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La Materia e il Tempo – Mimma Galtieri in mostra a Camini (RC)

 







MIMMA GALTIERI – Nigredo







A cura di Chiara Scolastica Mosciatti

Galleria Duçi Contemporanea
Via Alighieri 28, Camini (RC)

Inaugurazione sabato 5 luglio 2025, ore 18.00

Durata della mostra: fino al 26 luglio 2025

La stagione espositiva della Galleria Duçi Contemporanea riparte con Nigredo, mostra personale di Mimma Galtieri, artista calabrese selezionata nel catalogo La pertinenza del Blu. In esposizione tredici anni di pittura, riassunti in tredici opere che raccontano corpi sopravvissuti, sconvolgimenti interiori e silenzi residui.

Il titolo della mostra, Nigredo, fa riferimento alla prima fase del processo alchemico: la dissoluzione, la disgregazione della materia. Ma è anche una metafora potente per una contemporaneità che non promette più rinascite certe, bensì ci interroga sulla nostra capacità di restare, di osservare, di attraversare. Il nero, unico colore dominante, diventa linguaggio assoluto e corpo del trauma, residuo e forma dell’informe.

In un tempo che non promette redenzioni, Nigredo ci costringe a sostare nella materia bruciata della perdita. L’arte di Mimma Galtieri non cerca la salvezza, ma la verità che sopravvive al crollo. I suoi neri non sono vuoti, ma spazi saturi di vissuto, densi come carbone e allo stesso tempo traslucidi come un’assenza scavata nel profondo.

C’è qualcosa di ancestrale e al tempo stesso radicalmente contemporaneo nei suoi lavori. La sua tecnica unisce oli luminosi, acrilici stratificati e metalli di recupero, dando vita a superfici corrose, vive, dove l’immagine affiora come un relitto di memoria. I metalli ossidati, le stratificazioni materiche, gli oli che brillano come lacrime secche rendono la pittura non solo superficie, ma ferita… non solo immagine, ma gesto alchemico. La materia pittorica si fa corpo, e il corpo diventa luogo di sopravvivenza.

Nigredo è un tempo da attraversare non solo una mostra da visitare. Un tempo che ci riguarda tutti, in cui essere testimoni diventa un atto sociale e umano.

La curatrice Chiara Scolastica Mosciatti accompagnerà Mimma Galtieri in un dialogo aperto durante il vernissage, in cui l’artista racconterà il senso di questo percorso lungo tredici anni, un valico tra luce e oscurità, tra pittura e sopravvivenza. Nigredo è un attraversamento, un’opera “al nero”, dove il dolore non è negato ma accolto come parte della trasformazione.

Al termine del vernissage, un aperitivo sarà offerto negli spazi esterni della galleria.



Vi aspettiamo sabato 5 luglio alle ore 18.00.


























©L’ArteCheMiPiace – Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 










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Dove l’intuizione poetica incontra la riflessione filosofica… l’universo lirico di Anna Maria Lombardi

 

L’INTRECCIO DELL’ESPERIENZA VITALE
LO STUDIO ACCADEMICO FILOSOFICO E L’INTUIZIONE ARTISTICA UNICA E PARTICOLARE
DELLE POESIE DELLA 

Dott. ANNA MARIA LOMBARDI


di Angela Kosta |25|Giugno|2025|

I versi nelle poesie della Dr.ssa Anna Maria Lombardi sono una
descrizione dettagliata, emotiva e spirituale della sensibilità umana, un
riflesso poetico che va oltre la parola scritta. 

Nelle sue poesie, si percepiscono chiaramente le radici
filosofiche e psicologiche, rendendo così la poesia un ponte tra meditazione e
sentimento, nonché tra corpo e l’anima.

La Dr.ssa Lombardi utilizza un linguaggio ricco di figure
retoriche e colori intensi che toccano i temi più delicati della vita: l’amore,
la perdita, la nostalgia, il dolore e la salvezza spirituale. 

Ogni verso nelle sue poesie sembra un richiamo silenzioso
alla riflessione, un invito a fermarsi e ad ascoltare la voce interiore.

Spesso, la sua poesia è costruita su immagini che alternano
dolcezza e ansia, luce e oscurità, mantenendo il lettore emotivamente coinvolto
e costantemente presente. 

Nella poesia di essa, non manca neppure la dimensione
sociale e umanitaria: lei affronta le ferite della società moderna, senza
restare indifferente di fronte alle ingiustizie, la solitudine o la totale
indifferenza.

