Oltre la pelle - Un viaggio tra tatuaggio, pittura e introspezione attraverso le parole dell’artista Danilo Calò

 









Oltre la pelle


Un viaggio tra tatuaggio, pittura e  introspezione attraverso le parole dell’artista


Danilo Calò







di Giuseppina Irene Groccia |24|Aprile|2025|



Danilo Calò è un artista e tatuatore il cui percorso creativo nasce da un vissuto intenso e profondamente umano. Nato a Berna nel 1975, cresce in Salento, dove eventi traumatici e la perdita precoce del padre lo portano a maturare rapidamente. La sua passione per il tatuaggio nasce in Svizzera, durante una convention che gli rivela il potenziale artistico di questa forma espressiva. Da autodidatta inizia a tatuare e successivamente si dedica anche alla pittura, scoprendo in essa un potente strumento di introspezione e catarsi.

Le sue opere pittoriche sono visioni che affiorano dall’inconscio e si nutrono di esperienze personali intense, come le crisi sentimentali o la rinascita interiore. Il suo stile, inizialmente influenzato dal tatuaggio classico, evolve nel tempo verso il realismo concettuale, mantenendo una forte carica emotiva, spesso connotata da una componente esoterica e simbolica. 

Il suo lavoro si colloca a cavallo tra due mondi solo apparentemente distanti: da un lato la dimensione intima e terapeutica del tatuaggio, dall’altro la forza viscerale della pittura, che diventa spazio di riflessione, proiezione e catarsi.

Nel produrre la sua arte, l'artista la abita, la attraversa, facendone una via di resistenza e trasformazione. La sua pittura, talvolta oscura ma sempre autentica, è un atto di sincerità nei confronti di sé stesso prima ancora che del pubblico.

Negli ultimi anni, il suo linguaggio visivo ha superato le barriere personali e geografiche, approdando in contesti espositivi prestigiosi in città come Roma, Firenze e Torino. Qui, l'artista si è fatto notare per la capacità di raccontare l’umano nella sua fragilità  e nella sua volontà di rinascita.

Artista in costante evoluzione, Danilo Calò non rincorre stili o tendenze, ma segue una traiettoria personale e coerente, dove l’arte si fa specchio dell’anima e strumento di riscatto.












Puoi raccontarci come hai iniziato il tuo percorso artistico? C'è stato un momento o un evento particolare che ti ha spinto verso l'arte?

La mia passione verso l'arte ha avuto come motore le opere realizzate sulla pelle: in una convention di tatuaggi, la prima alla quale ho partecipato come visitatore, a Ginevra, sono stato abbagliato dai disegni che venivano riprodotti e da questo momento è iniziata la mia ammirazione e passione verso l'arte.

Qual è il tema o il messaggio principale che cerchi di comunicare attraverso le tue opere?

Generalmente dipingo scegliendo intuitivamente il soggetto rappresentato. Solo in un secondo momento metto a fuoco il concetto rappresentato. In altre parole lascio parlare il mio lato inconscio per esprimere al meglio i concetti elaborati.




Come descriveresti il tuo stile artistico e come si è evoluto nel corso del tempo?

Avendo avuto un imprinting basato sul tatuaggio, inizialmente il mio stile rispecchiava molto il classic tattoo, quasi fantasy, costellato di mostri e draghi. Successivamente ha avuto un evoluzione verso il realistico, passando da soggetti quali demoni, rappresentazioni femminili e teschi, che ho utilizzato per lo studio di colori complementari. In questa ultima fase di crescita artistica il mio stile è diventato più concettuale.

La tua arte pittorica sembra essere una profonda espressione della tua interiorità e delle esperienze vissute. Quanto il tuo percorso personale e le difficoltà incontrate hanno influenzato la tua evoluzione artistica e il tuo stile? C'è un'opera a cui sei particolarmente legato per il suo significato emotivo?

Le mie opere sono interamente influenzate dal mio vissuto personale: a mio avviso è impossibile disgiungere l'espressione artistica dalle esperienze di vita personale. Infatti l'opera a cui mi sento più legato in assoluto è "Mente e Cuore", raffigurante un corvo con un cuore straziato dal filo spinato nel quale si è impigliato. Quando ho dipinto questo quando stavo attraversando uno dei peggiori momenti della mia vita, venendo a conoscenza di tradimenti in campo sentimentale, familiare e da parte di tutti coloro che reputavo amici e collaboratori. Tutte situazioni nelle quali mi ci ero avvolto da solo, proprio come il corvo con il filo spinato.




Hai avuto l'opportunità di esporre le tue opere in diverse città d’Italia, tra cui Roma e Firenze. Cosa significa per te portare la tua arte in contesti così prestigiosi e come pensi che il pubblico recepisca il tuo lavoro? Ti senti più compreso ora rispetto agli inizi della tua carriera?

Rimango ancora basito quando noto persone che si fermano ad osservare le mie opere, non ho ancora realizzato di esporre in contesti prestigiosi...

