La piccola danzatrice di Degas - Grazia e scandalo
L’ArteCheMiPiace - Uno Sguardo sull’Opera
La piccola danzatrice di Degas
Grazia e scandalo
di Giuseppina Irene Groccia |07|Luglio|2025|
Tra le opere più affascinanti e controverse di Edgar Degas vi è senza dubbio La Petite Danseuse de Quatorze Ans, la scultura della giovane ballerina che, alla fine del XIX secolo, suscitò scalpore e meraviglia in egual misura. A differenza dei quadri più noti dell’artista, che ritraggono ballerine colte in gesti di danza e quotidiani, questa figura scolpita in cera sembra cristallizzare in eterno un momento di fragile attesa.
La modella si chiamava Marie van Goethem, aveva davvero quattordici anni ed era un’allieva dell’Opéra di Parigi. Proveniva da una famiglia povera, la madre era lavandaia, le sorelle anch’esse coinvolte nel mondo del teatro e dei servizi domestici. Come molte delle cosiddette petites rats de l’Opéra, Marie viveva in un ambiente difficile, in bilico tra disciplina artistica e insidie sociali. Era frequente che queste giovani ballerine attirassero l’attenzione di uomini ricchi in cerca di compagnia più che di arte.
Degas, con sguardo più analitico che sentimentale, decise di scolpire Marie non come un’icona idealizzata di grazia, ma come una ragazza reale, colta in un momento di concentrazione e rigidità. La scultura, alta circa un metro, fu realizzata in cera, un materiale allora inusuale per un’opera di tale rilievo. Ma fu l’uso di elementi veri, il tutù in tulle, le scarpette da ballo, il nastro nei capelli, a sconvolgere il pubblico del Salon del 1881. Alcuni critici parlarono con disprezzo di "una scimmia vestita da ballerina", trovando il volto della giovane troppo marcato, quasi animalesco. Altri furono turbati dal realismo spietato con cui Degas ritraeva non solo il corpo, ma anche il destino incerto di queste ragazze.
Un dettaglio curioso è che Degas non vendette mai la scultura né la espose nuovamente. La tenne nel suo studio per decenni, come un frammento intimo del mondo che amava osservare con occhio lucido e implacabile. Solo dopo la sua morte venne deciso di fonderla in bronzo: oggi ne esistono 29 copie in musei prestigiosi di tutto il mondo, tra cui il Musée d’Orsay a Parigi, il Metropolitan Museum di New York e la National Gallery di Washington.
Oggi, La Petite Danseuse è considerata un’opera di straordinaria forza emotiva. Un concreto omaggio alla danza, ma anche un ritratto silenzioso della vulnerabilità e della dignità dell’adolescenza, colta nel suo momento più incerto e più vero.
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