L’intreccio tra esperienza di vita, studio accademico e
intuizione artistica rende la sua poesia speciale e indimenticabile.

I suoi versi parlano con il cuore e si ascoltano con
l’anima. Lo stile poetico della Dr.ssa Lombardi è ricco di dettagli
multicolori, creando un’atmosfera profondamente emotiva che invita
continuamente il lettore a un viaggio stimolante e meditativo. In ogni poesia,
notiamo che lei analizza temi quotidiani,  come: l’amore, la perdita, la
speranza e la forza interiore, offrendo una prospettiva unica sulle esperienze
umane.

Le sue opere sono la testimonianza del potere della poesia
di unire le persone attraverso la condivisione di queste esperienze.

1. La poesia “NOSTALGICA BELLEZZA” è un riflesso
delicato quanto sensibile sul trascorrere del tempo, i ricordi e la ricerca
della luce interiore al di là della malinconia. 

Attraverso un linguaggio poetico ricco, l’autrice costruisce
immagini e metafore strettamente legate all’esperienza umana; il tramonto
simboleggia la fine e i nuovi inizi, i giochi del cuore come ricordi intimi che
riaffiorano con una dolce nostalgia. Le strofe esprimono uno sforzo per
ricostruire un equilibrio spirituale, per abbracciare la speranza anche quando
sembra trovarsi oltre rive irraggiungibili. 

Infine, la poesia ci offre una conclusione potente e
ottimista: il desiderio di diffondere luce anche nell’oscurità, liberando così
la solitudine attraverso l’arte e l’amore.

2. “OCCORRONO PONTI” è una poesia potente e
multidimensionale, che già nel titolo trasmette un messaggio umano, etico e
poetico con un’intensità emotiva profonda. 

L’autrice utilizza la metafora del ponte come simbolo
del bisogno di connessione umana, comprensione e unione di fronte alle
divisioni e all’isolamento che accompagnano la vita moderna.

I versi si aprono con un invito all’azione: ponti costruiti
con le mani, non solo strutture fisiche, ma mani capaci di affrontare sfide
spirituali e sociali.

L’uso di espressioni come “incancreniti dall’incuria del
tempo,”, “nodi incancreniti”, “avidità”, “fili spinati”, creano
un’atmosfera carica, e proprio qui la Dr.ssa Lombardi pone l’accento sulle
conseguenze di un’indifferenza eccessiva e negativa.

La seconda parte della poesia porta speranza e luce: i semi
di fiori colorati, le ali che amano, i cuori che cantano sono metafore della
rinascita, della solidarietà e dell’amore. 

I ponti non sono semplici strutture, ma forme di
coesistenza, l’unico modo per vivere in un mondo di pace e fratellanza.

I versi finali chiudono la poesia con una riflessione
profondamente umana, rivolta non solo al lettore ma a ogni essere vivente su
questo pianeta:

“occorre onorare la vita fino in fondo

e celebrarla attimo dopo attimo, sempre”.

3. “METAMORFOSI” è una poesia tanto
delicata quanto toccante, che affronta con grande sensibilità il passare del
tempo e la trasformazione dell’essere umano attraverso le esperienze della
vita. 

Dr.ssa Lombardi parla con una voce dolce ma potente della
dignità dell’età in ogni sua fase, dell’anima che resta viva e giovane anche
quando il corpo sbiadisce, si affievolisce con il passare degli anni.

Nei primi versi, la poetessa descrive il proprio volto come
una pagina su cui sono state scritte storie: “merletti di rughe”, una metafora
bellissima che definisce l’invecchiamento come arte, non come decadimento o
debolezza, ma come uno scudo, un velo elegante e prezioso.

Ogni ruga è un racconto lungo; una testimonianza di vita, un
“romanzo di emozioni e sentimenti vissuti”. Ogni ruga è un capitolo a sé in
questo romanzo-poesia, un’esperienza incisa in ogni cellula, che ha lasciato
tracce nell’anima e nel corpo della poetessa. 

Così, il testo si presenta come un racconto autobiografico
ma anche universale, perché il ciclo della vita e la sua metamorfosi tocca
ognuno di noi. 

Il romanzo del nostro destino è ricco di memorie di dolore,
gioia, delusioni, addii e amori.

Uno degli elementi più potenti della poesia è il modo in cui
l’autrice crea contrasti tra il corpo invecchiato e l’anima ringiovanita,
riportandoli insieme in una danza ondeggiante e magica.

