O Gringo e le Azulejos - Un Artista tra la Nostalgia del Passato e l' Innovazione Creativa
O Gringo e le Azulejos
Un Artista tra la Nostalgia del Passato
e l' Innovazione Creativa
Ho conosciuto questo bravissimo artista in occasione della mia visita alla Lx Factory, un vivace complesso creativo situato in un ex quartiere industriale, durante il mio ultimo viaggio a Lisbona. Sono rimasta molto colpita dalle sue opere, esposte sulle mura esterne degli edifici che caratterizzano l’intero quartiere creativo. Il suo studio-atelier, invece, si trova al primo piano di uno degli edifici di queste storiche fabbriche, un contesto che riflette perfettamente il suo approccio artistico.
Dopo averlo contattato, si è mostrato entusiasta all'idea di un mio articolo, offrendosi di condividere con me materiali informativi e fotografie che ho avuto il piacere di includere in questo testo, insieme a quelle scattate personalmente durante la mia visita. In particolare, mi ha chiesto di soffermarmi sull’uscita del suo nuovo libro Living Azulejo, fornendomi tutte le informazioni necessarie, che troverete al termine dell’articolo con dettagli su come richiederlo.
O Gringo, al secolo Bastien Tomasini, è un artista che ha saputo fondere l'anima della tradizione mediterranea con l'energia della street art, adottando un linguaggio artistico sorprendente, capace di evocare luoghi, storie e memorie lontane. Nato a Nizza nel 1988, la sua formazione artistica si è sviluppata tra i vicoli colorati e ribelli della sua città natale e i molteplici viaggi che lo hanno portato a scoprire nuove culture, tradizioni ed esperienze visive. Ogni viaggio si è rivelato un tassello essenziale, permettendogli di catturare e immortalare frammenti di ambientazioni, architetture storiche, e dettagli che raccontano epoche ormai passate.
Il nome d'arte "O Gringo" deriva dalla sua permanenza in Brasile, dove veniva chiamato così dagli abitanti locali. Questo appellativo, comunemente usato in Sud America per indicare uno straniero, è diventato per l’artista una sorta di marchio identitario, riflettendo sia il suo ruolo di osservatore esterno sia il suo profondo coinvolgimento con le culture che ha incontrato nel suo percorso artistico.
"O Gringo" incarna quindi il viaggio e la curiosità verso l’altro, un’identità che Bastien Tomasini ha scelto per esprimere il suo amore per il Portogallo e per la cultura mediterranea, pur mantenendo sempre uno sguardo aperto e cosmopolita.
Soffermarsi sulla figura di questo brillante artista significa immergersi in un universo complesso e stratificato, dove si intrecciano arte, fotografia e architettura. Questo giovane nizzardo è un vero alchimista visivo capace di sovrapporre immagini per dar vita a opere che sembrano pulsare di profondità e significato.
La sua formazione è variegata e multidisciplinare: l'artista ha affinato le sue abilità in scultura e disegno accademico, ma ha anche esplorato il vasto mondo delle arti plastiche. Questa pluralità di esperienze si riflette nel suo approccio creativo, dove modernità e storia si incontrano in un dialogo continuo, creando una sinergia che arricchisce ogni sua opera.
L'arte di O Gringo prende le mosse dall'antica tradizione degli azulejos, le piastrelle smaltate tipiche dei paesi mediterranei, e si ispira, tra gli altri, all’opera dell’artista portoghese Paolo Ferreira. L'azulejo, con la sua estetica vibrante e la sua natura decorativa, diventa per lui un mezzo ideale per esplorare il dialogo tra passato e presente, tra spirito e modernità.
Ma le sue opere non si fermano alla semplice riproduzione; la sua creatività possiede una forza evocativa capace di trasmettere storia e tradizione attraverso un filtro profondamente personale. Ogni mosaico si carica delle esperienze e delle emozioni maturate durante i suoi "pellegrinaggi artistici", arricchendosi di significati nuovi e intensi. Ogni frammento di maiolica porta con sé il ricordo di un luogo visitato, una scena osservata, un’emozione vissuta. Ogni azulejo, ogni murale, diventa così un palinsesto di significati, un luogo d'incontro tra il patrimonio culturale e le espressioni contemporanee.
L'attenzione di Bastien per il dettaglio è profonda e meticolosa, rivolta agli intricati motivi che, nei secoli, hanno arricchito l'arte dell’azulejo. Questa forma espressiva affonda le sue radici nell'estetica e nelle tecniche della cultura islamica dell’epoca ispano-moresca, un’arte che ha saputo incarnare la complessità visiva di un incontro tra culture diverse. La produzione dell’azulejo prese piede a Lisbona nella seconda metà del XVI secolo, alimentata dalla perizia di artigiani fiamminghi che vi si erano stabiliti e che portarono innovazioni tecniche e stilistiche.
