Alessio Musella Una giusta mediazione artistica

 L’ArteCheMiPiace - Interviste

Intervista Alessio Musella su L’ArteCheMiPiace a cura di Giuseppina Irene Groccia


Alessio Musella 

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Una giusta mediazione artistica


di Giuseppina Irene Groccia |26|Ottobre|2021|



Quello tra marketing, design e arte contemporanea è un dialogo attualissimo. Lo sa bene Alessio Musella, editore, scrittore e collettore tra artisti e gallerie.


La caratteristica principale del suo percorso è stata la sua sconfinata passione per l’arte e il Design, con importanti impegni lavorativi che lo hanno spinto a viaggiare e girare il mondo. 

Un’esperienza che ha segnato il suo carattere, facendo di lui un instancabile esploratore di nuove realtà. È a tal proposito che sposta la sua attenzione dalla  progettazione alla consulenza nel campo della comunicazione.

Ottiene così un suo equilibrio, fatto di tanti punti d’arrivo inseguiti dall’esigenza di tuffarsi continuamente in nuove esperienze.


Da circa un anno abbiamo intrapreso una collaborazione, lui cura la rubrica settimanale CAPPUCCIO E BRIOCHE CON.. qui sul mio Blog, io ho uno spazio settimanale sul suo portale d’arte ART&INVESTMENTS , questa collaborazione mi ha permesso di conoscere bene il suo modo di operare, Alessio è un professionista serio, competente e affidabile, un uomo che ama con cuore e grande onestà il proprio lavoro.


La sua natura eclettica insieme alla padronanza verso tutti gli aspetti della comunicazione, gli permette di approfondire progetti artistici di vario genere, che siano eventi espositivi o progetti editoriali, lui riesce con grande abilità a trovare la giusta mediazione tra il lessico specifico della storia artistica rappresentata e l’immediatezza senza orpelli che occorre per arrivare ad ogni tipo di lettore.

Alessio adotta una scrittura semplice, autentica e fluida, ama usare un linguaggio accessibile a tutti, pur restando colto, ferrato e preparato.


Da grande conoscitore della comunicazione sul web, inclusi i social, conosce molto bene il valore e la potenza della diffusione di un messaggio.

Applica, con grande successo, questo format comunicativo a sostegno della sua più grande passione che è l’arte in ogni sua forma. 


Curare un progetto significa prendersi cura dell’intero operato creativo di un artista e della sua immagine, consentendo la dialettica tra i suoi lavori e il fruitore, occupandosi inoltre di convergere l’artista verso un ambiente di galleristi in modo da favorire un incremento di conoscenza del suo operato.

Questo vuol dire soprattutto dedicarsi al supporto degli artisti e alla valorizzazione della loro arte, favorendo significativi percorsi di conoscenza, dialogo e nuove occasioni di stimolo intellettuale.


Alessio Musella riveste questo ruolo con grande abilità e competenza, distinguendosi 

per l’ottimo rapporto di stima e amicizia che mantiene con molti degli artisti con i quali ha lavorato o ama lavorare.


Dal suo marchio poliedrico e versatile sono nati diversi progetti tra cui la rivista culto 

Exit Urban Magazine, che spazia tra arte, musica e design.




Di questo ed altro avremo il piacere di parlarne direttamente con lui attraverso questa intervista..


▪️Come nasce la tua decisione iniziale di legarti al percorso dell’Interior design? 


In famiglia mia madre è stata sempre appassionata di arredamento, e innamorata del bello a 360 gradi, io sono cresciuto osservandola mentre disegnava, ma soprattutto ascoltandola quando incontrava la committenza e come una spugna prendevo nota, ogni frase, ogni dettaglio delle sue conversazioni era motivo per portare sulla carta le mie interpretazioni…

Arrivato alla scelta delle superiori ero orientato verso il Liceo artistico, ma inaspettatamente, mi venne “suggerito”, dove questo termine è un chiaro eufemismo, di frequentare il Classico, e così feci per poi tornare al mio primo amore all’università, dove decisi di iscrivermi ad Architettura…

Dopo pochi mesi di Università mi venne chiesto dal titolare di uno studio internazionale di architettura di collaborare con loro in Arabia Saudita, erano gli anni 90, Dubai sarebbe esplosa negli anni 2000, quindi il Medio Oriente per molti era ancora uno strano miraggio, se poi parliamo di Arabia Saudita, ancora oggi è un mistero per molti…, mi consultai con i miei, preparai la mia valigia e a 20 anni decisi di andare.. ma questa 

è un’altra storia…



Intervista Alessio Musella a cura di Giuseppina Irene su L’ArteCheMiPiace

Ti sei affacciato al mondo dell'arte con idee innovative e con l’intenzione di esplorare territori nuovi. Ce ne parli un pò?


Ho sempre amato l’arte, e nel periodo che mi ha visto coinvolto nelle varie progettazioni di interni in Medio Oriente, cercavo sempre di inserire un’opera che potesse caratterizzare un ambiente tenendo sempre presente le inclinazioni del cliente, perché l’arte, per me, ha il compito di aiutare a  raccontare  qualcosa di chi l’ha scelta…

Successivamente ho invertito la tendenza, e cioè cercavo di creare un ambiente partendo dall’opera scelta…


Intervista Alessio Musella su L’ArteCheMiPiace a cura di Giuseppina Irene Groccia


▪️Quando hai capito di voler diventare editore?


