La Fotografia di Nadia Bianchi - Un luogo magico
L’ArteCheMiPiace - Artisti
Conosciamo Nadia Bianchi giovane fotografa italiana che ci parlerà della sua evoluzione come artista visiva e delle sue influenze.
Ci racconterà lei stessa il suo percorso creativo, dove fotografia e pittura procedono spesso in parallelo, dove emozioni e contaminazioni artistiche danno vita ad opere che sanno raccontare sensazioni, palpiti e respiri.
La fotografia è per lei un luogo magico, dove riesce ad esprimere la propria creatività.
Il mezzo fotografico la rende capace di decodificare le sue idee in un linguaggio fruibile a chi è abile a leggere nel sensibile.
“La fotografia evoca la mia infanzia, le domeniche in famiglia davanti al proiettore delle diapositive, la possibilità di rivivere un momento o un luogo.
Evoca la magia di uno scatto concesso da mio padre quando ancora esistevano i rullini, le attese delle stampa, la sorpresa.
Crescendo poi, con le nuove “macchinette” ho sempre solo scattato per avere il ricordo delle mie compagne in gita, della città visitata, del bel mare.”
Anziani signori che, bevendo un buon vino in un tardo pomeriggio primaverile nel circolo navale della loro città, guardano una partita di calcio su un maxi schermo, le loro biciclette lasciate per strada. La loro quotidianità che diventa storia.
Dopo quel viaggio è iniziato il mio percorso formativo con Alessandro Tintori, senza il quale non avrei mai potuto davvero scoprire quello che oggi per me rappresenta la fotografia.
Attraverso la fotografia provo ad esprimere e a rappresentare i miei pensieri, le mie opinioni, le mie riflessioni sulle grandi domande dell’uomo, della vita, sulla diversità e l’inclusione, sulla bellezza delle piccole cose e sugli stati d’animo che ciascuno di noi prova.
Quest’anno, poi, grazie a Michela Taeggi, ho lavorato molto sull’autoritratto, scoprendo come questa forma fotografica permetta di conoscere meglio se’ stessi e come sia al tempo stesso terapeutica.
La mia formazione avanza tra corsi, workshop, lo studio dei grandi autori, mostre.
Tanti sono i grandi autori che amo: Robert Capa, Andrè Kertesz, Man Ray, Schiele, Letizia Battaglia, Henri Cartier-Bresson, Dora Maar. Solo per citarne alcuni tra i più grandi.
Oltre alla fotografia riesco ad esprimermi anche attraverso la pittura, passione anch’essa emersa di recente e che ho potuto sviluppare durante il lockdown impostoci dal covid.
Quale altra occasione per cogliere questa opportunità? E quindi… da questa nuova avventura sono nate già quattro mostre, e resta vivo in me l’obiettivo di trovare un modo di esprimermi coniugando pittura e fotografia.“
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