Il rifugio creativo di Monia Monea

 L’ArteCheMiPiace - Interviste




Il rifugio creativo 
di Monia Monea








di Giuseppina Irene Groccia |26|Settembre|2023|





Sotto i maestosi portici della città di Torino, Monia Monea ha trovato da tempo il suo rifugio creativo; una galleria a cielo aperto dove condividere la sua arte con il mondo. 


Monia è una fotografa che utilizza la fotografia come mezzo per esplorare le proprie emozioni e spesso ama portare il risultato di questa passione tra la gente. 


Questi portici secolari, che costituiscono uno dei patrimoni culturali più rilevanti della città, posseggono la magia giusta per offrire un’ opportunità di condivisione che ha come obiettivo principale quello di creare interazione tra l’artista e il pubblico passante.


Le esposizioni si sviluppano in un percorso visivo che prende vita ogni tre weekend tra marzo e dicembre. Si tratta della mostra d’arte open air coordinata da “Una Mole d’Arte”, organizzazione indipendente di Giorgio Cerutti, artista e caro amico di Monia. 


Con lui, Monia avrà modo di condividere un’ulteriore esperienza espositiva, si tratta della seconda Edizione del Liquida Photofestival di PARATISSIMA, prestigioso evento a cui entrambi prenderanno parte con la presentazione di un proprio progetto fotografico.


Ma torniamo alle arcate e al suo percorso creativo. Nei giorni stabiliti Monia si appresta ad allestire con entusiasmo il suo spazio. I passanti curiosi si affacciano sulla sua galleria, attratti dalle sfumature delle sue opere e dalle storie che riescono a raccontare. Ogni fotografia è un capitolo di un racconto senza fine, un viaggio attraverso mondi immaginari ed emozioni profonde.

Ma ciò che rende davvero magica questa esperienza è l'interazione con gli acquirenti. Ogni volta che qualcuno sceglie una delle sue opere, diventa automaticamente il protagonista di una storia. È incantevole vedere i loro occhi brillare di emozione mentre si immergono nell'immagine, scoprendo nuovi dettagli e significati nascosti.

Le sue creature, così ama chiamarle l’autrice, continuano a tessere racconti di vita e sogno, donando ad ogni acquirente la possibilità di diventare il protagonista di un capitolo speciale e magari presto anche di un libro, chissà?!

Così, tra le arcate dei portici, arte, sogno e realtà si fondono in un unico abbraccio caloroso, con l'obiettivo di regalare a ognuno un dolce racconto da custodire nel cuore.












Proviamo a conoscere meglio questa sensibile artista attraverso le risposte alle seguenti domande





Come è nato e come si è sviluppato il tuo interesse per la fotografia? 


La Fotografia mi è stata accanto sin da bambina, per me era un gioco. Ho acquistato la mia prima macchina fotografica da ragazza, a 16 anni, una Pentax compatta. Dopo i 30 anni la mia fotografia è cambiata, non fotografavo più per ricordare ma per raccontare. Più tardi fotografare è diventato un modo per star bene, per fuggire dal mondo reale che era troppo pesante da sopportare. Ho dovuto combattere molto e portare un’armatura era faticoso. La Fotografia dava spazio alla mia parte più sensibile che dovevo proteggere e mi aiutava ad essere forte, è stata la mia cura. Oggi riconosco alla Fotografia non solo un valore terapeutico ma anche di espressione libera del mio essere, è parte di me. 







Se dovessi sintetizzare in poche righe il tuo fare fotografia… come lo descriveresti? 


Quando fotografo è come se avessi accesso ad un’altra dimensione. Ripeto spesso che la Fotografia mi permette di annullare il mondo intorno a me per sentirlo meglio, che è un sogno che quando mi sveglio trovo ancora lì. La mia è una Fotografia d’istinto e di ascolto perché è come se quell’immagine mi chiamasse. Quando fotografo non penso a nulla e lascio che le immagini arrivino. La Fotografia ha la capacità di sondare la mia anima. Nelle mie fotografie si trova la parte più vera e profonda di me, anche quando fotografo semplicemente un fiore. 






Ami molto fotografare soggetti floreali. Qual è il motivo di questa scelta? 


Diversi.  Il primo è che amo la Natura e ho la fortuna di vivere in campagna, il secondo è per causa di forza maggiore: ho dei problemi di salute e dal lockdown in poi vivo e lavoro in casa e trovo i miei soggetti intorno a me. Il terzo, direi il più importante, è che la fotografia di una margherita a suo tempo è riuscita a sorprendermi perché “mi ha parlato” di una persona a cui ero molto legata che mi aveva lasciato da poco. Da lì è nato Il Mondo di Daisy esposto a Paratissima Exhibit and Fair 2021. Questo lavoro mi ha aiutato ad elaborare quel lutto ed ecco perché le mie Daisy sono così importanti per me. È stato il secondo lavoro introspettivo presentato a Paratissima Torino dopo Dipinti Fotografici, probabilmente il primo TraNsfigurativo. 





