Tra Pois e Linee - Le Rivisitazioni Visionarie di Mariella Rinaldi

  L’ArteCheMiPiace - Interviste








Tra Pois e Linee

Le Rivisitazioni Visionarie di Mariella Rinaldi






di Giuseppina Irene Groccia |04|Aprile|2025|



Nel panorama dell'arte contemporanea, l’opera che sfida il tempo e le convenzioni assume forme sempre più diversificate e imprevedibili. Tra questi percorsi, uno in particolare si distingue per la sua capacità di dialogare con il passato mentre rinnova la visione del presente, offrendo nuove prospettive visive che raccontano storie di donne e mondi altamente rappresentativi. Questo linguaggio, che unisce il rigore dell'astrazione a una potenza simbolica, supera il semplice atto di rappresentare per diventare una continua rielaborazione del vissuto, un atto di rivisitazione e rinascita. Di questa visione potente e trasformativa è protagonista Mariella Rinaldi.

La sua arte si costruisce su un linguaggio visivo che mescola simbolismi, colori e forme, spingendosi aldilà della figurazione per esplorare le profondità di un'astrazione intrisa di significati. Il suo stile è un punto di incontro tra la potenza della Pop Art e una riflessione personale sulla contemporaneità. Ma se nel Neo Pop l'eco del consumismo e della cultura dei mass media si fa sentire forte e chiara, nel lavoro di questa artista è la figura femminile a risplendere. Le sue opere sono più che semplici rappresentazioni: sono omaggi, tributi visivi che, attraverso l'uso di simboli iconici e una tavolozza di colori vividi e carichi di simbolismo, danno nuova vita a volti e storie di donne che hanno segnato la storia, ma che rischiano di essere dimenticate. Il centro delle sue creazioni è proprio l'idea di rivisitare il passato per non farlo cadere nell'oblio, un atto di resistenza contro la marginalizzazione delle figure femminili, anche nel panorama storico e artistico.

Il viola, il verde, l'arancione da semplici colori, si trasformano in attivatori di sensazioni e emozioni: la calma mista a energia, la stabilità che sfocia nella rinascita, la pace interiore che scaturisce dall'azione. Ognuno di questi colori, insieme ai motivi ricorrenti dei pois e dei cuori rossi, arricchisce l'opera, conferendole una dimensione emozionale e simbolica che valica l’apparenza estetica. Le linee bianche e nere, in particolare, parlano di contraddizioni universali, come quella tra luce e oscurità, e di una tensione che pervade l'intero mondo artistico della Rinaldi.

In questa costante evoluzione creativa, Mariella, oltre a riproporre i canoni del Neo Pop, li reinventa con una forza prorompente, esplorando il connubio tra cultura popolare e alta arte, tra visione personale e storia collettiva. Con ogni serie, la sua ricerca si fa più profonda e avvincente, come quella dedicata alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, dove l'artista infonde il dinamismo degli sportivi in un linguaggio visivo che fonde tradizione e innovazione. La sua arte non ha paura di sfidare i limiti e di mescolare riferimenti storici e contemporanei, rendendo ogni opera un frammento di memoria viva.

Mariella Rinaldi è un'artista che sa osservare il mondo e lo ricrea, modellandolo attraverso la sua visione personale, elevando la pittura a mezzo di trasformazione e rendendo ogni dipinto un atto di restituzione e innovazione. Il suo percorso è una ricerca incessante che non si accontenta di emulare o ripetere, ma che ogni volta reinventa, sempre attenta a restituire nuova vitalità a quello che, nel tempo, potrebbe essere dimenticato. Con un linguaggio che è tanto estetico quanto emotivo, l’artista ci invita a guardare il mondo attraverso una lente diversa, a riscoprire il valore intrinseco di ciò che spesso diamo per scontato.

 

 







In questa intervista, Mariella ci accompagna nel suo affascinante viaggio creativo, rivelandoci come le sue rivisitazioni artistiche trasformano simboli e immagini, dando vita a nuove visioni e riflessioni sulla realtà contemporanea.



Ricordi il momento esatto in cui hai capito che l’arte sarebbe stata una parte fondamentale della tua vita?

