Il nuovo libro di Anila Dahriu - PROIETTATO NELL’EMBRIONE MAI NATO
L’ArteCheMiPiace - Libri da leggere
di Giuseppina Irene Groccia |01|Febbraio|2022|
"Quando nasce un libro
nasce un'anima nuova".
Anila Dahriu
È uscita in questi giorni la nuova raccolta di poesie, in lingua albanese, della scrittrice e poetessa Anila Dahriu.
Si tratta dell’opera “Proiettato nell'embrione mai nato", in lingua originale "Degdisur në embrionin të palindur", pubblicato dalla casa Editrice "IWA Bogdani" con sede in Kosovo
In questa raccolta poetica, scritta nella sua lingua madre, l’autrice riconferma la sua eccezionale abilità nel condurci con invenzione, fantasia e virtualità creativa nella sua personalissima sfera emozionale.
Sono composizioni intime e preziose che spaziano tra dimensione privata, memorie e storia.
La sua è una voce che varca il buio riuscendo a fare
riaffiorare storie ed emozioni dimenticate; versi che attraversano il tempo e l'inquietudine, giungendo a quella poesia che è capace di creare un imponderabile senso di
appartenenza con la nostra interiorità.
Nell’attesa di leggere la traduzione in italiano e Inglese prevista entro la fine di questo anno, vi anticipo una delle bellissime poesie presente in questa silloge
Ti
ho lasciato libero amore mio
Ti
ho lasciato libero amore mio,
Libero
perché ti ho amato tanto,
Come
le onde del mare in un'estate calda.
Libero amor mio...
Come
l'aria del mattino azzurro,
Come
una notte piena di stelle ornata in un cielo dorato,
Vorrei
che tu sia cosi,
La
saggezza dell'anima mia,
Una
barchetta a vela in orizzonti invisibili.
Come
un gabbiano,
Dove
il suo volo è la mia speranza,
Ti
amo sempre
Rosa
viola nel mio giardino ,
Primavera
sempre nei miei occhi,
Libero
ti ho lasciato amor mio,
Perché
ti amo ,
E io ho amato così tanto
Il libro è arricchito dalla bellissima prefazione di Engjëll I. Berisha, poeta albanese, molto apprezzato nella sua terra di origine e che ha dato i natali a scrittori di fama internazionale come Jeton Kelmendi, anche lui collaboratore editoriale di questo nuovo lavoro letterario che vede protagonista la talentuosa poetessa Anila Dahriu.
“SAGGEZZA DI ESSERE SE STESSI”
Di Engjell I. Berisha
Le relazioni che creiamo
in relazione al tempo che
viviamo, non è solo una coincidenza, ma anche la mentalità che
coltiviamo(nutriamo), per materializzare il nostro essere umano che saremo
sempre in convivenza con gli altri, che ci piaccia
o no, cioè una parte della nostra vita lo faremo lo stesso per gli altri.
Dunque questo ci dà un duplice compito, o un egoismo
sano o distruzione spirituale.
Durante la lettura delle ultime poesie della poetessa Anila Dahriu, che ritrae
i fenomeni che ci circondano, comunica con la vita, invoca le virtù, che
vede come un dono della natura che ci circonda. La poesia
"Ho scolpito il verso per te, mia patria ", - "L'ho scolpito
il verso per te / neanche la tempesta del tempo mi ha fermato / mentre
cadeva solo l'urlo / l'ho scolpito, nel nido
dell'anima / perché, lì, vive il tuo spirito / mentre ricresce
le ossa del mio corpo”.
Forse viviamo anche di desideri estetici e ne diventiamo ostaggi, ma, la
poetessa esprime qualcosa al di là di essa, porta la saggezza per essere se
stessa in pienezza con i beni comuni come essere e società.
Il tempo lascia una traccia persistente secondo
la poesia: " Il grido", "Cigno bianco”
/ inaridito, sanguinato e prigioniero / peso del tempo
caos degli anni / raggi dell'universo / rimani ovunque un grido
nell'agonia dell'innocenza". E’ una raccolta poeticamente, come un albero
con radici, foglie, rami e frutti,
Riconsegna un messaggio, che per scegliere, dobbiamo creare relazioni che ci
aiutino, perché come lei osserva, dobbiamo prima ricostruire la nostra anima e
mentalità.
