FaRg² - Arte come Alleanza, Espressione e Rinascita

 















FaRg² 


Arte come Alleanza, Espressione e Rinascita









di Giuseppina Irene Groccia |16|Maggio|2025|



Nato dall’unione di due visioni artistiche forti e indipendenti, FaRg² è il duo composto da Francesca Bice Ghidini e Alessandro Rinaldoni, che ha dato vita a un linguaggio pittorico originale, profondo e umano. In un costante dialogo tra tecnica e istinto, materia e spirito, i due artisti costruiscono opere in cui l’astratto incontra il figurativo, in un’armonia fluida che forma a tematiche esistenziali, sociali e identitarie.

Le loro creazioni, nate da un processo a quattro mani che fonde la fluid art con l’intervento figurativo, esplorano la fragilità e la resilienza dell’essere umano, portando in superficie emozioni complesse e spesso taciute. Le opere di FaRg² non sono solo visioni estetiche, ma atti di resistenza, speranza e rinnovamento: per Alessandro, che ha trovato nell’arte una potente risposta alla propria disabilità, e per Francesca, che fa della pittura uno strumento per coltivare empatia e bellezza.

Fortemente impegnato anche sul piano etico, FaRg² intreccia la propria ricerca creativa con un percorso di solidarietà concreta, promuovendo progetti a favore dell’inclusione sociale e collaborando con realtà come l’Ordine dei Cavalieri di San Lazzaro. Le loro opere diventano così ponti di connessione tra individuo e collettività, tra arte e vita, dimostrando come la bellezza possa essere veicolo di cambiamento.

Attraverso un uso intenso e simbolico del colore, una profonda intesa reciproca e una visione del mondo condivisa, FaRg² propone una pittura che emoziona e invita a riflettere, offrendo allo spettatore non solo immagini, ma anche una possibilità di rispecchiamento e di ascolto. Il loro progetto si evolve continuamente, aprendosi a nuovi formati, oggetti di design, produzioni ibride e messaggi visivi che superano i confini tradizionali dell’arte per farsi esperienza viva e partecipata.





















A seguire, una conversazione a più voci che approfondisce visioni, percorsi e riflessioni condivise con Francesca Bice Ghidini e Alessandro Rinaldoni, le due anime del duo FaRg²







Potete raccontarci com’è nato il vostro percorso artistico comune? C’è stato un momento preciso in cui avete capito che unire le vostre esperienze sarebbe stato qualcosa di più di una semplice collaborazione?

 

Alessandro: ‘’Francesca stava per pubblicare il suo terzo libro di poesie, con mia sorpresa mi ha chiesto di collaborare per realizzare la copertina, così è nato "La Ricerca dell' Infinito", il primo quadro del duo FaRg², ci è subito stato chiaro che da quel momento per noi si presentava un nuovo percorso artistico ricco di possibilità.‘’

 

 




Il vostro progetto nasce dall’incontro di due esperienze artistiche forti e distinte. In che modo la vostra collaborazione ha influenzato, o trasformato, il modo in cui ciascuno di voi affronta il processo creativo?

 

Francesca: ‘’ Nessuna trasformazione, in quando entrambi stiamo continuando a dipingere anche singolarmente. Diciamo più un arricchimento, perché collaborare insieme alla realizzazione di un’opera ci risulta particolarmente naturale. Alessandro prepara con la fluid paint gli sfondi in libertà cromatica. Io appena li vedo, colgo elementi che mi ricordano figure, che faccio ‘uscire’ alle curvature del colore, in modo molto naturale. Tutta la composizione viene infine terminata con particolari da entrambi’’

 

Alessandro: ‘’Condividere e mettere a confronto i nostri punti di vista e le nostre tecniche artistiche ha ampliato e potenziato la creatività di entrambi, confrontarsi ci stimola e ci spinge a continuare e ricercare soluzioni sempre nuove."

 

 


 

Le vostre opere affrontano tematiche profonde come l’identità, la fragilità umana e il mondo femminile, attraverso una ricca gamma cromatica e materica. Come scegliete i soggetti e quali messaggi sperate arrivino a chi osserva?

 

Francesca: ‘’Noi abbiamo una visione del mondo affine. Questo facilita il nostro lavoro di artista perché vogliamo emozionare e sensibilizzare lo spettatore su tematiche comuni. Inoltre aggiungiamo quel pizzico di spensieratezza e speranza per fare in modo che le nostre opere siano di conforto."

 

 

 

Alessandro, hai trovato nella pittura una forma di rivalsa personale e fisica dopo una prova importante. Francesca, per te l’arte è strumento di speranza e positività. In che modo questi approcci individuali si fondono nella vostra produzione comune?

 

 

 

Alessandro:’’ L’arte è diventata la mia risposta, la mia sfida silenziosa ma potente contro la malattia invalidante che ha colpito il mio corpo. Quando il fisico ha iniziato a impormi dei limiti, ho scelto di non arrendermi. Ho deciso di esplorare ciò che restava libero: la mente, l’immaginazione, la creatività.

