione, potranno inviare relativo comunicato stampa, locandina e altro materiale informativo alla seguente email: gigroart23@gmail.com



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V E R N A C O L A N D O Antologia di Liriche in Vernacolo

  L’ArteCheMiPiace – Libri da leggere


V E R N A C O L A N D O

Antologia di Liriche in Vernacolo
di Redazione |25|Marzo|2024|

È attesa nei prossimi giorni questa nuova pubblicazione di
L’ArteCheMiPiace in sinergia con il Gruppo Amici Poeti di Corigliano Rossano.
Si tratta di una preziosa antologia di liriche in vernacolo, progettata per
fornire una selezione di brani molto rappresentativi e di eccelsa fattura.

  

La splendida prefazione del Professor Giuseppe De Rosis introduce e
approfondisce i nobili intenti di questo volume, mettendo in luce la potenza
salvifica della poesia in un periodo contrassegnato da molteplici difficoltà sociali.

 

Nella retro copertina del libro, è presente un breve ma
incisivo testo di Giuseppina Irene Groccia, che introduce il tema principale
attraverso una sintesi mirata, offrendo così al potenziale lettore
un’anticipazione della ricchezza e profondità del materiale presente nel libro.

 

La raccolta antologica vanta la partecipazione di 14 autori,
tra cui Angela Campana, Pasquale Caruso, Maria Curatolo, Lina Felicetti, Aldo
Fusaro, Luigi Godino, Marisa Lucisano, Ornella Mamone Capria, Stefania Pezzo,
Pietro Pometti, Ida Proto, Anna Ruffo, Costantino Castriota Scanderbeg
e
Marinella Scigliano.

Ognuno di loro arricchisce il volume con la propria voce
poetica, contribuendo in modo distintivo e prezioso alla varietà e alla
profondità del volume.

 

 

Prefazione a cura di Giuseppe De Rosis


Ha un senso un’antologia di poeti, per giunta hic et nunc
vernacolari, se fuori infuria l’interminabile ferocia del mondo, se il grido di
Antigone “ Io sono nata non per condividere l’odio, ma l’amore”, è una vox clamantis
in deserto? Che senso ha, se a due passi da noi, se lontano da noi il messaggio
del Nazareno “ Ama il prossimo tuo come te stesso”, si perde nell’aria come i
responsi della Sibilla, cancellato dall’orrore nei Kibbutz e a Gaza? Non è
forse un’idea bislacca poetare in vernacolo, se questo è il tempo della
dittatura dell’istante, di una cultura basata sulla prestazione, perché ci
interessano i risultati, non le persone? Ha, invece, un senso ampio e profondo.
Perché la poesia, anche se circoscritta ad un borgo, ad una casa, ad un
ricordo, è il canto di quanti, come i nostri poeti, vogliono essere portatori
d’ideali e di valori, vanno alla ricerca – tra le sillabe e con le sillabe –
del tempo perduto, vogliono fissare sulla carta esperienze, ombre, attimi, cieli,
altrimenti destinati a perdersi nel buio. Perché la poesia non si rassegna mai
al disamore e alla disumanità. Scrivere, allora, per i nostri poeti è insieme:
un atto d’amore verso la propria terra; un segno di eterna riconoscenza verso
un mondo lontano solo cronologicamente; una vittoria contro il potere
annichilente che il tempo esercita anche sul passato; una rivolta per salvare
una realtà assoluta e metastorica; una sfida per segnalare che l’autenticità va
ravvisata non negli eventi straordinari della storia maior, ma nelle esperienze
comuni e scontate. Insomma, i nostri poeti, sia che presentino un ricordo non
sgualcito dal tarlo dell’età adulta, sia che parlino dell’amore come “cielo in
una stanza”, sia che rievochino persone e luoghi del natio borgo “non
selvaggio”, sia che riflettano sulla maledizione di Eraclito, sia che facciano
riferimento alla barbarie del nostro tempo, sia che inseriscano note di bonaria
e fine ironia, testimoniano che nel naufragio c’è qualcosa che si salva: è la
volontà indomita dell’uomo di perseguire i propri sogni, perché sono le nostre
passioni che fanno la storia e ne attestano la bellezza. Consapevoli che non
esiste incendio capace di fermare la loro voce, convinti che la poesia non
risponde a criteri di efficacia utilitaristica e non è una voce di bilancio,
hanno piena certezza che i versi vincono l’amnesia, il buco grigio del tempo,
resistono alla morte, non franano davanti al vero e al tempo incrinato. Dunque
poetare in vernacolo non è una deminutio capitis, ma la conferma che anche
questo tipo di poesia è un alto strumento di sopravvivenza reale e la
possibilità più attendibile di salvezza esistenziale, considerato che la penna
è l’unica attività valida a preservare dalla nullificazione le esperienze
esistenziali, perché la sottrae alla salsedine del tempo. Perciò uso del
vernacolo non come lusus, divertissement, vizio, panchina. Infine per i poeti
presenti nella raccolta un consiglio, che è anche un’esortazione e un invito, e
non posso non ricorrere al mio maestro e alla sapienza classica. Quando nel xv
canto dell’Inferno il divin poeta incontra Brunetto Latini, di cui è stato
discepolo, il maestro gli dice: “ Se tu segui tua stella non puoi fallire a
glorioso porto”. Questo per voi il mio augurio. E poi non dimenticate un
principio attivo del tetrafarmaco suggerito dalla saggezza dei padri: “Deum
sequi”.  Seguite il vostro demone, quello
che tiene i fili della vostra vita. Questo è il mio auspicio finale.




 


Testo in quarta di copertina a cura di Giuseppina Irene Groccia


Vernacolando” presenta una ricca selezione di componimenti poetici, evidenziando come, all’interno del panorama letterario, la poetica dialettale abbia conquistato un ruolo significativo. Essa si configura come un punto di ancoraggio per numerosi poeti, che ne hanno riconosciuto il valore come elemento di connessione tra la profondità della tradizione e l’urgenza della loro vocazione poetica. Questa ricerca di equilibrio è costantemente guidata dalla naturalezza del verso e da un’effusiva affabilità, evidenziando così la vitalità e la rilevanza della poesia in questo contesto.

Un’esplorazione incessante dei dati della realtà e la costante ricerca di chiarezza nella creazione poetica delineano una narrazione a più voci che si distingue per la sua imprescindibile chiave di lettura. Le coordinate fondamentali emergono nella riscoperta della musicalità compositiva e nella curata disposizione sulla pagina, inclusa la rispettiva traduzione in lingua. Questi elementi caratterizzano il percorso poetico con tratti decisi e incisivi, che si manifesta come un ricco patrimonio culturale intessuto delle peculiarità del territorio, dell’identità di un popolo e delle sfumature degli usi e costumi locali.

  


Il volume includerà un Compact Disc omaggio del talentuoso musicista e cantautore Carlo Lucisano, la cui opera è rappresentata anche in copertina. Il CD presenterà una selezione di brani in vernacolo, in perfetta sintonia con le liriche del libro, sia per la loro bellezza che per il loro significato, evidenziando così l’importanza del vernacolo in tutte le espressioni artistiche e letterarie del progetto.