Quando dissuadiamo il nostro corpo, la mente subisce un altro processo
di comunicazione, quasi allettante.
Conservando una mente attiva verso la
sua etnia e genesi, almeno
come si legge nelle sue poesie, non significa che essa è cambiata,
essere
qualcun’altro.La poetessa canta alla sua città natale Valona ,alla sua patria Albania, e alla
patria ai suoi antenati Cameria(Grecia).
Anche quando si disseta per le bellezze dell'Albania, e quando cerca di bandire
da quel luogo il peccato che qualcuno ha piantato questa diabolica calunnia
fino al punto di urlare, perché tanta ce stato tanta cattiveria. Questo
pensiero
fisso, non è semplicemente una percezione intuitiva,
ma la sua anima trae la sua voce dalle esperienze che hanno lasciato il
paese in una crisi quasi collettiva, alla migrazione dove ha portato
con sé il suo amore e qualcosa che le pesa sul cuore. "Dove
siamo", "Che pelle portiamo oggi?! Ieri
ci ha derubato delle lacrime / domani non è troppo tardi per bussare! Che pelle
cerchiamo nella vita?!”
Ci sono due fattori che legge nell'anima della poetessa dalle sue poesie, i sentimenti
che collega con la fede, quando a volte è tentata anche al creatore, Dio,
facendo domande, di cui
forse legge la risposta da chi fa il male . Oltre al secondo fattore, ci sono
le emozioni un po' timide, a volte anche come le ferite, perché li nasconde, tanto che si leggono tra le righe
di ogni poesia.
Il percorso per la liberazione dalla schiavitù non è solo quando suoniamo
l'allarme. È vero che i ricordi evocano emozioni, mentre la poetessa durante
questo libro è più piacevole, cercando di liberarci, e di strapparci alla pace,
il meglio per l'umanità.
Questo è il suo forte rapporto con la vita, come quando camminiamo intorno alla
pietra, a volte per diventare stabili quanto il suo peso, a volte per
proteggersi da tempeste che non ce lo chiedono.
Indubbiamente l'essere donna per la poetessa non è solo come il sapore di una
mela solo quando morde, ma dà alla essa effetti raccapriccianti, nella sua
marcia nella bellezza con il
monologo "Non aver paura", "Donna innamorata / non aver
paura / nessuno strappa l'amore / viviamo già in
un secolo pazzo / dove i dongiovanni di oggi lasciano
tracce ovunque / non temere / tu, femmina labbra carnali / tu, femmina
giovanile”.
Che la virtù umana passi attraverso l'uomo, naturalmente ispirata, descrive
nella poesia di Madre Teresa,
"Preghiamo con te, Madre Maestosa", come molte
altre domande che pone al Creatore, anche qui "Dio, perché punisci
l'umanità?" è una delle sue riflessioni spirituali quando sente disprezzo
e sofferenza più di quanto
l'uomo possa sopportare, e la poetessa, addolorata, le fa una domanda quasi
furiosa:
"O Dio, dalle tue potenti ondate di
collera / anche le ossa dei morti tremano
sull'ultimo letto / gli spiriti degli esseri innocenti rimangono
sospesi senza luce / tra gli occhi solo il gelo
va / l'inverno silenzioso".
Poesie sull'amore, molte delle quali
con questo motivo, rappresentano al meglio ciò che c'è dentro questa poetessa,
cioè il carattere di cui l'uomo ha bisogno, come dono, il migliore e il
più saggio per essere se stesso. Dal principio alla fine conserva la sua
interpretazione, tanto originale quanto degna, come se si vedesse
molto direttamente sia quando adora che quando giudica.
Penso che sia l'unico modo in cui lo spirito poetico parla.
Engjell I. Berisha - Poeta, Scrittore
Contatti Anila Dahriu
Email aniladahriu@live.it
Facebook Anila Dahriu
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