Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice Il DocuFilm di Mario Martone

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Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice

Il DocuFilm di Mario Martone






In un affascinante racconto visivo e verbale, Mario Martone ci conduce nel mondo di Mimmo Jodice attraverso il documentario "Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice," in onda su Rai3 venerdì 22 dicembre alle 23.15.

Il film celebra le fotografie come protagoniste indiscusse, immergendoci nelle opere del grande artista. Martone sottolinea l'importanza di riflettere sul significato e il valore delle immagini, esplorando il gesto creativo e il rapporto con lo sguardo in un'era in cui siamo immersi in un mare di immagini sovrastanti.

Martone, descrivendo l'osservazione di un gigante come Jodice, afferma che questo non solo ha rinnovato il gusto estetico, ma ha anche aperto prospettive filosofiche. Il documentario segue Jodice nel suo studio, un luogo ricco di ricordi che si mescolano con le immagini dell'archivio, rivivendo decenni di lavoro e esplorazione attraverso le parole e i movimenti lenti del fotografo.





Accompagniamo Jodice nel suo rifugio creativo, un luogo in cui i ricordi danzano in armonia con le straordinarie immagini dell'archivio. Decenni di impegno e ricerca prendono vita nelle sue parole, mentre le mani si muovono con lentezza e precisione nel racconto dei segreti della camera oscura.

Attraverso la sua guida, scopriamo le prime fotografie, le audaci sperimentazioni degli anni Sessanta e Settanta, i lavori intrisi di valenza politica e sociale, i nudi che esplorano l'animo umano, la fervente passione per l'architettura e le antichità classiche. Il suo sguardo si disperde nell'osservare la natura e il mare, in attesa di una luce che permetta a visioni al di là della realtà di emergere.





È in questa prospettiva, in questo modo di interpretare la realtà, che la fotografia di Mimmo Jodice si eleva a forma d'arte. Il suo sguardo, capace di percepire l'assenza e raffigurare il fluire del tempo, conferisce un carattere straordinario alle sue opere.

Presentato Fuori Concorso alla 41° edizione del Torino Film Festival, il documentario vanta la partecipazione di figure chiave come Mimmo Jodice, Angela Jodice, Antonio Biasiucci, Stefano Boeri, Marino Niola, LiaRumma, Laura Trisorio, Lucia Trisorio, Francesco Vezzoli e Andrea Renzi. Scritto da Mario Martone e Ippolita Di Majo, la fotografia è di Elio Di Pace, il montaggio di Jacopo Quadri con Elio Di Pace, il suono di Silvia Moraes e Luigi Petrazzuolo.






Il documentario è prodotto da Maria Carolina Terzi, Lorenza Stella, Luciano Stella, Carlo Stella e Gianluca Casagrande per Mad Entertainment, Rai Documentari e Caronte Spa.



















Mario Martone

(Napoli, 1959) ha cominciato giovanissimo il suo lavoro in teatro. Negli anni ‘80 col suo gruppo Falso Movimento ha creato spettacoli d’avanguardia contaminati col cinema, che hanno affrontato lunghe tournée in tutto il mondo. Il suo primo lungometraggio, Morte di un matematico napoletano, è stato invitato in concorso a Venezia nel 1992, dove ha vinto il Gran premio della giuria. Di lì a tre anni è stato in concorso a Cannes con L’amore molesto, tratto dal primo libro di Elena Ferrante. È stato di nuovo a Cannes nel 1998 con Teatro di guerra, e nel 2004 con L’odore del sangue, protagonista Fanny Ardant. Ha impiegato sei anni per realizzare uno dei suoi progetti più ambiziosi, un lungo film sulla cospirazione italiana nell’800, Noi credevamo, presentato nel 2010 ottenendo un grande successo di pubblico, a cui seguirà un successo ancora più largo, Il giovane favoloso, sul poeta Giacomo Leopardi interpretato da Elio Germano, che porterà più di un milione di spettatori al cinema in Italia, molto amato anche in Francia e in altri paesi. È del 2018 il film su una comune utopista degli inizi del Novecento, Capri-Revolution. Quindi ha realizza due film intrecciati col mondo del teatro napoletano, Il sindaco del rione Sanità da Eduardo De Filippo (2019), e Qui rido io con Toni Servillo nel ruolo del protagonista,in concorso a Venezia nel 2021. Pochi mesi dopo Martone è stato in concorso a Cannes con Nostalgia. Nel corso degli anni Martone, che alterna costantemente teatro e cinema, ha realizzato anche diversi cortometraggi, documentari e film in altri formati. I suoi più recenti sono Laggiù qualcuno mi ama, sul regista e attore Massimo Troisi e presentato alla Berlnale, e Mimmo Jodice. Senza tempo.


FILMOGRAFIA

Nella città barocca (doc., 1984), Morte di un matematico napoletano (1992), Rasoi (mm, 1993), Lucio Amelio/Terrae Motus (doc., 1993), Veglia (doc., 1993), Antonio Mastronunzio pittore sannita (cm, ep di Miracoli – Storie per corti, 1994), L’unico paese al mondo (regia collettiva, 1994), L’amore molesto (1995), Badolato, 10 dicembre 1995. Per Antonio Neiwiller (doc., 1996), Una storia Saharawi (doc., 1996), La salita (cm, ep di I Vesuviani, 1997), La terra trema (coregia/co-director, Jacopo Quadri, doc., 1998), Appunti da Santarcangelo (doc., 1998), Teatro di guerra (1998), Una disperata vitalità (1998), Un posto al mondo (coregia/co-director, Jacopo Quadri, doc., 2000) Nella Napoli di Luca Giordano (doc., 2001), L’odore del sangue (2004), Caravaggio – L’ultimo tempo (mm, doc., 2004), Noi credevamo (2010), La meditazione di Hayez (cm, doc., 2011), Il giovane favoloso (2014), Capri-Revolution (2018), Il sindaco del rione Sanità (2019), Qui rido io (2021), Nostalgia (2022), Laggiù qualcuno mi ama (doc., 2023), Mimmo Jodice. Senza tempo (mm, doc., 2023).

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