Coex Festival 2025 Sette anni di visione fotografica e libertà creativa
Coex Festival 2025
Sette anni di visione fotografica e libertà creativa
Intervista a Monica Bisin, fondatrice e direttrice artistica di un progetto culturale in continua evoluzione
Giunto con entusiasmo e determinazione alla sua settima edizione, il Coex Festival torna il 24 e 25 maggio a Roma, presso gli spazi suggestivi della Cartiera Latina, con una proposta ricca di mostre, incontri, laboratori e nuove sperimentazioni. Tra i momenti più attesi dell’edizione 2025 c’è il progetto collettivo e il model sharing dal titolo evocativo: "Senza Confini". Un'esplorazione artistica che invita a riflettere su cosa accade quando si superano barriere fisiche, mentali, culturali o emotive... un invito a esplorare, includere, connettersi.
Il festival, ideato e diretto da Monica Bisin, nasce nel 2017 all’interno del gruppo artistico Fag Arti Visive. Da allora è cresciuto in visione, qualità e partecipazione, diventando un punto di riferimento per la fotografia d’arte contemporanea. In questi sette anni, il gruppo ha dato vita a una moltitudine di progetti: mostre, shooting, talk, workshop, pubblicazioni e collaborazioni trasversali con altre arti visive, mantenendo sempre uno sguardo aperto, sperimentale e indipendente.
Il Coex Festival è un contenitore culturale dinamico, non una semplice rassegna: è un terreno fertile dove l’immaginario si nutre di incontri autentici. Un luogo che non si visita soltanto, ma che si vive. È qui che prendono forma nuove sinergie tra artisti, docenti, esperti e appassionati; si condividono linguaggi, si coltivano idee e si danno vita a progetti collettivi. Il tutto grazie a una filosofia di autofinanziamento e collaborazione, che valorizza il contributo creativo degli autori e la coesione del gruppo curatoriale formato da Ida Di Pasquale, Emma Cassino, Stefania Pascucci e Girolamo Mingione.
L’edizione 2025 si arricchisce inoltre di importanti riconoscimenti e collaborazioni: il Patrocinio della Regione Lazio, la partnership culturale con FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), la partnership tecnica con l’azienda tedesca Saal Digital, punto di riferimento internazionale per la stampa fotografica, e, new entry di quest’anno, la media partnership con il blog d’arte e cultura L’ArteCheMiPiace, che accompagnerà il festival nella narrazione e nella diffusione dei suoi contenuti.
Tra mostre, laboratori, shooting, conferenze e nuove proposte, questa nuova edizione si annuncia come una delle più ricche e ambiziose, mantenendo fede all’obiettivo originario: diffondere il linguaggio artistico-fotografico in tutte le sue forme, senza confini.
Ne approfittiamo per porre qualche domanda a Monica Bisin, ideatrice e anima del Coex Festival, per conoscere meglio la visione, l’esperienza e i sogni dietro questo importante progetto culturale.
Come nasce l’idea iniziale di creare Coex Festival e tutto ciò che negli anni si è sviluppato intorno al gruppo Fag Arti Visive? C’è stato un momento preciso, un’intuizione o un bisogno che ha fatto scattare la scintilla?
Tutto nasce a seguito di un mio percorso personale di crescita, dopo un evento che mi ha segnato profondamente ho sentito il bisogno di seguire il mio intuito creativo. La passione che ho sempre avuto fin da adolescente per la fotografia è stato il punto di partenza, che unito al mio instancabile bisogno di progettare, ideare, creare qualcosa dal nulla mi hanno spinto ad intraprendere questa avventura.
"Senza confini" è un tema potente e aperto a molte interpretazioni. Come è nata l'idea di questa tematica per la settima edizione? E cosa ti auguri emerga dai lavori esposti?
Senza Confini è un tema che tenevo molto a portare al Coex. In una società in cui solo apparentemente si ricerca l’inclusione, l’abbattimento delle barriere fisiche, architettoniche e sociali, mentre la tendenza reale è quella di chiudere, etichettare, limitare il linguaggio ecc, senza confini è uno schieramento... un modo per noi di dire: ok, ma che sia tutto reale!
Il Coex Festival è un progetto che cresce ogni anno, ma che conserva un’anima indipendente e collettiva. Qual è stata la difficoltà più grande in questi sette anni di attività?
La difficoltà non lo nego è stata proprio la realizzazione pratica dell’evento, in una città come Roma in cui il sostegno alle attività culturali è solo un simbolo. Un piccolo festival di nicchia come il nostro fatica a trovare finanziamenti e sostegno... per il resto gli Autori sono sempre più interessati e presenti.
Il gruppo Fag Arti Visive ha sempre lavorato con una visione a 360° sulla fotografia. In che modo la contaminazione con altre arti ha influenzato le scelte curatoriali del Festival?
Inizialmente molto, l’evento nasce proprio come progetto di convergenza della fotografia con altre arti e discipline. Ad oggi abbiamo assunto una identità più definita ma non definitiva. Resta comunque importantissima la contaminazione e la collaborazione con tutte le discipline artistiche, perché la connessione è un aspetto fondamentale di qualunque ambito e indispensabile per la crescita artistica e personale.
C'è uno spazio particolare all’interno del Festival che ti sta più a cuore? Un evento, un laboratorio o un momento che rappresenta al meglio lo spirito di Coex?
Il Coex è la mia creatura, mi piace ogni sezione e ogni sfaccettatura di questo evento, certo ci sono molte cose da migliorare e cercheremo di farlo nel tempo.
Guardando avanti: come immagini il futuro del Coex Festival? C’è un sogno, una direzione, un orizzonte che ti piacerebbe raggiungere?
Sicuramente vedo nel futuro del Festival una evoluzione perché al momento non ha ancora raggiunto l’idea iniziale per la quale l’ho ideato. Ha ancora tanta strada da fare, ma le idee ci sono, il lavoro non mi spaventa e spero di riuscire a dare quell’up grade che servirà per farne una iniziativa sempre di maggior valore.
24 e 25 Maggio
Cartiera Latina - Parco dell'Appia Antica - Roma
Ore 10.00/19.00
Entrata gratuita!
https://www.fagartivisive.it/coex-festival/home-2025
https://www.fagartivisive.it/coex-festival/programma-2025
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