Vernacolando

ISBN 9798883850034


In copertina opera di Carlo Lucisano


 © 2024 Pubblicazione Indipendente

L’ArteCheMiPiace Cod. Fisc. 97047760786


www.lartechemipiace.com


















©L’ArteCheMiPiace – Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 




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   L’ArteCheMiPiace – Segnalazione Eventi











L’iniziativa svolta nella sala conferenza del Circolo culturale “Zanotti Bianco” di Mirto Crosia





di Redazione |25|Marzo|2024|


 

Un successo la conferenza col politologo Pierluigi Iapichino che ha illustrato le funzioni del Parlamento europeo

 

Folta e interessata la platea.

 

Numerosi gli apprezzamenti verso il professionista ionico



CROSIA (CS) – “Ruolo e funzioni del Parlamento europeo”, è
stato questo l’ultima iniziativa, in 
ordine di tempo, strutturata dal Circolo culturale “Zanotti
Bianco” di Mirto Crosia. Ospite della 
struttura ionica è stato il politologo Pierluigi Iapichino.
Ampia la partecipazione di pubblico.

Numerosi gli apprezzamenti verso il professionista che, con
maestria, ha saputo semplificare un 
argomento non affatto facile per i non addetti ai lavori.

Il compito di introdurre e coordinare l’incontro è toccato a
Pina De Martino, Ds e componente del 
Gruppo operativo del Circolo culturale. Durante i saluti
istituzionali, il sindaco di Crosia,

Antonio Russo, ha evidenziato l’importanza dell’Unione
europea per la vita dei comuni, mentre il 
consigliere regionale della Calabria, Davide Tavernise, ha
messo in risalto prevalentemente i 
fondi europei utilizzati dalle regioni. La platea è stata
deliziata dall’esecuzione musicale al 
pianoforte dell’Inno alla Gioia (Inno europeo) a cura del
maestro Gennaro Salatino 
dell’Accademia Euphonìa di Mirto Crosia, a seguire la
presentazione della scheda biografica del 
relatore è stata curata da Florinda Cinelli. L’evento si è
concluso con l’intervento dell’ospite, 
appunto, il politologo Pierluigi Iapichino, a cui è stato
affidato l’incarico di guidare la platea sulle 
attività del Parlamento europeo, un’istituzione, spesso,
considerata “lontana” dai cittadini.

L’esigenza di parlare dell’argomento è nata dalla prossimità
delle elezioni europee, le quali troppo 
spesso occupano un interesse di secondo piano da parte della
cittadinanza attiva. Nel corso 
dell’iniziativa, il dottore Iapichino ha dapprima svolto un
excursus storico, soffermandosi 
sull’evoluzione che ha portato la Comunità europea a
diventare Unione europea nel corso del 
tempo. Sono state, inoltre, evidenziate le istituzioni che
compongono attualmente il sistema 
comunitario e i trattati che ne stabiliscono i principi e il
funzionamento. Successivamente, il 
politologo ha spiegato più dettagliatamente il ruolo del
Parlamento europeo, unico organo dell’Ue a 
essere eletto direttamente dai cittadini europei,
analizzandone la composizione, tra cui i Gruppi 
parlamentari, espressione dei partiti politici europei, Infine,
sono state indicate le funzioni che tale 
organo svolge, in particolare la funzione legislativa, la
competenza nel bilancio dell’Unione e il 
rapporto di fiducia che intercorre tra essa e la Commissione
europea.




















©L’ArteCheMiPiace – Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 




La sezione Segnalazione Eventi propone informazioni su manifestazioni dedicate ad arte e cultura. Gli interessati alla pubblicazione degli eventi culturali in questa sezione, potranno inviare relativo comunicato stampa, locandina e altro materiale informativo alla seguente email: gigroart23@gmail.com



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ROSSO CLIMA MOSTRA PERSONALE DI GIANNI MANTOVANI

 L’ArteCheMiPiace – Segnalazione Eventi

ROSSO CLIMA 

MOSTRA PERSONALE

DI  GIANNI MANTOVANI

 


Domenica 7 aprile 2024 alle ore 11 presso la Sala della Loggia in Piazza della Repubblica 5 a Formigine (MODENA), si inaugura “ROSSO CLIMA”, una personale di Gianni Mantovani che rimarrà allestita fino al28 aprile e sarà aperta al pubblico dal venerdì alla domenica nelle ore 10:00-13:00 e 16:00 -19:00.

La mostra è organizzata dall’Associazione Culturale IN ARTE ed è patrocinata dal Comune di Formigine Assessorato alla Cultura, e dalle Associazioni LEGAMBIENTE “Circolo Chico Mendes” e WWF – Emilia Centrale.

All’inaugurazione interverrà l’Assessore alla Cultura Marco Biagini ed i presidenti delle Associazioni.

La Mostra

La mostra di Gianni Mantovani, con note critiche di Tina De Falco “L’Arte come voce della natura”, vede esposti lavori pittorici ispirati all’ambiente a testimonianza della sensibilità verso la Natura radicata nell’artista modenese. Paesaggi, fiori e natura vengono rappresentati attraverso forme primarie ed essenziali che si nutrono di memorie e di una visione sognante.

Il motivo caratterizzante delle opere in mostra è il paesaggio su sfondo rosso, che testimonia la sensibilità dell’artista verso il surriscaldamento globale del pianeta ed i preoccupanti e sempre più accelerati cambiamenti climatici.

I titoli scelti da Gianni Mantovani per le opere in mostra (Anche noi nell’universo, foglie accarezzate dal vento, anche il cielo ci aiuta a vivere, quando sarà un altro giorno, anche noi nell’universo, le foglie si raccontano poesie,il riposo del vento, la luce che ci farà rinascere) riguardano i sentimenti della vita, i sogni e una visione fiduciosa e speranzosa del creato.




L’Artista

Gianni Mantovani vive a Concordia (MO) dove è nato nel 1950 e terminati gli studi artistici a Modena e a Bologna a 23 anni inizia ad insegnare al Liceo Artistico di Bologna e dopo aver vinto il concorso nazionale nel 1991 è stato Docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Tra gli altri, gli hanno dedicato scritti e note critiche: Renato Barilli, Mario Bertoni, Luigina Bortolatto, Maria Campitelli, Toti Carpentieri, Renata Casarin, Giorgio Celli, Claudio Cerritelli, Vittoria Coen, Diego Collovini, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Roberto Daolio, Gianfranco Ferlisi, Michele Fuoco, Armando Ginesi, Antonio E. M. Giordano, Walter Guadagnini, Filiberto Menna, Nicola Micieli, Luigi Meneghelli, Marco Meneguzzo, Sandro Parmiggiani, Marilena Pasquali, Concetto Pozzati, Sandro Ricaldone, Matteo Vanzan.