Con Beyond the Skin hai trasformato il tatuaggio in qualcosa di più di una semplice decorazione corporea, portandolo a una dimensione quasi intima e terapeutica. Qual è il tuo approccio quando crei un tatuaggio per qualcuno? Quanto è importante la connessione emotiva con la persona che si affida a te?

Una forte intesa con il cliente è fondamentale per creare un'opera su pelle: infatti quando i miei clienti sono indecisi o non convinti di ciò che desiderano, sono io stesso a suggerirgli di prendersi del tempo, di elaborare quelle che sono le loro idee e le loro intuizioni in modo che io possa riprodurre nel miglior modo possibile ciò che hanno pensato. Ho sempre intuito, infatti, che il tatuaggio non è assolutamente solo una decorazione corporea, ma piuttosto un valore aggiunto, carico di significato emotivo, che prescinde dalla dimensione o dalla elaborazione più o meno strutturata dello stesso.




Quali sono le principali fonti di ispirazione per il tuo lavoro? Ci sono artisti, movimenti o esperienze personali che hanno influenzato particolarmente la tua visione?

A livello artistico la mia ispirazione è Caravaggio, mentre per quanto riguarda i tatuaggi Paul Booth, Robert Hernandez e tanti altri che hanno contribuito ad articolare uno stile che verte sul macabro utilizzando una struttura realistica.

Qual è il processo creativo che segui per realizzare le tue opere? Ci sono tecniche o rituali a cui sei particolarmente affezionato?

Sia per i tatuaggi, sia per approcciarmi alla tela, l'unico rituale che seguo è quello di fumare una sigaretta di preparazione.




Preferisci lavorare su tela in solitudine o trovi ispirazione anche da contesti collettivi, come workshop o eventi d’arte?

Il mio lavoro su tela è assolutamente in solitaria. Non voglio avere vincoli sul tempo: ogni pennellata ha bisogno della sua giusta elaborazione e concezione. Posso cambiare idea in corso d'opera, oppure a volte anche a opera terminata.

Come vivi il rapporto tra l'arte e il pubblico? In che modo il feedback o le reazioni delle persone influenzano il tuo lavoro?

Fondamentalmente dipingo per me, quindi l'apprezzamento più o meno positivo di un'opera non influisce nella realizzazione di quella successiva. Ovvio poi, è gratificante ricevere complimenti e ammirazione, ma evitando, appunto, che possano influenzare il mio lato artstico.

C'è un'opera, tra quelle che hai realizzato, che consideri particolarmente significativa per te? Puoi raccontarci la sua storia?

Artisticamente parlando la mia opera più significativa è il trittico, ovvero Skull#8, perchè è stata una vera sfida: riprodurre lo stesso teschio da tre punti di vista diversi, prestando attenzione agli stessi dettagli e a rispettare le stesse luci sicuramente è stato ciò che maggiormente mi ha impegnato!




Come vedi il ruolo dell’arte nella società contemporanea? Pensi che il tuo lavoro contribuisca in qualche modo a questo ruolo?

In questa civiltà così tecnologica prendere un pennello, colori e tela serve sicuramente a staccarsi dal mondo virtuale e proiettare se stessi in qualcosa di concreto e duraturo nel tempo. A prescindere dal risultato, l'arte in tutte le sue forme la intendo come uno strumento curativo: così come ha aiutato me nei periodi più bui, può aiutare chiunque a trovare un suo equilibrio interiore.

Quali sono le maggiori difficoltà che hai affrontato come artista e come le hai superate?

Sicuramente l'arte proiettata sul mondo dei tatuaggi all'epoca in cui ho esordito è stato un forte impatto, sia a livello familiare che sociale. Sicuramente la perseveranza ha dato i suoi risultati.
A livello artistico invece il maggiore ostacolo sono stato io stesso perchè non ho mai pensato di essere all'altezza di esposizioni di un certo calibro, quindi la sfida che ho affrontato è stata proprio un atto di fiducia in me.




Attualmente sei tra gli artisti selezionati per EVERLAND Art - Percorsi di Ricerca, l’evento organizzato dall’associazione culturale Athenae Artis di Maria Di Stasio, che si terrà dal 26 aprile al 3 maggio presso la Galleria Il LeoneCosa ti ha spinto a partecipare a questa mostra e quali sono le tue aspettative riguardo a questa esperienza? Quali aspetti pensi possano  arricchire il tuo percorso artistico e contribuire alla tua crescita creativa?

L'opera selezionata, "Oltre", rappresenta letteralmente il concetto di andare oltre i confini. Osare è qualcosa alla portata di tutti, ma non per tutti. Significa avere il coraggio di rischiare, di andare avanti e di sperimentare nuovi sentieri di conoscenza ed esperienza. Partecipare ad Everland Art è proprio questo, superare una nuova sfida e crescere.




In che modo hai deciso di presentare la tua arte all’interno di questo percorso espositivo e quali opere hai scelto di esporre? Ci puoi raccontare il processo creativo che ti ha guidato nella loro realizzazione e se c’è un significato o un messaggio particolare che volevi trasmettere attraverso di esse?

