Catia Mencacci interpreta il caso Cottingley: a volte ritornano.



Cottingley: a volte ritornano


di Giuseppina Irene Groccia  |18|Marzo|2021|


Catia Mencacci è un’artista che, attraverso le sue immagini, riesce a creare visioni che sembrano appartenere ad una dimensione parallela.


La sua è un’arte colma di esperimenti tecnici e introspezione onirica, ingredienti essenziali per una continua e fruttuosa evoluzione.


Attraverso le sue fotografie riusciamo a cogliere la vera meditazione delle figure e dei paesaggi dello spirito.


Quello che le rende uniche e vera espressione artistica, è il contenuto concettuale che sta dentro e dietro di esse. 


Catia non lascia nulla al caso ma riesce ad andare oltre e creare nuovi linguaggi

nuovi concetti, e nuove sintassi, così da trasformare l’ordinario in arte. 


Nella sua indagine artistica si ha la netta percezione di come le creazioni abbiano la forza di mutare nei concetti e nella forma una realtà apparente, trasfigurandola in una visione artistica contemporanea, molto personale e soggettiva


Tutto ciò arriva dritto all’inconscio e richiama alla nostra mente un qualcosa di non vissuto eppure allo stesso tempo familiare.


È in questi sfondi, muti, silenziosi e a volte tormentati che appaiono come per incanto eteree figure, portando in primo piano l’afflato intimista del suo segno espressivo.


Catia Mencacci indaga e rende visibile il profondo legame tra il mondo onirico e il suo essere artista, rispondendo a un bisogno creativo, insito in lei fin da sempre.


Il risultato è l’insieme di profonde immagini che giungono da un’altra dimensione, laddove una visione rarefatta, discreta e soffusa si dirama e ci intrappola in un’atmosfera sospesa.


Ne è testimonianza questo suo nuovo progetto dal titolo Cottingley: a volte ritornano, il quale ho il piacere di presentare in questo articolo.












©Catia Mencacci 2021



Catia Mencacci è da sempre affascinata da tutto ciò che è onirico e surreale, desiderando di interpretare questo caso mediatico ha pensato di farlo utilizzando dei film da 35 mm e dei vetrini negativi, originali della prima metà del '900, selezionando esclusivamente come soggetti dei bambini. Ha digitalizzato il tutto e poi fotografato, dopodichè... non ha aggiunto assolutamente altro!


Ecco che mi sembra di poter sicuramente dire che: «una volta eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità.» (S. Holmes)



©Catia Mencacci 2021


Nella storia della fotografia ci sono immagini artefatte che, nonostante ciò, sono divenute famose: tra queste, con un rilievo degno di nota, si collocano senza dubbio le foto delle cosiddette "Fate di Cottingley".

La storia è piuttosto articolata, e cercherò di esporla brevemente. Il tutto inizia nel 1917 quando due cugine di dieci e sedici anni, Frances Griffiths e Elsie Wright, giocando nei pressi di un ruscello posto nei dintorni delle loro abitazioni a Cottingley (Regno Unito), scattano delle fotografie con la macchina fotografica a lastre del padre di una di loro. Quando costui le andrà a sviluppare, troverà qualcosa di inspiegabile: nelle fotografie le due cuginette risultano immortalate assieme a delle figure femminili alate e danzanti, delle fate, appunto. Le ragazzine negano di aver contraffatto le lastre, la notizia esce dalle mura domestiche e raggiunge anche Arthur Conan Doyle, il celebre giallista inventore del personaggio di Sherlock Holmes, all'epoca giornalista per una nota rivista inglese, che, in quella fase della sua vita, si interessava all'occulto.

Ai fatti di cui sopra si susseguirono tante vicissitudini e peripezie. Vi furono studi eseguiti perfino dalla Kodak per verificare se le lastre potessero essere state manomesse, circoli teosofici chiamati a esaminare eventuali presenze soprannaturali.

Nel 1983, le due cugine, ormai molto anziane, ammetteranno finalmente di aver realizzato le fate con dei cartoncini e di averle posizionate accanto a loro stesse prima della fase di scatto. Le sagome erano state riprese dalle illustrazioni del libro Princess Mary's Gift Book del 1915 che una delle due, all'epoca ragazzine, aveva in casa. L'ammissione del trucco, però, sarà per quattro delle cinque foto impressionate, lasciando intendere che l'ultima potesse essere scaturita da un' effettiva esistenza delle fate.


©Catia Mencacci 2021



©Catia Mencacci 2021



©Catia Mencacci 2021



©Catia Mencacci 2021




©Catia Mencacci 2021



Qui trovi ulteriori informazioni sul progetto: Cottingley: a volte ritornano 


Altro progetto interessante dell’artista è Non si ferma il tempo con le mani 





Contatti dell’artista 

Email catiamencacci@libero.it

Sito Web www.catiamencacci.it






Catia Mencacci has always been fascinated by everything that is dreamlike and surreal, wishing to interpret this media case she decided to do it using 35 mm films and negative slides, original from the first half of the 1900s, selecting exclusively as subjects of children . She digitized everything and then photographed it, after which ... she added absolutely nothing else!


Here it seems to me that I can certainly say that: "once the impossible is eliminated, what remains, however improbable, must be the truth." (S. Holmes)


In the history of photography there are artificial images that, despite this, have become famous: among these, with a noteworthy relief, there are undoubtedly the photos of the so-called "Cottingley Fairies".

The story is quite complex, and I will try to explain it briefly. It all began in 1917 when two cousins aged ten and sixteen, Frances Griffiths and Elsie Wright, playing near a stream near their homes in Cottingley (United Kingdom), took photographs with their father's film camera. of one of them. When he goes to develop them, he will find something inexplicable: in the photographs the two cousins are immortalized together with winged and dancing female figures, fairies, in fact. The girls deny having forged the plates, the news comes out of the home and also reaches Arthur Conan Doyle, the famous crime writer inventor of the character of Sherlock Holmes, at the time a journalist for a well-known English magazine, who, at that stage of his life , was interested in the occult.

The events mentioned above were followed by many vicissitudes and vicissitudes. There were studies even performed by Kodak to verify if the plates could have been tampered with, theosophical circles called to examine any supernatural presences.

In 1983, the two cousins, now very old, will finally admit that they have made the fairies with cardboard and have placed them next to themselves before the shooting phase. The silhouettes were taken from the illustrations in the 1915 Princess Mary's Gift Book that one of the two, then little girls, had at home. The admission of the trick, however, will be for four of the five photos impressed, suggesting that the last one could have sprung from an actual existence of fairies.



Here you can find more information about the project:  Cottingley sometimes come back


Another interesting project by the artist is Non si ferma il tempo con le mani 



Artist Contacts

Email catiamencacci@libero.it

Sito Web www.catiamencacci.it













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Commenti

  1. Le foto rimandano nostalgicamente al passato, cartoline ingiallite di ricordi. La recensione è perfettamente in armonia. Tutto molto bello. Complimenti

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    1. Grazie Giovanna, per averci omaggiato della tua attenzione!

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