L’Arte come voce della Natura


L’arte Contemporanea si è evoluta verso una nuova consapevolezza, concentrando il suo sguardo sul cambiamento ambientale e sugli effetti sul territorio.

E’ mutata l’osservazione ora si rivolge alla natura che muta. La ”Natura”non è più solo il soggetto della bellezza, o il modello da imitare, ma lo spettacolo che sta finendo.

Già nel 1988 l’autore McKibben con il suo libro “ La fine della Natura” dà una visone pessimistica dell’ambiente e in particolare del riscaldamento globale, dell’effetto serra, sono emozioni che prova e vuole avvertirci. Nel 2005 è sempre McKibben che fa un accorato appello all’arte affermando l’importanza nel far capire, attraverso il diretto coinvolgimento degli artisti “Il Climate Change”o il punto di vista emotivo.

L’arte, però, aveva già sentito la voce della Terra che mutava e in diversi modi ha dato e continua a dare il suo contributo per richiamare l’attenzione di tutti. E’ una nuova consapevolezza e il tema dei cambiamenti climatici diventa sempre più frequente nell’arte del nostro tempo. Gli artisti, tradizionalmente conosciuti come ambasciatori di Bellezza, oggi sono ambasciatori del cambiamento e si trovano di fronte una nuova sfida.

Artisti come Gianni Mantovani stanno affrontando il tema del riscaldamento globale attraverso opere emotive e simboliche, utilizzando il colore rosso per rappresentare un cielo e una terra ormai bruciati.

Le sue opere narrano di luoghi ridotti a pochi elementi, trasmettendo una sensazione di solitudine e anticipando un possibile futuro del pianeta.

Il suo rosso non è solo una scelta cromatica o stilistica ogni opera è un pezzo del suo stato emotivo, del suo sentire per ciò che accade intorno a Noi.

La sua arte potrei definirla “sentimentale emotiva” perché tratta il tema dell’ambiente con gli occhi di uno stato d’animo che è il suo e forse anche il nostro.

Occhi diventati rossi per la distruzione di liricità del paesaggio, per la distruzione dei luoghi cari.

Un discorso narrativo comprensibile anche ai bambini che colgono nel suo rosso la rabbia e per la distruzione di qualcosa che ci apparteneva.

La mostra “Rosso Clima” è un esempio di come l’arte Contemporanea si stia dedicando alla sensibilizzazione verso questa importante tematica, offrendone una visione “Rossa”


Tina de Falco






GIANNI MANTOVANI

mail: gianni_mantovani@alice.it



Biografia

Gianni Mantovani nasce a Concordia (Mo), dove tuttora
risiede.

Studia all’Istituto d’Arte di Modena e successivamente
all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

A diciassette anni vince il concorso indetto tra gli
studenti delle Accademie d’Arte Italiane

tenuto presso il Palazzo dei Musei di Modena e
successivamente partecipa, in rappresentanza

dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, alla “Terza Mostra
di Incisione” presso il Gabinetto

Nazionale delle Stampe a Roma.

Nel 1974 inizia a insegnare Discipline Pittoriche presso il
Liceo Artistico di Bologna.

Verso la metà degli anni ’80 la sua ricerca artistica si
orienta sul versante astratto in sintonia con

il critico Giorgio Cortenova che teorizza l’”Astrazione
arcaica”, presentandolo alla Pinacoteca

di Macerata e alla Galleria Civica di Vicenza.

In quel periodo espone le sue opere improntate ad un’
astrazione che diventa sempre più lirica, a

Modena, Firenze, Verona, Roma, Pavia, Sofia (Bulgaria).

Nel 1991 è vincitore del concorso nazionale per
l’insegnamento di “Pittura” nelle Accademie

d’Arte italiane in cui i titoli artistici sono fondamentali
per l’assegnazione del punteggio.

Dal 1994 è docente di ruolo di “Pittura” e in seguito di
“Disegno” presso l’Accademia di Belle

Arti di Bologna e per vari anni è segretario dell’Istituto
di Pittura.

L’Università di Bologna gli offre contratti per tenere
lezioni ai corsi di specializzazione SISS

dei futuri insegnanti di Educazione Artistica e Discipline
Pittoriche.

Gli anni ’90 vedono Mantovani appassionarsi all’Arte
Tribale, ed in modo particolare a quella

africana. Opere di Arte Africana della sua collezione sono
state esposte a Parigi, Genova e

Milano, e pubblicate su libri e riviste in Francia,
Inghilterra, Belgio e Usa.

Questo interesse contribuisce in modo significativo ad
accelerare una svolta creativa che era già

nell’aria in cui le nuove opere pittoriche si caricano di
immagini semplici e fantastiche.

Paesaggi, fiori e natura vengono rappresentati attraverso
forme primarie ed essenziali

nutrendosi di memorie e di una visione sognante.

Vengono realizzate mostre in spazi pubblici e privati:
Galleria Romberg di Latina, Fiera d’arte

di Roma “Riparte”, Galleria Mazzocchi di Parma, Istituto di
Cultura “Casa Cini” di Ferrara,

Istituto di Cultura Italiano di Berlino, Galleria Comunale
di Angoulême (Francia), Galleria

dell’Università di Parenzo (Croazia), Castello dei Pico di
Mirandola, Museo Civico di

Castelfranco Emilia, Pinacoteca Nazionale di Bologna,
Galleria Unimediamodern di Genova.

Mantovani sempre di più affronta le tematiche ambientali e
sente l’urgenza di affrontare tutti

assieme i problemi legati ai cambiamenti climatici e al
surriscaldamento del pianeta.

 

Tra gli altri hanno dedicato scritti e note critiche:

 

Renato Barilli, Mario Bertoni, Luigina Bortolatto, Maria
Campitelli, Toti Carpentieri,

Renata Casarin, Giorgio Celli, Claudio Cerritelli, Vittoria
Coen, Diego Collovini,

Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Roberto Daolio,
Gianfranco Ferlisi, Michele

Fuoco, Armando Ginesi, Antonio E. M. Giordano, Walter
Guadagnini, Massimo

Mussini, Filiberto Menna, Nicola Micieli, Luigi Meneghelli,
Marco Meneguzzo,

Sandro Parmiggiani, Marilena Pasquali, Concetto Pozzati,
Giuliano Serafini, Sandro

Ricaldone, Matteo Vanzan.




