LXFactory
LXFactory
di Giuseppina Irene Groccia |28|Ottobre|2024|
Proprio sotto l’imponente struttura del Ponte 25 de Abril, in un quartiere dove un tempo sorgeva il cuore dell’industria di Lisbona della seconda metà dell’Ottocento. Qui, tra capannoni di mattoni rossi e ciminiere, si trovavano stabilimenti tessili e tipografie che rappresentavano il motore economico della città. Oggi, quel quartiere ha abbandonato le antiche macchine per accogliere un vivace polo culturale e artistico. I vecchi edifici industriali sono stati trasformati in spazi espositivi, gallerie, atelier, caffè letterari e musei che esaltano la modernità. Passeggiare in questa zona oggi significa respirare un’aria cosmopolita, tra installazioni contemporanee e iniziative creative che attraggono artisti da ogni parte del mondo.
L’idea di Lisbona come "romantica città del fado e porto di scopritori temerari," con la sua estetica mediterranea intrisa di storia marittima, saudade e misticismo, si mescola qui con un nuovo scenario urbano e culturale. Questo spazio emerge sempre più come il volto “trendy” della città: un ambiente dinamico capace di competere con le più raffinate capitali europee, come Berlino e Torino. È uno scorcio di una Lisbona nuova, aperta e multietnica, che punta a portare la sua identità culturale in un contesto contemporaneo, senza però mai dimenticare le proprie radici.
La LX Factory è un'oasi creativa di 23.000 metri quadrati situata nel cuore di Alcântara, quartiere a metà strada tra Belém e il centro storico di Lisbona.
Si tratta di un fervido esempio di riqualificazione urbana che ha trasformato un'area dimenticata in uno dei più importanti hub artistici di Lisbona, un simbolo di innovazione che onora il passato mentre guarda verso il futuro.
Questa ex zona industriale oggi pullula di vita e creatività, accogliendo studi fotografici, piccole aziende di comunicazione, atelier di moda e spazi espositivi che attraggono visitatori e creativi da tutto il mondo. Qui le installazioni artistiche, che sembrano uscite dal laboratorio di un “Warhol del vecchio mondo”, convivono con caffetterie hipster piene di charme, ristoranti dal design industriale che sono vere opere d’arte, e un mix complesso di spazi creativi.
Questo è il cuore underground di Lisbona, dove la città si reinventa tra arte e industria, immersa nella luce soffusa dei laboratori d’artista e dove ogni angolo sembra gridare: crea, condividi, osa.
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L’ estetica vintage rende LX Factory un luogo perfetto per chi cerca atmosfere originali: tra pareti in mattoni grezzi e arredi industriali, ogni angolo racconta una storia dove passato e presente si intrecciano. In questo spazio creativo, che si è affermato come un autentico “fulcro decentrato” di arte e cultura, artisti e designer danno vita a installazioni e opere che spesso invadono anche le vie e i cortili esterni, rendendo ogni visita un’esperienza singolare ed immersiva.
All’interno dei suoi storici capannoni, riqualificati ma mantenuti nel loro stato originario, si conserva l’autenticità dell’ambientazione industriale. Questi spazi si trasformano in un palcoscenico ideale per mostre ed eventi che abbracciano un’ampia gamma di discipline, dall’arte alla pubblicità, dalla comunicazione alla moda, dall'architettura alla musica.
Qui, gli street artist trovano il loro spazio ideale, lasciando la loro firma e tracce indelebili della loro creatività, contribuendo a una narrativa culturale che è tanto variegata quanto dinamica. Varcare il cancello della LXFactory significa entrare in un mondo in cui l’arte urbana si manifesta in ogni angolo, spesso nei luoghi più inaspettati. Non dimenticare di alzare lo sguardo e di esplorare ogni spazio, perché le opere possono apparire dove meno te lo aspetti!
Durante la mia visita, ho scoperto murales e installazioni che spaziano dal minimalismo a esplosioni di colori intensi, trasformando l’area in una galleria a cielo aperto. Qui è possibile ammirare le firme di celebri street artist come Vhils, Bordalo II, l'italiano Millo e il francese Bastien Tomasini, noto come O Gringo.
Di quest'ultimo vi parlerò presto in modo più approfondito, poiché è quello che più mi ha colpito: la sua arte unisce la tradizione portoghese delle azulejos con tecniche pittoriche contemporanee, creando un effetto di grande impatto visivo. Questi artisti arricchiscono lo spazio con creatività e autentica espressione urbana, trasformandolo in un punto di riferimento per la street art internazionale.
Per gli amanti della lettura, LX Factory è anche sede di una delle librerie più famose di Lisbona, un vero e proprio tempio per bibliofili e curiosi. Qui, tra scaffali alti e soffitti ariosi, si respira l’amore per i libri, con una selezione vasta e curata che attrae visitatori da ogni angolo del globo.
Stiamo parlando della libreria Ler Devagar, conosciuta come una delle librerie più affascinanti del mondo, si distingue per un’atmosfera raccolta, quasi sospesa nel tempo. Qui, il nome della libreria – “leggere lentamente” – rappresenta più di una semplice esortazione: è un invito a immergersi senza fretta nella sua graduale scoperta, a perdersi tra i suoi spazi, assaporando ogni dettaglio e lasciandosi sorprendere a ogni passo.
