RAIN ROOM - Quando acqua, arte e tecnologia si incontrano

 L’ArteCheMiPiace - My Favourites 



Rain Room 

Fusione tra Arte e Tecnologia


di Giuseppina Irene Groccia |28|Dicembre|2020|



Il momento della “fruizione” di un’opera d’arte sembra raggiungere l’apoteosi nelle installazioni artistiche.

L’opera è viva, in movimento, la si attraversa, e si lascia fruire da noi stessi con infiniti sensi, quali vista, udito, olfatto e tatto, oltre che con il cuore e con la memoria di ciò che quell’opera ci farà sentire e sperimentare.


Oggi vorrei parlarvi di una delle mie preferite, presentata per la prima volta nel 2012, conquistando in seguito un enorme successo nell’ambito delle opere site specific.


Camminare sotto la pioggia senza bagnarsi?! Qualcuno l’ha reso possibile.



Si tratta del progetto “Rain Room” di Random International, collettivo di design con sede a Chelsea, fondato da Stuart Wood, Florian Ortkrass e Hannes Koch al Royal College of Art.


Un'imponente installazione consente ai visitatori di camminare direttamente attraverso una tempesta di pioggia simulata, senza bagnarsi.



Il progetto utilizza strumenti altamente tecnologici capace di interagire con le persone, quali piastrelle stampate a iniezione, elettrovalvole, regolatori di pressione e telecamere di tracciamento 3D per rilevare la posizione delle persone, attivando o disattivando di conseguenza ciascuno dei suoi singoli flussi di pioggia. Coprendo un'area di oltre 100 metri quadrati, utilizza quasi 220 litri d'acqua ogni minuto, con un meccanismo rapido di filtraggio e rimessa in circolo.


Guarda il video del progetto “Rain Room”




L'esperienza ha un fascino surreale e teatrale. Entrando nello spazio espositivo ci si trova immersi nell'oscurità, con una sola luce all'estremità della stanza. Questo conferisce una qualità magica ed argentea al campo di pioggia, che si riversa su una piattaforma rialzata.. un palcoscenico per l'esperienza dello spettatore. 


L’interazione del pubblico diventa parte cruciale dell'installazione, poiché la pioggia risponde alle loro reazioni attraverso specchi motorizzati, e in questo modo il pubblico diventa il soggetto dell'opera d'arte.










Quando i visitatori si avviano sul palco, queste identiche linee verticali di pioggia battente iniziano a essere respinte, come se ogni corpo emettesse una sorta di campo magnetico invisibile. Man mano che entrono, la pioggia si chiude intorno ad essi, avvolgendo ogni figura che si staglia in un perfetto vuoto cilindrico. Il visitatore si ritrova circondato dal rumore della pioggia e dalle particelle d’acqua in sospensione ma completamente asciutto.















L’installazione Rain Room vede la luce per la prima volta nel 2012 presso il Barbican Centre di Londra. Successivamente l’opera è stata riproposta più volte, prima al MoMA di New York nel 2013, poi al Yuz Museum di Shangai nel 2015, infine al LACMA di Los Angeles nello stesso anno. 

Attualmente è ospitata all'interno del Jackalope Pavilion a St Kilda a Melbourne, e successivamente sarà trasferito nel nuovo Jackalope Hotel a Flinders Lane.




Durante l’esposizione di debutto del 2012 al Barbican Centre, la compagnia di danza di Wayne McGregor si è esibita sulle note del compositore contemporaneo Max Richter, interagendo con l’installazione e con i normali spettatori. Acqua, corpo e tecnologia riescono così a creare un’installazione unica, capace di rendere possibile il paradosso di danzare sotto la pioggia rimanendo completamente asciutti.


Guarda il video dell’esibizione 




Il collettivo Random International tratta ogni progetto come parte di un processo continuo di ricerca, sulla relazione tra le persone e le nuove tecnologie intelligenti, ed ha lavorato inoltre con lo scienziato cognitivo Philip Barnard per analizzare il comportamento delle persone.






RANDOM INTERNATIONAL sono:


Florian Ortkrass nato nel 1975 a Rheda-Wiedenbrück, Germania. Laureato alla Brunel University nel 2002 e al Royal College of Art nel 2005.


Hannes Koch nato nel 1975 ad Amburgo in Germania. Laureato alla Brunel University nel 2002 e al Royal College of Art nel 2004.









Se l’articolo ti è piaciuto, ti invito ad interagire attraverso la sezione commenti che trovi giù alla fine della pagina, esprimendo liberamente i tuoi pensieri o la tua opinione a riguardo.

E se trovi interessanti gli argomenti trattati nel Blog allora iscriviti alla newsletter e seguimi anche sui canali social di L’ArteCheMiPiace.

In questo modo sarai aggiornato su tutte le novità in uscita.



        






















Commenti