Manuel Bonfanti - Astrattismo informale
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Manuel Bonfanti
Astrattismo informale
di Alessio Musella |03|Dicembre|2021|
Negli anni 90 fu attratto dalla cultura Pop, affascinato dalle scritte, dai loghi, dai caratteri grafici, successivamente ha iniziato a interessarsi al mito, agli archetipi classici e ha lavorato sulla loro rivisitazione in chiave Pop, in chiave contemporanea, per poter meglio avvicinare lo spettatore.
Con il passare degli anni ha capito che il Pop non era un linguaggio compreso da tutti e ha scelto di ricominciare da capo con una nuova ricerca introspettiva.
È stato l'inizio di una ricerca-meditazione “sull'invisibile presente nell'aria”
Oggi le tele di Manuel Bonfanti sono interpretate dall’artista come uno spazio d’aria nel quale inserire una porzione di luce e colore, ogni sua opera si trasforma in un’esplosione cromatica legata alla creatività del momento.
Un accostamento che può sembrare azzardato, viene invece spontaneo farlo con il pittore Britannico William Turner noto per i suoi splendidi contrasti di luce e al sapiente uso dei colori, nonostante ritraesse spesso paesaggi e tempeste, le sue pennellate trasformavano le tele in una sorta di mondi onirici le atmosfere rarefatte portano da sempre, in fondo, verso i sogni e osservare l’astrattismo.
Se pensa al suo primo incontro con l’arte, non è semplice per Manuel ricordarlo, perché vivendo in Italia ogni angolo, ogni scorcio, ogni dettaglio, dall’architettura urbana alle chiese, dalla storia tramandata per secoli tutto profuma e parla di arte…
Certo è che avendo avuto l’opportunità e la voglia di frequentare fin da piccolo il colorificio di famiglia ha avuto la possibilità di interagire con diversi artisti, iniziando ad entrare in punta di piedi nell’universo arte.
L' aria è qualcosa che può solo essere percepito, ma di fatto è invisibile, indescrivibile, muta e non compreso razionalmente ed è allora che la pittura diventa il traghettatore attraverso il quale Manuel Bonfanti ricrea l’onirico fatto di colori, pennellate grevi alternate a leggeri sfioramenti e ancora una volta il caos diventa ordine, seguendo i suggerimenti dell’anima.
Negli anni 90 sono stato impegnato come progettista in Medio Oriente, dove per quasi 10 anni ho fatto la spola tra Arabia Saudita Stati Uniti ed Europa, in ogni mio progetto, già all'epoca, appena possibile inserivo un’opera d’arte.
©L’ArteCheMiPiace - Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia
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