Il “volto con merletti di rughe” non è solo una visione
visiva, ma pure uno stato dell’anima che ha attraversato le stagioni della vita
e ha conservato una bellezza interiore, unica e profondamente connessa con
l’espressione delle emozioni. Questa allegoria perfetta, ci trasmette l’idea
dell’invecchiamento come eredità ricca di valori, che superano il tempo segnato
dalle lancette dell’orologio.

Il messaggio diretto che l’autrice ci presenta nella seconda
strofa è un appello contro il pregiudizio superficiale: “non guardare la mia
pelle, il bastone… le mani che tremano…” 

Questa richiesta, (per nulla pretenziosa), è un invito a fissare
lo sguardo in profondità, nell’anima e non nel corpo invecchiato.

Ciò è fondamentale per comprendere l’essenza della poesia: l’essere
umano non si racconta attraverso il suo corpo, ma attraverso la storia che
porta dentro sé.

Ed è qui che si pone la domanda importante per ciascuno di noi:
“Quante volte dimentichiamo l’essenza dell’essere umano e guardiamo solo ciò
che appare in superficie?”

Attraverso questi versi, la Dr.ssa Lombardi ci offre una
risposta chiara e preziosa. Lo fa tramite un appello sociale per un rispetto e
un amore incondizionato, per l’accettazione dell’essere umano nella sua
totalità, oltre l’invecchiamento o le capacità fisiche limitate. Questo è un
insegnamento che va oltre la poesia, sfidando ciascuno (non solo i lettori), a
riconsiderare il modo in cui tratta gli anziani nella vita quotidiana.

Il culmine emotivo per il lettore arriva con l’esplosione
spirituale: “dove bambina gioco e vivo la giovinezza”, verso allegorico che
sottolinea il fatto che l’anima non invecchia mai, ma resta viva e attiva
dentro il nostro corpo cambiato negli anni, ma non dentro di noi.

Il giocare, la gioia nell’intimità dell’anima, trasmette una
sensazione fresca e vitale, uno spirito che nutre con cura l’entusiasmo e la
curiosità, che vive la vita con passione e in uno stato immutabile di
felicità. 

E questo non è altro che un forte messaggio contro l’idea
che l’età avanzata rappresenti una perdita della giovinezza; ci ricorda che in
ogni persona, nonostante gli anni trascorsi, esiste una parte vitale che
rinascita innocentemente.

La poesia si conclude con un importante invito all’empatia e
all’armonia verso l’altro, perché accettando la “metamorfosi” che vediamo in
qualcuno, riconosciamo anche la nostra, quella che un giorno avremmo e vivremo,
poiché il tempo e le stagioni della vita sono catene di anni che scorrono
velocemente. 

Accogliamo dunque a braccia aperte questa metamorfosi, in
cui non solo l’anima altrui, ma anche la nostra, si trasforma e scorre nelle
vene dell’età.

La Dr.ssa Lombardi ha posto al centro della poesia la struttura
dei tre elementi:

1. corpo – 2. anima – 3. metamorfosi

Leggendo i versi si nota come la metamorfosi sia duplice:
quella che si manifesta esteriormente (il corpo) e quella che avviene dentro,
la trasformazione continua del fisico e dell’anima. L’abbraccio a qualcuno
benedicendo il cielo rappresenta il momento in cui l’autrice, in sé e la
metamorfosi (cioè: corpo – anima – metamorfosi) si uniscono per sempre.

Il cielo simboleggia la dimensione divina, il saluto
universale che unisce gli esseri umani non solo sulla terra, ma anche
nell’aldilà.

Dal punto di vista stilistico, la poesia rivela un’armonia
tra una forma semplice e significati profondi. I versi non sono lunghi, ma sono
scelti con cura, creando un ritmo calmo e meditativo che invita il lettore a
fermarsi, riflettere e analizzare. La semplicità è l’asse portante, la linfa
vitale della forza poetica, poiché la rende accessibile a tutti, senza però
perdere la complessità dei sentimenti e delle idee che essa trasmette.

Inoltre, l’uso variegato delle metafore dimostra la maestria
della Dr.ssa Lombardi nella creazione di immagini poetiche, che interpretano la
realtà concreta con significati profondamente emotivi. Queste figure rendono la
poesia visiva e toccante, trasformando la lettura in un’esperienza non solo
intellettuale, ma anche altamente sensibile e spirituale.