In effetti il tuo percorso di crescita e di apprendimento dell’arte fotografica si concentra ultimamente moltissimo sulla nuova corrente della Fotografia Transfigurativa. Ci parli di questa tua scelta? 


Ho conosciuto la FT nel 2020 durante il lockdown grazie al gruppo Facebook e da subito ho capito che era il luogo giusto per la mia Fotografia e che le mie Creature avrebbero trovato lì il loro respiro e la loro voce. Mi sono sentita a Casa. Quando poi ho letto Il Segno e la Forma di Carlo Riggi, fondatore di questa corrente, ho visto nero su bianco il mio sentire. La Fotografia TraNsfigurativa ha liberato il mio sguardo, il mio modo di fotografare, mi ha accompagnato in un percorso che mi ha portato a guardarmi dentro, a ritrovare me stessa nelle mie fotografie e a non fuggire o nascondermi più. 





Di fatto ami portare la tua arte tra la gente. La tua galleria a cielo aperto trova spazio sotto i portici della città di Torino. Che rapporto cerchi di instaurare con le persone che acquistano le tue opere? 


È un rapporto reciproco, di dare e avere. Quando si avvicinano e mi chiedono delle mie fotografie iniziamo a parlare e non so spiegare il motivo ma dopo poco le persone si aprono con me . Ogni persona è una storia diversa e ogni volta la mia anima è arricchita da quell’incontro. Poi arriva il momento in cui chiedo se posso fare una foto alla mia Creatura con la sua nuova famiglia dicendo che pubblicherò su FB la storia del nostro incontro e loro accettano volentieri di far parte di questo Album di Famiglia. È sempre un’esperienza importante, soprattutto quando a dare una nuova casa alle mie Creature sono persone giovani e questo mi sorprende e mi emoziona ogni volta.






Il tuo sogno è quello di includere tutte queste singole esperienze, di passanti che da compratori diventano protagonisti, in un libro testimonianza. Ci racconti qualcosa di questa tua idea?


È un progetto su cui sto lavorando ma ad essere sincera non è stata una mia idea perché quando ho iniziato a pubblicare questi brevi racconti, anche se ho ricevuto subito un bel riscontro, non mi sono resa conto del vero valore che avevano. L’idea è nata piano piano ed è stata indotta: un giorno una persona mi disse “aspetto quando esponi per seguire le tue storie, le aspetto come si aspetta la prossima puntata di una Serie TV”. Un altro ragazzo, mentre sfogliava le mie creature, “ti seguo su FB, poi fai la foto anche a me con la storia, vero?”  Altre persone mi scrivevano per dirmi quanto amassero quei racconti. D’altronde anche tu, invitandomi nel tuo blog, hai sottolineato quanto questo mio aspetto di proporre la mia arte ti avesse colpito favorevolmente.

Giorgio Cerutti, che con Una Mole d’Arte ospita le mie esposizioni, commentò così una delle mie storie:


Le tue microstorie legate alle persone che si portano a casa le tue "creature" sono commoventi di per sè stesse. 

Non ne ricordo una da cui non si possa imparare qualcosa.

Ma c'è qualcosa in più che ho notato: tutte le persone che fotografi con le tue foto in mano hanno espressioni distese, rilassate, per lo più sorridenti, ma di un sorriso sincero, non impostato o di circostanza. 

Ti raccontano della loro vita e tu sai coglierne aspetti intimi.

Vuol dire che in pochi minuti, tu e loro, riuscite a creare un clima empatico, una relazione non superficiale. 

Loro si sentono bene. Non stanno comprando una foto, stanno vivendo una esperienza, che quella foto evocherà ogni volta, perpetuandone il significato profondo.

Se è vero, questo è un valore aggiunto di inestimabile valore, che ti ammiro e ti invidio, una cosa che ti rende speciale, e che sono contento di vedere (da vicino di banco) e di imparare da te (sapendo che non ne sarò mai capace).


e mi consigliò di farne un libro. In seguito altre persone hanno iniziato a chiedermelo su FB e non solo,  così ho iniziato a lavorarci su.





Sara... 17.12.2022

Ogni volta che MAYBE trova casa è per un motivo diverso, un sentire diverso. Sara lo vuole per regalarlo a sè stessa. Un po' mi ricorda me alla sua età. Fa l'educatrice in una comunità di disabili. Sta attraversando un periodo di stallo dopo aver ricevuto un paio di brutte batoste. Ha 24 anni, tra poco sarà il suo compleanno. È così bella, una giovane sensibile e già saggia. Potrebbe essere mia figlia e io da mamma mi permetto di darle qualche consiglio. Lei ascolta attenta, quasi si commuove. Le suggerisco il trucco del barattolo, glielo spiego. Lei mi guarda e mi dice "sì! Un barattolo che l'ho!" e finalmente sorride. Sceglie MAYBE perché vuole darsi delle possibilità! Ne hai quante ne vuoi Sara 







Valentina 26.03.2023

- ma è stupenda!

