ANDREA GALLO Tra Pittura e spazio scenico

Le opere di Andrea Gallo rappresentano una sapiente quanto concettuale figurazione
ANDREA GALLO Tra Pittura e spazio scenico
per L'ArteCheMiPiace a cura di Giuseppina Irene Groccia.



ANDREA GALLO

Tra Pittura e spazio scenico




di Giuseppina Irene Groccia |21|Febbraio|2023|


Le opere di Andrea Gallo rappresentano una sapiente quanto concettuale figurazione, arricchita da elementi che sembrano attraversare le tele in apparizioni fantasmagoriche, alludendo forse a inquiete riflessioni in uno scambio reciproco tra realtà e immaginazione. 





Gallo è protagonista, senza ombra di dubbio, di una erudizione visiva in grado di offrirci inedite realtà dell’ordinario: trasfigurazioni, oniriche apparizioni, visioni della realtà. Nella corporeità sfrontata dei suoi soggetti troviamo un approccio intellettuale verso una nudità che è capace di annodare e trasformare nuovi rapporti di pensiero con gli osservatori, in un’atmosfera allusiva frutto di un’efficace iconografia fantastica.





L’artista è interprete consapevole del linguaggio delle forme umane, tradotte in icone, in una dimensione pittorica in cui lascia posto ad una componente plastica sempre in movimento. È così che egli abbandona il concetto del nudo canonico per dare spazio a un suo linguaggio più persuasivo e personale, dove niente s’interpone tra lui e il soggetto in un rapporto di osmosi artistica e umana. In questa comunicazione perfetta dove realtà e fantasia si fondono e si integrano, la rappresentazione corporea diventa involucro enigmatico dei sentimenti. 





Per capire l’arte, la comunicazione alla stregua di archetipi e sembianze, Gallo ci invita all’abbandono al fine di immedesimarsi in una dimensione dalle atmosfere magiche e favolistiche. Lo spazio scenico è rappresentato con sapienza e organizzazione, non disdegnando di invitarci ad abitarlo. 





L’importante è non fermarsi alle prime apparenze ma assimilare, pian piano, l’opera. È in questo modo che l’artista raggiunge il risultato di far coincidere, con il nostro immaginario, la sua rappresentazione. Ciò che appare è una metafora cosciente di vizi e difetti dell’uomo contemporaneo, costruita per esplorare e sottolineare l’emblematica interiorità dei protagonisti all’interno delle contingenze quotidiane. Il tutto è narrato sullo sfondo di una concezione surrealista, attraverso un processo di astrazione della realtà. 





Andrea Gallo vivifica, in queste modalità artistiche e linguistiche, una originale forma d’espressione capace di sfruttare il fascino del potere surreale e concettuale degli interpreti del suo tempo, in un ricercato equilibrio compositivo fatto di forme e colori. L’eleganza e l’estetica di questa narrazione rende visibile il desiderio alienato e persuasivo di un artista profondamente coinvolto nella realtà del proprio tempo, dotato di grande abilità nel restituirci, con riflessioni più o meno esplicite, pratiche estetiche innovatrici e dal libero fluire.






Contatti dell'artista

Sito Web Andrea Gallo
Facebook Andrea Gallo


















Andrea Gallo nasce a Cosenza nel 1975. Nel 1993 si iscrive alla facoltà di Architettura dell’Università di Reggio Calabria, nel 2005 si trasferisce a Firenze dove consegue nel 2007 il diploma in Entertainment Design presso l’Accademia delle Arti Digitali. Varie opere sono presenti in collezioni museali, ha partecipato a diverse residenze artistiche e ha all’attivo numerose mostre in Italia e all’estero. Attualmente in corso “Le bambine coi capelli rossi”, a Palazzo de’ Bianchi in occasione di Artcity Bologna.

 



STATEMENT

"Il mio lavoro gioca sulle possibilità di evocazione messe a disposizione dalla pittura. Tramite la raffigurazione abbozzo storie che non ricercano un effetto di senso o di verosimiglianza e non si sviluppano in una concatenazione logica. Nelle mie tele affianco, sovrappongo e ricombino scene che sono parte dell’esistenza quotidiana ma che provengono da spazi e tempi diversi. I soggetti e gli eventi che rappresento derivano da immagini attinte da archivi fotografici privati, cartacei e digitali, riviste e giornali d'epoca. Immagini insieme anonime e confidenziali. Il risultato di questa ricombinazione è una sorta di enigma visivo che chiunque guarda può interpretare e risolvere liberamente."


















 




©L’ArteCheMiPiace - Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 









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