Francesca Woodman all’ALBERTINA… visioni di un’identità in fuga
Francesca Woodman
Werke der SAMMLUNG VERBUND, Vienna
A Vienna, tra le suggestive stanze dell’ALBERTINA, va in scena un’intensa immersione nell’universo visivo di Francesca Woodman, artista italo-americana dalla luminosa e fugace parabola creativa. È la prima mostra museale a lei dedicata in Austria, frutto della preziosa collaborazione con la SAMMLUNG VERBUND, che sin dal 2004 ha raccolto con cura filologica le sue opere, componendo una delle collezioni più esaustive a livello internazionale.
Con circa 100 fotografie esposte, tra cui 80 provenienti dalla SAMMLUNG VERBUND e ben 20 vintage prints, la mostra si configura come un percorso poetico e intimo nel breve, ma densissimo arco produttivo di Francesca Woodman, scomparsa tragicamente a soli 22 anni.
Dal 1973 al 1981, la giovane artista ha dato forma a un linguaggio fotografico inconfondibile, in cui l’autoritratto, la messa in scena e la performatività del corpo si fondono in una danza visiva sospesa tra presenza e dissolvenza.
La cifra distintiva di Woodman risiede nella sua capacità di trasfigurare il corpo femminile, spesso il proprio, in una materia viva, capace di abitare lo spazio con un’urgenza quasi metafisica. Nei suoi scatti in bianco e nero, di piccolo formato quadrato, realizzati con una fotocamera di medio formato, l’artista gioca con l’invisibilità e l’apparizione, sfumando i confini tra identità e oggetto, soggetto e spettro.
Questa auto-messa in scena non è mai narcisistica, ma piuttosto una forma di indagine profonda, quasi alchemica, sull’essere donna, artista, corpo nel mondo. Le ambientazioni, spesso luoghi abbandonati, fabbriche in disuso o stanze fatiscenti, diventano teatri dell’interiorità, dove il tempo sembra sospendersi e l’immagine si fa traccia, impronta di una presenza già altrove.
Inserita nel solco delle avanguardie femministe degli anni Settanta, la Woodman elabora una voce assolutamente singolare. Il suo lavoro non si limita a denunciare o sovvertire i codici visivi dominanti, ma li ri-immagina poeticamente, esplorando una corporeità che è fragile, sfuggente, in perpetua metamorfosi. Come osservava la filosofa Hélène Cixous, la scrittura del corpo femminile è un atto di liberazione: in Woodman, questa scrittura si fa luce e ombra, movimento e velatura.
La sua arte ha sedotto critici, curatori e artisti per la sua forza lirica e visionaria, per la sua capacità di evocare emozioni intense con mezzi minimi: uno specchio scheggiato, un lenzuolo, una parete scrostata. Ogni immagine si fa domanda, enigma aperto sul confine sottile tra realtà e percezione, tra ciò che siamo e ciò che lasciamo solo intravedere.
Quella di Francesca Woodman è un’eredità artistica che continua a generare riflessioni, contaminazioni e risonanze. La mostra all’ALBERTINA è sicuramente un’occasione imperdibile per lasciarsi avvolgere dal suo mondo, fragile e potente, silenzioso e assordante, e per ripensare il linguaggio della fotografia non esclusivamente come testimonianza del reale, ma come forma di scrittura poetica del sé.
Nella sua breve esistenza, Francesca Woodman ha creato un’opera intensa, radicale, necessaria. Un’opera che, oggi più che mai, parla con forza alle inquietudini contemporanee, ricordandoci che anche nelle crepe della materia, o forse proprio lì, può risiedere la bellezza più autentica.
Mostra: Francesca Woodman
Luogo: ALBERTINA Museum, Vienna
Date: 4 Aprile - 6 Luglio 2025
A cura di: Gabriele Schor, per la SAMMLUNG VERBUND Collection
Opere esposte: Circa 100 fotografie, di cui 80 provenienti dalla SAMMLUNG VERBUND e 20 vintage prints
Collezione: SAMMLUNG VERBUND Collection, Vienna
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