Bibliografia Essenziale

 

GIORGIO CORTENOVA “L’Onda astratta degli anni ’80”, Le Arti
News, Macerata, gennaio 1985

GIORGIO CORTENOVA “L’Astrazione arcaica di Gianni
Mantovani”, testo catalogo mostra personale

Pinacoteca e Musei, Macerata; Chiesa di San Giacomo,
Vicenza, 1985

MARIANO APA “Mantovani e l’astrazione ritornante” testo
catalogo mostra personale, Palazzo Olivi,

Sassoferrato (An), 1985

GIORGIO CORTENOVA “Gianni Mantovani”, Flash Gallerie, dal
catalogo della personale di Macerata,

Milano, 21.03.1985

LUCIO DEL GOBBO “Successo per la mostra di Gianni
Mantovani”, Corriere Adriatico, Ancona, 20.05.1985

MARINA ALOISI “Gianni Mantovani Chiesa di San Giacomo a
Vicenza”, Arte, Milano, giugno 1985

MARISTELLA BODINO “Gianni Mantovani in mostra a Vicenza”,
Epoca, Milano, giugno 1985

GIULIANO SERAFINI “Gianni Mantovani: l’astrazione arcaica”,
Terzoocchio, Bologna, giugno 1985

FERRUCCIO VERONESI “Il pittore Gianni Mantovani presso la
Chiesa di San Giacomo a Vicenza”, Il Resto

del Carlino ediz. Modena, 12.06.1985

GIULIANO MENATO “Mantovani a San Giacomo”, Il Gazzettino di
Venezia, 21.07.1985

ARMANDO GINESI “Gianni Mantovani”, testo catalogo mostra
personale Palazzo San Giorgio, Campobasso,

ottobre 1985

DONATELLA VERZURA “Frammenti di Gianni Mantovani”, Flash
Gallerie, Milano, novembre 1985

LUIGI MENEGHELLI “Sfida sulle grandi dimensioni”, L’Arena,
Verona, 27.01.1986

PATRIZIA BONFIGLIOLI “Gianni Mantovani al Centro di
Documentazione Arti Contemporanee”,

Terzoocchio, Bologna, marzo 1986

MARIA GRAZIA TORRI “Gianni Mantovani alla Galleria Civica di
Campobasso”, Segno, Pescara, marzo

1986

CARLO FEDERICO TEODORO “Gianni Mantovani dal colore puro al
tempo delle lacerazioni”, L’Unità ediz.

Modena, 21.03.1986

FERRUCCIO VERONESI “Gianni Mantovani -scelte astratte- alla
Galleria del Popolo di Mirandola”, Il Resto

del Carlino ediz. Modena, 07.05.1986

TOTI CARPENTIERI “Gianni Mantovani al Castello dei Pio a
Carpi”, Terzoocchio, Bologna, giugno 1986

DONATELLA VERZURA “Gianni Mantovani artista pubblico”, Flash
Art Gallerie, Milano, estate 1986

MARIA GRAZIA TORRI “Gianni Mantovani e il segno del
crepuscolo”, Arte e Cronaca, Lecce, agosto 1986

CARLO FEDERICO TEODORO “Situazioni” testo catalogo mostra,
Spazio Espositivo, Modena, settembre

1986

LUCIO CABUTTI “Fra sagome e tracce le ricerche di 12
artisti”, Arte, Milano, maggio 1987

STELLA RIZZARDI “Sagome e Tracce”, Flash Art, Milano, maggio
1987

STELLA RIZZARDI “Sagome e Tracce in ambulatorio” Paese Sera,
Roma, 11.05.1987

SALVATORE DI BARTOLOMEO “Gianni Mantovani al Caffè Voltaire
di Firenze”, Le Arti news, Macerata,

gennaio 1988

NADIA RAIMONDI “Carte” note critiche catalogo mostra, Museo
Nazionale, Sofia (BULGARIA), 1988

PATRIZIA BONFIGLIOLI “Gianni Mantovani ad Astraendo”,
Terzoocchio, Bologna, maggio 1988

GIULIANO SERAFINI “Gianni Mantovani al Caffè Voltaire”,
Terzoocchio, Bologna, maggio 1988

CLAUDIO CERRITELLI “Astraendo” testo catalogo mostra Palazzo
Municipale, Concordia, 1988

ROBERTO DAOLIO “Coincidenze” testo catalogo mostre, Collegio
Cairoli, Pavia; Rocca del Castello,

Vignola; Studio B2, Genova, 1989

VITTORIA COEN e MARILENA PASQUALI “Luci incrociate” testi
catalogo mostra, C.L.E.B. Gallery, San

Benedetto Po (Mn), 1989

MASSIMO MUSSINI “Disegni”, testo catalogo mostra Galleria
Galaverni, Reggio Emilia, 1989

 

FRANCESCO BONAZZI “Gianni Mantovani – C.l.e.b. Gallery”,
Flash Art, Milano, 1989

RENATA CASARIN “Gianni Mantovani alla Gallery Club”, Segno,
Pescara, ottobre 1989

MARIA CAMPITELLI “Luci incrociate di Gianni Mantovani”,
Juliet Art Magazine, Trieste, ottobre 1989

FERRUCCIO VERONESI “Gianni Mantovani a Vignola – Danze del
segno”, Il Resto del Carlino ediz.

Modena, 26.10.1989

ANTON CELESTE SIMONINI “Espone Gianni Mantovani alla Rocca
di Vignola”, Fatti Nostri, Castelfranco

Emilia, ottobre 1989

FRANCESCO BONAZZI “Gianni Mantovani – Rocca di Vignola”,
Flash Art, Milano, gennaio 1990

ENZO CIRONE “Genova – La linea astratta di Gianni
Mantovani”, Juliet Art Magazine, Trieste, febbraio 1990

MIRIAM CRISTALDI “Gianni Mantovani allo Studio B2 di
Genova”, Terzoocchio, Bologna, marzo 1990

MARIA CAMPITELLI “Gianni Mantovani alla Juliet’s Room di
Trieste”, Segno, Pescara, aprile 1990

ROBERTA CLON “Coincidenze di Gianni Mantovani”, Juliet Art
Magazine, Trieste, giugno 1990

MICHELE FUOCO “A Genova espone Gianni Mantovani”, Gazzetta
di Modena, 04.04.1991

DIEGO COLLOVINI “Gianni Mantovani alla galleria Ellequadro
di Genova”, Flash Art, Milano, luglio 1991

CLAUDIO CERRITELLI “Indefinite farfalle” testo catalogo
mostra personale, Galleria Ellequadro, Genova,

1991

CLAUDIO CERRITELLI “Aart” testo catalogo mostra, Galleria
San Luca, Bologna, 1991

ENRICO CRISPOLTI “La Pittura in Italia: Il Novecento 3 – Le
ultime ricerche” Edizioni “Electa”, Milano,

1994

NATALIA ASPESI, SAMUELE MAZZA e GIULIANO SERAFINI
“Cinderella’s Revenge” testi catalogo

mostre, Cristinerose Gallery, New York; Smith’s Galleries,
Londra; Lane Crawford, Hong Kong, edizioni

“Chronicle Books”, San Francisco (USA), 1994

SAMUELE MAZZA e MARCO MENEGUZZO “Impre-visto” testi catalogo
mostra, Idea Books, Milano, 1995

ENZO FABIANI “In Armonia” testo catalogo mostra, Palazzo
Ducale, Pavullo nel Frignano, 1995

SANDRO PARMIGGIANI “Arte in Provincia” testo catalogo
mostra, Castello della Rocca, Montecchio Emilia,