 

Ogni volta che mi pongono questa domanda riesco solo a rispondere che il mio rapporto con la pittura ed il disegno sono nati con me: non ricordo esattamente quando, poiché i miei giochi da bambina consistevano per lo più nei disegni. Naturalmente mi dedicavo anche ai giochi tradizionali, ma ogni occasione era per me stimolo di esprimermi attraverso matite, pastelli e acquarelli. Mi divertivano molto i personaggi di Walt Disney. Questo mio “amore”, con il passare degli anni, ha migliorato anche altre mie abilità manuali, che mi hanno spinto a voler conoscere l’arte sempre di più e portato a sperimentare in mondi, per me, allora, nuovi e sconosciuti.

 

Certo è che la pittura, mi ha sempre aiutata ad esplorare e comprendere le mie emozioni e a sviluppare della mia intelligenza emotiva.

 

 

 

Ci hai raccontato che fin da piccola trovavi conforto nel disegnare mentre i tuoi compagni riposavano. Come descriveresti quel senso di protezione che l’arte ti ha sempre donato?

 

Interagire con i colori, fin da piccola, mi ha sempre portato a migliorare il mio umore e nei “miei momenti artistici” ho sempre ritrovato un benessere psico-fisico generale…difficile da spiegare a parole!

 

In quegli istanti, tenere in mano un pennarello, avere il banco cosparso di colori ed un foglio bianco davanti ai miei occhi, mi faceva sentire al sicuro, in un mondo (anche se per pochi attimi) tutto mio, dove tutto diventava possibile, perché ciò che immaginavo si proiettava magicamente in un disegno. Ricordo la meraviglia negli occhi dei “grandi” che, guardando i miei disegni, rimanevano stupiti.

 





 

 

Quali sono state le prime influenze artistiche che hanno segnato il tuo cammino?

 

I miei primissimi dipinti a olio su tela sono stati paesaggi naif e nature morte.

 

All’inizio del mio percorso mi sono avvicinata all’arte classica e neoclassica, per lo studio delle forme, della luce, delle prospettive e delle proporzioni; con il trascorrere degli anni mi sono poi ritrovata ad ammirare opere più moderne e contemporanee che mi hanno fatto avvicinare alla Pop Art.

 

 

 

Dopo i tuoi primi approcci con il disegno e la pittura, hai avuto momenti di incertezza o hai sempre sentito che questa era la tua strada?

 

MAI! E’ stato amore a prima vista … Non ricordo un solo istante in cui io abbia dubitato di quello che desideravo dalla pittura e di ciò che la Lei (la pittura) ricercava da me!

 

 



 

Hai frequentato corsi di pittura e decorazione su ceramica: quanto questi studi hanno influito sul tuo stile e sulla tua tecnica?

 

No, pochissimo direi: I corsi di pittura e decorazione che ho frequentato mi hanno fornito solo alcune basi e fondamenta della pittura.

 

 

 

Nella tua evoluzione artistica, hai sperimentato diverse tecniche pittoriche. Ce n'è una che senti più tua rispetto alle altre?

 

Decisamente l’Acrilico.

 

Un indubbio vantaggio della pittura acrilica è la sua nitidezza data dalla solidità della struttura. Una linea dritta, un contorno appaiono perfettamente delineati! L' asciugatura è molto rapida e per una persona come me, a cui non piace aspettare… è l’ideale!

 

 


 

Sei stata definita "Pittrice della Luce, del Possibilismo e della Resilienza". Cosa significano per te queste espressioni?

 

Luce: il Bianco, cosparso di pois (ottimismo) o righe nere (contrapposizione tra il bene e il male)

 

Possibilismo (il Viola): dentro ad ogni mio dipinto si percepisce la speranza di dimostrare che è possibile aggirare o neutralizzare ostacoli ritenuti insormontabili, cercando vie d’uscita basate sul desiderio di Cambiamento e di Rinascita, facendo leva sul protagonismo attuale e potenziale delle persone, spingendole ad elevarsi, per essere più utili a sé e agli altri.

 

Resilienza (il Verde) la Speranza che ognuno possa trovare la forza di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici e la capacità di saper riorganizzare la propria vita davanti alle difficoltà.

 

In effetti mi sento di affermare che Ognuno a suo modo è resiliente, anche se non lo sa!

 

Siamo tutti resilienti! nostro malgrado. Per esempio, resistiamo allo stress senza spezzarci... fronteggiamo venti contrari… e ci rimbocchiamo le maniche ogni volta che la vita ce lo richiede!

