FOTOGRAF@MENS, La salute mentale, Oggi
FOTOGRAF@MENS, La salute mentale, Oggi
L’esposizione - FOTOGRAF@MENS La salute mentale, oggi - a
cura del Dipartimento di Salute Mentale ASL Roma 2 e del Direttore artistico
Francesco Zizola, è organizzata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e
Contemporanea e sarà visitabile in modo interattivo dal 2 al 12 ottobre 2025 su
prenotazione diretta sul sito della GNAMC.
Tutti i visitatori
con accesso gratuito dovranno prenotarsi indicando la fascia oraria di visita
sul sito web
https://www.ticketone.it/eventseries/la-galleria-nazionale-2890614/?affiliate=T2C
Per ulteriori agevolazioni i visitatori dovranno far
pervenire una richiesta preventiva di prenotazione, indicando giorno e fascia
oraria, inviando una mail a romensfestival@gmail.com con oggetto “GNAMC”, con
successiva necessaria mail di conferma da parte dell’organizzazione.
L’esposizione fotografica nasce nell’ambito della IV
Edizione del Festival della Salute Mentale RO.MENS 2025, promosso dal DSM ASL
Roma 2 con la collaborazione dell’Assessorato ai Servizi Sociali e alla Salute
di Roma Capitale e il Patrocinio della RAI, con l’obiettivo di sensibilizzare
il grande pubblico sui temi della salute mentale, l’inclusione sociale e la
lotta al pregiudizio attraverso il linguaggio dell’arte fotografica.
Percorso espositivo
L’esposizione fotografica è curata da un team
interdisciplinare composto dal Direttore Artistico Francesco Zizola con il
supporto scientifico del dott. Gianluca Monacelli per l'ASL Roma 2, si traduce in un percorso fotografico in cui
le opere vincitrici del concorso “Fotograf@Mens, La salute mentale, oggi”, sono
integrate con le fotografie realizzate attraverso il concept proposto dal
direttore artistico sull’auto-rappresentazione e realizzate all’interno dei
laboratori fotografici dei Centri Diurni del DSM dell’ASL Roma 2 e il teatro
del carcere di Rebibbia.
Il percorso espositivo presenta più di 180 autoritratti,
realizzati all’interno dei laboratori fotografici dei Centri Diurni e nell’area
della salute mentale penitenziaria di Rebibbia del DSM dell’ASL Roma 2, con la
partecipazione di centoventicinque cittadini, compresi utenti ed operatori.
Le foto del concorso, selezionate e ammesse all’esposizione
sono venti su duecentoundici, con un totale di 60 Autori che hanno aderito al
concorso da tutto il territorio nazionale e non solo (Tours, Francia).
Le 20 foto selezionate dalla giuria parlano di vita che
esprime anche la follia ‘come dimensione umana’ (Basaglia) accostata e
integrata alla salute mentale. Nel senso che la salute può essere attraversata
dalla follia ma questa non necessariamente nega e oscura il benessere psichico
delle persone, soprattutto se si crea uno spazio di reciprocità, di
negoziazione e condivisione con l’altro, che poi è inclusione sociale. Ovvero
riconoscere ad ognuno il proprio posto nel mondo accanto all’altro. La salute
mentale dice Basaglia, può ritrovarsi in tutto, nel senso che può stare in ogni
incontro e in ogni relazione. In un certo qual modo anche la creatività si deve
situare accanto alla ‘follitudine’ perché conserva ed esprime quella
possibilità unica che ognuno di noi possiede di dar voce a quel modo altro di
pensare – creativo - che travalicando
l’ordinario fornisce pensieri originali.
E così la follia come pure la creatività sono condizioni umane.
Il concept sull’autoritratto, che si integra e si abbina con
il concorso fotografico, segue le traiettorie del pregiudizio e dell’identità.
Non abbiamo certezze assolute, ma sappiamo bene quanto lo sguardo possa essere
di per sé dotato del potere del giudizio e abbia la capacità di ferire e
proiettare l'ombra del pregiudizio dello stigma e la distanza. Pensiamo ad
esempio al bullismo nelle scuole o ai comportamenti discriminatori nei luoghi
di lavoro e della società civile.
Metterci il volto!! Contro il pregiudizio sarà possibile a
tutti coloro che verranno a visitare l’esposizione realizzare, in un set fotografico
dedicato, il proprio autoritratto che potrà diventare parte integrante e
interattiva con l’esposizione in progress trasformandosi in un’esposizione
vivente. Mettendo ognuno il proprio
volto, uno accostato all’altro, con il movimento artistico e concettuale voluto
dal direttore artistico Francesco Zizola, non ci sarà alcuna distinzione tra i
cittadini, che siano essi operatori, ospiti dei servizi sanitari, del carcere,
amici o visitatori dell’Esposizione. In questo modo sarà possibile dimostrare
che si può smontare il pregiudizio per un volto trasversale della normalità.
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