Διά λογος NASCOSTO: ATTRAVERSO UN INTIMO DISCORSO - DANIELE ISMAELE CABRI

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Διά λογος NASCOSTO: ATTRAVERSO UN INTIMO DISCORSO 

DANIELE ISMAELE CABRI






di Maria Marchese  |01|Novembre|2021|





"Ad ogni cancello 

la primavera comincia

dal fango sui sandali"

Issa


Terra e pioggia si compenetrano e assolvono addentro una terraquea mescianza, che bacia il sandalo di Ulisse, saporoso di distanze percorse, di ancrestrale detrito, di solco e gemma che fiorisce... 

Daniele Ismaele Cabri, spirito erratico, si affaccia ad ogni inedita soglia, accompagnato da quel necessario fango: esso esprime l'impronta fondamentale per varcare ogni proprio principio esperienziale. 

Il performer modenese porta con sé un vivido bagaglio umano: le vesti ivi contenute appartengono al letto e altresì al luco natii. 



Del "pane familiare e sociale" così come di quello incontaminato e primordiale egli crea il proprio Eden: si esperisce allora naturalmente, "dando un morso" originario al nutrimento primo, senza però il gravame del peccaminoso pensiero. 

Nell'ultima stagione, l'artista infatti si manifesta quale nucleo energetico radicato all'io animale indomo e libero, che si anima nudo in un bosco sperimentale reale, personale e universale. 

All'interno dell'evento "AD LUNAM" , egli riserva il primo passo all'incontro con l'altro: dopo aver edificato una frugale yurta, con lignei supporti e pelli, ne fa una riservata latebra.


Si abbandona dapprima al ricongiungimento e riconoscimento con la genesi brada, viva in lui, e attua poi un rispettoso lavacro dell'adombrata rada, destinata a carezzare l'essenza che vi si confesserà. 












A lume di una piccola fiamma, come teriomorfica scintilla umana annusa, sorrade e ama coi sensi le pareti del penetrale e le figure care, vivificate sul cuoio; le purifica altresì con un candido  panno, addivenendo alfine ad un connubium assoluto. 



E la Terra sentii nell'Universo 

Sentii fremendo ch'è del cielo 

anch'ella, 

e mi vidi quaggiù piccolo e sperso, 

errare tra le stelle, in una stella. 

(Da "Il bolide" di Giovanni Pascoli


Liberato questo suo bettesimo, supera allora il portale per unirsi alla "comunità" , radunatasi al di fuori. 


"Qualunque soggetto può essere contemplato dagli occhi del fanciullo interiore: qualunque tenue cosa può a quegli occhi parere grandissima" 

(Giovanni Pascoli



Rivolge indi quell'innocente sguardo, potato da Pascoli, all'esterno del suo pantheon, trovando comunque la meraviglia nel diverso da sé e, quindi, anche in se stesso, nel Tutto e nell'Uno. 




Qui di seguito il link per accedere al video dell'inaugurazione, realizzato dalle curatrici dell'evento Elisabetta Roncati, di Artnomademilano, insieme con Maria Chiara Wang

https://www.instagram.com/tv/CVD3VcQoZK2/?utm_source=ig_web_copy_link


Racconta oggi alcune risposte, nate dall'interazione con le singole personalità... 

Daniele Cabri parla, in alcuni casi, di un plausibile e percettibile disagio, di una tangibile circospezione e dell'assunzione di un concreto atteggiamento di difesa. 

Riferisce però anche di un'atmosfera pregna di curiosità, di ricordo legato alle radici, di sinestesia... 

Con l'evento "AD LUNAM" , visitabile dal 15 Ottobre presso la Galleria Cenacchi (Bologna) , l'artista performer riesce a creare un "dia logos" (attraverso un discorso) intimo e speculare tra la propria interezza e il pubblico, nonché tra quest'ultimo e il proprio carico sperimentativo. 

Afferma così un inizio primitivo ma anche fortemente attuale nel modo di fare arte. 



Contatti dell’artista 


www.danielecabri.it

www.studiocenacchi.com


Foto: Luca Bolognesi
















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