1996

ADA LOMBARDI e PATRIZIA SPECIALE “+ Mela – Male” testi
catalogo mostra, Riparte, Roma; Palazzo

delle Esposizioni, Roma, 1996

CONCETTO POZZATI, ROBERTO DAOLIO, CLAUDIA ZANFI “Per mari e
monti” testi catalogo mostre

personali, Galleria Mazzocchi, Parma; Istituto di Cultura
“Casa G. Cini”, Ferrara, 1998

FRANCO PATRUNO “Per Mari e Monti – Speciale Gianni
Mantovani”, La Voce di Ferrara, Marzo 2000

WALTER GUADAGNINI “Figure del ‘900”, LaLit edizioni d’arte,
Bologna, 2001

CARLO FEDERICO TEODORO “Profili di Artisti Modenesi Contemporanei”,
edizioni “Il Fiorino”, Modena,

2004

MARIA LUISA TREVISAN “Pesci d’aprile…in Pretura” testo
catalogo mostra, Palazzo della Pretura,

Castell’Arquato (Pc), 2000

NICOLA MICIELI “Marina di Ravenna 2005” testi catalogo
mostre, Park Hotel, Ravenna; Istituto Italiano di

Cultura, Berlino, edizioni “Capit Ravenna”, 2005

NICOLA MICIELI “Marina di Ravenna 2007” testi catalogo
mostre, Park Hotel, Ravenna; Galleria

dell’Università, Parenzo (CROAZIA); Fiera d’Arte
Contemporanea, Forlì, edizioni “Capit Ravenna”, 2007

SANDRO PARMIGGIANI e BARBARA SILVESTRI “Come un fiore” testi
catalogo mostra personale,

Castello dei Pico, Mirandola, 2007

MICHELE FUOCO “Nel primitivo eden dei fiori” Gazzetta di
Modena, 04.10.2007

ALBERTO BARBIERI “A regola d’arte”, edizioni “Mucchi
Editore”, Modena, 2008

MARIO BERTONI “Il Campo della Cultura a Modena”, edizioni
“Mimesis”, Modena, 2011

GIORGIO CELLI e MARIO BERTONI “Nel Vento” testi catalogo
mostre personali, Museo Civico,

Castelfranco Emilia; Castello, Sestola, 2011

LAURA MARTONCI “Nel Vento” Il Sole 24 Ore, 04.05.2011

REDAZIONE “Mantovani a Sestola” La Stampa, 25.07.2011

REDAZIONE “Modena – Gianni Mantovani” Segno, Dicembre 2011-
Gennaio 2012

REDAZIONE “Gianni Mantovani – Nel Vento” Il Giornale
dell’Arte, Dicembre 2011- Gennaio 2012

ELEONORA FRATTAROLO “Lascia un segno” testi catalogo mostra,
Pinacoteca Nazionale, Bologna, 2011

BEATRICE BUSCAROLI E ELENA MARCHETTI “In-SegnAti da Bologna”
testi catalogo mostra, Fondazione

Zucchelli, Bologna, 2016

VITTORIO ERLINDO E PAOLO CONTI “…E fu Terremoto” testi
catalogo mostre, Galleria Civica d’Arte

Contemporanea,Viadana, 2018; Abbazia, Weingarten (Germania),
2019

MICHELE FUOCO “La generosa creatività di tre noti artisti
docenti d’Accademia” Gazzetta di Modena,

08.03.2019

PAOLO GUALANDI E SANDRO MALOSSINI “Bologna Velata” testi
catalogo mostra, O.A.S.I, Vergato (Bo),

2020

HANA SILBERSTEIN, ENRICO MULAZZANI e MICHELE FUOCO “25
Artisti per la Repubblica Italiana”

testi catalogo mostra, San Giovanni in Persiceto (Bo), 2021

GIANFRANCO FERLISI “RamificAzioni” testo catalogo mostra,
Novi di Modena, 2021

MATTEO VANZAN “Nel respiro del Mondo” testo catalogo mostra,
Verona, 2021

SANDRO RICALDONE “Paesaggio, meta e origine” testo catalogo
mostra, Galleria Unimediamodern,

Genova, 2021

MICHELE FUOCO “L’urlo del pittore Mantovani contro il
surriscaldamento globale” Gazzetta di Modena,

22.01.2022

FRANCESCA MANZINI “RamificAzioni” testo catalogo mostra,
Novi di Modena, 2022

ANTONIO E. M. GIORDANO “Gianni Mantovani – Il giorno che
verrà” testo catalogo mostra,

Galleria Pallavicini 22, Ravenna, 2022

MARCELLO TOSI “Gianni Mantovani in mostra alla Pallavicini
di Ravenna” Corriere Romagna,

24.11.2022

SANDRO RICALDONE “Paesaggio, meta e origine” , Amicando
Semper n. 48, diretto da Enzo Santese

Gennaio 2023

CHIARA CINELLI “A Milano, l’arte è di “casa””,
Lombardia Economy, 10.01.2023

ALESSANDRO CHIODO “Le Ortiche: Antologia di arti e lettere”,
Pondera Verborum, Torino, 2023

CRISTINA ACIDINI E TIZIANA LEOPIZZI “Artour-O il MUST e
l’Armonia” testi catalogo mostra,

Firenze, 2023






Principali Esposizioni

 

Personali

 

1985 MACERATA Pinacoteca Comunale, pres. Giorgio Cortenova

VICENZA Galleria Civica, pres. Giorgio Cortenova

CAMPOBASSO Palazzo San Giorgio, pres. Armando Ginesi

SASSOFERRATO (AN) Galleria Civica, pres. Mariano Apa

1986 CARPI Centro di Documentazione Arti Contemporanee,

 

a cura di Vittorio Erlindo

 

MIRANDOLA Galleria del Popolo, a cura di Vittorio Erlindo

1988 FIRENZE Associazione Culturale e Artistica Voltaire, a
cura di Enzo di Grazia

1989 SAN BENEDETTO PO C.L.E.B. Gallery, pres. Vittoria Coen
e Marilena Pasquali

VIGNOLA Rocca del Castello, pres. Roberto Daolio

GENOVA Studio B2, pres. Roberto Daolio

1990 TRIESTE Juliet Room, a cura di Maria Campitelli

PAVIA Collegio Cairoli, Università, pres. Roberto Daolio

1991 GENOVA Galleria Ellequadro, pres. Claudio Cerritelli

PORDENONE Associazione Culturale “La Roggia”, a cura di Enzo
di Grazia

1996 LATINA Galleria Romberg, pres. Francesco Lodola e
Barbara Martuscello

1999 ANGOULÊME (FRANCIA) Centro Culturale Franquin, pres.
Jean-Jacques Ardouin

FINALE EMILIA Castello delle Rocche,

 

pres. Roberto Daolio, Concetto Pozzati, Claudia Zanfi

 