Studiare, approfondire, sperimentare: ogni gesto artistico è diventato un atto di resistenza, un modo per affermare che, nonostante tutto, posso ancora creare bellezza, posso ancora comunicare, posso ancora lasciare un segno.

L’arte mi ha dato una nuova identità, non definita dalla malattia ma dalla mia capacità di trasformare il dolore in espressione, la fatica in colore, la fragilità in forza. È così che ho trovato la mia strada: nonostante le difficoltà, o forse proprio grazie ad esse, ho scoperto un linguaggio che parla per me, che racconta la mia storia e che, spero, possa ispirare anche altri."

 

 

Francesca: ‘’L’Arte come Rinnovamento, Emozione e Speranza"

Per me, l’arte è un atto di rinnovamento continuo. È emozione pura, è fiducia nel presente e speranza nel futuro. Ogni mia opera nasce dall’istinto e si nutre di empatia: non progetto, sento. Lascio che siano le emozioni a guidare la mano, che siano i colori a raccontare ciò che le parole non riescono a dire.

Credo profondamente che l’arte possa aiutare il mondo. Chi pensa come un artista coltiva la speranza, abbraccia l’innovazione e guarda al futuro con stupore. È questo sguardo incantato, quasi infantile, che cerco di restituire attraverso le mie figure fantasiose: creature nate dall’immaginazione, simboli di un mondo possibile, più gentile e luminoso.

Il mio obiettivo è semplice ma potente: guardare il mondo con gli occhi di un bambino felice. In questo sguardo c’è la chiave per cambiare le cose, per costruire ponti, per ispirare.

Anche la beneficenza è parte integrante del nostro percorso artistico. Con il duo FARG2, ci impegniamo concretamente a promuovere e sostenere cause solidali, collaborando con la ONLUS dell’Ordine dei Cavalieri di San Lazzaro. Perché l’arte, quando è autentica, non può che essere anche un atto d’amore verso gli altri.





FaRg² non è solo arte visiva, ma anche impegno sociale e umano. In che misura credete che l’arte debba farsi carico di una responsabilità verso la collettività? E quali sono i prossimi passi del vostro percorso in questa direzione?

 

Francesca: "FaRg² nasce da un profondo desiderio di contribuire attivamente a un progetto di solidarietà e beneficenza, mettendo l’arte al centro come strumento di connessione, ispirazione e cambiamento. L’arte, infatti, ha il potere unico di parlare direttamente al cuore delle persone, superando barriere linguistiche e culturali, e diventando un veicolo potente per trasmettere messaggi di empatia, speranza e impegno sociale. Attraverso le sue creazioni, FaRg² intende non solo sostenere cause meritevoli, ma anche sensibilizzare il pubblico, stimolare riflessioni e promuovere una cultura della condivisione e dell’altruismo."...

 

 

 

Come descrivereste il vostro stile congiunto e in che modo è cambiato o si è evoluto da quando avete iniziato a lavorare insieme come FaRg²?

 

Il nostro è uno stile che guarda in particolar modo alla resa estetica e decorativa, offrendo spunti per messaggi semplici diretti e chiari. Da quando è iniziata la nostra collaborazione stiamo sperimentando tecniche e visioni inserendo nel nostro mondo creativo oltre alle opere su tela composizioni che variano da prodotti brandizzati con le immagini da noi create (come abiti, accessori, monili)

 

 

 

Come si sviluppa il vostro processo creativo a quattro mani? Ci sono tecniche, fasi o rituali che seguite per armonizzare le vostre idee e trasformarle in un’unica opera?

 

Francesca:’’ Nelle prime fasi Alessandro crea con la tecnica della fluid art lo sfondo che impiega 3 o 4 giorni per asciugarsi, fatto questo la tela passa a me per completare e ridefinire l'opera con soggetti sentiti;  va detto che durante le fasi creative nessuno dei due interferisce nel lavoro dell'altro.

 

 


 

Lavorare insieme implica un confronto costante. Trovate ispirazione solo nella vostra sinergia o cercate anche stimoli da ambienti collettivi come eventi, workshop o progetti condivisi con altri artisti?

 

È tutto molto spontaneo, nulla di forzato o complicato, ogni evento rappresenta uno stimolo non si può mai dire da dove arrivi l'ispirazione.

 

 


Che tipo di rapporto cercate di instaurare con il pubblico? Le reazioni delle persone influenzano in qualche modo il vostro lavoro o i vostri messaggi?

 

Noi FaRg² cerchiamo sempre di trasmettere al pubblico che osserva le nostre opere l nostro messaggio per il sociale perché più persone prendono la decisione di contribuire maggiore e il bene che si può fare. Cerchiamo di instaurare con il pubblico un rapporto autentico, basato sull’ascolto, sul dialogo e sulla condivisione. Non vogliamo limitarci a trasmettere un messaggio unidirezionale, ma puntiamo a creare uno scambio, un’interazione viva che arricchisca entrambe le parti. Il nostro obiettivo è far sentire le persone coinvolte, comprese e, quando possibile, ispirate.