NOSTALGICA BELLEZZA

Quando declina il sole

emerge profonda

la bellezza di quanto abbiamo

vissuto e veduto nel mondo.

Con sguardo malinconico

rivisitiamo i giochi del cuore

anelando a trovar nuovo

equilibrio e interna luce.

Cerchiamo tra sponde,

una volta fors’anche inconciliabili,

calmi o flebili fuochi vitali

per l’alba di domani.

Un’alba che spinge

a tesser tele con fili d’oro

e a staccar dall’abbraccio

morboso la solitudine.

OCCORRONO PONTI

Occorrono ponti costruiti da mani

capaci di dipanare nodi

incancreniti dall’incuria del tempo,

dall’avidità senza fine

e dall’incapacità di vedere oltre i muri stesi.

Al posto d’ arrugginite dolenti

spianate di fili spinati,

visibili o invisibili,

s’interrino semi di fiori

resistenti e variopinti:

corridoi di braccia che sanno amare,

di cuori che sanno cantare,

di corde che sorreggano

e mantengano libere le vie da una sponda

all’altra, da un’alba all’altra.

Intrecci di strade luminose che consentano

di guardarci l’uno con l’altro negli occhi senza paura.

Occorre onorare la vita fino in fondo

e celebrarla attimo dopo attimo, sempre.

METAMORFOSI

Sul mio viso merletti di rughe,

righe scritte di storie,

sorrisi, sofferenze:

romanzo di emozioni

e sentimenti vissuti.

Indugia il tuo sguardo

quando m’incontri,

ma non guardare la mia pelle,

il bastone che porto,

le mani che tremano,

il vecchio corpo piegato.

Vedimi nella profondità dell’animo

dove bambino gioco e vivo la gioventù

e abbracciami benedicendo il cielo

di aver potuto vedere la mia,

ma anche la tua, metamorfosi.

Cav. Dottoressa Anna Maria Lombardi, Dottore in Filosofia,
Psicologa, Psicoterapeuta, Poeta, Saggista, è nata nella Città d’Arte di San
Severo (FG) e vive in provincia di Bergamo. Ha ricevuto importanti Premi di
carriera, e altri riconoscimenti culturali e letterari di grande valore: Primi
Premi, Trofei, Premi Speciali, Premi della Critica e molti altri importanti
riconoscimenti, sia poetici che letterari. 

Il 25 ottobre 2024, insieme ad altri nomi di grandi
personalità del panorama internazionale, al PIME di Milano è stata premiata per
l’Eccellenza in Carriera nella categoria Letteratura con la seguente
motivazione: “Per aver utilizzato la sua posizione e le sue competenze per
migliorare la società attraverso iniziative sociali di grande importanza.”

I libri delle sue poesie e le collezioni poetiche e
artistico-letterarie da lei create e curate, nate in diversi campi e destinate
alla beneficenza, sono caratterizzati da una notevole profondità letteraria,
poetica e sociale. Le sue poesie, tradotte in altre lingue e i 19 volumi
pubblicati, sono presenti in numerose antologie italiane ed estere, riviste
nazionali ed internazionali su carta e siti web. In tutta onestà, possiamo dire
che le sue opere hanno ricevuto un particolare e lusinghiero elogio sia dal
pubblico che dalla critica. L’autrice, che è anche attivo come creatore e
organizzatore di eventi letterari nazionali e internazionali, ha scritto
articoli, saggi, recensioni e prefazioni. Inoltre è giurata e presidente, anche
onorario, di importanti concorsi letterari di grande prestigio. La poetessa
stessa è creatrice e co-fondatrice dell’associazione culturale “Movimento
Internazionale Artistico Letterario – Gruppo”, presente anche come gruppo
Facebook, dal 2017, con l’obiettivo di promuovere e favorire lo sviluppo, lo
scambio e la diffusione della cultura, poesia, letteratura e arte. In questo
contesto si inserisce il concorso internazionale di letteratura e poesia che ha
voluto e sostenuto e del quale è presidente, ruolo che svolge anche a livello
associativo, LA MAGIA DELLE PAROLE che ha ottenuto un notevole successo nel
corso degli anni e che è stata presente, con grande orgoglio di tutto il
Movimento, nel calendario della Capitale della Cultura Bergamo-Brescia-2023.

L’Autrice, che tra breve pubblicherà un nuovo libro di
poesie dal titolo: “Versi spettinati in itinere”, il 2 giugno 2024 è stata
insignita con Decreto del Presidente della Repubblica Italiana dell’alta
onorificenza di Cavaliere dell’Ordine del “Merito della Repubblica Italiana”.




