Questa libreria ha trovato la sua casa negli spazi di una vecchia tipografia, e l’ambiente conserva ancora il fascino industriale del passato. Decine di scaffali traboccano di libri, un intreccio infinito di storie che ricopre ogni parete e invita i lettori a salire lungo le scale e scoprire nuovi titoli.
Alzando lo sguardo, si possono vedere delle installazioni artistiche particolari e bellissime, una ragazza su una bicicletta sospesa a mezz’aria, e un bambino su un monociclo che sembra inseguire la luna. A guardarle, queste sculture richiamano la magia dell’immaginazione, quella forza straordinaria che, attraverso i libri, può trasportare i lettori in mondi nuovi e sconfinati.
Immerso in un’atmosfera leggera, LX Factory è un villaggio caratterizzato da stradine acciottolate e edifici in mattoni rossi, che si estende in quattro aree distinte.
Al centro si trova l’edificio principale, dove al piano terra si trova la famosa libreria Ler Devagar, già menzionata. Al piano superiore, invece, si trovano spazi dedicati al coworking e uffici che offrono ambienti invitanti per professionisti e creativi che desiderano collaborare e innovare.
Le altre tre aree del complesso ospitano una varietà di attività commerciali, dai bar ai locali notturni, passando per negozi di artigianato e laboratori di piercing e tatuaggi. Ogni angolo di LX Factory è una scoperta, un’opportunità di incontrare artisti, artigiani e imprenditori.
Nei piani superiori degli edifici minori, si possono trovare redazioni giornalistiche, uffici specializzati in e-commerce, residenze artistiche e piccole gallerie d’arte, che rendono questo luogo un centro creativo e sempre attivo.
La domenica è riservata al mercatino vintage all’aperto, dove è possibile trovare chicche da collezionare.
Qui, visitatori e abitanti si mescolano tra decine di stand artigianali, ognuno dei quali offre una selezione di articoli: borse originali, gioielli unici, abiti vintage, soprammobili e pezzi d’arredamento introvabili.
Diciamo che è il luogo ideale per gli amanti delle curiosità, dove è possibile scovare libri rari e oggetti d'epoca, oltre a pezzi di ricambio per computer e macchinari elettronici. Ma non si tratta solo di shopping: il mercato è anche un punto di incontro dove chiacchierare con i venditori locali e condividere storie e passioni. Un'esperienza che, oltre all'acquisto, si trasforma in un’occasione per immergersi nella cultura e nell’arte di Lisbona.
Due volte l’anno prende vita l’Open Day, l’evento più atteso da artisti, creativi e appassionati di arte e cultura. In questa occasione, botteghe artigiane, atelier, studi d’arte e locali aprono le loro porte fino alle prime ore dell’alba, accogliendo visitatori fino alle 4:00 del mattino. Un’immersione totale in arte e creatività, dove centinaia di visitatori vagano tra mostre, performance e happening, guidati dalla curiosità e dal desiderio di vivere un’esperienza culturale condivisa e coinvolgente.
L'abbreviazione "LX" rappresenta un omaggio alla storia e alla cultura di Lisbona, poiché richiama direttamente l'antica denominazione araba della città: Al-Ušbuna, evolutasi in Lixbona e poi in Lixbõa, fino a trasformarsi, nel corso dei secoli, nell'attuale "Lisboa". La scelta del termine "Factory" richiama invece, in modo esplicito il famoso studio di Andy Warhol a New York, una ex fabbrica situata al quinto piano del 231 East 47th Street, nel cuore di Manhattan. Dal 1962 al 1968, questo spazio fu trasformato in un vivace laboratorio artistico, punto d'incontro per artisti affermati e talenti emergenti, celebre anche per le sue feste d’avanguardia che animavano la scena culturale degli anni ’60 e attiravano creativi e celebrità di ogni genere. La LX Factory incarna perfettamente questo duplice richiamo, presentandosi come una vera e propria “fabbrica di idee” dove artisti, artigiani e innovatori si incontrano, dando vita a uno spazio che sprigiona l'energia creativa e lo spirito collettivo di Lisbona. Non si tratta di un semplice luogo di produzione artistica, ma di una vetrina in cui tradizione e sperimentazione si intrecciano in un dialogo continuo e innovativo.
L'idea alla base dell'LX Factory nasce nel 2008, quando un ambizioso progetto di rigenerazione ha riportato in vita un’area fino ad allora completamente abbandonata, rispettandone però il passato industriale e facendone la base ispiratrice per il presente. L'intervento ha trasformato e rinnovato profondamente l'identità e la funzione dello spazio: dal grigiore inerte di alcune fabbriche dismesse, l’area è diventata un headquartier creativo, grazie a un attento progetto di recupero che ha fatto dell’LX Factory la sede di un’eterogenea comunità di creativi e professionisti.
Questa scelta si inserisce nel più ampio fenomeno della rigenerazione urbana che, nei decenni recenti, ha trasformato molte zone industriali dismesse in Europa e altrove in luoghi vivi, fucine di innovazione culturale e artistica. Ma ciò che rende l’LX Factory unica è la sua capacità di superare la semplice estetizzazione dello spazio, per affermarsi come piattaforma concreta e organica di interscambio tra creativi, in cui la storia industriale del sito non è solo una cornice visiva, ma un racconto condiviso che continua a essere scritto.
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