L'opera è stata scelta in modo abbastanza intuitivo, rispettando perfettamente quello che è il tema in atto. Come tipologia è stata la stessa opera una innovazione, in quanto il soggetto rappresentato è stato ritratto de visu, esperienza mai provata fino a quel momento. Ciò mi ha permesso di sgegliere posizione nello spazio, luci, ombre e progettarne al meglio la realizzazione. Sia il soggetto, il nudo artistico, che la realizzazione de visu, sono delle cose che non avrei mai pensato di fare, soprattutto per le difficoltà legate alla tematica dell'incarnato. Ho superato quindi una nuova sfida con me stesso, e con quelli che pensavo fossero dei limiti!

Quali progetti o obiettivi hai per il futuro? Ci sono nuovi ambiti o tematiche che vorresti esplorare?

Fermo restando che gli ultimi due quadri sono molto concettuali e rappresentano fondamentalmente organi corporei associati a oggetti, formando un intero concetto, non ho idea di come potrà evolvere il mio percorso. L'unica cosa che so per certo è che andrà avanti.





Contatti

Danilo Calò
Via Bellini, 17 cap 73058 Tuglie (LE)
Tel 347 472 6282
Email: danilotatuaggi@gmail.com












Danilo Calò nasce a Berna nel 1975 e trascorre i primi anni di vita a Tuglie, paesino del sud Salento, insieme ai nonni.

A pochi anni dal rientro in Italia dei suoi genitori, Danilo perde il padre all’età di 14anni, momento cruciale della sua vita che lo fa crescere e responsabilizzare anticipatamente.

Prosegue il suo percorso di studi presso l’Istituto Alberghiero e una volta ultimato torna in Svizzera per lavorare nel settore, volenteroso di fare nuove esperienze. Si imbatte casualmente in una tattoo convention, dove resta letteralmente incantato dal mondo del tatuaggio e decide che sarà quello il suo lavoro.

Inizia perciò a studiare disegno da autodidatta, acquista la prima macchinetta e inizia a tatuare. Per perfezionarsi ulteriormente, seguendo le indicazioni dei suoi tatuatori di riferimento nonchè maestri, inizia oltre che a disegnare, anche a dipingere, scoprendo che tale tecnica, insieme al disegno, non solo lo appassionava, ma gli permetteva di esprimere quel lato più intimo di sè che le parole ben poco rappresentavano.

Inizia così il vero e proprio percorso artistico di Danilo, che si è nel corso degli anni plasmato alle sue vicissitudini di vita, il fallimento del primo matrimonio, l’apertura di uno studio tutto suo, il fallimento della seconda relazione sentimentale sperimentando il tradimento, un’insieme di dolore, rabbia, frustrazione che lo hanno portato a un crollo emotivo. In questa fase Danilo ha continuato a dipingere, a proiettare su tela, legno e fogli il suo stato interiore, finchè non si è fermato.

Dopo un anno di fermo in cui ha raccolto i cocci, ristrutturato la propria vita, intrapreso una nuova relazione, Danilo ha ripreso i pennelli e continua a raccontare di sé sulla tela, dipingendo il suo contatto con il mondo esoterico!



























































©L’ArteCheMiPiace - Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 








Il Blog L’ArteCheMiPiace da l’opportunità ad artisti emergenti ed affermati di usufruire di una vetrina in cui proporre il proprio talento, operando per la promozione e la valorizzazione degli stessi.


Ogni progetto promozionale diffuso sulle pagine di L’ArteCheMiPiace, compreso l’intervista, è soggetto a selezione e comprende approfondimento dei materiali forniti con consulenza, ricerca, redazione e diffusione.



Invia la tua candidatura alla seguente email: gigroart23@gmail.com


Oppure contattaci attraverso questo Form


1. Nome

2. Email

3. Testo


   





Se l’articolo ti è piaciuto, ti invitiamo ad interagire attraverso la sezione commenti di seguito al post, arricchendo così il blog con le tue impressioni. 


E se trovi interessanti gli argomenti trattati nel Blog allora iscriviti alla newsletter e seguici anche sui canali social di L’ArteCheMiPiace.

In questo modo sarai aggiornato su tutte le novità in uscita.



ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER



        



















Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato periodicamente, ma senza una cadenza predefinita. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001 stante  la carenza del carattere QUALIFICANTE della periodicità. [TAR Lazio,sent n° 9841/2017] 
L'autrice declina ogni responsabilità per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post che saranno cancellati se ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy.

I testi critici scritti dall’autrice e inseriti nel blog non possono essere utilizzati o riprodotti online o altrove senza una richiesta e un consenso preventivo. La riproduzione di articoli e materiale presente nel blog dovrà essere sempre accompagnata dalla menzione dell’autore e della fonte di provenienza.


Alcuni testi o immagini inseriti in questo blog potrebbero essere tratti da fonti online e quindi considerati di dominio pubblico: qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate segnalarlo via email per la rimozione immediata. 


L’autrice del blog declina ogni responsabilità per i siti collegati tramite link, considerando che il loro contenuto potrebbe subire variazioni nel tempo.



















 






Commenti