PARMA Galleria Mazzocchi, pres. Roberto Daolio, Concetto
Pozzati, Claudia Zanfi

2000 FERRARA Istituto di Cultura Casa “G. Cini”, a cura di
Franco Patruno

2007 MIRANDOLA Castello dei Pico, pres. di Sandro
Parmiggiani e Barbara Silvestri

2011 CASTELFRANCO EMILIA

 

pres. Mario Bertoni e Giorgio Celli

 

2011 SESTOLA (MO)

2021 GENOVA

2022 RAVENNA

 

Collettive


1968 MODENA

 

(Premiato)

 

1969 BOLOGNA

1970 ROMA

 

promossa dal Centro Internazionale d’Arte

 

1970 CESENA

1971 ROMA

1974 BOLOGNA

1979 MODENA

1986 VERONA

MODENA

1987 CARPI

 

Museo Civico Archeologico, “Nel Vento”,

Castello, “Nel Vento”, pres. Mario Bertoni e Giorgio Celli

Galleria Unimediamodern, “Al Cielo”,

a cura di Caterina Gualco, pres. Sandro Ricaldone

Galleria Pallavicini 22, “Il Giorno che verrà”,

a cura di Claudia Agrioli e Roberto Pagnani, pres. Antonio
E. M. Giordano

 

Palazzo dei Musei, “Concorso Nazionale di Pittura per gli
studenti”

Archiginnasio, “Giovani Tendenze”

Gabinetto Nazionale delle Stampe,“Terza Mostra Concorso
d’Incisione

riservata agli alunni delle Accademie di Belle Arti
d’Italia”,

Galleria Paese Nuovo, “Primi Incontri”

Palazzo delle Esposizioni, “Premio Endas”

Museo Civico, “Arte Contemporanea 1973”

Palazzo dei Musei, “Mostra d’Arte degli artisti modenesi”

Studio Toni de Rossi, “Grandi Quadri”

Spazio Espositivo, “Situazioni”, a cura di Carlo Federico
Teodoro

Centro di Documentazione Arti Contemporanee, “Sagome e
Tracce”,

 

a cura di Vittorio Erlindo e Maria Grazia Torri

 

1988 ROMA

SOFIA (BULGARIA)

MALO (VI)

CONCORDIA

1989 REGGIO EMILIA

CERTALDO (FI)

1991 BOLOGNA

 

Cerritelli

 

TRIESTE

1992 ASIAGO

REGGIO EMILIA

CARPI

1993 LATINA

1994 MANTOVA

NEW YORK

 

Mazza

 

LONDRA

1995 PARMA

 

a cura di Samuele Mazza e Giuliano Serafini

 

HONG KONG

MILANO

MANTOVA

PAVULLO (MO)

1996 MONTECCHIO EMILIA

ROMA

 

con testi di Ada Lombardi e Patrizia Speciale

 

ROMA

1997 MANTOVA

2000 CASTELL’ARQUATO (PC)

 

a cura di Maria Luisa Trevisan

 

2004 GENOVA

2005 BERLINO

 

a cura di Nicola Micieli

 

2006 FORLI’

2007 PARENZO (CROAZIA)

 

Pericle Stoppa

 

2011 BOLOGNA

2016 BOLOGNA

 

a cura di Beatrice Buscaroli e Elena Marchetti

 

2018 VIADANA (MN)

 

a cura di Vittorio Erlindo e Paolo Conti

 

2019

2019 MIRANDOLA (MO)

 

a cura di Domenico Difilippo e Michele Fuoco

 

2020 VERGATO (BO)

2021 S. GIOVANNI PERSICETO (BO)

 

a cura di Hana Silberstein e Enrico Mulazzani

 

2021 NOVI DI MODENA

2021 ROMA

 

a cura di Geremia Renzi e Zhenru Liang

2021 MILANO Galleria Sì Studio evento “Walk-In Studio”,

 

Galleria Il Minotauro, “Il mito di Cadmo”, a cura di Toti
Carpentieri

Museo Nazionale, “Carte”, a cura di Carlo Federico Teodoro

Museo Casabianca,“Tempi di pace 1948-1988”, a cura di
Luigina Bortolatto

Palazzo Municipale, “Astraendo”, a cura di Claudio
Cerritelli

Galeria Galaverni, “Disegni”, a cura di Massimo Mussini

Palazzo Pretorio, “Infinite Varianti”, a cura di Carlo
Federico Teodoro

Galleria San Luca, “Per un’ idea di pittura astratta”, a
cura di Claudio

Castel San Giusto, “Arte e Performance”, a cura di Carla
Crevatin

Galleria Sindoni, “20×20”

Galleria Galaverni, “Pittori, Incisori, Scultori”

Galleria Elisabetta Frigieri, “Opere”

Galleria Romberg, “Artisti a schema libero”

Atelier d’Arte Ducale, “Filoarx”

Cristinerose Gallery, “Cinderella’s Revenge”, a cura di
Samuele

Smith’s Galleries, “Cinderella’s Revenge”, a cura di Samuele
Mazza

Galleria Niccoli, “Scarperentola”,

Lane Crawford, “Cinderella’s Revenge”, a cura di Samuele
Mazza

Idea Books, “Impre-Visto”, con testi di Samuele Mazza e
Marco Meneguzzo

Galleria d’Arte San Sebastiano, “Incontri”, a cura di
Vittorio Mascalchi

Palazzo Ducale, “In Armonia”, a cura di Enzo Fabiani

Castello della Rocca, “Arte in Provincia”, a cura di Sandro
Parmiggiani

Romberg Arte Contemporanea, Riparte, “+ Mela – Male”

Palazzo delle Esposizioni, “+ Mela – Male”

Atelier d’Arte Ducale, “Un libro da appendere”

Palazzo della Pretura, “Pesci d’Aprile…in Pretura”

Palazzo Ducale, “25! En Plein”

Istituto Italiano di Cultura, “Marina di Ravenna”,

Fiera d’Arte, “Contemporanea”

Galleria dell’Università, “Adriatico: Crocevia di culture”,
a cura di

Pinacoteca Nazionale, “Lascia un Segno”, a cura di Eleonora
Frattarolo

Fondazione Zucchelli, “In-SegnAti da Bologna”,

Galleria Civica d’Arte Contemporanea, “…E fu Terremoto”,

WEINGARTEN (GERMANIA) Abbazia, “E fu Terremoto”, a cura di
Vittorio Erlindo e Paolo Conti

 

Aula Magna Montalcini, “Trio Alchemico”,

O.A.S.I., “Bologna Velata”, a cura di Paolo Gualandi e
Sandro Malossini

Chiesa di Sant’Apollinare “25 Artisti per la Repubblica
Italiana”

Villa delle Rose, “RamificAzioni”, a cura di Gianfranco
Ferlisi

Tor Bella Monaca, “Il Terzo Paradiso e i 2000 segni di
piace”,

 

2021 VERONA

 

a cura di Matteo Vanzan

 

2021 GENOVA

 

a cura Caterina Gualco

 