E’ stata un esigenza,  perché una volta entrato in pieno nel sistema arte, non ho trovato una linea editoriale libera e diversa dalle altre, tutto.. forse, troppo omologato, e non incline ad avvicinare un nuovo pubblico, ma piuttosto, a mantenere una sorta di autoreferenzialità per addetti al settore…

Da qui, in una notte di novembre 2019 ha preso forma Exit Urban Magazine, ero in un atelier di un artista in compagnia di Nerina Fernandez, grafica e creativa Argentina, ci confrontammo sui temi da trattare, e le grafiche e il primo numero di Exit Urban Magazine prese vita nel Dicembre 2019, conditio qua non, doveva essere riconoscibile a primo impatto, colorato, e di facile lettura… poche parole, spazio alle immagini, l’arte non va troppo raccontata, ma a mio avviso bisogna suggerire al fruitore qualcosa, sarà poi lui a decidere se voler approfondire…



Intervista Alessio Musella su L’ArteCheMiPiace a cura di Giuseppina Irene Groccia


▪️La tua mission è quella di mettere in correlazione artisti e galleristi, quindi chi meglio di te può consigliare quale debba essere l’approccio più proficuo tra queste due figure?


Una cosa che capita spesso, anche troppo, è quando, conoscendo un gallerista, si pensa di potergli proporre qualsiasi artista, non curanti della reale linea editoriale della Galleria.

Quindi, per non dilungarmi troppo, riassumo in un solo consiglio  la mia risposta:

Per un artista e fondamentale fare un’analisi della Galleria alla quale volersi proporre, se sei un’astrattista, non proporti a chi punta sul figurativo..

In questi anni sono entrato in contatto con molti operatori del settore, imparando a rispettare le loro scelte, e limitandomi a suggerire o presentare alcuni artisti solo se in linea con il loro modus pensandi, evitando di metterli in imbarazzo portando in galleria opere che nulla avessero a che fare con il loro stile editoriale.


Intervista Alessio Musella su L’ArteCheMiPiace a cura di Giuseppina Irene Groccia


▪️Sei spesso nel direttivo artistico di importanti collettive d’arte italiane ed internazionali. Ci spieghi i pro e i contro di queste iniziative?


Argomento interessante da trattare.

In primis mi sento, ancora una volta, di voler specificare che le mostre, come primo compito servono a divulgare l’arte, ad avvicinare gli artisti ad un pubblico sempre più vasto, e non a vendere, certo anche la vendita ha la sua valenza, ma quando si decide di partecipare ad una collettiva, il mio consiglio è quello di valutare come chi organizza gestisce la comunicazione e analizzare gli artisti presenti, perché ricordate che nell’arte non esiste la competizione tra artisti, ognuno ha i suoi ammiratori, collezionisti e followers, e condividere spazi e momenti è fondamentale per un confronto e per ampliare comunque il proprio pubblico di riferimento.

Chiudo questa mia risposta con un dettaglio che ritengo fondamentale:

Ogni artista deve essere in grado, laddove una mostra con ottime potenzialità, non soddisfi le aspettative in termini di comunicazione, di utilizzare al meglio foto, video (non aspettate che qualcuno lo faccia per voi, ma  organizzatevi, perché personalmente se non sono appagato da un servizio, io me lo creo e non trovo scuse addossando la colpa a terzi).

Ah dimenticavo,  un catalogo cartaceo sul quale essere inseriti è fondamentale...


Intervista Alessio Musella su L’ArteCheMiPiace a cura di Giuseppina Irene Groccia

▪️E invece per quanto riguarda le esposizioni personali, cosa senti di poterci dire a riguardo?

 

Le personali meritano maggior attenzione, hanno costi diversi, e solitamente la scelta del gallerista è fondamentale.

Oggi sono sempre più rari i Galleristi che si prendono carico di ogni dettaglio, anche e soprattutto a livello economico.

Ricordate che chi crede veramente nel vostro lavoro lo dimostra investendo su di voi, soprattutto quando il suo guadagno arriverà dalla giusta promozione e dalla vendita delle vostre opere.

Come per le collettive, un catalogo cartaceo è doveroso, comunicato stampa e gestione della comunicazione social.

Ovviamente ci sono costi che sono valutabili e giustificati, come trasporti, ma considerato il prezzo delle opere vendute in galleria e la relativa percentuale concordata con il gallerista, l’imprenditore ricordate sempre che è lui, non voi…


Intervista Alessio Musella su L’ArteCheMiPiace a cura di Giuseppina Irene Groccia


▪️Il Web, insieme ai siti di vendita online assumono un ruolo molto importante nella promozione della propria arte. Hai consigli su come utilizzare al meglio questi strumenti?


Il web ha dato sicuramente nuovi strumenti agli artisti per farsi conoscere al mondo, prima dell’avvento di internet, tutto era decisamente più difficile, oggi un’artista deve avere una sua identità mediatica e avere un contatto diretto con il proprio pubblico.

