Mariateresa Aiello: l'arte di reinterpretare Marilyn Monroe

 






Mariateresa Aiello


L'arte di reinterpretare Marilyn Monroe









di Alessandra Primicerio |23|Aprile|2025|




In un'epoca in cui le icone del passato continuano a plasmare la nostra cultura, l'artista Mariateresa Aiello si fa notare per la sua abilità nel reinterpretare figure emblematiche con uno sguardo originale e personale. La sua ultima serie di dipinti, dedicata a Marilyn Monroe, non è solo un tributo a una delle star più celebri del cinema, ma un vero e proprio viaggio nell'anima di una donna complessa e affascinante. Con l'uso di simboli, colori vivaci e tecniche innovative, l’artista ci invita a scoprire le molteplici sfaccettature della vita di Marilyn: dalla diva senza tempo, alla donna vulnerabile e profonda. In questa intervista l'artista condivide con noi le sue fonti d'ispirazione, il suo processo creativo e il significato dietro le sue opere, offrendo uno spaccato di come l'arte possa fungere da ponte tra passato e presente, rendendo omaggio a chi ha lasciato un segno indelebile nella storia.








 

D. Cosa ti ha ispirato a scegliere Marilyn Monroe come soggetto per questa serie di dipinti?

R. Ho scelto di interpretare Marilyn Monroe per una serie di dipinti perché ultimamente ho osservato la sua immagine su alcune riviste che conservo. Ho iniziato a leggere di lei e a documentarmi. Anche se non sono una ritrattista, dato che di solito dipingo paesaggi e luoghi particolari che mi interessano, questa volta ho voluto considerare questa figura affascinante.

D. Qual è il messaggio che desideri trasmettere con queste opere che combinano il ritratto di Marilyn con simboli e bandiere di vari paesi?

 R. Ho rappresentato Marilyn in cinque opere e in alcune di esse ho inserito simboli come la bandiera americana. Nel primo quadro, l'ho collocata in un contesto che riflette il suo mondo, poiché viveva in un ambiente americano. Ho scelto elementi che richiamano l’America, come stelle e strisce, per rappresentare la vita che conduceva. Marilyn è diventata un'icona internazionale, conosciuta in tutto il mondo e ha ricevuto premi non solo negli Stati Uniti, come il Golden Globe, ma anche in Italia, dove ha ricevuto il David di Donatello da Anna Magnani.

D. Come descriveresti il tuo stile artistico e quali tecniche usi per realizzare questi dipinti così vivaci e carichi di colore?

R.   Il mio stile si basa sul trasposizionismo: gli elementi si intrecciano, si sovrappongono e si fondono. Ad esempio, la corposità di Marilyn si mescola con il cielo o il paesaggio circostante. Utilizzo la tecnica del "dentro-fuori" e del "vuoto-pieno". Amo i colori e i contrasti, così ho rappresentato Marilyn con un viso delicato, immersa in tonalità forti. Ho scelto di ritrarla solo a mezzobusto per cogliere la sua anima piuttosto che il corpo.

D. Perché hai scelto di utilizzare uno sfondo così grafico e simbolico con bandiere ed elementi astratti? Cosa rappresentano questi elementi nella tua visione artistica?

R. Lo sfondo che ho creato è grafico e simbolico, con elementi astratti. Il cerchio rappresenta il sole, mentre le stelle – simboli della bandiera americana – possono anche simboleggiare la notte, poiché molti dei rapporti più importanti di Marilyn si svolgevano durante le ore notturne. Ho cercato di rappresentare le luci e le ombre in questa donna complessa, semplificando alcuni elementi per assemblarli in un tessuto grafico moderno.





D. Marilyn Monroe è una figura iconica che ha attraversato la storia. Qual è il tuo approccio a reinterpretarla in chiave personale e moderna?

R.  Mi sono appassionata a Marilyn per la sua poliedricità:  attrice, cantante, modella e produttrice cinematografica. La sua vita è stata segnata da dolori e traumi, come l'abbandono da parte della madre e le difficoltà nei suoi rapporti. Nonostante tutto, era una donna intelligente, con una formazione in critica letteraria. Ho voluto reinterpretarla in modo moderno, dopo aver approfondito la sua vita e il suo percorso.

D. Ci sono temi o aspetti della sua vita che ti interessano particolarmente e che hai cercato di esprimere attraverso il tuo lavoro?