 

 

 

Vorrei che chiunque osservi le mie opere possa coglierne il tema della Vita, della Speranza, della Possibilità di Cambiamento, della Gioia e della Meraviglia e della Luce: quella Luce in fondo al tunnel che non è poi così lontana!!

 

 




 

Il tuo stile viene associato all’arte pop e, in particolare, all’influenza di Roy Lichtenstein. Come vivi questo confronto e quanto ti ispira il movimento Hip Hop nel tuo lavoro?

 

Roy Lichtenstein, come sappiamo, è stato uno dei principali artisti della pop art americana insieme ad Andy Warhol. Essere associata ad un Grande come lui non può essere per me che un onore.

 

La Pop Art, caratterizzata da colori vivaci, immagini audaci e un approccio ironico, ha sfidato le convenzioni dell'arte tradizionale, trasformando oggetti quotidiani e icone della cultura pop in opere d'arte. Il mio intento è proprio questo: attirare lo sguardo degli spettatori, anche di coloro che non fanno parte del mondo vero e proprio dell’Arte, e stupirli creando curiosità e interesse.

 

 


 

Le tue opere creano assonanze e dissonanze cromatiche, allegoriche ed empatiche. Come scegli le palette di colori e le forme che caratterizzano i tuoi dipinti?

 

 

 

Ogni volta che mi appresto a comporre e/o rivisitare un’opera, nella mia mente si creano automaticamente immagini e forme che io “vedo” ben chiare e che poi vengono proiettate tramite il pennello sulla tela.

 

Non ho una schema che vale per tutto, agisco molto d’ istinto: è un impulso naturale, che mi fa accostare i colori (verde, viola, arancione), le forme (i pois e righe bianco/nere) e i miei simboli (cuore/fiori pop), presenti nella maggior parte delle mie ultime opere.

 

 

 

Nel tuo percorso artistico, hai spesso rielaborato capolavori classici dell'arte, trasformandoli con una prospettiva contemporanea e neopop. Cosa ti spinge a reinterpretare queste opere storiche, e quale messaggio intendi trasmettere attraverso questa fusione tra passato e presente?

 

 

 

Nella maggior parte delle mie opere, i colori forti e i miei simboli si miscelano con immagini di donne che hanno fatto la storia dell’arte e non solo. La mia rivisitazione in chiave neo pop tende a voler non far dimenticare, a ridare vita a volti e immagini che troppo spesso rischiano di venir dimenticate, o semplicemente date per scontate, come se ormai avessero perso il loro potere iconico nel celebrare le Donne. Questa dovrebbe essere la chiave di lettura per interpretare i miei dipinti: rivisitare per non dimenticare, LE DONNE NON HANNO BISOGNO DI UN GIORNO A LORO DEDICATO, MA DI UNA VITA!

 

In altre opere, diventa predominante il desiderio di dialogare con il passato per proiettarlo verso il futuro. E anche l’invito a riconsiderare i nostri simboli culturali e religiosi in una luce nuova, ricordando che l'arte, come il nostro rapporto con il Divino, sono in costante evoluzione.

 

 


 

Uno dei tuoi lavori più sorprendenti parte dall’opera di Picasso, "Guernica". Cosa ti ha spinto a rielaborare questo capolavoro?

 

 

 

L’idea è nata insieme al mio Curatore Alessio Musella.

 

Ho reinterpretato l’Opera di Picasso con l’intento di sorprendere i fruitori, cercando di realizzare una rivoluzione visiva, concettuale ed emozionale: colui che osserva l ‘opera dovrebbe coglierne il tema della vita ed decollare per un Viaggio ricco di suggestione e piacevolezza, acquisendo una sensazione di benessere.

 

 


 

La tua reinterpretazione crea una rivoluzione visiva ed emotiva. Come hai deciso di affrontare un tema così potente e drammatico trasformandolo in un messaggio di speranza e rinascita?

