Fotografia e Poesia Un Viaggio Intricato tra Immagini e Versi con Rino Rossi e Donatella Maino

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Fotografia e Poesia


Un Viaggio Intricato tra Immagini e Versi con Rino Rossi e Donatella Maino






di Giuseppina Irene Groccia |24|Novembre|2023|




Il risultato affascinante della collaborazione tra il fotografo Rino Rossi e la poetessa Donatella Maino si presenta come una sinfonia di visioni catturate dall'obiettivo di Rino e trasformate in poesia dallo sguardo ispirato di Donatella. Questa sinergia  si rivela un vero e proprio dialogo tra due linguaggi artistici che cercano reciproca interazione, andando oltre la superficie del visibile. Le immagini di Rino Rossi diventano il terreno fertile da cui germogliano i versi di Donatella Maino, e viceversa, creando una ricchezza di prospettive e significati.

In questo connubio di intenti, si aprono porte a mondi emozionali e concettuali che catturano l'essenza stessa della loro visione artistica. Un viaggio attraverso le profondità dell'arte, dove le nuove tecnologie si fondono con la poesia, e l'emozione visiva si intreccia con la potenza delle parole.













Caleidoscopio Anni ' 90

Ed io a gettare vetri bianchi e neri

in caleidoscopi di favole negate,

al passo stretto di geloni pianti

nel freddo della cascina diroccata:

pensieri incastrati

in cofanetti d’esili porzioni,

poesia che fronda le proprie menzogne

raccogliendo della frusta il tocco 

dentro le steppe dell’etere,

in dignità di un fuoco che alimenta il sogno,

arde risorgente nell’empio portato in piazza.







Le poesie di Donatella non solo completano le immagini di Rino, ma le trasformano in una narrazione poetica, dove ogni dettaglio fotografico si anima attraverso la magia delle parole. La ricerca di una relazione strutturale tra l'immagine e la parola si manifesta in modo eloquente, sfidando l'osservatore a esplorare non solo la superficie riflettente delle fotografie, ma anche l'essenza e la profondità nascosta dietro ogni scatto.

Questa collaborazione non è solo un incontro di talenti, ma una fusione profonda di intenti creativi che dà vita a un'opera collettiva in cui il pensiero elaborato si coniuga con la libertà creativa. L'inserimento di queste proporzioni rielaborative all'interno del ciclo rappresentativo si svolge con una grazia tale da conferire all'intero lavoro un'aura di eleganza. Il flusso narrativo si dilata e si espande in parallelo al dato emozionale, creando un equilibrio dinamico che guida lo spettatore attraverso un percorso sensoriale e concettuale.











Oltre le parole

quando tutto sarà detto,
la parola andrà verso il suo oltre,
sentirete il battito della mia latitanza
arrivare dai boschi di pietra;
forse allora canterò ancora,
sarà un canto sottile
che fluido scorrerà nella trasparenza 
del mio essere ogni paesaggio.
Saprete rileggermi nel non detto
sarà in quel rovo che fiorisce 

alla fine di tutte le stagioni. 






Un'esperienza artistica che è un esempio di come la fotografia e la poesia possano dialogare in modo sinergico, andando oltre la semplice rappresentazione visiva e trasformando l'osservazione in un'esperienza poetica ed emozionale. In un intenso processo di interazione, le immagini di Rossi e le parole della Maino si ergono come pilastri di un'esperienza artistica che si nutre della loro reciproca influenza. Il dialogo armonioso che ne scaturisce offre un viaggio emozionante, in cui le sfumature di significato e le profondità emotive emergono con potenza. 






Incontro all'alba

Nessuno ha chiamato l'altro,
le nostre voci 
si saranno incontrate
ma una linea d'assenza le ha spezzate,
dal principio, per sempre.

L'uno all'altra ci porgiamo 
per essere ancora insieme travolti.

Scaglio parole in lingua muta 
volgendo le spalle al duello d'onore;

sempre più a nord, sempre più a sud
fino a perdere il conto dei passi e sparare

La notte ha portato
un'altra alba assorta

che si salva sui tetti di sonno. 






Il risultato di questa collaborazione è un invito a immergersi in un mondo dove le fotografie e i versi si fondono, dando vita a una bellezza che sfida il tempo e lascia un'impronta indelebile nell'anima di chiunque si avventuri in questo viaggio artistico straordinario. Chi si abbandona a questa forte intesa creativa trova arricchimento per l'anima, immerso in un'esperienza che va al di là delle intese artistiche, per abbracciare una bellezza che si manifesta nell'intreccio unico di queste due menti creative.






Catechismi

Ogni giorno è un mese nel retrobottega delle iniziazioni,
le sottovesti macchiate di rosso, l'acquavite rapprende
il coagulo morto prima di nascere, una culla che cade
e mormora piano l'ave maria.

Un velo da sposa impigliato nei rovi
una donna che ride appoggiata alla fonte
la bruma che segna sinuosità vagabonde
sulle linee contratte di un giorno
che muore inghiottito da scarpe di pezza

e catechismi a pieghe di pelle in

tessuti alle colpe. 






In questa sintonia di prospettive, l’interagire  tra i due artisti diventa un esempio di come l'arte visiva e la poesia possano danzare insieme, costruendo un dialogo senza soluzione di continuità tra l'occhio che vede e la parola che crea. Un'esperienza artistica che supera i confini convenzionali dell’arte, guidando lo spettatore attraverso un viaggio che si dipana tra la struttura razionale e l'emozione pura, tra la forma e il significato, in un intreccio magistrale di immagini e parole.