R.  In un dipinto, ho rappresentato Marilyn nella sua New York. In un altro, l’attrice si abbraccia, riflettendo sull’amore per se stessa, nonostante non sia riuscita sempre a prendersi cura di sé. Ho incluso frasi che ha scritto, come: "Ho imparato che l'unica persona di cui devo davvero prendermi cura sono io." In un'opera la rappresento di fronte al mare, in una spiaggia del Mar Tirreno, mentre in un'altra è sorridente e pronta a calcare il palcoscenico. Nel quinto dipinto, si trova davanti a un tramonto, con i suoi capelli che riflettono sia la luce che l'ombra, simboleggiando serenità e dolore.





D. Quanto è importante per te trasmettere emozioni attraverso l’uso del colore e della composizione nelle tue opere?

R. È fondamentale per me trasmettere emozioni attraverso il colore, che è essenziale nella mia arte. Prima di dipingere, elaboro vari bozzetti fino a trovare la dimensione ideale da riportare sulla tela. Utilizzo sfumature pastello più tenui in alcune zone, mentre in altre opto per colori più forti e impattanti. Questa ricerca psicologica riflette il mio essere donna, oscillando tra malinconia e gioia.

D. Quando è stato difficile o stimolante lavorare su una figura così conosciuta come Marilyn senza cadere in una semplice imitazione?

 R.  Non ho voluto creare delle imitazioni di Marilyn. Ho studiato artisti come Andy Warhol, Salvador Dalì e Mimmo Rotella, ma mi sono distaccata completamente da loro. Mentre Rotella utilizzava il metodo dello strappo e Dalì aveva quasi ritagliato la sua testa per apporla su una tela e vi aveva impresso del colore rosso per rappresentare la passionalità della diva, Warhol l’ha rappresentata in serie perché per l’artista l’arte era mercificazione e doveva essere consumata come un qualsiasi prodotto, io ho cercato di catturare l'anima di Marilyn, proiettandola in un contesto moderno.





D. Quali sono i tuoi obiettivi come artista? Hai delle influenze specifiche che ti hanno aiutato a sviluppare il tuo stile? 

R. I miei obiettivi futuri sono continuare a lavorare come artista, rafforzando il mio stile o creandone uno nuovo. Non mi sono ispirata a nessun artista in particolare, sebbene abbia studiato la storia dell'arte. Mi sono diplomata al liceo artistico e laureata in lettere moderne con indirizzo artistico. Ho visitato molte mostre, ma ho sempre cercato di attingere a quella scintilla che mi distingue dagli altri. La mia mostra su Marilyn è ancora in corso fino al 15 aprile presso la galleria Le Muse  di Myriam Peluso. 




Intervista e testo a cura di Alessandra Primicerio (critico d’arte)











Alessandra Primicerio

Critico d’arte e docente di Storia dell’arte negli Istituti Superiori.
Si è laureata e specializzata, con il massimo dei voti, presso Università della Calabria.
È stata Cultore della materia e collaboratrice alla didattica del prof Luigi Spezzaferro  presso la cattedra di Storia dell’Arte Moderna, del Corso di Laurea in Conservazione dei Beni Culturali, dell’Università della Calabria.
Ha catalogato opere di interesse storico- artistico per la Soprintendenza della Calabria.
Ha collaborato all’organizzazione di eventi culturali e alla didattica per numerosi cataloghi delle  mostre  promosse dalla Soprintendenza PSAE della Calabria.
Ideatrice e curatrice del  Progetto Laboratorio Didattico presso il complesso monumentale di Sant’Agostino per la mostra  Opere della Collezione Carlo F. Bilotti da Picasso a Warhol.
È stata Socio fondatore e Presidente della Coop. EventoArte che ha promosso e gestito numerose manifestazione culturali e mostre tra cui, per la prima volta in Calabria, “Leonardo da Vinci. Le macchine del Tempo” , presentata nel 2006  al Museo del Presente di Rende .
Guida specializzata presso la Pinacoteca Nazionale di Palazzo Arnone per numerose mostre.
Vincitrice del Concorso indetto dal Comune di Cosenza per aver elaborato una tesi sperimentale sull’arte in  Calabria.
Ha presentato diverse mostre Personali e Collettive.
Relatrice e moderatrice in diverse manifestazioni, convegni, meeting e conferenze.
Attualmente è membro e critico d’arte del Direttivo dell’Associazione UCAI –Cosenza e direttrice artistica del Centro Studi il Convivio.

























































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