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TI GUARDO ATTRAVERSO… : IN CONTRO CON MARIA JOLE SERRELI

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  L’ArteCheMiPiace - Divagazioni sull’arte  TI GUARDO ATTRAVERSO… : IN CONTRO CON  MARIA JOLE SERRELI   di Maria Marchese  |02|Settembre|2021| “ Tu mi sorridesti E mi parlasti di niente E io mi accorsi Che era questo Che aspettavo (R. Tagore)      Succede che si ami… al primo sguardo , certo, accade. Succede ,  a volte ,   all’istante . Ho visto per la prima volta un’opera di Maria Jole Serreli su Facebook:  purpurei fili  s'incontravano  e  sovrapponevano ,  avviluppandosi addentro stretti nodi, per poi liberarsi o ivi  terminare il proprio percorso. E ancora li ho visti  creare connubi  spaziali difformi , custoditi dal limite ,  oppure  risolti in condizioni  mitigate dalla sensatezza dell’istante  cosmico.  Un approccio intenso, questo mio, nei confronti  di uno spaccato del temperamento artistico dell’autrice sarda…  E nulla sapevo  di quest’ultima , senonché il nome… Suppongo  di aver  seguito, con le palme, uno di quei filiformi  legami e ho continuato a dirimere  Maria Jole

Majid Bita - La tradizione visiva del disegno

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  L’ArteCheMiPiace - Cappuccio e Brioche con.. Majid Bita - La tradizione visiva del disegno   di Alessio Musella  |28|Agosto|2021| Majid Bita  Attraverso il suo profondo artistico e introspettivo concilia le sue origini Mediorientali a quelle Europee. I suoi disegni e le sue animazioni sono manifestazioni delle paure derivanti dalla stoltezza delle azioni e della follia incontrollata dell’uomo, una denuncia poetica, fiabe oscure per bambini cresciuti che raccontano l’orrore della Guerra.   Proprio la guerra è un tema per il quale ha disegnato molto. E’ nato durante la guerra tra Iran-Iraq e anche se era piccolo si ricorda tante, troppe cose….  La sua adolescenza appartiene agli anni 90, in quel periodo non c’era più la guerra ma la sua puzza, quella si, c’era ancora e ovunque e traspare  anche nelle sue opere come una tra le cose a cui pensa quotidianamente, una paura autentica.    Inconsciamente non fa niente per portare qualcosa della sua identità nella sua arte, ma non fa nemmeno n

RECHERCHE PHOTOGRAPHY MUST TELL STORIES di MAX CALLARI

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  L’ArteCheMiPiace - Divagazioni sull’arte  RECHERCHE PHOTOGRAPHY MUST TELL STORIES di Max Callari 25|Agosto|2021 Vite. Come segmenti che intersecandosi prendono sempre direzioni opposte. E’ questa frase, pronunciata da una voce femminile fuori campo, l’incipit principale di Recherche il mio nuovo progetto ancora in essere al quale sto lavorando da circa due anni composto principalmente da un allestimento fotografico e da un lavoro audiovisivo che verrà opportunamente proiettato su una figura femminile che avrà una funzione allegorica. Un racconto per immagini incentrato sul tema della ricerca della “bellezza interiore” e sulla paura di perderla e non ritrovarla. Considero Recherche un po’ la summa del mio lavoro che non è mai fine a sé stesso e di una serie di altri miei allestimenti in alcuni dei quali non vi erano intenti squisitamente solo fotografici come ad esempio SNZA - Essenza  e  Traccefemminili entrambi progetti “sperimentali” del 2011 esposti in due sedi istituzionali e