UN INTRECCIO EMOZIONALE IL COLLAGE ARTISTICO DI TERESA SAVIANO IN ARTE SARTERRE
L'arte contemporanea, secondo il celebre libro di Angela Vettese, "si fa con tutto", e l'artista Teresa Saviano in arte Sarterre adotta questa filosofia in modo esemplare.
Utilizzando materiali tessili, l'artista crea opere che narrano storie, suscitano meraviglia e promuovono riflessioni su temi che alimentano la sua ricerca creativa.
Attraverso l'uso dei tessuti, Sarterre instaura legami e intrecci tra dettagli che desidera associare, proprio come i ricordi che si mescolano e si legano liberamente nella nostra mente. I fili intrecciati e i tessuti sovrapposti simboleggiano le relazioni umane e le articolazioni dei legami che ci uniscono gli uni agli altri.
Teresa Saviano Sarterre è un'artista che ha fatto del collage tessile la sua espressione artistica principale, trasformando tessuti e filati in opere d'arte vivide e dense di significato.
Originaria di Napoli, ha scelto di trasferirsi a Parigi, dove vive e lavora, dedicandosi interamente alla sua passione per l'arte.
Attraverso la tecnica del collage, Sarterre dimostra un legame profondo con la materialità, restituendo all'arte una sua connotazione fisica e tangibile.
Rielabora paesaggi, ritratti e simboli, come occhi e cuori, utilizzando tessuti e filati per creare opere che trasmettono emozioni e significati intricati.
La sua opera è caratterizzata da un'urgente ricerca di espressione materica, che diventa elemento essenziale e vivo all'interno delle sue creazioni. Il collage non è semplicemente un mezzo per Sarterre, ma un modo per conferire alle sue opere forza ed intensità, rendendo la superficie quasi palpabile e vibrante.
Nel suo linguaggio artistico, Teresa Saviano Sarterre utilizza tessuto e filo come strumenti principali, mantenendo una costante esplorazione dello spazio e della memoria, delle tradizioni e delle dinamiche sociali.
Vicina alla corrente della Fiber art, l'artista si focalizza sull'uso della tessilità, che comprende non solo filo, fibra e tessuto, ma anche i processi tecnici e le elaborazioni concettuali ad essa associate.
Inoltre, l'artista dimostra non solo una fervida creatività artistica, ma anche una spiccata abilità manuale necessaria per lavorare con tali materiali. Questa combinazione di talento artistico e manualità contribuisce a creare opere d'arte che catturano l'essenza sorprendente dell'emozione, invitando il fruitore a esplorare un universo di suggestioni emotive in modo autentico e coinvolgente.
Attraverso questa tecnica, l'artista ha la possibilità di percepire direttamente la materia artistica in tutte le sue sfaccettature, stabilendo un contatto diretto con la realtà oggettiva e concretamente tangibile dei materiali utilizzati.
I suoi innesti materici introducono movimento e profondità nelle opere, creando contrappunti visivi e musicali che trasformano il quadro in un'esperienza sensoriale completa. La sua musica visiva pura si manifesta attraverso la combinazione di materiali diversi, che interagiscono con la realtà quotidiana per offrire uno spaccato poetico e morale della vita contemporanea.
Teresa Saviano Sarterre ha ricevuto riconoscimenti importanti, come il primo premio di arte ecosostenibile alla V Biennale d'arte contemporanea di Salerno, confermando il suo talento e la sua capacità di trasformare materiali semplici in opere d'arte complesse e suggestive. Il suo lavoro rappresenta un ponte tra Napoli e Parigi, unendo tradizione e innovazione in un dialogo creativo che continua ad evolversi e diversificarsi.
Scopriamo le sue ispirazioni, le sue passioni e il suo talento in un'intervista esclusiva.
Come ti sei avvicinata all’arte e qual’è stato il percorso che ha contributo alla tua formazione artistica?
Come dico spesso, sono debuttante nel mondo dell'arte ma non estranea all'arte. Uno dei miei passatempi preferiti era lasciarmi andare alla fantasia di viaggiare in un quadro. La matita ed i colori "non li ho visti arrivare", c'erano e li utilizzavo. Dunque ho da sempre sperimentato non conoscendo le tecniche di disegno. Io ero il mio proprio proiettore per disegnare, cioè cercavo attraverso gli occhi fissi sul foglio, di proiettare l'immagine della mia testa e cercavo di restituire il più precisamente possibile l'immagine. (I miei risultati erano considerati frutto di imbroglio tanto risultava incredibile che venissero da una bambina, non che fossi un genio ma di certo ad un livello superiore delle mie compagne). Ho assorbito, da non importa che fonte, molti tipi di tecniche rappresentative che poi facevo mie realizzando un quadro o altro. Soprattutto altro! Io amavo dipingere ma non amavo la costrizione della tela. Infine molte parole per una: autodidatta!