L’artista, tuttavia, non è stato conquistato soltanto dai colori brillanti e dai motivi decorativi che impreziosiscono queste piastrelle. Per lui, gli azulejos rappresentano anche un simbolo della connessione storica tra il Portogallo e il cosiddetto Nuovo Mondo, un legame che egli stesso ha potuto percepire in modo diretto durante il suo soggiorno in Brasile. In molte delle commissioni private di azulejos realizzate per la nobiltà portoghese, egli ha individuato raffigurazioni di una bellezza idealizzata, composizioni che richiamano scene di caccia e rappresentazioni fantasiose degli “indigeni” americani, piante esotiche e fauna provenienti dalle terre brasiliane. È in questi dettagli che l’artista riconosce non solo un’estetica, ma anche un potente immaginario coloniale, una narrazione visiva che racconta di scambi, incontri e dominazioni tra culture e continenti.
Così, la sua interpretazione si allarga a includere il carico simbolico di un’arte che non è solo decorativa, ma storicamente densa. Gli azulejos diventano, nella sua visione, una porta verso memorie collettive e una riflessione sulle interconnessioni culturali che hanno attraversato l’Atlantico, in un dialogo continuo tra l’antico e il contemporaneo.
Il suo approccio alla street art, inoltre, è caratterizzato da una sintesi armoniosa tra graffiti tradizionali e arte digitale contemporanea. O Gringo, conosciuto per il suo stile dinamico e innovativo, è riuscito a unire la grinta della street art con la precisione e la complessità dei pattern digitali.
Questa combinazione di elementi gli permette di creare opere che risplendono di colori vivaci e forme geometriche, invitando lo spettatore a un viaggio attraverso significati più profondi. Qui, temi sociali e politici si intrecciano con una ricerca estetica accurata e sofisticata, creando un dialogo visivo che è allo stesso tempo potente e raffinato.
I suoi murales e mosaici sono dunque pezzi di grande potenza visiva, veri e propri manifesti in cui le riflessioni personali dell’artista sulle questioni globali prendono forma attraverso un linguaggio intensamente simbolico.
L'artista non si limita a rievocare i motivi dell'azulejo: li reinventa, li trasforma, attribuendo loro un significato personale, quasi spirituale. Questa tensione tra tradizione e modernità, che è al cuore del suo lavoro, si traduce in un’arte che invita alla riflessione e all’immersione, che richiama l’occhio ma che, allo stesso tempo, lascia lo spazio per una contemplazione silenziosa.
O GRINGO - SOLO SHOW Museu Nacional do Azulejo - LISBON
O Gringo, infatti, è un narratore visivo che utilizza la bellezza dell’arte decorativa per raccontare storie di identità culturale, di memoria, e di rinnovamento. La sua arte porta avanti un dialogo tra lo spirito antico delle piastrelle e la realtà contemporanea, restituendo al pubblico opere che oscillano tra il nostalgico e l’innovativo, tra il fisico e il digitale. Per O Gringo, la piastrella diventa un medium, un oracolo silenzioso capace di evocare una narrazione intima: la sua storia d’amore con il Portogallo.
Attraverso la sua arte, l’artista rivitalizza il valore di una tradizione che, sebbene antica, continua a esprimere sentimenti universali come la nostalgia e l’amore. In questa interpretazione, che richiama la “metafisica della malinconia”, egli rende omaggio all’essenza del fado, espressione sonora per eccellenza di questa struggente poetica. La sua abilità consiste proprio nel “illuminare il suono,” fissando sulle piastrelle l’intensità vibrante delle storie d’amore e di mare che il fado narra, trasformandole in immagini capaci di restituire tutto il pathos di un canto senza tempo. In questo senso, egli proietta la sua poetica ben oltre il valore del singolo azulejo. La piastrella diventa un’opera totale, un sistema artistico che abbraccia fotografia, arte digitale, musica e persino elementi performativi.
Il suo lavoro rappresenta una sorta di archivio vivente, una memoria visiva che, come una collezione di diapositive, ci permette di esplorare frammenti di storia e di spiritualità mediterranea reinterpretati con l’energia e il ritmo della street art moderna. Con una sensibilità che sa essere insieme nostalgica e innovativa, riesce a restituire al mondo uno sguardo che celebra la bellezza delle culture mediterranee senza mai dimenticare la potenza della strada e dell’attualità, rendendolo un artista profondamente radicato nella tradizione, ma sempre proiettato verso il futuro.
La sua ambizione risiede nella volontà di rendere quest’arte accessibile a un pubblico ampio, superando i confini dei circoli elitari e sottraendola agli snobismi che spesso accompagnano le espressioni artistiche tradizionali. Nel suo dialogo con la tradizione, egli evita la trappola di un classicismo vuoto e di una nostalgia sterile: il suo lavoro si fa invece portatore di una democratizzazione culturale, restituendo all’azulejo una voce contemporanea e vibrante. Così, l’azulejo smette di essere un semplice oggetto decorativo o un reperto da museo e diventa, nella sua visione, un’icona viva che racconta legami ancestrali misti alla contemporaneità. Attraverso un’estetica che evoca un linguaggio antico, l’artista rivela la potenza simbolica di questo medium, mostrando come esso possa ancora parlare al mondo moderno, trasformando il proprio viaggio in una consapevolezza umana e universale.
