ANILA DAHRIU Un viaggio nell'Arte della parola

    L’ArteCheMiPiace - Interviste









ANILA DAHRIU

Un viaggio nell'Arte della parola





di Giuseppina Irene Groccia |17|Novembre|2023|



Anila Dahriu è scrittrice, poetessa e traduttrice con un talento straordinario. La sua poesia è un'arte potente che ispira e tocca profondamente la sensibilità dei suoi lettori.

Ha una grande abilità nel creare opere evocative insieme a quella di esprimere emozioni complesse attraverso le parole. L’eccellenza del suo lavoro è dimostrata dai numerosi premi e riconoscimenti ricevuti durante il suo percorso artistico, i quali testimoniano l’impatto che hanno avuto le sue pubblicazioni in ambito letterario.

Da qualche anno si dedica anche alla traduzione di testi poetici nella sua lingua madre, l’albanese.

La traduzione è una forma d'arte che richiede una profonda comprensione della lingua di partenza e di arrivo, oltre a una sensibilità per la resa accurata delle sfumature linguistiche e culturali. Anila Dahriu riesce con grande professionalità a condividere, mediante questa ulteriore espressione artistica, la bellezza e l'importanza della letteratura attraverso le barriere linguistiche.






Conosciamola meglio attraverso questa intervista in cui sarà lei stessa a raccontarsi…



▪️Cara Anila, quando e come nasce, la tua passione per la scrittura e la poesia?

La mia passione per la scrittura nasce in età tenera, ero ancora una bambina, avevo forse dieci anni. Mi ricordo benissimo, uscendo da un negozio  all’ improvviso dissi a loro con la spavalderia dell’età: “In futuro diventerò una scrittrice”. Loro rimasero impietrite dicendomi che ero una povera pazza. Non badai alla loro reazione, andai tranquillamente verso il mio sogno. La voglia e la curiosità di leggere, di osservare, di cercare di capire gli avvenimenti della vita, l’ho avuta  si può  dire da sempre. Già da piccola guardavo i libri come si guardano i gioielli. Sono stata sempre curiosa di capire che cosa c’è dietro la realtà che si vede, dietro le apparenze, ed è per questo che a un certo punto ho voluto condividere le mie esperienze con gli altri. Il modo più giusto era la scrittura e l’ho fatto con entusiasmo, liberamente, senza creare mai zone d’ombra con le mie parole. Pane al pane e vino al vino: ho scritto quindi in maniera diretta, chiamando le cose con il loro nome, non nascondendomi dietro paraventi falsi o dietro furberie. L’inizio  fu a 22 anni, quando avevo già maturato un rapporto sereno con la pagina che, come sanno tutti i poeti, fa sempre paura. 





▪️Quando hai capito che la scrittura sarebbe diventato un aspetto così predominante della tua vita?

L’ho capito nel 1996 quando decisi di pubblicare il primo libro in albanese “La porta di me stessa”. Contemporaneamente, oltre a leggere narrativa e poesia, decisi di dedicarmi anche allo studio della letteratura partendo dal passato, dai classici. Devo dire che sono stata molto incoraggiata dai lettori che subito si complimentarono con me con entusiasmo.  Naturalmente io mi sentivo molto inquieta, ero dominata dalla poesia, il mio essere era tutto preso dai libri e cercavo quindi  di distillare letture e vita nei versi ormai diventati la mia esistenza quotidiana.





▪️Quali autori classici e contemporanei hanno più influenzato la tua scrittura?

All’inizio ho fatto letture disordinate; leggevo tutto ciò che mi capitava fra le mani. Soprattutto autori albanesi come Ismail Kadare, Fatmir Gjata, Sterio Spase per la prosa,  e per la poesia Xhevair Spahiu, Luljeta Lleshnaku. Poi mi sono scatenata e quindi l’elenco sarebbe in finito ma non poso non citare Dostoevskij, Tolstoj, Anna Achmatova, Marina Ivanovna Cvetaeva, Baudelaire, Verlaine, Mallarmè, Rimbaud,  Ghiannis Ritsos, Kostanntino Kavafis fino a quando non ho incontrato gli italiani con i quali ho sentito molte affinità, anche per essere vissuta a lungo in Toscana. Per la narrativa cito Grazia Deledda, Alberto Bevilacqua, per la poesia Ungaretti, Saba, Cardarelli, Antonia Pozzi, Sibilla Aleramo, Luciano Luisi, Dante Maffia. Potrei fare anche altri nomi, perché ogni libro mi apre mondi nuovi, diversi, nei quali trovo spesso sorprese immense, ma si tratta di episodi. Invece i nomi fatti sono una frequentazione che mi ha saputo dare indicazioni e direttive che arricchiscono di continuo la mia anima, il mio cuore e il mio intelletto.






▪️Hai partecipato ad alcuni importanti concorsi letterari ottenendo ottimi consensi ed ambiti riconoscimenti… ce ne vuoi parlare?

Si ci sono stati diversi premi importanti e riconoscimenti internazionali per la mia poesia. Sono stata segnalata al “Premio Farina” a Roseto Spulico (Calabria) (giugno 2014). “Premio Terre Lontane “Spezzano Albanese, Calabria (dicembre 2014), il premio “Don Luigi Di Liegro” a Roma. (2015)

Vari Premi assegnati dalla Associazione Culturare ”Club della poesia” insediati Cosenza. L’associazione internazionale degli scrittori Bondani, con sede a Bruxelles e Pristina, 2019 decide di assegnare il premio internazionale” DARDANICA” Albania/Italia, Macedonia settentrionale... 