 

 

 

Partendo dal presupposto che Picasso nella sua opera  Guernica ha voluto esprimere una denuncia contro la violenza cieca del bombardamento e di tutte le guerre, che colpiscono allo stesso modo donne, uomini, bambini e animali, distruggendo ogni forma di vita, uno degli elementi linguistici più evidenti è l'assenza di colore, l'impiego esclusivo di toni di grigio e colori molto spenti  (il colore grigio è stato scelto da Lui anche perché disegnato sulla base di fotografie in bianco e nero che gli erano arrivate dai bombardamenti di Guernica). Ovviamente questo incupisce maggiormente perché si parla proprio di guerra… oltre tutto la colorazione per Lui non avrebbe avuto senso perché voleva raccontare le macerie, per cui anime senza colore; IO sono in netta contrapposizione con il monocromo di Picasso stesso,  poiché nella mia opera voglio dare un senso di speranza, per cui ripercorro questa disgrazia avvenuta a Guernica, attraverso i miei i miei simboli e la mia colorazione proprio perché, a differenza di Picasso (che, ricordiamolo, è stato COSTRETTO dal governo a creare questo dipinto, tra l’altro utilizzando dei bozzetti che aveva già usato per altri dipinti), la mia è, invece, UNA  SCELTA, soprattutto in questo momento, per dare SPERANZA:  rivisitare uno dei capolavori mondiali che parla proprio della bruttezza della guerra dandogli, invece, una colorazione… per cui RESILIENZA.

 

In questa opera ho delineato i volti Umani nelle cui espressioni si può scorgere il DOLORE, LA RABBIA, LA FRUSTAZIONE, L’ANGOSCIA E IL FALLIMENTO e le sagome degli animali, anch’essi colpiti - loro malgrado - inconsapevoli (a differenza dell’UOMO) ed inermi, dalle conseguenze crudeli della guerra che come sempre INIZIA PER VOLONTA’ dell’UOMO.

 

Nella mia opera si notano subito: il Verde, il Viola e il Cuore Rosso.

 

-le varie tonalità di VERDE per esprimere il mio desiderio che nel mondo non ci sia più guerra, cercando di dare SPERANZA per le generazioni future.

 

- il colore VIOLA che, solitamente, associo al mistero, alla mistica, all’inconscio, alla malinconia, ma anche al fascino, al sogno e alla magia, QUI lo associo alla PENITENZA: che l’essere umano deve subire ogni volta che DECIDE di iniziare una guerra.

 

-L’ARANCIONE che simboleggia da sempre la PACE interiore

 

- il CUORE ROSSO: la passione e l’amore che ci vuole per la vita e per l’arte, QUI è un RICORDO DELLA VITA.

 

Il mio messaggio vuole essere di SPERANZA per una VISIONE DI UN MONDO MIGLIORE!

 

 


 

Lo spettatore delle tue opere viene immerso in un’esperienza multisensoriale. Quanto è importante per te coinvolgere non solo la vista, ma anche le emozioni e persino i sensi come l’olfatto e l’udito virtuali?

 

E’ importantissimo, perché vorrei che, come capita spesso a me, chi si imbatte nelle mie opere, possa venir afferrato, accompagnato dolcemente per mano dal soggetto dipinto, per essere trasportato nel mio mondo immaginario e di conseguenza pervaso da un senso di benessere e di pace, ricordando i VERI piaceri della vita.

 

 

 

Quali sono i tuoi prossimi progetti artistici? Hai qualche mostra o collaborazione in arrivo?

 

 

 

Dal 6 al 22 febbraio 2026 si svolgeranno Le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 coinvolgendo i territori di Lombardia (la mia Regione), Veneto e Trentino-Alto Adige. Saranno i Giochi più diffusi di sempre coprendo un’area di 22.000 km quadrati. Partendo da questo mi sono detta: “perché non realizzare una serie dedicata proprio alle Olimpiadi? E così ho iniziato titolando la Serie proprio “Milano Cortina”.

 

Trattasi di Opere su tele Gallery 80x80cm: in ognuna di esse ripropongo un’icona (donna) dell’arte, uno sport, alcuni personaggi famosi dei fumetti più amati (POP) e cito alcuni degli Sponsor. Non mancano, comunque, i miei colori e i miei simboli.

 

 

 

Ultimamente ho iniziato collaborazioni con Associazioni culturali che stanno organizzando Mostre, a partire dal mese di Aprile, in tutta Italia a cui, lietamente, parteciperò.

 

A settembre è prevista un’importante Mostra a Roma dove sarò presente.

 

 


 

Se dovessi definire il tuo percorso con una parola o un concetto, quale sarebbe?