Io sbuco da dietro la piglia

- grazie, mi piacciono sempre i complimenti

- ma l'hai fatta tu?

- si

E come sempre accade iniziamo a conoscerci.

Valentina è un fiume in piena, capricorno ascendente argento vivo! Ha 35 anni e un accento particolare, mi dice che è un miscuglio perché è di Monza ma ha vissuto molti anni a Parigi, prima del lockdown lavorava lì in una galleria d'arte che dopo ha chiuso. Era a Parigi anche l'altro ieri per dare un esame, ne ha approfittato per rivedere tutti i suoi amici. Però, per colpa di una serie di eventi tra cui un tassista antipatico, ha perso il treno per tornare da Edoardo. Era disperata , mi dice

- capisci? Erano 8 giorni che non lo vedevo e avevo troppa voglia di fare l'amore con lui, mi mancava da impazzire, l'ho chiamato piangendo

Lui ha trovato subito una soluzione:

- prendi il treno per Torino, io parto da Monza e c'incontriamo lì

E così ieri si sono ritrovati, hanno fatto l'amore tantissimo e stasera torneranno a casa.

Ma quanto è meraviglioso l'Amore?? e quanto sono belli loro!!

Spiego loro che è arrivato il momento della fotografia con la mia creatura e lei si rivolge a lui e dice - ora fa parte della nostra famiglia e si baciano. Poi decide di prendere una Daisy da regalare a sua sorella Elena perché dice che loro sono complementari e un buon compromesso, Elena è la margherita, Valentina è la farfalla, una è il bianco e l'altra il nero. Peccato che decida di nascondere il suo sorriso per lo scatto ma se è così che vuole va bene così. Parliamo ancora,

- sii buona con lui che tu hai un caratterino

- hai ragione, è proprio così e scoppia a ridere

e lui - mi piace proprio perché lei è così.

 Io continuo a ripetere - ma quanto siete belli?!!

Mi salutano dicendomi che ci rivedremo e lei aggiunge - e porterò un quadro, solo per te!









Sara 26.03.2023

 Queste sono le cose che mi riempiono il cuore!!!

Ve la ricordate Sara? Il trucco del barattolo??? (Post del 17/12/2022). Era un periodo non molto felice, ha l'età di mia figlia e le avevo parlato da mamma, Alla fine la creatura che scelse per sé era MAYBE, perché voleva darsi un'altra possibilità e io dissi che ne aveva quante ne voleva . Qualche giorno fa ha trovato un mio biglietto e ha ripensato a me e a quel giorno e oggi ci siamo riviste (chi mi conosce sa che sono convinta che le coincidenze non esistono!) Guardatela! Guardate quel sorriso! Ha colto le sue possibilità e quel periodo è passato! E' venuta a trovarmi con la sua amica Nicole che ha studiato fotografia ma ora fa un altro lavoro e non sta fotografando, ama ritrarre le persone ma non trova il tempo e il pretesto per fotografare. Le ho detto che il pretesto é lei e.... altro.

Con Sara abbiamo ricordato insieme il nostro primo incontro e lei diceva a Nicole "mi ha detto quello che mi serviva, ha toccato tutti i punti giusti" . Quando è andata via ci siamo salutate con un abbraccio e un arrivederci (Maybe) . Prima che se ne andasse le ho chiesto se stesse ancora usando il trucco del barattolo, mi ha risposto che l'ha fatto per un pò ma ora non più. Le ho detto che ora non ne ha più bisogno. 



 


Cosa rappresenta per te la fotografia in termini emotivi? 


Fotografare è liberatorio e sorprendente. Una persona a me carissima diceva che la Fotografia è il mio modo per canalizzare quello che l’Universo ha da dirmi. Quando fotografo e la macchina fotografica coglie qualcosa che non mi sarei aspettata al momento dello scatto, di cui non mi sono accorta, ma che scopro solo quando rivedo la fotografia, la realtà mi sorprende! E non dipende dalla mia capacità di osservare ma proprio da quanto in quel momento sono riuscita a zittire la mia parte razionale, da quanto mi sono lasciata andare, da quanto spazio ho lasciato alla mia parte sensibile ed emotiva perché decidesse cosa e quando fotografare. Il resto lo fa la macchina fotografica. Ho un rapporto molto importante con lei, mi guida, è il mio medium. Prima lo è stata Nikky e ora Junior. 






