Il viaggio dell’arte italiana nei territori spagnoli - Un progetto curatoriale itinerante di Alessandro Giansanti
Un progetto curatoriale itinerante di Alessandro Giansanti
di Giuseppina Irene Groccia |03|Giugno|2025|
Partecipare a una mostra itinerante in territorio spagnolo, articolata in sedi museali o galleristiche di comprovato rilievo, rappresenta per l’artista un autentico momento di confronto e ridefinizione del proprio percorso creativo e non solo un’occasione espositiva. L’opera d’arte, inserita in un contesto in continuo movimento, assume ulteriori livelli di lettura, dialogando con ambienti, pubblici e culture differenti, in un processo di progressiva risonanza.
La formula itinerante promossa dall’associazione Agarte, sotto la direzione del giovane curatore e gallerista Alessandro Giansanti, consente al nucleo di artisti da lui selezionato di oltrepassare i confini, spesso limitanti, della mostra singola e statica. A rendere ancor più significativo questo modello espositivo è la sua vocazione internazionale, le tappe si svolgono infatti all’estero, in territorio spagnolo, offrendo agli artisti un’opportunità concreta di confronto con nuovi pubblici, diversi codici culturali e contesti critici.
Le tappe, ospitate in sedi accuratamente selezionate attraverso un’attenta rete di collaborazioni e interlocuzioni mirate, si inseriscono in contesti che custodiscono ciascuno una propria storia, un’identità culturale definita e un tessuto critico stratificato. È proprio questa specificità, distinta ma coerente, a conferire all’intero format espositivo una cornice di autorevolezza, capace di nobilitare il progetto senza irrigidirne la vocazione sperimentale.
Particolarmente rilevante, in tale dinamica, è il ruolo dei curatori che, di tappa in tappa, vengono coinvolti nel progetto. Alessandro Giansanti predilige la collaborazione con curatori della sua stessa generazione, privilegiando un dialogo fondato su affinità e visioni condivise. In questo contesto, lo scambio di idee si fa più fluido e generativo, alimentando un confronto autentico che favorisce l’emergere di prospettive inedite e modalità curatoriali capaci di leggere il presente con lucidità e apertura.
In questo senso, il valore dell’iniziativa non si esaurisce nella visibilità offerta, né nella possibilità di inserimento in circuiti professionali internazionali. Ciò che conta davvero è la possibilità, rara e preziosa, di inserirsi in un processo curatoriale articolato, animato da intenti autentici di ricerca e mediazione culturale.
A suggellare questo percorso in continua evoluzione, sta per aprirsi Andar Visivo, nuova tappa del progetto itinerante promosso da Agarte – Fucina delle Arti. Ospitata presso la Aleksandra Istorik Gallery, la mostra collettiva dà forma a un inedito dialogo tra artisti italiani e pubblico spagnolo, intrecciando visioni, sensibilità e linguaggi differenti. Attraverso una selezione di opere pittoriche e scultoree, la rassegna prosegue il dialogo tra culture, linguaggi e sensibilità diverse, riaffermando l’impegno curatoriale verso una progettualità dinamica, condivisa e aperta alle molteplici declinazioni dell’arte contemporanea.
In questa prospettiva, risulta naturale voler approfondire la visione e le intenzioni che animano questo format itinerante.
Abbiamo dunque rivolto alcune domande ad Alessandro Giansanti, ideatore e curatore del progetto.
Quali sono stati i criteri principali nella selezione degli artisti e delle sedi per questo ciclo di mostre itineranti? In che modo queste scelte rispecchiano la tua visione curatoriale?
I creativi coinvolti fanno parte del network della nostra associazione culturale e del contesto della nostra galleria d’arte. Siamo partiti dal desiderio di raccontare l’evoluzione artistica della nostra realtà in questi cinque anni, insieme a quella degli artisti che gravitano intorno ad essa, offrendo una sintesi di alcune delle correnti contemporanee della pittura italiana.
La selezione si basa su criteri qualitativi: è richiesta quantomeno padronanza tecnica e consapevolezza dei mezzi espressivi impiegati. Abbiamo scelto un artista per stile/genere, componendo così una rosa eterogenea ma coerente che rispecchiasse i nostri gusti non solo estetici, ma anche curatoriali.
Per quanto riguarda gli itinerari, l’obiettivo è stato sin dall’inizio quello di espandersi gradualmente nell’hinterland spagnolo, puntando ai poli emergenti dell’arte contemporanea che stanno attirando l’interesse del mercato internazionale. I luoghi scelti — musei e gallerie — sono relativamente vicini tra loro e accomunati da una particolare attenzione verso gli artisti emergenti.. Si tratta di realtà giovani come la nostra, che negli anni diventeranno punti di riferimento culturali nel territorio.
In questo contesto, abbiamo adottato un approccio fluido, capace di integrare la mia visione con quella dei direttori e le direttrici degli spazi artistici selezionati, dimostrando che la sinergia internazionale diventa sempre più realtà di tutti i giorni nel contemporaneo.
"Las Musas Encantadoras" Mostra Internazionale di Arte Contemporanea a cura di Divulgarti con la collaborazione di Agarte Fucina delle Arti di Alessandro Giansanti presso il Museo del Mar Santa Pola, ALICANTE
Questa avventura è partita dal Museo del Mar Santa Pola, per poi approdare alla Vearte Galerie, situata nel centro di Alicante. Guardando a queste prime due tappe, così diverse per identità e atmosfera, cosa ti ha colpito maggiormente nel modo in cui le opere sono entrate in relazione con gli spazi e con il pubblico? Ci sono state reazioni o situazioni che ti hanno sorpreso o fatto riflettere?
