LA MORPHÈ ALCHEMICA DEL COLORE - ARTURO BOSETTI

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LA MORPHÈ ALCHEMICA DEL COLORE - ARTURO BOSETTI 



di Maria Marchese  |22|Ottobre|2021|



"All'alchimista era ignota la vera natura della materia. Egli la conosceva soltanto per allusioni. Tentando di indagarla, egli proiettava sull'oscurità della materia, per illuminarla, l'inconscio. Per spiegare il mistero della materia proiettava un altro mistero, e precisamente il proprio retroscena psichico sconosciuto, su ciò che doveva essere spiegato: "Obscurum per obscurius, ignotum per ignotius" ! "

(Carl Gustav Jung, Psicologia e Alchimia, 1944)



Arturo Bosetti affronta da sempre la materia, procedendo tra le arcane pieghe di quest'ultima: l'artista friulano la osserva, con tatto indagatore, per evincerne asprezze e docilità. 


BeviPsiche, e sii immortale! Amore non sarà mai sciolto dal vincolo che lo unisce a te. Da oggi voi siete sposi per tutta l'eternità. "

(Apuleio) 

Il ciglio così ne ama gli interstizi più profondi, mentre "amore e psiche" conturbano il sodalizio con quest'ultima. 

L'artista "ruba" quindi l'essenza del nucleo tonale, carpita laddove esso palpita vivo e, attraverso un intuitivo e ludico giogo, sposa entrambe le condizioni. 





Egli centellina le preziose nuances, allunandole in spazi dinamici, che nascono dall'incontro tra forze, talvolta amiche altre volte contrapposte: la risoluzione dell'evoluzione di questo processo si rivela via via allo sguardo dell'autore. 


Sui supporti, Arturo Bosetti ottiene una possanza cromatica coinvolgente; essa nasce da turbamenti esperienziali sperimentativi, ove l'incontro tra i dettagli avviene, sempre, attraversando trame attuative difformi. 

Addentro ogni garza artistica infatti egli indova sodalizi mutevoli, costituiti dal confronto tra domini sensibili diversi, che si sublimano poi in privilegiate rade, visibili all'occhio umano. 


Ivi si sovrappongono certezze e velature tonali, vivificate dai tepori dell'elemento aria, che permeano il pigmento; esso è stato amato, a sua volta, da una componente liquida. 

L'artista, originario di Modena, sorrade la concretezza della "terra" con sfuggenti oli e cere, con la consistenza dell'acqua, con sottili steli lignei oppure severe o morbide setole, con ventoso e caldo alito... sedotti indi dalla gradazione pigmentata. 



Così la soluzione alchemica si libera entro i valori di una volitiva crasi tra i 4 elementi, celebrata dall'autore addentro la significanza di "morphè" del colore. 





Il segno imposto, talvolta, dall'artista interviene discreto ma consapevole. 

La notte di primavera è finita. 

Sui ciliegi

Sorge l’alba. 

Basho 


Le composizioni addivengono ad una sintesi polirematica, in cui ogni singolo valore simboleggia il lemma di un dialogo, che crea la forma fisica di mirifiche e erratiche esperienze. 



Arturo Bosetti pone quindi fine alla notte della primavera, da Basho espressa, traslando inedite albe artistiche. 


















 

Maria Marchese

Maria Marchese nasce a Como, il 4 Settembre del 1974. Dopo aver conseguito la maturità scientifica, si iscrive all’istituto internazionale di Moda&Design “Marangoni” , a Milano. Decide, poi, di intraprendere studi nel settore socio assistenziale, svolgendo per oltre 20 anni una professione in quel settore. Nel 2013 intraprende un percorso di studi, affrontato da autodidatta, nel campo dell'arte, della letteratura, della filosofia… esso trova concretezza, nel 2017, nella pubblicazione della silloge poetica “Le scarpe rosse – Tra tumultuoso mare e placide acque” . Da lì a breve esperisce se stessa nella critica artistica, trovando consensi sempre più numerosi. Nel giro di poco tempo accende numerose e significative collaborazioni con molteplici risvolti artistici, culturali e di diffusione comunicativa (con il blog culturale dell’università Insubria, con lo storico dell’arte Valeriano Venneri, con Exit Urban Magazine e Art&Investments, con l’associazione culturale Nuovo Rinascimento, con la Galleria “Il Rivellino” a Ferrara, con Divulgarti a Genova, con Art Global a Roma, con AArtChannel, la nuova piattaforma televisiva del Club Amici dell’arte APS di Ferrara, con Alessandra Korfias, coordinatrice ponte culturale Italia/Giappone e responsabile di Arti Services…)

Queste realtà coniugano la parte concettuale ad una parte pratica, nel mondo dell’arte: la mia figura professionale matura e si identifica con quella di curatrice artistica

questi significativi risvolti, sempre in aumento, si affianca la stesura della seconda silloge poetica “Scrivo t,amo” , che tratterà di amore e erotismo, la cui pubblicazione avverrà in tempi brevi.


























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