I piani temporali all'interno di un’ opera fotografica - Alejandro Montini
L’ArteCheMiPiace - Divagazioni sull’arte
I piani temporali all'interno di un’ opera fotografica
Alejandro Montini
di Ljdia Musso |03|Novembre|2021|
I lavori dell'artista visivo Alejandro sono
lavori in tecnica mista che sfruttano vari linguaggi al fine di creare delle
immagini "inquietanti" dal forte impatto cognitivo emotivo.
Si tratta di collage creati a partire da
scatti originali prodotti dall'artista che riproducono contesti quotidiani o
comunque familiari a cui vanno a sovrapporsi e mescolarsi elementi estranei e
portatori di una carica straniante.
Il lavoro di montaggio è reso ancora più
interessante dalla tipologia di materiali utilizzati, fotografie d'epoca che
Alejandro ha raccolto nel corso del tempo assemblando un interessante archivio
di materiale fotografico d'epoca.
La compresenza di più piani temporali
all'interno dell'opera il presente è rappresentato dagli scatti dell'artista e
il passato rappresentato dagli elementi inseriti.
Questa simultaneità oltre che essere
chiaramente visibile agli occhi dei più in quanto le immagini vintage sono
entrate a far parte del nostro bagaglio iconografico scatenano essi stessi
questa sensazione di inquietudine e di straniante.
Immagini inquietanti è una definizione
sufficientemente ampia adatta ad cogliere moltissimi lavori di Alejandro
Montini al proprio interno.
L'inquietudine è una forza interiore
interessante poiché può presentarsi sia in maniera soggettiva che in un modo
comunitario condiviso.
Nel caso di Alejandro Montini il punto di
partenza è una situazione neutra che viene caratterizzata come inquietante
dagli elementi inseriti, un panorama di "incastri" molto ampio in
quanto la produzione di Montini non si limita al collage fotografico nudo e
crudo ma spesso si caratterizza per la presenza di successivi interventi con
tecniche grafiche, come ad esempio le ultime opere a grafite.
Lavora altrettanto bene a colori creando
paesaggi in cui il colore declinato in tonalità sgargianti si inserisce per
contrasto.
Ancora una volta quindi abbiamo un ambiente
neutro, monocromatico e rassicurante in cui si inserisce un elemento di
contrasto, il colore.
L'elemento inquietante, che sia una figura
umana, la percezione di una diversa dimensione temporale o una nota di colore,
riesce a creare effetti cognitivi/emotivi interessanti perché spinge a fermarsi
e a riflettere sul soggetto che si ha davanti che solo allora smetterà di
vivere nell'ombra e verrà investito di nuova luce, di consapevolezza e di
importanza.
Le immagini dissonanti, interessanti o inquietanti che dir si voglia sfidano il nostro orizzonte quotidiano, invitano lo spettatore a prendere del tempo necessario per ripensare l'immagine che si ha davanti ma soprattutto per ripensare se stessi, scardinando in alcuni casi schemi e condizionamenti culturali.

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