Nei prossimi giorni sarai protagonista al Liquida Photofestival di PARATISSIMA con un tuo progetto fotografico. Ci anticipi qualcosa?


Questa è la mia ottava partecipazione a Paratissima ed il quarto lavoro in chiave TraNsfigurativa.  Con  FT - UN SOGNO CHE SI FA IMMAGINE presento uno dei fondamentali della Corrente Fotografia TraNsfigurativa: Fotografia e Sogno, strumento attraverso cui autore e fruitore sono testimoni dell’invisibile, del proprio inconscio. Sono 10 fotografie sognanti dei miei amati fiori. Nel testo critico che accompagna il lavoro descrivo cos’è per me fotografare: quasi uno stato di grazia. 






Come riesci a far passare un messaggio attraverso la fotografia? 


Con la sincerità. Lascio che la Fotografia metta a nudo la mia anima. I miei scatti mi vedono per come sono e così si mostrano. Credo che chi guarda le mie fotografie questo lo percepisca. Non parlerei di messaggio però, piuttosto di emozioni



Perché fotografi in bianco e nero? 


Penso  perché ho iniziato ad amare la fotografia da bambina giocando e immaginando storie con le fotografie di famiglia che erano in bianco e nero. E’ come se avessi imparato quella come mia prima lingua. Poi sono arrivate le fotografie a colori e per molto tempo ho fotografato così, ma quando fotografavo con i rullini in bianco e nero sentivo quelle fotografie più mie. Oggi il bianco e nero è la mia voce. Quando scatto vedo già la foto in bianco e nero. Raramente mi capita di scattare anche a colori  perché magari me lo chiede qualcuno a cui sono affezionata e allora cedo. Altre volte perché in quel momento vedo la foto a colori. 






Ti va di consigliare ai nostri lettori un libro o un film sulla fotografia che ti ha particolarmente colpito? 


Il Segno e la Forma di Carlo Riggi che ho citato prima e ovviamente FT Vol.1 e FT Vol. 2, non solo perché sono presenti alcune mie Creature, ma perché ci sono opere magnifiche dei miei coinquilini di Casa FT, come amo chiamarli, che più delle parole spiegano il significato e la valenza della Fotografia Transfigurativa. 






Hai nuove sfide fotografiche nel tuo prossimo futuro?


Nel 2023, dopo Paratissima a novembre, è in previsione a dicembre una Mostra nella Galleria Spazio Bianco di Pesaro con alcuni autori del gruppo FT. Sarò poi presente ancora con tre esposizioni sotto i Portici di Torino, l’ultima a metà dicembre con cui chiuderò l’anno. Per il 2024 non so ancora quale sfida mi aspetta. Ma la vita è una sfida!  E ho intenzione di affrontarla insieme alla Fotografia, qualunque sia il dono che ha in serbo per me. Sono convinta che la Fotografia sa cose che ancora non so e voglio accogliere cosa vorrà mostrarmi.












Monia Monea


2018 

  • Pianeta Terra  - Mostra collettiva a Orbassano – Torino con Tracce di un passato presente
  • Paratissima 14 NoPhoto Torino con Scritto sulla pelle


2019 

  • Paratissima Bologna Art Fair con Scritto sulla pelle
  • Paratissima Torino Multiversity con MultiDiversity e Liberi di volare.


  • Nel 2019 ho supportato con il progetto fotografico Liberi di Volare il crowdfounding destinato all’apertura della Special Angels Disability School di Druento (TO).
  • Per lo stesso progetto ricevo il Premio “XXIV edizione Donna Fotografa 2020 “

 

2020

  • Paratissima Art Station nella sezione ICS Indipendent Curated Spaces con Dipinti Fotografici.

        A causa del lockdown per il Covid l’esposizione viene spostata nel 2021, si tiene              da giugno a ottobre

 

2021

·

  • Paratissima Exhibit and Fair 2021 – espongo Il Mondo di Daisy da ottobre a dicembre
  • Torino - Una Mole d'Arte

2022


  • Paratissima Circus  con FT - Ricordi Futuri
  • Torino - Una Mole d'Arte
  • Una Mole d'Arte - L'Arte è Donna 1^ Edizione
  • Mostra  Personale  ospite di  Torino Attiva con Liberi di Volare


2023


  • Paratissima Liquida Photofestival con il Sogno di Icaro
  • Premio XXVI edizione Donna Fotografa 2023 per il Sogno di Icaro
  • Mostra  Personale  a Torino ospite del  CRDC  con Liberi di Volare
  • Torino - Una Mole d'Arte
  • Una Mole d'Arte - L'Arte è Donna 2^ Edizione
  • Paratissima liquida Winter con FT – Un Sogno che si fa Immagine

 

Pubblicazioni in FT Vol.1 e FT Vol 2


















©L’ArteCheMiPiace - Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 






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