La nostra prima esperienza sul suolo spagnolo è stata proprio con il Museo del Mar di Santa Pola, in occasione della mostra di luglio 2024 “Le muse incantatrici – Las Musas encantadoras”, organizzata con Divulgarti Group di Loredana Trestin, in collaborazione con il museo stesso grazie all’attenta mediazione di Valeriano Venneri e della direttrice Maria José Cerdà Bertoméu.
Da lì abbiamo proseguito, trasferendo parte della selezione ad Alicante, presso la Galería Vearte, spazio diretto da Laura León oramai nostra amica, con la mostra “Doppia Conexión” organizzata a novembre 2024. Entrambi gli spazi, fortemente caratterizzati, sono stati trasformati dalla selezione proposta: un'esperienza che si è poi arricchita con l’aggiunta di nuove opere esposte in una seconda rassegna, sempre al museo e sempre nel mese di novembre, dal titolo “Arte y palabra – Parole e Arte”.
Quest’anno il percorso proseguirà con nuove tappe e nuove evoluzioni prima a giugno presso Istorik Gallery di Aleksandra Istorik e poi a luglio nuovamente al Museo del Mar e sarà interessante poiché il dialogo è ancora tutto in costruzione ed in divenire!
La galleria della giovanissima Aleksandra Istorik, nel centro di Valencia, rappresenta la terza location e la quarta tappa del percorso. Mentalmente sto costruendo una mappa con tutti i passaggi di questa esperienza, e “Andar visivo” segna per noi un punto di svolta sul piano organizzativo.
Per questa rassegna abbiamo scelto di mantenere una lettura fluida e aperta della selezione, come già avvenuto con “Doppia Conexión”, ma dando concretezza a quella che possiamo definire una “crescita in divenire” del tour.
Come giovane under 35, collaborare con coetanei e coetanee del settore è un piacere: siamo pochi, e con Istorik c’è stata da subito sintonia. Anche lei condivide un approccio giovane e dinamico.
Questa tappa ha un valore aggiunto rispetto alle precedenti: introduce un approccio curatoriale diverso dal nostro. Se nelle altre rassegne siamo stati ospiti, qui siamo veri collaboratori. Mi piacerebbe, con questo spirito rinnovato, tornare anche nelle tappe precedenti per sviluppare un dialogo più diretto con le visioni artistiche dei direttori e delle direttrici degli spazi che ci hanno accolti.
Aleksandra Istorik ospita la mostra "Andar Visivo", realizzata in collaborazione con Alessandro Giansanti di Agarte – Fucina delle Arti, all’interno della sua galleria nel cuore di Valencia,
Come descriveresti il rapporto che si crea tra artista, spazio espositivo e pubblico in un progetto itinerante rispetto a una mostra tradizionale?
Normalmente mi sarebbe facile descrivere il rapporto che si crea tra spettatore e artista, ma questa situazione è del tutto nuova: non ho paura di dire che si tratta di un esperimento. Non mi sto certo presentando impreparato — porto con me l’esperienza di circa cinque anni di rassegne culturali, con quasi sessanta eventi curati e gestiti direttamente da me e dalla mia famiglia!
Tuttavia, in questo caso, tutto è in divenire. Da qui nasce “Andar visivo”, titolo scelto insieme alla Istorik proprio per questa esposizione: l’idea è quella di piantare una bandiera, fissare un orizzonte, definire un checkpoint. Da questo punto sarà possibile comprendere il vero frutto del lavoro degli ultimi due anni.
Detto ciò, non saprei ancora come definire il rapporto tra pubblico e artista, proprio perché stiamo abbandonando la nostra zona di comfort e percorrendo strade nuove, incontrando un pubblico finora sconosciuto.
Ben venga! L’arte non può — e non deve — rimanere ferma troppo a lungo, è composta da incontri e scontri, come di frizione e movimento.
Alessandro Giansanti e Laura León durante l’evento “Doppia Conexión” presso la Galería Vearte di Alicante.
In che modo l’esperienza di esporre all’estero, in particolare in Spagna, ha influenzato il rapporto tra le opere e il contesto culturale locale? Hai notato cambiamenti nella percezione del pubblico o nell’interpretazione delle opere rispetto a mostre in Italia?
In realtà, spesso mi rendo conto d’essere così preso dai progetti futuri da non riuscire davvero a percepire cosa pensino di me le persone nel presente. Sono completamente proiettato nella continuità di questo percorso e nella sua possibile espansione verso nuovi territori, sempre in ambito europeo, per poi — come già accaduto in passato — uscire dal continente.
Valeriano Vennari, Storico e Critico dell'Arte e Paola Cetroni, artista
Guardando al futuro, quali sviluppi o nuove direzioni immagini per il format itinerante di Agarte? Ci sono idee o progetti che vorresti realizzare nei prossimi anni?
Arrivati a questo punto, non posso proprio rispondere, c’è una grossa sorpresa al quale stiamo lavorando, ma essa richiede tempo, dedizione e precisione nei movimenti... i più avranno intuito qualcosa nel modo in cui Agarte si sta muovendo ultimamente. Figure che hanno partecipato a questo percorso in Spagna torneranno nuovamente con un ruolo fondamentale per ciò che sto cercando di creare.
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