Intervista a Maria Flora Cocchi: il suo percorso tra fotografia, simbolismo e materia.
Maria Flora Cocchi si distingue nel panorama artistico contemporaneo per la sua peculiare sintesi tra fotografia e intervento digitale, un linguaggio che le consente di esplorare la dimensione simbolica delle immagini. La sua formazione accademica, unita all’esperienza nel teatro come costumista e docente di storia dell’arte, ha contribuito a definire una ricerca visiva che si muove tra memoria, figurazione e rielaborazione concettuale.
La sua poetica si fonda sulla volontà di oltrepassare la superficie dell’immagine per rivelarne l’essenza più profonda. La “figurazione simbolica” da lei adottata trasforma il dato reale in pretesto per una narrazione più intima e stratificata, in cui il processo di post-produzione diventa un mezzo di espressione fondamentale. Ogni sua opera è una costruzione meticolosa, spesso arricchita da elementi materici che ampliano la dimensione espressiva del lavoro. Questo dialogo tra digitale e materia, tra tecnologia e tradizione, rende il suo linguaggio artistico innovativo e personale.
Il percorso artistico di questa artista è in continua evoluzione, come lei stessa afferma. Il suo lavoro attuale, dedicato alla figura femminile nella storia, riflette il suo interesse per la cultura e la società. Attraverso la sua arte, indaga il ruolo della donna nelle diverse epoche, combinando ricerca storica e sensibilità visiva per offrire una rappresentazione profonda e significativa.
La sua partecipazione a eventi espositivi come Everland Art conferma il valore della sua ricerca e l’importanza del confronto con altri artisti. La sua opera “Delicato equilibrio” affronta il tema dell’ecosostenibilità, sottolineando come l’arte possa essere veicolo di consapevolezza e responsabilità ambientale. Qui, la trasformazione del dato reale – tronchi d’albero reinterpretati attraverso la fotografia e l’inserimento di materiali naturali – si fa metafora della necessità di armonizzare sviluppo e conservazione.
Per comprendere meglio il suo percorso e il significato delle sue opere, è interessante esplorare le parole dell'artista stessa attraverso un’intervista che approfondisce le sue ispirazioni, le tecniche e la visione che guida la sua produzione artistica.
Puoi raccontarci come hai iniziato
il tuo percorso artistico? C'è stato un momento o un evento particolare che ti
ha spinto verso l'arte?
L’ arte mi ha sempre accompagnato nella mia formazione,
poi come docente di disegno e storia dell’arte e come costumista teatrale.
Qual è il
tema o il messaggio principale che cerchi di comunicare attraverso le tue
opere?
Prevalentemente
le mie opere tendono a far emergere e conoscere, attraverso una realtà iconica,
il senso più profondo del rappresentato …… l’oltre dell’ immagine, l’essenza.
Come
descriveresti il tuo stile artistico e come si è evoluto nel corso del tempo?
La mia opera
è “Figurazione simbolica” dove l’immagine, il dato oggettivo è il pretesto
estetico per raccontarmi. Amo entrare dentro l’immagine per interpretarla,
cambiarla e assemblarla con altri contenuti visivi: il risultato è una EMOZIONE
VISIVO-DIGITALE.
La tua tecnica prevede un
meticoloso lavoro di post-produzione che trasforma la fotografia in qualcosa di
unico. Qual è il momento in cui senti che un’opera è davvero completa? Hai mai
la sensazione che potresti continuare a modificarla all’infinito?
Succede spesso che le mie opere
siano soggette a interventi di ampliamento espressivo; per questo inserisco
elementi materici per la loro valenza comunicativa.
Le mie opere sono un continuo
divenire di espressioni aggiunte.
Dopo anni come costumista e
docente, sei tornata alla fotografia con un linguaggio tutto tuo. Come è stato
questo passaggio e in che modo le tue esperienze precedenti hanno influenzato
il tuo modo di creare oggi?
L’accostamento alla dimensione
della fotografia ha avuto origine nella frequentazione di un corso fotografico
base. La mia curiosità innata, la fantasia compositiva e la cultura artistica
hanno fatto il resto.
Il tuo lavoro richiede una grande
fusione tra pensiero concettuale e abilità tecnica. C’è un aspetto che trovi
più stimolante e uno che, invece, ti mette alla prova ogni volta che inizi un
nuovo progetto?
Il
pensiero concettuale, che da significato ad ogni mia scelta del rappresentato,
fluisce in maniera spontanea e costruttiva dietro un semplice stimolo di
ricerca. L’aspetto che più mi mette alla prova, è la scelta tecnologica da
applicare.
Quali sono le principali fonti di
ispirazione per il tuo lavoro? Ci sono artisti, movimenti o esperienze
personali che hanno influenzato particolarmente la tua visione?
Fonte di ispirazione
sono i personaggi storici in generale, la mitologia greca e le principali
correnti artistiche.
Qual è il processo creativo che
segui per realizzare le tue opere? Ci sono tecniche o rituali a cui sei
particolarmente affezionato?
Sento di dire che il processo
creativo delle mie opere si allinea con la visione aristotelica del divenire.
Il punto di partenza è la realtà tangibile che si eleva a concetto, ad un
perché, che determina le scelte successive delineando un contenuto.
Preferisci lavorare su tela in
solitudine o trovi ispirazione anche da contesti collettivi, come workshop o
eventi d’arte?
