we always return - Libro fotografico di Nella Tarantino
L’ArteCheMiPiace - Libri da leggere
È proprio una bella sensazione ritrovarsi in mano un libro fotografico tanto atteso, soprattutto se si tratta di una prima pubblicazione, del debutto editoriale di un’autrice
che ho sempre apprezzato per la sua capacità di dischiudere le porte del proprio inconscio e per dare esistenza visiva a percezioni, ricordi, fantasie e sogni.
“We always return” è una piacevole scoperta e la prima impressione è quella di avere difronte un volume fotografico che non appare affatto d'esordio.
Nella Tarantino realizza con questo suo primo progetto editoriale un risultato importante e di rilievo, che rispecchia nei dettagli del contenuto la sua grande valenza autoriale e globalmente l’impegno qualitativo profuso nella sua realizzazione.
Già dal titolo comprendiamo la significativa ricerca e il cammino percorso dall’autrice verso una comunicazione fotografica che include l’arte del “ritornare” nel profilo emotivo di una memoria esplicita. Ogni ricordo, ogni memoria sensoriale consente la formazione e manifestazione del sogno che attraverso un obiettivo e la mediazione dell’autrice diventa comunicazione diretta per far ritornare tutti a ciò che apparteniamo.
Il libro consente un tuffo nella profondità di un racconto che si costruisce lentamente, pagina dopo pagina, fotogramma dopo fotogramma.
Una pluralità di spazi onirici, valorizzati da un forte contrasto chiaroscurale, si intrecciano creando scene astratte e metafisiche.
Nella osserva con occhio fotografico il quotidiano che scorre e ci restituisce tracce di vita nella sua essenza più profonda.
I suoi lavori sono importanti approfondimenti che utilizzano la fotografia per esprimere, attraverso la propria ricerca, sfaccettature di profondi pensieri carichi di immensità.
Una scelta stilistica dell’autrice è quella di creare un tramite tra il soggetto e il lettore, consentendo una comunicazione diretta capace di attuare impressionanti intrecci e rimandi, composti da illusioni e spazi psichici da contemplare.
È in questo modo che le fotografie di Nella Tarantino diventano rappresentazioni che si fanno strada silenziosamente verso il nostro inconscio, centrando in modo diretto reminiscenze ancora desiderose di risposte.
Nella dimostra in modo efficace ed evidente una grande competenza tecnica in ambito fotografico, senza tralasciare l’aspetto di aggiungere e arricchire di sentimento, emozione e anima ogni suo lavoro.
È con questa prerogativa che il libro di Nella Tarantino ci predispone al risveglio delle nostre emozioni più personali.
Nell’ osservare con attenzione ogni sua fotografia ci rendiamo conto di quanto sia facile lasciarsi trasportare da tracce e gesti sussurrati con l’intento di “raccontare” sue personali inquietudini e conflitti.
Ma sappiamo che l’arte, e in questo caso la passione per la fotografia, diventa entità salvifica, essa riesce senza dubbio ad indicarci la via per un giusto abitare poetico della nostra interiorità.
In conclusione posso dire che un libro fotografico di successo si riconosce subito, è quello che mette in comunicazione temi e visioni facendo in modo che il linguaggio iconico possa risultare ancora più chiaro di quello verbale.
“We always return” ha tutte queste qualità, con in più la magia di una narrazione visionaria, in cui forma e contenuto si uniscono per dare sostanza e vita ad un progetto editoriale di gran pregio. Il prezioso volume è arricchito da tre testi critici di autorevoli conoscitori dell’arte fotografica i quali riescono a mettere al centro della scena uno stretto dialogo tra il libro, il sogno e l’analisi intellettuale.
Il tutto è racchiuso in un editing elegantissimo dallo stile grafico minimal, attributo che sostiene e potenzia questa prima pubblicazione, che ha permesso all’autrice di ricavarsi uno spazio significativo negli ambienti fotografici a livello nazionale.
"We always return" è acquistabile nelle principali librerie on line.
Libro fotografico | 150 pagine | 91 Fotografie in bianco e nero.
Curatela: GT Art Photo Agency
Testi di Giusy Tigano, Giuseppe Cicozzetti, Carmine Mangone
Nella Tarantino, Antonio M. Cuono.
Grafica: Kate Chung. EBS Print, 2022.
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Nella Tarantino è nata a Napoli. È architetto e fotografa.
I suoi lavori di architettura sono stati pubblicati su riviste e cataloghi nazionali e internazionali, tra cui:
Angelica trilogia di Bruno Zevi, L’ESPRESSO n. 28, 16 luglio 1998
Joachim Fischer, 1000 x European Architecture, Berlin, 2007
Casey C.M. Mathewson, Residential Designs for the 21st Century, New York, 2007
Dirk Meyhöfer, CONCRETE creations, Berlin, 2008
L’architettura, cronache e storia (fondata da Bruno Zevi), n. 515-1998, n.574-2003, n.588-2004.
Allieva di Aldo Loris Rossi, nel 1994, fonda Southcorner, con Antonio M. Cuono.
Nel 2016 è invitata a partecipare a SKETCH FOR SYRIA, a global call to architects, artists and innovative thinkers to imaginepostwar reconstruction, Università IUAV di Venezia, in collaborazione con UN-ESCWA, United Nations.
Paolo Vincenzo Genovese, nel suo Cubismo in architettura (Roma, 2010), sottolinea la continuità figurativa tra la sua opera, intrisa di una forza espressiva ai limiti della violenza, e la cultura tedesca, e l’originalità del linguaggio che, finalmente, si discosta da quello dell’International Deconstruction.
Massimo Locci e Luca Guido ne collocano l’opera, insieme a quella di pochi altri protagonisti di questa stagione, nel nuovo corso critico intrapreso da Bruno Zevi a partire dagli anni Ottanta e Novanta, in continuità della visione organica dell’architettura nella sua ultima risoluzione decostruttivista (in Zevi e l’architettura italiana della fine del XX secolo, Gli Architetti di Zevi, Fondazione Maxxi, 2018 e in Zevi e l’itinerario organico, AR MAGAZINE n. 120, 2018).
Hanno scritto o espresso pareri sul suo lavoro di architetto: Paolo Taviani, Gillo Dorfles, Bruno Zevi, Cesare De Sessa, PredragMatvejevic.
Dal 2017 si dedica esclusivamente alla fotografia.
“La Fotografia mi ha restituito alla mia solitudine, lontano dalla lotta, ho incontrato il mio sguardo di testimone. Perduta e finalmente ritrovata, lontana dal rumore del mondo.”
Pubblicazioni
©L’ArteCheMiPiace - Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia
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