Da cosa deriva il tuo interesse per il collage tessile e quali sono state le fonti di ispirazione per questa tecnica?
Non saprei dirne la ragione; conoscevo il collage per averlo imparato a scuola, amo i tessuti perché mi affascinano per la loro duttilità e poi l'utilizzo delle forbici, per me é come un prolungamento della mano: matita o forbice per me è uguale visto che taglio alla cieca senza cartamodello o disegno su stoffa. Così su richiesta della rappresentazione non banale di un cuore, credo di essermi detta: tiens! Lo faccio in tessuto!
Parafrasando il Sommo... Galeotto fu il quadro e chi lo realizzò, da quel giorno mi sono portata avanti!!
L’uso di diversi colori e materiali è una costante nel tuo lavoro. Qual è il loro ruolo e significato?
É la materia che mi suggerisce la forma. Quando guardo un pezzo di tessuto, vedo proprio in proiezione ciò in cui lo trasformerò.
Altre volte so che mi piace ma non so bene perché, quindi lo metto "nel decantatoio" alias un punto del mio studio/casa dove posso osservarlo finché non "mi parla ".
Ammetto di essere un po' animista: parlo con gli oggetti!
Il peggio è che mi rispondono!!
Non a parole ma in suggestioni.
Altrimenti sono pazza e mi faccio la domanda e la risposta...
ma gli artisti sono un po' folli no??!
Qual è il ruolo dell'arte nella tua vita e quale potere attribuisci ad essa?
Perché c'è altro? Direi che prende tutti i ruoli e regna in monarca assoluto. É arte quando creo una ricetta, mescolo gli abiti, scrivo una poesia o realizzo un quadro.
Non è che HA potere, É potere
Ma non nel senso di prevalenza sugli altri perché naturalmente la sensibilità artistica é soggettiva e personale. Tant'è che penso che si possa discutere e criticare una tecnica, non l'arte.
In che modo il tuo lavoro artistico si è evoluto nel corso del tempo e come si relazionano le tue opere passate con quelle più recenti?
Se prima avevo ansia di sperimentare la creazione di ogni genere dal paesaggio al ritratto, ora sono più selettiva, mi permetto il lusso di un certo astrattismo, talvolta ho bisogno che l'espressione sia materica, impastata di stoffa e colla, altre di osare e mescolare le tecniche.
In ogni caso quando comincio un’ opera non so mai dove mi porterà.
Spesso molto lontano dal progetto iniziale.
I tuoi lavori hanno un importante livello di sperimentazione. Sono complessi e concettuali. Quali sono le fasi fondamentali che segui durante il processo di creazione di una tua opera?
Come dicevo prima, so quando comincio ma non so dove il processo di creazione mi porterà
(Per questo motivo ho bisogno di libertà assoluta per dare il meglio di me.)
Nella fase iniziale recupero ed ammonticchio letteralmente sul mio piano di lavoro tutti i materiali i colori, le colle e le immancabili forbici.
Poi inizia la fase di "e se?"
Cioè il momento in cui guardando i materiali aspetto che "mi parlino".
E se mettessi insieme carta e tessuti? E se trattasi il tessuto come carta? E se stampassi su tessuto?
Si l'ho fatto davvero! Ho messo un pezzo A4 di stoffa ed ho fatto varie impressioni a partire dalle quali ho realizzato la seconda "Lisa dévoilée"
Infine l'opera apparentemente finita arriva nel decantatoio dove viene appesa affinché io la guardi in ogni momento e luce della giornata e da ogni angolo.
So di aver ottenuto l'effetto che volevo quando guardando l'opera ho un tuffo al cuore... o le farfalle nello stomaco... insomma sono definitivamente innamorata di ciò che ho fatto.
Naturalmente se ciò non avviene l'opera può restare appesa o essere totalmente smontata.
Potresti descrivere brevemente tre opere che consideri particolarmente significative nel tuo percorso artistico?
(Come si fa a scegliere quale figlio é il migliore???)
