Matteo Faben… talento, creatività e passione si miscelano
Matteo Faben
talento, creatività e passione si miscelano…
A dieci anni ha costruito un aeroplano con il compensato e le ruote della sua bicicletta perché il suo vicino di casa gli aveva regalato una vera elica lunga 50 cm...
A 13 anni (era il 1991) è entrato in bottega da marmista come apprendista, trascorsi nove anni ha compreso di aver raggiunto l'obiettivo prefissato e per andare oltre doveva affinare la tecnica con lo studio.
Nel 2001 decise di aprire il suo studio consapevole della pratica di lavorare il marmo acquisita, la sera ha studiato per anni solo disegno, modellato e ritratto.
La sua prima opera è stata una testa di cavallo antropomorfa con le labbra di donna, voleva rappresentare un amore infaticabile e inesauribile.
Matteo ha 47 anni ed è certo di non aver ancora finito di studiare, visitare mostre e stare a contatto con tanti artisti, la condivisione aiuta sempre la crescita…
La scelta dei soggetti protagonisti delle sue opere ricade sempre sulle cose che ama e non sono poche.
Scolpisce le mani, ama il mare, l'oceano e le vastità inesplorate, scolpisce i capodogli, ama la libertà che prova quando guida la sua moto e scolpisce il suo motore, scolpisce la volontà, la fede il dolore il vento e trasforma il sentimento in opera artistica.
Ogni volta che espone le sue opere, durante l'inaugurazione si ritrova alla sera con il dolore alle mascelle perché non smette mai di sorridere, esporre per lui è sinonimo di gioia.
Potendo fare un salto nel passato, Matteo cercherebbe Michelangelo Buonarroti, gli starebbe vicino il più possibile per mettere in pratica a suo modo le sue vedute, per superare i problemi della vita, del lavoro e gli stringerebbe la mano fissandolo negli occhi.
Se pensa alla pittura, vorrebbe incontrare Caravaggio perché ama il suo modo di rappresentare il “Immancabilmente”, per uno scultore, andrebbe volentieri a bottega da Bernini per imparare bene il Barocco e le infinite composizioni che ne derivano.
Per l’artista il bianco è sinonimo di luce e scolpire il marmo bianco è un onore quindi per la proprietà transitiva: onore alla luce.
Per Matteo l’arte è vita, forse, anche per questo, se dovesse incontrare e stesso a 18 anni, si metterebbe un braccio sulle spalle e si inciterebbe ad andare avanti sempre e comunque, trasformando ogni esperienza vissuta in opere…
Negli anni 90 sono stato impegnato come progettista in Medio Oriente, dove per quasi 10 anni ho fatto la spola tra Arabia Saudita Stati Uniti ed Europa, in ogni mio progetto, già all'epoca, appena possibile inserivo un’opera d’arte.
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