Il Dizionario Etimologico del Dialetto Mandatoriccese di Franco Emilio Carlino















Ha visto la luce un’opera unica per la comunità mandatoriccese della quale deve andare fiera




 

Il Dizionario Etimologico del Dialetto Mandatoriccese

(Raccolta di parole perse, con proverbi, modi di dire, soprannomi e note storiche di Mandatoriccio)

 

“La lingua di una Comunità è la riflessione del suo stesso pensiero, la testimonianza del suo costume, la sua storia, un bene culturale da riscoprire e da tutelare, un patrimonio da difendere per non assistere sempre più al dissolversi delle tradizioni, della lingua dei nostri nonni e dei genitori, delle nostre origini, della nostra identità.

In essa sono contenute le tracce delle influenze dovute alla presenza sul territorio di altri popoli. Il dialetto, con i suoi vocaboli cataloga e certifica le espressioni, i modi di dire, la vita di tutti i giorni, il nostro modo di agire, i rapporti sociali, tutto ciò che appartiene e coinvolge la comunità.

Sulla lingua, inoltre, incidono molti fattori tra cui, inesorabilmente, il tempo che la trasforma e spesso,

a lungo andare, la rimuove senza concedergli la possibilità di rinnovarsi e diffondersi. Pertanto, preservarla vuol dire custodire quelli che sono le qualità umane ed etiche della stessa comunità.

Riscoprirne le radici dialettali, significa quindi garantirne il suo valore culturale.

Sulla base di quanto si è fatto cenno, poiché fortemente eroso dalla odierna quotidianità, ho inteso in qualche modo recuperare il nostro dialetto, le nostre parole perse o desuete per ridargli la giusta dignità, quale patrimonio della comunità mandatoriccese”.

Con queste parole estrapolate dalla Introduzione del Dizionario l’Autore mandatoriccese – rossanese, Socio della prestigiosa Accademia Cosentina, Socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e Componente del Comitato Scientifico dell’Università Popolare introduce il suo interessante e vasto lavoro raccolto nel suo Dizionario.

     “Del resto, il tempo e la modernità – continua Carlino – ci hanno abituati a veder scomparire alcune consuetudini ritenute demodé, usi, credenze popolari e antichi mestieri ormai passati nel dimenticatoio. La ragione, molto spesso, ci riconduce alla nostra incuria e alla incapacità di mantenere ciò che di prezioso abbiamo. Col tempo, ci siamo lasciati attrarre da una diffusa omologazione al globale che ha investito la società nella quale viviamo, ormai distante dal pacato ritmo di un tempo, contrassegnato, invece, da una forma di frenesia che, ahimè, ci costringe, di conseguenza, a privilegiare un lessico povero, spesso costruito con frasi scontate e fatte da concetti siglati da messaggini inviati e diffusi attraverso canali come (Messenger, WhatsApp, ecc.) una pratica che ha relegato ai margini la nostra cultura e la nostra tradizione. Comportamenti che, se non corretti, a lungo andare ci porteranno alla inequivocabile perdita e cancellazione della nostra memoria e dei nostri ricordi. A quanto detto va associata altresì la capacità di comprendere quale sia stata realmente l’influenza subita dal nostro lessico nelle diverse forme come ad esempio la provenienza, la derivazione o la vicinanza del termine ad altri simili presenti in altre zone o paesi limitrofi”.

Nel comunicato stampa della prestigiosa Casa Editrice L. Pellegrini di Cosenza alla quale il Dizionario è stato affidato per la dovuta stesura e pubblicazione si scrive:  “In un dizionario etimologico ricco di parole perse, proverbi e modi di dire Franco Emilio Carlino offre un notevole contributo alla valorizzazione dell’identità culturale, sociale e civile di Mandatoriccio

 






Questi siamo e dobbiamo rimanere

 

Un patrimonio di lemmi, termini, modi di parlare e di esprimersi, molti dei quali andati perduti, che affondano le radici nella più antica storia popolare del luogo. Una ricchezza di suoni, intercalari, vocaboli, che hanno attraversato i secoli e che oggi, grazie ad una certosina e capillare ricognizione sul territorio, lo storico Franco Emilio Carlino affida ad uno studio poderoso, frutto di decenni di impegno e duro lavoro interpretativo: il Dizionario etimologico del dialetto mandatoriccese edito da Luigi Pellegrini.

Un’opera encomiabile, come viene sottolineato nella prefazione al volume, firmata dal professor Pierpaolo Cetera, “uno di quei lasciti – motivati da una passione intensa e da un’attitudine intangibile – che fa dello studioso un agente di preservazione di un mondo, dei suoi affetti e dell’identità di una comunità”.

“Il luogo dell’anima”, potrebbe aggiungersi, a proposito di Mandatoriccio e del profondo legame che Franco Emilio Carlino mostra di avere nei confronti del paese natìo, al quale dedica quest’ultima fatica che lo conferma tra i maggiori studiosi di storia locale della Calabria. Un omaggio al comune, ma anche alle sue nuove generazioni, alle quali Carlino si rivolge in una toccante dedica “perché non si disperda il Nostro idioma dialettale e vadano fieri della propria lingua e delle proprie origini”.

Il Dizionario etimologico del dialetto mandatoriccese, dunque, rappresenta un altro significativo passo in avanti nella costante ricerca storico-culturale che vede Carlino impegnato a dare voce, peso e valore alle comunità dell’Alto Jonio Cosentino, a partire, appunto, da Mandatoriccio, cui ha dedicato già altre opere che ne indagano anche le peculiarità dialettali.  Il risultato è, in effetti, di notevole portata, viste le ben 10.551 voci che compongono il nuovo Dizionario etimologico, forse il punto più alto (anche se con Franco Emilio Carlino bisogna essere cauti, perché si rischia di essere sconfessati il giorno dopo) della universale perlustrazione del mondo in cui l’autore dell’opera mostra di trovarsi a suo agio, offrendo esemplari contributi di conoscenza e di approfondimento. “Questo ulteriore volume dedicato a Mandatoriccio”, afferma Carlino, “che raccoglie l’elenco alfabetico delle parole perdute, alcune locuzioni ed altri elementi linguistici fornendone il significato etimologico e la traduzione in italiano, mi offre, quindi, ancora una volta l’opportunità di fare comunione ed entrare in sintonia con la mia terra, interpretando il sentimento della mia gente ed interagendo con essa per affrontare insieme una sfida importante, che è quella della riscoperta e dalla valorizzazione della nostra cultura attraverso le nostre tradizioni, la nostra storia, la nostra lingua, da implementare, rendere fruibile e tramandare a quanti verranno dopo di noi, convinto che solo attraverso l’uso quotidiano del nostro dialetto riusciremo a rimanere decisamente più autentici”. Difficile trovare parole migliori per cogliere appieno lo “spirito” di quest’ultima fatica letteraria di Franco Emilio Carlino, destinata per tante ragioni a lasciare il segno”.




3 ottobre 2025                                                                       

Ufficio stampa Luigi Pellegrini












































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