 

A questa domanda vorrei rispondere con un testo di Serena Seri a me dedicato perché ha colto la mia essenza e il mio intento in questo mio percorso artistico:

 

“Si è sempre meravigliati, piacevolmente emozionati ogni qualvolta Mariella Rinaldi propone un suo componimento artistico… perché anche se preoccupati, stanchi, tristi, tesi, l’artista riesce, magicamente, a sollevare il nostro animo, e farlo volteggiare, volare… allentando la tensione, le preoccupazioni, e molto di più.   Da sempre, l’ARTE è stata riconosciuta un rimedio terapeutico di grande efficacia. Spesso è difficile staccare la spina. Si ha un chiodo fisso che forse annienta… E poi arriva Lei, sempre nuova, spumeggiante, mai ripetitiva, intrigante...che vibra…e la nostra mente, mentre volge l’attenzione verso il tuo soggetto, in maniera involontaria, si decomprime, come una pentola a pressione bollente, appena spenta. A nome di tutti quelli che l’Ammirano, mi sento di ringraziare di cuore l’artista per la serenità, leggerezza, bellezza… che, come con una bacchetta magica, infonde attraverso le sue opere.” Grazie Serena Seri!





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Mariella Rinaldi colori e forme che rivoluzionano e tornano a raccontare.”       

Sono nata e vivo tutt’ora a Lecco, la città de “I Promessi Sposi”. A 4 anni ricevetti in regalo un libro con immagini e lettere da colorare: la passione e l’attrazione verso il colore nacque lì. Da bambina, fin dai tempi dell’asilo, mentre i miei compagni facevano il riposino pomeridiano, io mi divertivo in compagnia della carta e dei colori. Sono sempre stata molto creativa e quel bisogno di tracciare segni, di sfinire i pennelli sui fogli mi proteggeva in un modo magico, solo mio e mi rendeva felice.

La mia prima insegnante di educazione artistica è stata un punto di riferimento nel mio iniziale approccio all’ arte, essendo stata poi in futuro indirizzata verso un percorso di studio distante dall'arte e dalla pittura, porto con me il bagaglio formativo dei miei primi anni di studi artistici.

Quando compii dieci anni l mi regalarono un cavalletto, una tela e dei tubetti di colori primari. Dipinsi un paesaggio su una piccola tela, lo feci incorniciare e lo conservo tutt’ora.

Durante l’adolescenza ho frequentato Corsi di pittura su tela a olio e corsi di decorazione su ceramica

E nel corso degli anni mi sono sempre dedicata all’arte dipingendo e sperimentando varie tecniche pittoriche.

Nel 1992 e nel 1993 partecipazione ai primi Concorsi di Pittura “Premio Internazionale “Contea di Bormio” ottenendo in entrambi gli anni riconoscimenti (Premio Segantini)

Tra il 1997 e il 2014 ho gestito un Laboratorio nel quale mi occupavo anche di decorazioni artistiche su svariati materiali: tela, ceramica, vetro soffiato, legno etc.

Finalista - Premio Fabrizio de Andrè anno 2023

Mostra Collettiva a Roma presso Borgo Pio Gallery “Pop o Non Pop, Questo è il problema” dal 4 agosto 2023 al 28 agosto 2023

Mostra Collettiva a L’Aquila “Contemporaneo- Appunti di Viaggio” dal 07 al 10 settembre 2023.

Mostra Collettiva a Brera (MI) presso Concept Art  “Il Ritratto” dal 28 ottobre 2023 al 06 novembre 2023.

Premio ricevuto in data 07.03.2024 - Concorso ARTI FIGURATIVE 2024

“ANTONELLO DA MESSINA” IX ed. PROMOSSO DALLA RIVISTA “IL CONVIVIO” Diploma d’onore: Mariella Rinaldi (con opera Ultima cena)

 

Finalista del Premio Internazionale LE ALI 2024 per la sezione Arti Visive (Pittura) L’opera selezionata LA GIOCONDA (rivisitazione) esposta nella mostra collettiva a Villa Cuturi a Marina di Massa dal 22 giugno 2024 al 29 giugno 2024

Partecipazione con 9 opere alla Biennale d’Arte di Vigevano dal 08 aprile 2024 al 31 maggio 2024.

Mostra Collettiva a Frascati "Not Only Urban" col Patrocinio del Comune di Frascati dal 21 giugno al 30 giugno 2024.

Mostra Internazionale Collettiva a Buenos Aires - Argentina presso Pertutti Abasto dal 25 giugno 2024 (durata Mostra 2 mesi) organizzata e curata da Carlos Eduardo Vera (Sophie Espacio de Arte)






























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