Axl Kant, Axl falda, Axl – entina… Axl woman: wonder? Senza dubbio! Il nerofumo d’autore di Axl tratteggia, sulle tele, un neo immaginario tutto femminile.
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Axl Kant, Axl falda, Axl – entina… Axl woman: wonder? Senza
dubbio! Il nerofumo d’autore di Axl tratteggia, sulle tele, un neo immaginario
tutto femminile.
di Maria Marchese |14|Dicembre|2024|
OnlyFans?... Only FANS! — Chemalditesta! —.
La donna è ben altro.
Dopo l’evento al Salone di F. Curletto, durante il Fuorisalone di Milano, Axl continua a sperimentare il proprio rapporto con la china, definendo, sempre più marcatamente, una serie di figure esclusivamente femminili; con l’inchiostro, vi impartisce carisma e sensualità e tutti i paradossi che la donna porta con sé.
Eravamo rimasti a…
— Ale ma che sguardo ha Gimesh?
Ops Ykxheyelx? —
— Yxchel, Maria, hahaha —
— Siiii, lei ahahah! — I suoi
occhi possiedono quel vago strabismo di venere conturbante, come le labbra
della donna di “Nel profondo”, così mangamente Okusayane, così sensuali…
Quel
nome, così strano, accompagna una donna Axl.
Da
allora, sono nate Irene – Tempo di Pace e Elektra.
Io e Axl pochi giorni fa.
—
Ale ti invio qualche pagina del romanzo che sto scrivendo. Se
ti ispirerà, ti andrebbe di realizzarne la copertina? —.
Intanto le descrivo la protagonista:
dualistica, camaleontica, metamorfica, ironica, tagliente, fantasiosa…
— Mmmh! Mi ispira. —.
Le
invio poche righe, la prima pagina o poco più, dove si comprende in pieno soprattutto
questo doppio volto.
Il giorno dopo
— Bing! Bing! — due notifiche
sonore del telefono. Premo e sul display appaiono due immagini che mi fanno
innamorare. Seppure siano dei bozzetti, mi ricordano la presenza scenica e il
fascino charmant della Valentina di Crepax, il disincanto e la risolutività di Mafalda
di Quino, l’astuzia della Kant delle Giussani.
Il
senso di ciò che ho appena scritto è lontano dal voler fare paragoni: la
fascinazione propria del fumetto, del manga, a partire da Hokusai , parte
esattamente dalla capacità, da parte dell’autore, di caratterizzare i tratti
salienti dei loro eroi o eroine.
Parentesi
—…
ad un certo punto Maria, tu mi hai fatto notare che ritraevo esclusivamente
donne. Ragionandoci, poi, mi sono accorta che nelle tele con più soggetti,
quelli maschili li ho rappresentati come animali — non ce ne vogliano i signori
uomini, perché le creature di Axl portano con sé un bagaglio simbolico
ricercato —.
Chiusa parentesi
Esclusi
gli eroi, quindi, siano esse di un sex appeal esplosivo, come Valentina , oppure
“macchiette” come Mafalda , quelle donne, con le loro storie, quotidiane
o straordinarie, ci hanno avvinti tra le strisce a fumetti.
Volevo
arrivare proprio qui! Ciò che ho percepito da subito nelle donne della Mangano
è che ogni singolo dettaglio fisico, ma in generale compositivo, mi permette di
individuare una certa sfumatura caratteriale e altro ancora.
Axl ed io ne discutiamo, partendo dal presupposto che quelle
immagini “siano la strada giusta”. Il fil rouge.
Quando
Alessandra Mangano mi disse di voler togliere il colore dalle tele,
scioccandomi —tipo Ohibò, nooooo! —, all’opposto mi sorprese per diverse
ragioni; tolte la morbidezza, la condiscendenza e la gentilezza del gessetto
colorato, è evidente una mano abile, che impartisce la tenacia, la decisione e
la perseveranza della china. Il forte contrasto tra il bianco ed il nero, così
impattante, avvince l’occhio, ma quel lavoro di fine campitura — sopraffina
oserei dire — rende i suoi soggetti eleganti, preservando volutamente la fresca
acerbezza tipica del mondo adolescenziale, nei dettagli anatomici.
