Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Maria Marchese

LE NATURE VIVE DI ANTONELLO SCHIRRU

Immagine
   L'ArteCheMiPiace - Divagazioni sull'Arte LE NATURE VIVE  DI  ANTONELLO SCHIRRU di Maria Marchese  |18|Marzo|2022| Il temperamento di Antonello Schirru  è intessuto tra le ragioni del calcolo  matematico , che è fondamento  della professione che svolge ,  come  Supervisore Elettrico Strumentale 6 Liv,  e che gli  permetterebbe di costruire una centrale  nucleare con le proprie mani.  Lascia, sin da bambino, il proprio  “ stigma ” ,   ovunque…  ammantando ,   con la propria  f antasia,   ogni dove.  Giovanissimo,  allora,  bussa alla porta  di una   “ bottega ” : “cresce” , così , nello Studio  d ‘Arte Equilatero,  del Maestro Franco Fabbri, a sua volta  allievo di Giorgio Morandi, e  di  Paolo  Calamai , a Prato .  Alla domanda “Cosa vuoi trasmettere quando crei ? “ Antonello Schirru risponde “L’Arte che trasforma, attraverso il muto pensiero, una parte del creato che già esiste.  “ Guardo, allora, le opere dell’artista sardo e mi domando, in realtà, cosa  esista  nel creato…

“IEROSNIA” : L'EROTISMO TRA IRONIA E ARTE

Immagine
  L'ArteCheMiPiace - Divagazioni sull'Arte I   E RO S NIA     L'EROTISMO TRA IRONIA E ARTE di Maria Marchese  |11|Febbraio|2022| “Da certi suoni della voce e del riso, da certi gesti, da certe attitudini, da certi sguardi ella esalava, forse involontariamente, un fascino troppo afrodisiaco.“  Gabriele d’Annunzio Gianfranco Prillo disvela l’infinita tela: la lascia libera sicché, tra le naturali trame, appaiano le sue espressioni.  L’autore policorese coglie quindi i millesimati istanti di quest'ultima: gesti, risa, ammiccamenti, intercalare…  Ne subisce, indi, la fascinazione, per poi ricercare un personale attimo estatico, tra segno, colore e forma.  L’artista inizia un intuitivo gioco seduttivo con le verità inespresse, abbracciate tra i sottili intrecci: col ciglio ama le pieghe, e la mano e le setole del pennello, poi, si avvicendano, per figurare la narrazione artistica. Gianfranco Prillo pronunzia concretamente la parola  ἔ κ λείπειν”(ek leipein),  tra le pienez