Angela Kosta, nata a Elbasan in Albania e residente in Italia dal 1995, è una figura poliedrica nel panorama culturale internazionale: Direttore Esecutivo della rivista MIRIADE, traduttrice, saggista, giornalista, critica letteraria, editrice e promotrice culturale. Ha pubblicato 21 libri tra romanzi, poesie e fiabe in sei lingue (albanese, italiano, inglese, turco, arabo e francese), e le sue opere sono apparse su riviste e giornali in vari paesi.

Collabora con numerosi periodici e testate, tra cui Calabria LiveSaturno MagazineAlessandria TodayOrfeu, e Nacional, e con riviste internazionali in paesi come Germania, Bangladesh, Pakistan, Turchia e Tagikistan. Ha tradotto 160 autori tra italiano e albanese, promosso oltre 600 poeti e 65 artisti, e curato la traduzione di opere di classici italiani e autori celebri.

È Vice Presidente della South Korea Writers’ Association e dell’Organizzazione Humanist, nonché Ambasciatrice per la Cultura e la Pace in diverse organizzazioni no-profit in paesi come Bangladesh, Polonia, Marocco e Canada. Inoltre, è membro di varie associazioni di scrittori in Albania, Italia e altri stati europei e asiatici.

Importanti giornali italiani hanno dedicato articoli a lei, e i suoi lavori sono tradotti in 33 lingue. Nel 2024 è apparsa su 128 riviste e quotidiani, ricevendo il titolo di Personaggio del Mese in diverse pubblicazioni, tra cui Saturno Magazine e International Literature Language Journal. Riconosciuta come migliore traduttrice dal periodico OBELISK e nominata Donna Celebrity 2023 da Akhbar7, ha anche ricevuto numerosi premi, tra cui un certificato come miglior poetessa da Kavyar Kishor International.

Ha ricevuto il titolo di Dottore Honoris Causa da varie università in Colombia, Moldavia, Yemen, Algeria, Romania, Messico, India e, di recente, dall’Università di Lingua e Letteratura in Marocco.
























©L’ArteCheMiPiace – Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 




La Rubrica Divagazioni sull’Arte ospita articoli redatti da autorevoli amici e sostenitori del Blog L’ArteCheMiPiace, i quali ci offrono la possibilità di attingere ad emozioni e conoscenze, attraverso la condivisione di pensieri e approfondimenti.




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“Dialoghi dell’Anima, tra Materia e Spirito” – Bipersonale alla CathArt Gallery di Varese

 

“Dialoghi dell’Anima, tra Materia e Spirito” – Bipersonale alla CathArt Gallery di Varese


In mostra gli artisti Matteo Chiarelli e Carla Pugliano


Dialoghi dell’Anima, tra Materia e Spirito è il titolo della rassegna che mette in luce le opere di Matteo Chiarelli e Carla Pugliano, due artisti unici nel loro genere, riuniti in un evento che celebra resilienza, ispirazione e creatività. L’esposizione si terrà presso la CathArt Gallery di Varese, con inaugurazione venerdì 30 maggio 2025 alle ore 18:30.

Una mostra che esalta il valore intrinseco dell’arte e del dialogo creativo, offrendo una riflessione profonda sul ruolo dell’espressione contemporanea come strumento di consapevolezza, connessione umana e trasformazione interiore.

È un percorso che si muove in silenzio, tra la superficie e la sostanza, tra la pelle e il corpo, tra ciò che si mostra e ciò che attraversa lo spazio invisibile del sentire. Un cammino lungo una sottile zona di frontiera, dove pittura e scultura si incontrano, si tendono la mano, e il visibile si piega all’interiorità.

Attraverso una ricerca orientata all’autenticità e alla profondità espressiva, la mostra restituisce all’arte la sua funzione originaria: essere luogo di rivelazione, di unione e di trasformazione.


GLI ARTISTI

Matteo Chiarelli (classe 1947) ha intrapreso un percorso artistico unico e sorprendente. Dopo un incidente in montagna nel 2006 che lo ha lasciato paralizzato, ha sfidato ogni previsione medica, recuperando miracolosamente e trovando nuova ispirazione nella sua arte. Il pellegrinaggio lungo il Cammino di Santiago nel 2010 ha segnato una svolta profonda: da allora ha completato ben ventun cammini, che hanno lasciato un’impronta significativa nella sua produzione.