La
Mangano, infatti, non è un iperrealista, pur preservando il senso delle
proporzioni, e nemmeno la si può definire una surrealista; le sue donne sono in
perfetto equilibrio, sul confine che separa la realtà dall’immaginario. Frutto
di quello spazio sono quindi queste donne senza tempo — in un eterna
fanciullezza che non prevede l’invecchiamento fisiologico, ma alle quale Axl
riesce, attraverso l’introduzione di dettagli
ricercati, dove il valore simbolico non è un abbellimento — vedi la cornucopia
in Irene – Tempo di pace, come ogni singolo fiore, foglia o animale — a
realizzare un vero e proprio progetto grafico.
Questo
termine potrebbe far pensare al rigore, a strutture architettoniche, forme geometriche,
ad unità di misura; in realtà, esso è evidente nella ripartizione dei pieni e
dei vuoti, i primi fatti da ombreggiature curate, tratteggiata, punteggiate… , le
cui distanze minimali denotano un lavoro certosino e paziente, alternate a
linee essenziali, che annodano, congiungono, delineano, quando i secondi
conferiscono respiro, permettendo di individuare l’essenza nera.
Trattandosi
di opere d’arte, a differenza del fumetto, in cui l’immagine rende meno
necessari i testi — anche per questo motivo sono le letture predilette dai
pigri — Ahi ahi! Qui interviene la Maestrina che è in me —. —, qui un testo non
esiste, ed il fatto che il lato estetico ameno consenta di esplorare anche
sfumature psicologiche, esistenziali, comportamentali e spirituali le rende intriganti.
Insomma,
non me ne vogliano le Onlyfansine con le loro proposte fast food — Only FANS è
il mio SOS! Perché non lo digerisco e mi causa un mal di testa feroce —, ma io
sono una gourmand, anche nella vita, non solamente per quanto riguarda la
cucina, perciò l’occhio vuole la sua parte — sacrosanto! Aggiungo —, ma
degustare l’universo femminile, così ricco di fragranze, intercalare espressivi
personali e identitari, nonsense comportamentali — Sugar Fornaciari ce Le
dipinge in cerca di guai oppure al telefono che non suona mai — ma anche no
dico io! —,sagge, materne altre volte lascive … è cosa che richiede amore,
tempo, dedizione.
Axl
nel frattempo sta per pubblicare il suo nuovo libro di poesie, mentre la
copertina del mio romanzo – che in realtà ha un coautore ma non posso dire
altro — prende forma!
Che
altro?
Ah!
Alla prossima by Maria Marchese
Maria Marchese, scrittrice, poetessa e curatrice d’arte, nasce a Como nel 74, dopo la maturità scientifica si iscrive all’istituto internazionale di Moda&Design “Marangoni”, a Milano.
Per oltre 20 anni svolge attività nel settore socio assistenziale.
Dal 2013 affronta da autodidatta il suo percorso di studio nel campo dell’arte, della letteratura e filosofia. Nel 2017 pubblica la sua prima silloge poetica “Le scarpe rosse- Tra tumultuoso mare e placide acque”. Da lì a breve esperisce se stessa nella critica artistica.
Collabora con il blog culturale dell’università Insubria, con lo storico dell’arte Valeriano Venneri, con Exit Urban Magazine e Art&Investments, con il Blog L’ArteCheMiPiace, con l’associazione culturale Nuovo Rinascimento, con la Galleria “Il Rivellino” a Ferrara, con Divulgarti a Genova, con Art Global a Roma, con AArtChannel di Ferrara, con Alessandra Korfias, coordinatrice ponte culturale Italia/Giappone e responsabile di Arti Services.
www.mariamarchesescrittrice.com
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©L’ArteCheMiPiace - Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia
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