Vediamo.... Femina Feminae lupus
perché rappresenta la molteplicità del comportamento femminile
La ferocia senza appello contro il proprio genere, che per me resta un mistero inspiegabile.
Ed a proposito di misteri, “le Lisa dévoilée" anche dette "la Gioconda smascherata" (non saprei quale scegliere).
Il gioco delle maschere così bene espresso da Pirandello o da De Filippo mi ha sempre affascinato e incuriosita.
Da che ho memoria ho sempre voluto sapere cosa ci fosse "dietro".
Ultimo but not least: San Gennà; il ritratto del santo (su mia interpretazione certo) rappresenta la summa della napoletanità: sacro e profano serio e faceto; contrasto permanente tra due eccessi che si mitigano in uno sguardo colmo di pathos.
Come hai integrato e bilanciato le culture italiana e francese nel tuo lavoro artistico?
Io sono napoletana, integro tutto, bilancio tutto sono aperta a tutto.
Sono italiana, "vissi d'arte" nella mia terra...
Ma è pur vero che la diversità é stimolante per arricchirsi sempre e comunque.
Come confronti l'attuale mondo dell'arte italiano con quello francese?
Ho l'impressione che il mondo dell'arte italiano sia super ricco di varietà di nuovi stimoli e tecniche e sperimentazioni, mentre nel panorama francese, mi sembra di vedere dappertutto i soliti due o tre artisti declinati in tutte le salse. Non che non abbiano valore per carità! ma ho, ripeto, l'impressione (pléonasmo dire personale) che i francesi amino coloro che sono già famosi. Ed uno massimo due stili alla moda ovviamente.
Quali sono i tuoi progetti futuri e le direzioni che prevedi di esplorare nel tuo percorso artistico?
Sto lavorando a singhiozzo ad un progetto legato all'impatto della religione nell'arte, ai simbolismi integrati nel tessuto laico…
Ho detto tessuto??!!
Potrebbe essere più evidente che anche in questo progetto il tessuto sarà predominante?
Non dico altro, sono scaramantica... magari quando l'allestiró "piacerò all'arte" tanto da averne menzione "all'arte che mi piace"?
Giochi di parole a parte, per me l'arte é un gioco un pathos un trance, tutto avviene "alla cieca", apro gli occhi e l'opera è lì come se non fosse opera mia!
Dunque bisognerà tenermi d'occhio per sapere quale direzione avrò preso!
DI SE STESSA DICE:
Nata a Posillipo cresciuta con i piedi nel lapillo. Credo che l'azzurro negli occhi e la lava sotto i piedi mi rappresentino bene.
Della mia infanzia ho ricordi solari divisa tra giochi e doveri. Sono seguiti studi classici e di architettura che però non si sono concretizzati a conseguenti attività lavorative. Potrei dire che la mia vita si divide banalmente in due momenti.
Il prima in terra italiana con una vita piuttosto monotona dove l'arte si esprimeva in creazioni scomposte, nei domini più disparati, lasciandomi una soddisfazione momentanea, ed il dopo in terra francese dove ho potuto dedicarmi alla mia passione artistica.
Tutto è nato per caso in seguito ad una richiesta, non saprei dire come mi sia venuta l'idea, so solo che al posto di colori e pennelli mi sono ritrovata con forbici e colla.
Come nasce un cuore… al tavolo di lavoro sotto i tetti in pieno quartiere latino…
Se vi state domandando perché proprio Parigi perché l'arte e perché nell'ormai avanzato "cammin di nostra vita" - cit. Dante - c'è una sola risposta possibile che possa legare tre questioni sciolte, è l'amore!!
Niente di più facile di innamorarsi a Parigi di un parigino... talmente un cliché!! Se poi è reciproco il trasferimento è fatto!
Dunque se la mia creatività nasce ai piedi del Vesuvio, è all'ombra della Tour Eiffel che trova nuovi spunti. Ed a partire dal "cuore numero 1” esprimermi in tessuto è diventato per me una passione inesauribile.
Dal Vesuvio alla Tour Eiffel è stato un attimo.
Ho l'onore inoltre di avere un mio quadro nella galleria principale della Mairie du Panthéon dove mi sono sposata, che rappresenta il gonfalone di Parigi "Fluctuat nec mergitur" (fluttua ma non affonda).
Gli stemmi ed i gonfaloni essendo un soggetto a me caro ho pensato bene di realizzare anche quello del mio paese: Terzigno.
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Meravigliosa . Un’artista vera e appassionata
RispondiEliminaGrazie mille !!
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