Percorsi d’anima





Un viaggio nell’animo femminile, attraverso la figura del volto: è il percorso a cui obbligano i dipinti di Giuseppina Irene Groccia. Un viaggio non affatto semplice, poiché la donna di Gigro è perennemente e volutamente sfuggente, si sporge e si ritrae, si svela e nel contempo si occulta, si racconta e lascia però all’osservatore il compito e la capacità di raccontare oltre il disegno, la linea, il colore, il chiaroscuro…. E’ una figura in costante movimento, mai noiosa o scontata, disposta anzi a dialogare ma senza lasciarsi afferrare del tutto, gelosamente elegante nel preservare la propria intimità, il mistero e la grandezza di cui è consapevole: così ora ama parlare di sé e del suo intimo dramma ma nel contempo attenta ad evitare l’enfasi banale, quasi a voler difendere quell’universo straordinario di vita e di dolore, di sconfitta e di riscatto, ma anche di bellezza e di desiderio, di cui da sempre è simbolo e insieme portatrice, sollecitando anzi l’osservatore a cogliere nuove emozioni, a viaggiare su nuove letture; ora invece sembra ammiccare a chi incrocia il suo sguardo per ritrarsi immediatamente nel suo mistero. Così l’osservatore percepisce gli stati d’animo e le situazioni più diverse, carpendone una per scoprirne un’altra, in un gioco di luci e di ombre, di tensioni e di toni distesi, di sospensioni e veloci risoluzioni. Sono i percorsi di “Anime in controluce” come anche delle collezioni digitali: la donna di Gigro racconta di sé e del suo intimo mistero, con le ombre e coi colori, guardandoti negli occhi o socchiudendo le ciglia: si dona e si riprende la propria vita. Nel suo volto è la storia di tutte le donne.

Rolando Mendicino

















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