Le reazioni del pubblico sono fondamentali: ci aiutano a capire se stiamo comunicando in modo efficace, se i nostri contenuti risuonano con chi ci segue, e ci offrono spunti preziosi per evolverci. Non si tratta di rincorrere il consenso, ma di rimanere in ascolto, pronti a ricalibrare il nostro approccio quando necessario, mantenendo però saldi i nostri valori e la nostra visione.

 

 


 

Qual è, secondo voi, il ruolo dell’arte nella società contemporanea e in che modo sentite che il vostro progetto artistico possa contribuire a questo dialogo sociale e culturale?

 

Francesca:’’ Il ruolo dell’arte nella società contemporanea è, a mio avviso, quello di essere uno spazio di riflessione, di critica e di connessione. In un mondo sempre più frammentato e veloce, l’arte ha la capacità unica di rallentare il tempo, di porre domande invece di offrire risposte immediate, e di creare ponti tra persone, culture e visioni del mondo differenti. È un linguaggio universale che può parlare anche quando le parole falliscono, e che può accendere consapevolezze, emozioni e dialoghi profondi.

Il mio progetto artistico si inserisce in questo contesto come un tentativo di esplorare le tensioni tra identità individuale e collettiva, tra memoria e presente, tra intimo e politico."



Alessandro: ’Attraverso la nostra ricerca artistica, cerchiamo di dare forma visiva a domande che riguardano tutti noi: chi siamo? Cosa ci unisce? Come possiamo ascoltarci davvero?

Credo che l’arte non debba solo essere osservata, ma vissuta e condivisa. Per questo motivo, il mio lavoro mira a coinvolgere il pubblico in modo attivo, stimolando una partecipazione emotiva e intellettuale che possa generare nuove prospettive. In questo senso, il mio contributo al dialogo sociale e culturale è quello di offrire uno spazio aperto, inclusivo e sensibile, dove le differenze non siano barriere ma occasioni di arricchimento reciproco.’’

 

 


 

Quali difficoltà avete incontrato lungo il vostro cammino come duo artistico, e come siete riusciti a superarle insieme?

 

Una delle sfide più grandi che abbiamo affrontato come duo artistico è stata farci riconoscere come duo. Alcuni sostenevano che lavorare insieme fosse inappropriato;  ci siamo scontrati con dinamiche poco trasparenti: organizzatori di mostre poco professionali, promesse non mantenute da presunti manager dell’arte, e situazioni in cui il nostro lavoro veniva sottovalutato o sfruttato.

Queste esperienze ci hanno messo alla prova, ma ci hanno anche reso più consapevoli e determinati. Abbiamo imparato a selezionare con più attenzione le collaborazioni, a proteggerci e a credere ancora di più nella nostra visione. Il sostegno reciproco è stato fondamentale: nei momenti di delusione, ci siamo ricordati a vicenda perché abbiamo iniziato questo percorso e quanto valore ha ciò che creiamo insieme.


Oggi possiamo dire che ogni ostacolo ci ha resi più forti, più uniti e più autentici nel nostro modo di fare arte."

 

 

Recentemente avete partecipato a Everland Art Percorsi di Ricerca, il premio internazionale dell’associazione culturale Athenae Artis. Com’è stata questa esperienza per voi? Cosa vi ha lasciato, sia a livello personale che artistico? 

Partecipare a Everland Art – Percorsi di Ricerca, il premio internazionale promosso dall’associazione culturale Athenae Artis, è stata un’esperienza profondamente arricchente, sia dal punto di vista umano che artistico.

 

A livello personale, ci ha dato l’opportunità di confrontarci con artisti provenienti da contesti e percorsi molto diversi dal mio, creando un dialogo autentico e stimolante. L’atmosfera di condivisione e apertura che si è respirata durante l’evento ha rafforzato in me la convinzione che l’arte sia uno strumento potente per costruire ponti tra le persone e le culture.

 

Dal punto di vista artistico, è stata un’occasione preziosa per mettere alla prova la nostra ricerca, ricevere feedback qualificati e riflettere sul mio percorso creativo. Il confronto con le opere degli altri partecipanti ci ha spinto a interrogarci su ciò che voglio comunicare e su come possiamo evolvere ulteriormente.

 

In sintesi, Everland Art ci ha lasciato un senso di gratitudine e una rinnovata motivazione a proseguire nella nostra ricerca, con maggiore consapevolezza e apertura. Tutto questo grazie a Maria di Stasio, il critico d’arte Mariangela Bognolo e alla Galleria il Leone che ci ha ospitati facendoci sentire a casa.

 

 


 

Guardando al futuro, quali progetti avete in cantiere? 

Abbiamo molte idee nuove, che riguardano realizzazioni di oggetti di design, prodotti brandizzati ed esposizioni. Stiamo lavorando sul nostro Messaggio, che lega l’arte e la creatività al sociale e siamo membri della Onlus dell’ordine Militare ed Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme.

 

 

 

 




Contatti


Francesca Ghidini
Email fre3581@gmail.com
Phone 342 986 70 71
   


Alessandro Rinaldoni

Email alraynos@gmail.com
Phone 371 319 27 96












 

 

 








©L’ArteCheMiPiace - Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 
















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