LAGUNA - MOSTRA FOTOGRAFICA DI DOMENICO SUMMA

 





LAGUNA
MOSTRA FOTOGRAFICA DI DOMENICO SUMMA




di Giuseppina Irene Groccia |01|Settembre|2022





La mostra fotografica Laguna si rifà all’impegnativo progetto, molto sentito dall’autore, rivolto ad una specifica linea di ricerca, dove particolarmente interessante è il nesso a volte sottile altre volte più articolato e complesso, che lega le immagini tra loro, in un continuo gioco di evocazioni e corrispondenze oniriche e visionarie.








Sarà l’autore stesso a spiegarci la sua visione come punto di partenza per la comprensione di ogni fotogramma e per l’insieme della sua opera, offrendo anche una riflessione su aspetti intimi e personali, quali la forte appartenenza ai posti dell’anima e il legame verso una natura che conserva emozioni di tempo passato e di nostalgia.










"A nessuno mistero allude il titolo della presente mostra fotografica, che non offre una sequenza delineata né un programma, ma delinea un moto del cuore e un moto di stupore che sono le ragioni d'avvio di ogni singolo scatto fotografico,messo a tema nelle suggestioni di uno sguardo. 

Laguna è una selezione di undici foto tratte da un progetto  di ampio respiro che ha preso forma in tempi diversi, ma nel medesimo luogo: la Laguna di Varano. Il luogo in cui sono nato e cresciuto  e che oggi rappresenta la mia isola di quiete, il solo luogo dove mi sento al riparo.





La prima foto nasce da un negativo analogico che porta tutti i segni del tempo,  dei suoi trent'anni trascorsi. Essa si mostra come il giusto tributo alla nostalgia per un passato, a volte irrecuperabile.




Le successive dieci foto sono state raccolte durante i due anni di chiusura, dovuta alla pandemia. In esse aleggia una sorta di misteriosa alchimia che si è impadronita  della natura in quei mesi, mentre l'uomo assaporava l'amarezza del dileguarsi della vitalità. 





La presenza umana, infatti,  si scorge appena nell'undicesima foto, è parte dello sfondo e la sua figura trasmette un'impressione di chiusa fierezza. 





E mentre le barche e le reti conservano il senso di una presenza, gli uccelli nel cielo sono inghiottiti dall'immensa e deserta solitudine. 




E così ogni volta che affido allo scatto un'emozione, ho la sensazione di avvicinarmi a qualcosa che non riesco a definire, ma di cui sento di aver bisogno perché le fotografie sono la storia di ciascuno,il modo di ritrovare un tempo perduto, un'emozione o chi non è più con noi"



Domenico Summa












Fra le mostre fotografiche da visitare in questi giorni non potevo non consigliarvi l’appuntamento con Laguna, che ritengo sia un racconto dal profondo processo conoscitivo e dove il risultato è un incontro che conduce ad un percorso di illuminazione e di esperienza.





La mostra sarà fruibile dal 4 al 9 settembre presso gli spazi dell’ex capitaneria di porto del Comune di Peschici, in Viale 24 Maggio, nei seguenti orari:


Giornalmente dalle ore 18:00 alle ore 19:00









Contatti dell’artista 



Sito Web www.summaphotos.eu 
Email summa74@gmail.om
Email summa@summaphotos.eu















Domenico Summa

Sono nato e vissuto fino a 19 anni sul Gargano, tra il mare e la Laguna di Varano, posti affollati d’estate ma poco frequentati ed affascinanti nella loro solitudine durante la stagione non turistica. Vivere a contatto con la natura di questi luoghi ha influenzato successivamente il mio percorso di studi.

Ho preso infatti una laurea in Biologia e un Phd in Biochimica. In seguito ho intrapreso la carriera accademica di ricercatore, mentalità, quella del ricercatore, che ha influenzato non poco il mio modo di fare fotografia.

Sulla soglia dei quarant'anni ho virato sull’insegnamento nelle scuole dell’obbligo. Questo mi ha pian piano coinvolto dal punto di vista sociale. Il rapporto con le menti non ancora contaminate mi ha spinto ad una ricerca interiore più profonda.


L’interesse per la fotografia si presenta subito. Ricordo infatti la magia dell’immagine che si formava sulle polaroid scattate dai miei genitori.

Durante l’adolescenza, frequentando il fotografo del paese, ho potuto imparare i primi rudimenti di composizione dell’immagine. In seguito ho seguito un corso di fotografia e, con mia gran soddisfazione, ho potuto vedere una mia foto esposta ad una mostra collettiva nella scuola che frequentavo.

Durante gli anni universitari ho comprato la mia prima reflex e fotografato più che potevo.

L’avvento del digitale mi ha portato a qualche anno di pausa e disinteresse, in seguito mi sono approcciato ad una reflex digitale che mi permettesse di conservare memoria delle mie figlie che crescevano.

Nel 2019 con la pandemia ho avuto modo di riprendere a fotografare con continuità. Apprendere come postprodurre ha ridato nuovo interesse e linfa alla mia passione.

Non amo scrivere ma mi piace raccontare storie ed esprimermi con le immagini. Fotograficamente mi sono più volte definito un “cacciavitaro”, termine usato dai fisici teorici per definire i fisici sperimentali: mi piace giungere empiricamente a nuove soluzioni nella composizione e ricercare effetti con espedienti come movimenti e autocostruzioni, ad esempio tappi pinhole e manomissioni dei filtri degli obiettivi.

Quando fotografo non intendo mostrare il mondo così com’è ma filtrarlo attraverso la mia coscienza, la mia introspezione e la ricerca.





Domenico Summa 

I was born and lived for19 years in the Gargano, between the sea and the Varano Lagoon, crowded places in summer but little frequented and fascinating in their solitude during the off season. Living in contact with the nature of these places has subsequently influenced my studies.In fact, I took a degree in Biology and a PhD in Biochemistry. Later I embarked on an academic career as a researcher and developed a mentality which has influenced my way of doing photography.

On the threshold of forty years I turned to teaching in compulsory schools in which I slowly developed a more social point of view. The relationship with the, as yet uncontaminated mind, helped me to explore a deep inner perspective. My interest in photography shows up immediately. In fact, I remember the magic of the image that formed on the polaroids taken by my parents.

During my adolescence, studying the town's photographer I was able to learn the first rudiments of the composition of the image. Later I followed a photography course and, to my great satisfaction, I could see a photo of myself exposed to a group exhibition in the school I attended. During my university years I bought my first SLR and I took pictures as much as I could.

The advent of digital technology resulted a few years of pause and disinterest, later I approached a digital SLR that would allow me to preserve memories of my daughters who were growing up.

In 2019 with the onset of the pandemic I had the opportunity to resume photography continuously. Learning how to post-produce has created new interest and lymph to my passion.

I don't like to write but I like to tell stories and express myself with images. Photographically I have repeatedly defined myself as a "life-hunter", a term used by theoretical physicists to define experimental physicists: I like to empirically arrive at new solutions in the composition and search for effects with expedients such as movement and self-construction, for example pinhole caps and tampering with lens filters.

When I photograph I do not mean to show the world as it is but to filter it through my consciousness, my introspection and research.






















 




©L’ArteCheMiPiace - Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 






























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