A coronamento della sua ricerca artistica e della sua dedizione alla terracotta maiolicata, l'artista presenta i questi giorni Azulejo Vivo, il suo nuovo libro artistico che è, in fondo, una dichiarazione d’amore.
Ma non si tratta dell’amore romantico e idealizzato dei romanzi: è piuttosto un racconto in cui l’artista offre al pubblico il suo sé più intimo, trasfigurato nelle opere su piastrella che hanno segnato la sua carriera.
In ogni pagina, si avverte la passione che guida il suo lavoro, un sentimento che va oltre la semplice estetica per intrecciarsi alla cultura, alla storia e all’identità portoghese.
L'arte di O Gringo ha preso forma sulle facciate delle case di Lisbona, ha trovato risonanza all'interno del Museo Nazionale dell’Azulejo e si è evoluta, maturando in diverse parti del Portogallo e oltre i suoi confini. Il volume riunisce immagini di queste opere, presentandole al lettore attraverso testi descrittivi e poetici, soprattutto tramite fotografie che trasmettono la potenza visiva della sua arte.
Sfogliando le pagine, ci si imbatte in volti blu ispirati agli azulejos antichi: volti che osservano, sognano, gridano, e mani che si intrecciano come simbolo di legami indissolubili; e ancora, animali raffigurati in molteplici colori, in un universo visivo ricco e variegato.
Attraverso Azulejo Vivo, il lettore scopre non solo l’artista, ma anche il suo metodo di lavoro. Si percepisce il fado, il sentimento di malinconia, la resistenza e la speranza che attraversano molte delle sue opere, come il ritratto di una donna che attende il ritorno del marito dal mare. Nel libro, emerge un Lisbona ancora capace di sorprendere, un luogo dove anche il Castello di São Jorge sembra custodire segreti non ancora rivelati.
Con questo libro, si apre una porta sull’azulejo vivente, su un’arte che pulsa di storie e sentimenti e che, pagina dopo pagina, invita il lettore a vagare per le strade del Portogallo alla ricerca delle sue opere. Azulejo Vivo è, dunque, una porta sull’amore, quell’amore universale che l’artista ha trasfuso nelle sue creazioni e che trova in ogni piastrella un nuovo linguaggio per parlare al cuore di chi osserva.
Il libro potrà essere richiesto seguendo questo link:
22 X 22 CM - COPERTINA RIGIDA - 192 PAGINE
TRILINGUE (PORTOGHESE, INGLESE, FRANCESE)
In questi giorni, l’artista O Gringo è impegnato nella sua nuova mostra Emotions, attualmente in corso presso le prestigiose Gallerie Ariel Jakob, situate nel delizioso quartiere del Marais a Parigi, in 28 Place des Vosges e 10 Rue de Turenne. Un evento che segna un nuovo importante capitolo nel suo percorso artistico. Questa esposizione rappresenta un’operazione che riscatta l’arte degli azulejos portoghesi dalla polvere del passato, per restituirle una nuova energia, trasformandola in un linguaggio fresco e contemporaneo.
L’evento, che durerà due mesi, si avvale della collaborazione del Museo Nazionale dell’ Azulejo di Lisbona, rappresentato dal suo direttore João Pedro Monteiro. La presenza del museo, un’istituzione di riferimento per la valorizzazione di questa tradizione artistica, sottolinea il riconoscimento internazionale del lavoro di O Gringo, che riesce a portare gli azulejos oltre i confini portoghesi, donandogli una dimensione senza tempo.
Dietro le quinte di questa mostra c’è stato un lungo e appassionato lavoro, frutto della collaborazione tra l’artista e la Galleria Ariel Jakob, che ha accompagnato O Gringo per mesi, recandosi anche a Lisbona per affiancarlo nel suo processo creativo.
L’apertura della mostra ha visto una serata inaugurale indimenticabile, arricchita dalla cucina della Chef Alexandra Montagne, che ha regalato agli ospiti un’esperienza sensoriale fatta di arte e sapori.
Con il suo consueto entusiasmo, l’artista ha dichiarato: "Sono sempre molto felice di portare gli azulejos portoghesi nel mondo", riaffermando il suo impegno nel mantenere vivo il legame tra tradizione e innovazione.
La mostra Emotions si conferma come un invito ad immergersi in un universo artistico che trasforma un’antica arte decorativa in un mezzo per esplorare emozioni, storie e aspirazioni sempre più contemporanee.
Galeries Ariel Jakob
28 PLACE DES VOSGES – 75003 PARIS – LE MARAIS
10 RUE DE TURENNE - 75004 PARIS – LE MARAIS
Contatti dell’artista
Sito Web O Gringo
Instagram ogringo.75
LaSmartGalerie
LXFactory, level I
Rua Rodrigues de Faria, 103
1300-501 Lisboa
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