Non lasciate che siano altri a creare e gestire la vostra immagine, potete essere affiancati da galleristi, curatori, critici, ma createvi la vostra indipendenza mediatica.


Intervista Alessio Musella su L’ArteCheMiPiace a cura di Giuseppina Irene Groccia


▪️Noi due ci siamo conosciuti attraverso il mio Blog L’ArteCheMiPiace, vuoi raccontare tu come siamo arrivati ad una collaborazione e perché?


A differenza di molti “colleghi”, credo che la collaborazione tra blog e magazine, che per molti possono sembrare competitor, sia invece una spinta verso la crescita personale e professionale.

Esistono diversi stili di scrittura, e un artista può essere raccontato in mille modi, senza per forza identificarne uno su tutti, perché la differenza la fa chi legge e comprende, non chi scrive.

Quindi in molti casi sono proprio i testi troppo difficili ad allontanare la persone dall’universo arte, intendiamoci c’è spazio per tutti, e anche i testi curateliali più complessi hanno il loro giusto ruolo per descrivere  l’arte.

Quando mi sono imbattutto sul Blog  L’ArteCheMiPiace, per prima cosa ho apprezzato un artista che parla di altri artisti e ha compreso che la divulgazione dell’arte non è legata ad atteggiamenti da prima donna.

Ovviamente mi è piaciuto come sono stati trattati i vari argomenti sul Blog, e quando ti ho proposto di collaborare l’ho fatto perché ritengo che tu sia un’ottima risorsa per le nostre piattaforme, e sono stato felice che anche tu mi abbia chiesto di scrivere per voi.


Intervista Alessio Musella su L’ArteCheMiPiace a cura di Giuseppina Irene Groccia


▪️Per un’artista che importanza assume l’essere presente su un Blog d’arte o un Magazine?


Come accennato precedentemente, ogni artista deve avere si la propria identità mediatica, ma non può prescindere dal dialogare con realtà che hanno il compito di ampliare il pubblico di riferimento.

Quindi è fondamentale essere raccontati in più “Luoghi” possibile.


Intervista Alessio Musella su L’ArteCheMiPiace a cura di Giuseppina Irene Groccia



▪️Come selezioni gli artisti e i designer con i quali collaborare?


Devono avere qualcosa da raccontare, un bel quadro senza anima è solo un’ottima esecuzione.

Quando parliamo di Design, i parametri cambiano, deve avere senso l’oggetto proposto.

Ad ogni modo per me i miei partner professionali, sono fondamentali per valutare insieme chi prendere in considerazione.

Maria Marchese è una delle curatrici di riferimento per Exit Urban Magazine e Art & Investments, lei per esempio ha uno stile di scrittura molto diverso dal mio  e unico nel suo genere, e anche gli artisti che segue hanno impostazioni dissimili da quelli che solitamente attirano la mia attenzione, ma proprio per questo  sono felice di collaborare con lei e con chiunque non abbia la mia stessa visione, le diversità sono sinonimo di crescita da sempre per me.

Un altro esempio è la collaborazione che abbiamo ormai da oltre un anno  con Alessandra Korfias, responsabile del ponte che abbiamo creato tra Italia e Giappone, non avete idea di cosa significhi dialogare con un'altra cultura , estremamente diversa da noi sotto moltissimi aspetti, studiare usi e usanze e comprendere a pieno i perché e per come del Giappone, vi assicuro , non è stato facile, ma decisamente interessante e stimolante.


Intervista Alessio Musella su L’ArteCheMiPiace a cura di Giuseppina Irene Groccia
Alessio Musella con l’artista giapponese Miwa Komatsu 


▪️Come avviene il passaggio verso un progetto espositivo di una Galleria?


Si sceglie la galleria di riferimento che comprenda lo stile dell’artista, questo è il primo tassello per dare il via ad un progetto espositivo.

Si seleziona il curatore di riferimento per concordare i testi, il responsabile comunicazione del progetto e si decidono le strategie di marketing.

Non ultimo le grafiche della comunicazione e del catalogo, che devono essere di qualità e coordinate.


Intervista Alessio Musella su L’ArteCheMiPiace a cura di Giuseppina Irene Groccia



▪️Nuove idee per il futuro?


Tante come sempre, ma senza fretta.

Il primo obiettivo è riuscire a fornire quante più chiavi di lettura possibili affinchè anche chi non è solitamente attratto dal Mondo dell’arte, possa comprendere pregi e difetti di un sistema, che spesso allontana le persone, e che  sembra quasi non voglia coinvolgerle, per rimanere, in qualche modo “Elitario”, quando di elitario, quando parliamo di arte, a mio avviso nulla dovrebbe esserci, l’arte o non arriva o arriva, e questo non lo si insegna, diverso è chi crea arte, a loro si, chiedo consapevolezza, tecnica, se possibile, ma soprattutto contenuti ma questa è un’altra storia…





Intervista Alessio Musella su L’ArteCheMiPiace a cura di Giuseppina Irene Groccia














Intervista a cura di Giuseppina Irene Groccia











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