2021 PIEVE DI CENTO (BOLOGNA)

2022 GENOVA

2022 FIRENZE

2023 MILANO

2023 ASUNCIÓN (PARAGUAY)

2023 SAN MARTINO IN RIO (RE)

2023 GENOVA

2023 ASSISI

2023 FIRENZE

2023 SUTRI (VITERBO)

2024 ASUNCIÓN (PARAGUAY)

2024 BOLOGNA

 

a cura dell’Associazione per le Arti Francesco Francia

“Il Terzo Paradiso e i 2000 segni di piace”, a cura di
Geremia Renzi e Liang

Bastione delle Maddalene, “Nel respiro del Mondo”,

Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, “Collezione in
scatola”,

Museo Magi ‘900, “Minima Infinita”, a cura di Valeria
Tassinari

Porta Siberia, “La Casa degli Angeli”, a cura di Daniele
Crippa

“ARTOUR-O il MUST”, a cura di Tiziana Leopizzi

Spazio Hus, “Casa è…”, a cura di Francesca Bianucci e
Chiara Cinelli

Istituto Dante Alighieri, “ARTOUR-O il MUST”, a cura di
Tiziana Leopizzi

Galleria Radium Artis, “Verso un’Ecologia dell’Arte”,

a cura di Angela Lazzaretti

Palazzo Ducale, “ARTOUR-O il MUST”, a cura di Tiziana
Leopizzi

Palazzo dei Priori, Galleria Le Logge, “Assisi International
Contemporary

Art Exhibition 2023”, a cura di Marina Merli e Tiziana
Leopizzi

“ARTOUR-O il MUST”, a cura di Tiziana Leopizzi

Galleria Alice Schanzer, “Il cielo respira, l’acqua fa la
sabbia”,

a cura di Annarita Rossi

Istituto Dante Alighieri, “ARTOUR-O il MUST”, a cura di
Tiziana Leopizzi

Palazzo d’Accursio, “Trent’anni e un Secolo”













































©L’ArteCheMiPiace – Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 




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“Io, tu, noi – l’amore cos’è”

  L’ArteCheMiPiace – Segnalazione Eventi




“Io, tu, noi – l’amore cos’è”

il 22 marzo un convegno con Alberto Pellai e Barbara Tamborini


Iniziativa organizzata dal Centro italiano femminile di San Fili con il patrocinio del Comune





La sindaca Linda Cribari: “Uniamo gli
sforzi in un’ampia alleanza educativa”

 

SAN
FILI (CS)  –
Ancora un’azione sinergica fra il Cif, 
Centro italiano femminile di San Fili,
presieduto da Loredana Bastone,
e l’Amministrazione comunale di San Fili guidata dalla sindaca, Linda Cribari. La prossima attività, in ordine di tempo,
è prevista per il 22 marzo 2024, alle ore 17, presso il Teatro Comunale
“Francesco Gambaro”. 

Io, tu, noi – L’amore cos’è?’, questo il titolo
dell’evento organizzato dal Cif di San Fili, con il patrocinio del Comune
L’evento nasce con l’obiettivo di spiegare ai giovani l’importanza della
dimensione comunicativo – relazionale ed emozionale, in particolare, di
insegnare loro a riconoscere e ad accogliere l’amore.  È fondamentale, a partire dal contesto
familiare e fino a ricomprendere ogni ambiente in cui l’individuo forma la sua
personalità, fare esperienza di alcuni valori fondamentali idonei a costruire
relazioni sane e fuggire da quelle in cui se ne sperimenta la tossicità. 

A
relazionare sul tema, saranno due professionisti di rilievo nazionale: Alberto
Pellai e Barbara Tamborini

Di seguito alcune note biografiche degli esimi
ospiti:

Alberto Pellai,
medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva e ricercatore presso il Dipartimento
di Scienze Biomediche dell’Università degli Studi di Milano, autore di diversi
bestsellers di parenting e psicologia, molti pubblicati da Mondadori. Nel 2004
il Ministero della Salute gli ha conferito la medaglia d’argento al merito in
Sanità Pubblica e dal 2010 cura per Famiglia Cristiana la rubrica Essere Genitori.

Barbara Tamborini, psicopedagogista e scrittrice, formatrice in diversi laboratori
educativi nelle scuole di ogni ordine e grado e in diversi corsi di formazione
per docenti e genitori. Ha vinto numerosi premi letterari e insieme ad Alberto
Pellati è coautrice di diversi volumi di psicologia e parenting diventati
bestsellers, tradotti in diversi paesi.

Educhiamo le nuove generazioni alla costruzione di
relazioni fondate sui valori di eguaglianza e rispetto, per prevenire episodi
di abuso e violenza, di cui spesso vittime sono le donne.

La sindaca
Cribari
invita tutti a “unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per
formare persone mature, capaci di superare frammentazioni  e ricostruire il tessuto di relazioni per
un’umanità più fraterna ed una nuova solidarietà universale”. 


(Fonte: Comune di San Fili / Comunicazione: Studio di
Sociologia e comunicazione Dott. Antonio Iapichino).























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PRIMA EDIZIONE PESCARA FOTO FESTIVAL Dal 21 al 24 Marzo 2024 SALA FLAIANO/AURUM

 L’ArteCheMiPiace – Segnalazione Eventi


PRIMA EDIZIONE PESCARA FOTO FESTIVAL

Dal 21 al 24 Marzo 2024

SALA FLAIANO/AURUM 





di Redazione |18|03|2024|



Il prossimo fine settimana, dal 21 al 24 marzo, presso l’Aurum a Pescara, ex fabbrica dell’omonimo liquore abruzzese ed ora importante spazio espositivo, si terrà la prima edizione del Pescara Foto Festival, nata dalla collaborazione di sei associazioni di appassionati e amatori del territorio. L’evento, sostenuto dall’amministrazione comunale e dall’assessore alla Cultura Maria Rita Carota, offre uno spazio espositivo importante nella sala Flaiano, dove ogni associazione avrà il proprio corner per esporre tra i 16 e i 20 lavori dedicati a sezioni tematiche. Saranno allestite 6 mostre a tema, presentate da ciascuna delle associazioni coinvolte: Street Photography a cura di Aternum Fotoamatori Abruzzesi, Urban Safari a cura di La Genziana, Paesaggio Contemporaneo a cura di Scrivere con la luce, Figura Ambientata a cura di Aspherya – cultura e dintorni, Paesaggio Urbano a cura di Scatti e Cultura e Macro a cura di Macrocosmo. La mostra sarà aperta per quattro giorni, offrendo anche due interessanti seminari: “L’intelligenza artificiale in fotografia” con Giovanna Griffo, in programma venerdì alle 18, e “La Divina proporzione delle Arti visive” con il professor Francesco Iacovetti, sabato alle 18. Questo Festival mira a essere una vetrina per i giovani che vogliono fare della fotografia una professione, come evidenziato dall’assessore Maria Rita Carota: “Un Festival che abbiamo voluto aprire soprattutto ai giovani, perché la fotografia può essere un hobby ma anche uno sbocco professionale per i ragazzi che hanno un talento per l’immagine e la creatività”.



































