TI SCRIVO PER ABBRACCIARTI - Il nuovo libro di Letizia Guagliardi
TI SCRIVO PER ABBRACCIARTI
Letizia Guagliardi
di Giuseppina Irene Groccia |30|Luglio|2021|
L’ArteCheMiPiace supporterà con piacere questa sfida di crowdfunding, un progetto, attraverso il quale, un pubblico attento e coinvolto ha la possibilità di diventare editore morale del nuovo lavoro letterario di Letizia Guagliardi, dal titolo “Ti scrivo per abbracciarti”
Il libro si preannuncia come una storia toccante e intensa, che trasmette un insegnamento valido. infatti la sua forza dominante sta nell’affrontare con coraggio un argomento così delicato.
Quale donna, quale mamma soprattutto, rimane indifferente ad un racconto così carico di dolore?
La ricerca e la speranza di una rinascita allude ad un finale, dove l’autrice ci farà riscoprire una verità spesso ignorata da molti, che è quella della consapevolezza che la vita va amata oltre ogni misura.
Auguriamo a Letizia di raggiungere al più presto l’obiettivo prefissato e vedere così presto il suo libro pubblicato dalla Casa Editrice bookabook.
Sarete voi lettori a decidere se il libro verrà stampato o meno!
Raggiunti i primi 200 ordini, l’opera andrà ufficialmente in revisione e dopo pochi mesi arriverà a chi l’ha ordinato e sugli scaffali delle librerie.
Beatrice Savoldi è un architetto di successo e ama la sua
vita: giornate piene di progetti e di impegni, divisa fra lo studio, la casa, il marito e i tre figli. Tutto cambia all’improvviso una mattina all’alba quando il suo primogenito, Davide, muore in un incidente stradale.
Da quel momento si rifugia nella sua camera, interrompe la
sua vita e comincia il suo personale letargo. Non permette a nessuno di scalfire la prigione di ghiaccio in cui si è rinchiusa.
Dopo mesi trascorsi in questo abisso fatto di dolore (“perché
proprio mio figlio?), rimpianti (“se l’avessi abbracciato di più”), rimorsi (perché l’ho sempre ostacolato nel suo sogno di fare il musicista?), e rabbia (perché l’amico, invece, si è salvato?), finalmente qualcosa riesce a raggiungerla e a darle un motivo per ritornare alla vita. Paolo, l’amico di
Davide che guidava la macchina nel momento dell’incidente, le rivela che suo figlio aveva un sogno di cui le avrebbe parlato proprio il giorno in cui è morto: ristrutturare una casa antica scoperta per caso per farne un grande
centro musicale, culturale e artistico.
Nel primo sopralluogo in questa casa addormentata da decenni Bea ritrova delle lettere e un diario scritto da una certa Camilla. Scopre così che qui ci abitava lei con suo marito e il figlio Roberto, partito nel 1942 per il fronte. Gli avvenimenti, raccontati direttamente da Camilla che sembra
ritornata da un passato ormai lontano, le fanno scorrere davanti agli occhi le immagini sconvolgenti della seconda guerra mondiale, i rastrellamenti, le deportazioni degli ebrei, le sofferenze e le privazioni.
Le lettere, il diario e anche la casa trasformano giorno dopo
giorno il dolore di Bea in qualcosa che le danno la forza di voler realizzare il sogno di suo figlio. È consapevole che ristrutturare la casa di Camilla corrisponde a ristrutturare anche la sua vita.
Solo dopo molto tempo Bea fa un’altra scoperta: sia lei che Camilla scrivono lettere ai propri figli e scelgono con cura e amore le parole da posare sui fogli: sentono che così li abbracciano e ne avvertono il calore. In questo modo, danno parole al proprio dolore, perché il dolore che non parla bisbiglia al cuore inzuppato e gli ordina di spezzarsi
(W. Shakespeare, “Macbeth”, atto IV, scena III).
In tutta la narrazione si alternano passato e presente,
Camilla e Bea, Roberto e Davide e ci si rende conto che i sentimenti, le emozioni e i contrasti che agitano l’animo umano non sono cambiati e si mescolano di continuo. E che spetta a ognuno di noi, comunque, decidere se far prevalere
l’amore e la speranza. La vita, insomma.
Questa storia è per chi si trova in mezzo a sconfinate distese di sabbia sferzate da un vento incessante, solo e privo di forze. Ovunque sposti lo sguardo non vede nulla, non sente nulla. Eppure… è proprio qui che può ritrovare la sua anima e, finalmente, attraversare il suo personale deserto.
Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha sofferto per una perdita: una persona cara, un amico, qualcuno persino un figlio e ognuno di noi vive questa esperienza in modo diverso. Alcuni, addirittura, non vivono più.
Come Beatrice, la protagonista del mio nuovo romanzo “Ti scrivo per abbracciarti”. Ha perso un figlio, all’improvviso, in un incidente stradale. E decide di non vivere più, pur respirando ancora, suo malgrado. Si rinchiude nella sua camera e non permette quasi a nessuno di entrare nella sua prigione volontaria. Varcano quella soglia e per pochi minuti soltanto la sua migliore amica – che prepara i pasti per la sua famiglia – il marito e gli altri due figli. Per il resto delle sue giornate resta da sola, a ricordare il suo Davide, immersa in uno stagno vischioso di Rimpianti, Rimorsi, Rabbia e Rancore. Le 4 R: a volte le proviamo tutte, uno dopo l’altra, come Bea, altre volte solo un paio…dipende.
Finché, un giorno, succede qualcosa.
Dagli spiragli che provengono dalla tapparella della sua finestra quasi totalmente abbassata un giorno, dopo un tempo lunghissimo, si insinua qualcosa che ha il sapore della speranza.
Questa storia può essere utile anche a chi non ha subìto un lutto ma una perdita di qualsiasi tipo: il lavoro, una separazione, un progetto in cui credeva, un insuccesso, un fallimento. Le storie degli altri sono le nostre, ci possono aiutare e incoraggiare.
Perché noi siamo le nostre storie.
M. Letizia Guagliardi è insegnante, blogger e scrittrice, tutto per passione. Ogni giorno trova il tempo per continuare a fare quello che le piace e la fa sentire bene: leggere, disegnare, ascoltare la musica, riciclare oggetti, parlare con gli altri. Tutto il giorno è impegnata a curiosare e ad aguzzare la vista, a casa, a scuola o in viaggio: tutto può diventare una storia.
Scrivere per lei è soddisfare un bisogno: le storie possono incoraggiare, riconoscere le emozioni e trasferirle sulla pagina aiuta a sentirsi meglio. In ogni suo libro o post sul suo blog c’è qualcosa di lei. Ha tenuto dei corsi di scrittura creativa nelle scuole e finora ha pubblicato: “Sulla linea…la mia vita dietro le sbarre (coautrice con Francesco Carannante), “Il giardino dei fiori proibiti”, “Liquirizia e Clementino-Una storia di amicizia e di coraggio a Corigliano Rossano” e “Il sussurro di un vento leggero”.
“Ti scrivo per abbracciarti” è il suo nuovo, avvincente romanzo.
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