Il cappotto di astrakan  

Sono sul nodo più grosso dell'olmo
quei fiori sghembi caduti a forcina

crisantemi con ciglia posticce
all'occhiello dell' astrakan
griffato Dachau:

è il trucco del medesimo artista,
impianta grucce alle parole
mai desuete,
nei giardini, nei giardini di novembre.







Rino Rossi emerge con forza sulla scena dell'arte digitale come un maestro dell'iPhone Art, capace di esplorare tematiche visive attraverso l'uso audace delle nuove tecnologie. Il suo mondo artistico, permeato da una magia digitale, è un rifugio dove padroneggia le tecniche specifiche del suo mezzo, dimostrando una profonda comprensione di prospettive, composizione, colore e luce.

Nato cinquantasei anni fa in una tranquilla cittadina dell’Abruzzo, Rino Rossi conduce una doppia esistenza, una sorta di "cloud emotivo" che esplode di visioni e pulsioni grazie all'avvento dell'iPhoneografia. Laureato in Scienze Biologiche presso l'Università dell'Aquila, il suo background scientifico si fonde in modo prodigioso con la sua vena artistica.

Contagiato dalla cultura avant/pop presente sulle copertine degli LP che ha avidamente divorato nel passato, Rossi progetta immagini ludiche e avvolgenti di ispirazione "altra", cercando di catturarne l'essenza attraverso termini come "visionarietà" per visione, "situazionismo" per situazione e "artismo" per arte.

Il risultato di questa fusione di influenze e competenze è un corpus di opere ricco di visioni che trascendono il contemporaneo. Le sue creazioni si distinguono nel panorama della IphoneArt, configurandosi come un unicum che sfida i confini tradizionali e apre le porte a una dimensione artistica digitalmente incisiva e avanguardista.







Ballata celeste

Viziami questa notte, col respiro dei cieli,
disegnati uomo come l'orlo di monte.
Lieve il movimento ma eretto e splendido.
Ascolteremo le nostre risate, 
toglieremo un po' di forza agli angeli
che nel fare l'amore 

serbano intatto il loro candore. 







L'approccio di Donatella Maino all'arte e alla parola si dipana con una ricchezza di emozioni e significati che apre varchi inesplorati. La sua abilità nel tessere versi poetici con le opere di artisti visivi crea un mondo di profonda attinenza, instaurando una correlazione unica tra il visivo e il verbale. La selezione attenta dei versi si fonde armoniosamente con i dettagli delle opere, intensificandone l'emozione e la profondità e consentendo agli spettatori di esplorare la complessità sia dell'opera visiva che della ricchezza delle parole.

Donatella Maino amplifica le emozioni intrinseche delle opere, generando interazioni che riflettono la potenza dell'arte nella sua forma più interdisciplinare. Questa fusione permette all'osservatore di immergersi in un mondo intriso di significati e sensazioni, trasformando l'esperienza estetica in un viaggio tanto intellettuale quanto emotivo. La sua capacità di intrecciare il tessuto poetico con la trama visiva offre uno sguardo profondo e coinvolgente nel cuore dell'arte, dove l'emozione e il significato si fondono in un dialogo mutevole che arricchisce l'anima di chi si lascia trasportare da questa forte intesa creativa.





Canto

Mi volevano bene le tue mani,
mi accarezzavano 
al suono di un tempo maledetto.

ora ti scrivo, ti rido, ti piango
come una pazza urlo
il teatro delle nostre notti;

il tuo odore di selvatico
mi spacca le narici
è sempre arpeggio per un gemito
d'odio e paradosso d'amore.






Linguaggio dei fiori

sembrava una bambina vecchia 
con la bocca segnata dalle pieghe, 
di luna un'ombra le attraversava il viso; 

era stata posseduta per giorni interi 
presso la tomba di famiglia, 
forse un errore del padre o della madre:

dormivano sotto la lavanda 
assieme a parole spezzate 
che non seppe mai capire bene 
come leggeva il linguaggio dei fiori, 
quando gli stami e i pistilli avevano 
forme falliche e gli steli non riuscivano 
a reggere boccioli simili a feti.




Respiro

E' un respiro raccontarti,  
narrarti del mio vissuto, sostenere
le mie origini immerse in un fine fineguerra
con radici nate dalla sciagura.

Il presentimento, 
compagno sfumato delle penombre. 
non conosce tecniche d'estasi.
rinasce ogni alba che la vita mi regala.

Volgo lo sguardo alle tribune, 
cerco un sputo o un applauso,
potrebbero essere una felicità venuta 
a passare pennelli e vernici. 






Offertorio

S'eleva ad offertorio
il sole d'alba,
s'insinua nella bocca,
apre la gola a liturgie segrete,
un elogio alla negazione:
un gioco inquietante di volti
mangiati dalla notte, colpiti alle spalle
dalla mia disperata voglia di salvarli.

Muoio ogni giorno su navate incompiute
prendendo la forma di un libro profanato.










Compassione

sono morta a crampi d'anima
ascoltando il grillo del focolare,
il gorgoglio del paiolo,
il notturno di Chopin
che non ripara la bambola rotta
dai tuoi ritmi addominali.
scabro e insipido
il tuo dio all'espiazione
in quel segno della croce
alla fine della messa.
ballo il sirtaki della demenza,
cercando granelli di vita esule.












©Tutte le immagini in questo articolo sono di Rino Rossi
©Tutte le poesie in questo articolo sono di Donatella Maino 
















































































©L’ArteCheMiPiace - Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 






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