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Biennale d’arte di Vigevano – Whispers of Art 8 Aprile – 31 Maggio 2024

 L’ArteCheMiPiace – Segnalazione Eventi

Biennale d’arte di Vigevano – 

Whispers of Art 


8 Aprile – 31 Maggio 2024


di Redazione |18|03|2024|


Nel cuore dell’Italia settentrionale, la città di Vigevano si prepara ad ospitare un evento straordinario che promette di unire passato e futuro, tradizione e innovazione, e di posizionare la città come un centro culturale di rilevanza internazionale. La Biennale d’Arte di Vigevano 2024, presentata con orgoglio da AF-MetaStrategy, si svolgerà presso il maestoso Castello Sforzesco e si preannuncia come una celebrazione dell’Arte Contemporanea, della Cultura e dell’Innovazione. La città di Vigevano, con la sua storia ricca di fascino e monumenti storici, è da tempo un luogo in cui la creatività è stata celebrata come un valore intrinseco. Dal Palazzo Ducale, simbolo di architettura rinascimentale, alla romanica Chiesa di San Francesco, alla Cattedrale di Sant’Ambrogio si presenta come un vero e proprio museo a cielo aperto, che racconta la storia culturale della città che ha ispirato artisti come il Bramante e Leonardo da Vinci.

Arte contemporanea ma non solo, eventi con taglio educational, concerti e spettacoli coordinati da un team di grande esperienza tra cui spicca il nome del direttore artistico per gli special events, Andrea Fumagalli, co- founder dei Bluvertigo! Andy che esporrà opere del suo progetto LodolAndy, progetto che lo vede impegnato a quattro mani con Marco Lodola.

Tra i partners e patrocini già annunciati il Comune di Vigevano, la Provincia di Pavia, lo scrittore e critico d’arte Roberto Litta, il “Centro Dino Ferrari” impegnato in ricerca medico-scientifica, Germano Lanzoni un uomo dai mille volti: attore, comico, docente, formatore, founder di HBE – Humor Business Experience, “Kronos Gallery” leader nella valorizzazione di opere di grandi maestri, l’associazione internazionale no-profit “Inner Wheel Club Mestre Fidelissima”, l’associazione di promozione artistica e culturale Tota Pulchra presieduta dal membro del capitolo vaticano Mons. Jean-Marie Gervais e la libreria più antica d’Italia, Libreria Bocca.

La Biennale d’Arte di Vigevano del 2024 si distingue come un faro culturale, illuminando il percorso dell’arte attraverso secoli di storia e proiettandolo verso il futuro. Nella suggestiva cornice del Castello Sforzesco, coniuga i maestri del passato agli innovatori del presente, offrendo un’esperienza unica di connessione e scoperta.

Il cuore pulsante dell’esposizione brilla con la presentazione di opere di immenso valore culturale, durante il loro processo di valorizzazione.

Kronos Gallery si è dimostrato, per quattro generazioni, un operatore fondamentale in questo processo attraverso competenze uniche ed un network di professionisti distribuiti su scala globale. Grazie al loro impegno, innumerevoli opere sono state sottoposte a studi scientifici, analisi diagnostiche approfondite, ricostruzione della loro storia ed un’accurata catalogazione prima di essere rese accessibili al pubblico, contribuendo così in modo significativo alla preservazione del patrimonio culturale e artistico globale.


La Biennale d’Arte di Vigevano 2024 è fiera di annunciare la presenza di opere di grandi maestri quali William Turner, Pablo Picasso, Paul Cézanne, Juan Gris, Guercino e Fantin-Latour. Questi capolavori, affiancati alle creazioni degli artisti contemporanei, rappresentano la quintessenza di un’esposizione senza confini, dove il passato dialoga col presente e il futuro si rivela di fronte ai nostri occhi.

La crescente attenzione verso questa prima edizione è testimonianza della capacità del team di catalizzare l’interesse di soggetti alto-profilati del settore, profondamente coinvolti nel progetto di Art Strategy e nell’evento che ne determina il lancio, La Biennale d’Arte di Vigevano 2024.

Non solo un evento artistico, ma un crocevia di interazioni tra artisti, collezionisti, appassionati, istituzioni e industria, uno spazio in cui le idee prendono forma, le passioni si intrecciano e le visioni si concretizzano. Un contesto che opera come strumento di amplificazione di connessioni e collaborazioni, un vero e proprio laboratorio di creatività e innovazione.

Una nota di merito per il meticoloso ed appassionato lavoro di Arianna Forni e Leonardo Borghesi che, sin dalla sua prima edizione, hanno avuto la capacità unica di esporre opere di inestimabile valore culturale all’interno di una zona del Castello Sforzesco come le ‘prigioni’, normalmente chiuse al pubblico, dimostrando lungimiranza, competenza e una reale consistenza sia intellettuale che operativa.





CLICCA QUI PER ACQUISTARE I BIGLIETTI UFFICIALI










 AF-MetaStrategy srl via G. Washington, 50 20144 Milano (MI) P.IVA 12697200967










L’ArteCheMiPiace è tra i Media Partner Ufficiali dell’evento 



Clicca sull’immagine per maggiori informazioni 















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IL GIRO E’ ARTE La Fotografia Transfigurativa di Monia Monea

 L’ArteCheMiPiace – Segnalazione Eventi















IL GIRO E’ ARTE


La Fotografia Transfigurativa di Monia Monea




di Redazione |16|03|2024|


Il Comune di San Francesco al Campo sarà una delle attese tappe del prestigioso Giro d’Italia 2024

In concomitanza con questo evento sportivo, è integrata una serie di attività artistiche di rilievo tra cui la mostra personale dell’artista fotografa Monia Monea

Il Giro è Arte” è un evento patrocinato congiuntamente dalla Regione Piemonte, dal Comune di San Francesco al Campo e dal Velodromo Francone.

L’evento espositivo si terrà dal 21 marzo al 7 aprile 2024 presso il Turin Airport Hotel in Via Torino 168. 



L’evento di apertura, fissato per le 21:00 di giovedì 21marzo, prevede un’introduzione coinvolgente con l’opportunità di interagire direttamente con l’artista.


La mostra metterà in primo piano Monia Monea, una fotografa che utilizza l’arte fotografica per esplorare le sue emozioni, tessendo racconti di vita e sogno. 

Monia Monea ha abbracciato con passione la Fotografia Transfigurativa, una corrente che ha rivoluzionato il suo approccio artistico. 

Attraverso questo nuovo linguaggio visivo, Monea ha sperimentato una profonda trasformazione personale e creativa. La Fotografia Transfigurativa ha aperto nuovi orizzonti al suo sguardo, permettendole di esplorare sé stessa e le sue emozioni con maggiore profondità. 

Le sue opere diventano così uno specchio della sua interiorità, una testimonianza autentica del suo percorso di crescita e di scoperta artistica. 


La mostra sarà aperta dalle 9:00 alle 23:00 con ingresso gratuito.





















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