Banksy e la Street Art.. di Cristiano Lifrieri

 L’ArteCheMiPiace - Divagazioni sull’arte 


Banksy e la Street Art


di Cristiano Lifrieri   |17|Maggio|2021|


Nasce in America intorno alla fine degli anni sessanta per poi diffondersi, a macchia d’olio, in tutto il mondo: “La Street Art”. Simbolo di emancipazione e multi cultura, nel corso dei decenni ha sempre più preso piede fino ad arrivare in Europa, segnando, tra i tanti, Banksy come uno dei maggiori esponenti. Nessuno conosce il suo vero nome seppur viene considerato, tutt’ora, tra i più grandi artisti del nuovo millennio. 

Politica, ambiente, etica, rivoluzioni sono tra i temi che l’artista raffigura nei suoi dipinti a sfondo satirico. 

Banksy dipinge, si firma e poi sembra quasi volatilizzarsi. Persino il noto attore Brad Pitt si pronuncia su di lui: “Fa tutto questo e resta anonimo. Penso che questo sia fantastico. Nei nostri giorni tutti tentano di essere famosi. Ma lui ha l'anonimato”. 

Entrando più nel particolare, Banksy utilizza la tecnica, molto diffusa tra gli artisti cosiddetti di strada, dello stencil

La Stencil Art si pone come obiettivo la composizione di dipinti su muro tramite uno stampo normografico, dove ricoprendolo di vernice spray si ottiene l’immagine dello spazio retrostante. Brighton, Napoli, Londra, Parigi sono solo alcune tra le città in cui è ancora possibile trovare un dipinto dell’anonimo artista. Mai come in questo momento però, è impossibile non soffermarsi sui dipinti presenti sul muro che divide la Cisgiordania ad Israele, ed in particolare, sulle mura delle case distrutte dalle bombe israeliane di Gaza

Anche qui, l’artista britannico, non rinuncia all’ironia pubblicando un video dal titolo “Scopri una nuova destinazione quest’anno” facendo trapelare un messaggio turistico ed incantevole del luogo. 

I suoi ritratti sulle mura, ormai sempre più instabili e pericolanti di Gaza però, sono ricchi di significato ed al contempo pieni di enorme tristezza. 




A Betlemme viene raffigurata una bambina che perquisisce un soldato Israeliano; a Beit Hanoun viene disegnata una torre di guardia dell’esercito israeliano trasformata in giostra con l’immagine di alcuni bambini festosi sopra ad essa.




E come non citare, lo struggente dipinto dell’uomo palestinese piegato su se stesso, sulla porta di una casa distrutta. 




Tra i diversi dipinti presenti su Gaza, impossibile non annoverare il messaggio dal significato profondo che l’artista ci ha tenuto a trasmettere: 


If we wash our hands of the conflict between the powerful and the powerless we side with the powerful - we don't remain neutral.

Se ci laviamo le mani dal conflitto tra i potenti e gli impotenti, ci schieriamo con i potenti – non restiamo neutrali”. 


In molti continuano a definire la Street Art come gesti vandalici, barbarie ed atti dettati dall’inciviltà. 

Personalmente invece, continuo incessantemente ad augurarmi un futuro attorniato e ricco di uomini come Banksy e magari piuttosto, con meno uomini assetati di potere.





Cristiano Lifrieri

Nato a Castrovillari nel 1991, ma cresciuto nell’ormai ex comune di Corigliano Calabro, da qualche anno diventato Corigliano Rossano.

Svolge, con estremo orgoglio, il ruolo di Responsabile operativo in un Istituto di Vigilanza che ha sede a Rende. 

Seppur in un primo momento, aveva deciso di accantonare gli studi universitari per dedicarsi interamente all’attività professionale, da poco, si è nuovamente iscritto alla Facoltà di Economia Aziendale.

Da tre anni inoltre, scrive per il blog giornalistico online: Piazzagrandetv.com


Appassionato di Politica, Storia e Scrittura è anche un accanito amante della musica Rock.




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