Premio internazionale “Mihai Eminescu” Romania 2019

Premio “Arberia” 2020 Calabria

Nel 2021  il premio Barocco Salentino della Città di Lecce

Premio Bogdani nel 2021 Kosovo

Premio letterario “Antica Pyrgos” 2021-2022

In Grecia “Alessandro Magno” 2022. 

Lasì Romania 2022.





▪️Tra i vari componimenti letterari, quali prosa, poema, poesia. Quali prediligi?

Sono tutte tre preferite da me. Ma ultimamente scopro che esprimermi attraverso i poemi rappresenta più il mio essere. Quando ho un’ idea all’improvviso diventa un poema, un libro. 





▪️Da qualche anno hai iniziato a dedicarti anche alla traduzione di testi poetici. Quali sono le maggior difficoltà che incontri?


Le difficolta sono tante, non è facile la traduzione ma si cerca di entrare nel focus della scrittura con l’anima e leggere e studiare molto nella lingua che si traduce. Credo che aiuta lo scambio di opinioni, di poesia, di idee e di mondi poetici possa dare energia nuova ad ognuno. Sono convinta che quando due mondi diversi si scambiano il fiato, cioè la poesia, i risultati ci saranno.




▪️Recentemente hai partecipato al Festival in Romania, avendo avuto possibilità di confrontarti con diverse culture. Ci parli di questa tua importante esperienza?


E’ stato un’esperienza straordinaria. Scambiare la poesia, opinioni, conoscere poeti e scrittori da tutto il mondo direi è una grande fortuna. Un scambio che ha come risposta la ricchezza del tuo essere. Come ho detto sopra cioè che la poesia è il fiato che lega tutti i popoli del mondo, non ha colore, ha solo la bellezza della nostra salvezza. 



 

▪️Se incontrassi te stessa a 18 anni cosa ti consiglieresti?


Di farei quello che ho fatto fin ora senza esitare. Scrivere, studiare in continuo, viaggiare nella scoperta delle culture nuove. Il mondo è così grande con spazi inesplorati. Dove vai anche se fai un passo sempre scoprirai esistenza di un fiato che diventa una parola e dopo una poesia. Il mio senso della vita è questo, vivere nel bene e nel male, nei labirinti proibiti e tante volte anche sognare il paradiso. Perché no?! 





▪️Quante ore dedichi al giorno alla scrittura e solitamente a che ora preferisci scrivere?

Dipende! Sono giornate che mi dedico alla lettura e altre alla scrittura. Dipende dall’ispirazione, non ci sono orari. 



▪️A quale dei tuoi libri ti senti più legata e su cosa stai lavorando attualmente?


I libri sono come i figli. Nascono e poi li ami nello stesso modo. Attualmente sto lavorando con traduzioni. E sto preparando diversi libri da  pubblicare con poeti noti internazionali. Un antologia con tutti poeti internazionali tradotto dall' italiano in albanese. E due miei libri, un poema in italiano e un libro di racconti in albanese.



 

▪️Progetti e sogni nel cassetto?


Sono tanti. Viviamo in tempi drastici con problematiche sociali, economiche e internazionale che lasciano tanto a intendere. Vorrei che il mondo, avvicinandosi alla poesia, diventi migliore e trovi la possibilità di produrre felicità e amore. Sarà difficile ma la speranza non muore mai.

 


Grazie per l’intervista.

Anila Dahriu






Contatti  



Email aniladahriu@live.it

Facebook Anila Dahriu














Anila Dahriu è nata il 25 maggio 1970 a Valona (Albania). Appena diplomata all’Istituto Industriale si è iscritta alla Facoltà di Lettere e pubblica il suo primo libro in lingua albanese intitolato  “Porta di se stessa”.

Dal 1997 al 2010 ha vissuto a Prato. Poi si è trasferita in Calabria. Ha pubblicato, in lingua albanese, La porta di se stessa (1996), Lascia che io venga con te (2010), Non ferire il mio sentimento (2011), Brivido di fata (2011), Verso l’ignoto (2012), Proiettato nell' embrione mai nato (2022) e in italiano ”Fra le costole del peccato” (2013), con testo albanese a fronte. Siamo soliti pensare (2016).

Il canto della fanciulla (2022).

Ha avuto attenzione a diversi premi letterari, in Italia e all’estero, come il “Premio Farina” (segnalazione giugno 2014). “Premio Terre Lontane (dicembre 2014), il premio “Don Luigi Di Liegro”(2015), “Dardanica” premio d’onore per l’autenticità e l’originalità della scrittura, Kosovo (2019), Vari Premi assegnati dalla Associazione culturare ”Club della poesia”, Cosenza.

“Mihai Eminescu” Romania 2019, “Arberia” 2020 Calabria "Barocco Salentino” 2021 “Bogdani” 2021 e 2022 Kosovo

“Antica Pyrgos” 2021 e 2022. Segnalazione a ottobre 2022 “Alessandro Magno” Grecia.

Segnalazione a Festival internazionale a Lasi Romania,  maggio 2023

 

Vive a Mirto Crosia (CS), dove svolge attività culturali, traducendo fra l’altro poeti e scrittori italiani e albanesi. Collabora con diversi giornali tra cui “La voce” di Corigliano-Rossano e internazionali, “Nazionale”, “Mapo” con sede a Tirana in Albania. Collabora con la casa editrice “Alba” Albania e con la casa editrice “Bogdani” Kosovo.

















©L’ArteCheMiPiace - Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 






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