Sicuramente i contesti collettivi
arricchiscono di impulsi creativi non trascurabili e appaganti. La
realizzazione, invece, del prodotto artistico, richiede concentrazione, ricerca
di informazioni e dettagli che preferisco svolgere in maniera autonoma.
Come vivi il rapporto tra l'arte e
il pubblico? In che modo il feedback o le reazioni delle persone influenzano il
tuo lavoro?
Il pubblico riveste un ruolo molto
importante perché ogni osservazione e commento, mi restituisce l’esattezza
della mia proposta comunicativa.
C'è un'opera, tra quelle che hai
realizzato, che consideri particolarmente significativa per te? Puoi
raccontarci la sua storia?
“Bellezza negata” (2016) fa
riferimento al problema sociale del femminicidio. Ho costruito uno spazio
prospettico, ho inserito come simbolo femminile il volto di una scultura
“spaccato a metà” (la realtà). Il pavimento in basso è attraversato da una
striscia rossa come il sangue. Il prospetto, è una serie di quinte, dove quella
a destra contiene l’immagine dalla scultura intera il cui messaggio è: “è
possibile uccidere una donna, ma il suo ricordo rimane vivo nella memoria”.
L’opera è stata pubblicata in
“l’èlite” selezione d’arte 2019.
Come vedi il ruolo dell’arte nella
società contemporanea? Pensi che il tuo lavoro contribuisca in qualche modo a questo
ruolo?
Penso che ogni forma di arte
contribuisca in maniera efficace e soggettiva a risvegliare e sollecitare
emozioni. Anche la mia, ho il piacere di constatare che sollecita emozioni,
risveglia competenze culturali passate, attualizzandole e ricollocandole nel
contesto odierno.
Quali sono le maggiori difficoltà
che hai affrontato come artista e come le hai superate?
La mia attività artistica è
partita da un bisogno intrinseco della mia persona a livello espressivo.
Sentivo la necessità di rappresentare ed esprimere i miei saperi e le mie
sensibilità. Non ho avuto alcuna difficoltà.
La
partecipazione a mostre collettive permette e apre ad un confronto e
arricchimento reciproco.
In che modo hai deciso di
presentare la tua arte all’interno di questo percorso espositivo e quali opere
hai scelto di esporre? Ci puoi raccontare il processo creativo che ti ha
guidato nella loro realizzazione e se c’è un significato o un messaggio
particolare che volevi trasmettere attraverso di esse?
Il
titolo del percorso espositivo “EverlandArt” ha sollecitato in me il concetto
della difesa dell’ambiente e della custodia del creato. L’opera si intitola
“Delicato equilibrio” tra sviluppo e conservazione. L’oggi ci mostra come il
progresso dell’uomo, sicuramente positivo, deve comunque, tenere conto
dell’ambiente. Per la realizzazione dell’opera, mi sono ispirata a delle
sculture (realizzate in occasione di un evento artistico, “Icastica” ad Arezzo)
rappresentanti tronchi di albero con inseriti dei volumi realizzati in gesso
bianco. Una volta fotografati, li ho riportati, attraverso interventi
fotografici, al loro aspetto naturale; successivamente li ho collocati in un
prato che, con aggiunte di elementi materici quali cortecce, muschio etc.
contribuiscono a conferire all’opera un aspetto realistico con sottolineature
luminose personali.
Quali progetti o obiettivi hai per
il futuro? Ci sono nuovi ambiti o tematiche che vorresti esplorare?
Il progetto a cui sto lavorando, riguarda
la figura femminile nella storia: la donna dal punto di vista estetico-formale,
sociale-antropologico, psicologico-domestico etc. la mia indagine parte
dall’Antico Testamento fino ai giorni nostri. Di ogni epoca ho scelto una
figura femminile che ha suscitato in me interesse, approfondito poi, da ricerca
e letture. La tecnica utilizzata è fotografia in post-produzione con
inserimenti materici.
Maria Flora Cocchi nasce e vive ad Arezzo. Docente di Disegno e Storia dell’Arte, ha ottenuto l’abilitazione anche in arredamento, scenografia e scenotecnica. La sua esperienza nel teatro, in qualità di costumista, l’ha portata alla pubblicazione de L’Abbigliamento nel volume Storia Comparata dell’Oreficeria, edito dal Centro Affari di Arezzo.
Nel corso della sua carriera, ha affinato la tecnica fotografica e ha esplorato nuovi linguaggi espressivi attraverso l’uso del digitale. L’incontro tra fotografia e computer ha rappresentato per lei una svolta creativa, aprendo nuove prospettive artistiche.
Questa passione l’ha condotta alla realizzazione di opere esposte con successo, ma soprattutto le ha permesso di confrontarsi con altre realtà artistiche, arricchendo il suo percorso e ampliando la sua visione figurativa.
I testi critici scritti dall’autrice e inseriti nel blog non possono essere utilizzati o riprodotti online o altrove senza una richiesta e un consenso preventivo. La riproduzione di articoli e materiale presente nel blog dovrà essere sempre accompagnata dalla menzione dell’autore e della fonte di provenienza.
Alcuni testi o immagini inseriti in questo blog potrebbero essere tratti da fonti online e quindi considerati di dominio pubblico: qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate segnalarlo via email per la rimozione immediata.
L’autrice del blog declina ogni responsabilità per i siti collegati tramite link, considerando che il loro contenuto potrebbe subire variazioni nel tempo.
Commenti
Posta un commento