Le sue opere spaziano dalla scultura in legno, marmo e ferro all’utilizzo di materiali innovativi come la vetroresina, riflettendo una profonda connessione con la spiritualità. Tra le sue creazioni più emblematiche spicca la Venere con le Rose. Una delle sue opere è entrata permanentemente a far parte del Borgo del Sacro Monte di Varese, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Altre installazioni pubbliche includono un rospo in legno donato al Comune di Cuasso al Monte, collocato davanti alle scuole della frazione di Cavagnano. Attualmente è in fase di progettazione una nuova opera lungo il sentiero La Linea della Pace (Cuasso al Monte, VA).

Il fulcro della sua poetica è la figura del pellegrino, raffigurata con cappa, zoccoli e cappello alla maniera antica, sostenuto da un bastone: stanco e affaticato, ma spinto da un’energia misteriosa. Cammina attraverso paesaggi rurali, tra cavalli andalusi e contadini baschi, sulle strade per Santiago un cammino compiuto più volte e riflesso anche nelle sue opere dedicate alla figura femminile, alla maternità, alle nature morte e alla fotografia.




Carla Pugliano, artista contemporanea varesina di riconoscimento internazionale, è apprezzata per la sua capacità di fondere classicismo e sperimentazione, creando opere che oscillano tra figurazione e astrazione. La sua ricerca indaga temi universali attraverso corpi e volti evocativi, intrecciati a rappresentazioni concettuali di emozioni profonde.

Sostenuta da critici come Vittorio Sgarbi, Daniele Radini Tedeschi e Andrea Barretta, ha esposto in luoghi simbolo del patrimonio varesino (Sacro Monte, Villa Recalcati) e in contesti di rilievo internazionale: la 60ª Biennale di Venezia, la Triennale di Venezia (dove ha ricevuto il Leone d’Oro) e la XIV Florence Biennale. Le sue opere si trovano in permanenza in sedi istituzionali e museali, e ha ricevuto numerosi riconoscimenti.

Nel 2025 ha aperto il suo atelier CathArt Gallery, uno spazio espositivo che è anche luogo di dialogo tra diverse espressioni artistiche, nato con l’intento di offrire un’esperienza immersiva, trasformativa e di incontro emotivo e sensoriale, capace di generare connessioni autentiche tra opere, artisti e visitatori.

Sarà presente Francesco Gemmo, storyteller, portraiter e digital creator attivo nel settore turistico.

Dal 2023 realizza contenuti dedicati a Varese e dintorni, unendo fotografia e narrazione del territorio. Collabora dal 2025 al progetto “Quel che non sai di Varese”, ideato da Samuele Corsalini.



UN’ESPERIENZA UNICA

Questa esposizione rappresenta un’occasione imperdibile per ammirare l’incontro tra l’intensità spirituale e la creatività di Matteo Chiarelli e la profondità espressiva di Carla Pugliano, in un dialogo che attraversa materia, spirito e anima.



INFORMAZIONI SULL’EVENTO


 Inaugurazione: Venerdì 30 maggio 2025, ore 18:30

 Date: dal 30 maggio 2025 al 13 giugno 2025

 Luogo: CathArt Gallery, Piazza Giovanni XXIII, 11 – Varese (Ingresso da Via Salvo D’Acquisto)

 Ingresso: Libero



Orari di apertura:

 Martedì – Venerdì: 16:30 – 19:00

 Sabato: 10:00 – 12:30 / 15:00 – 19:30

 Domenica: 15:30 – 18:30



Per prenotazioni, si consiglia il contatto diretto.



Per saperne di più sull’artista Carla Pugliano

https://carlapuglianoartist.com/

https://www.instagram.com/carla_pugliano/

https://www.facebook.com/carla.pugliano/



Per saperne di più sull’artista Matteo Chiarelli

https://www.facebook.com/matteochiarelliscultore/

https://www.instagram.com/matteochiarelliscultore/



Contatti CathArt Gallery

 Email: myartcharlotte@gmail.com

 Telefono: 392 8081554

 Facebook: CathArt Gallery

 Instagram: @cathart_gallery




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“Fotograf@Mens” e “Music@Mens 2025” L’arte per abbattere il pregiudizio sulla salute mentale

 

“Fotograf@Mens” e 

“Music@Mens 2025”

L’arte per abbattere il pregiudizio sulla salute mentale




Nell’ambito della IV Edizione del Festival della Salute Mentale RO.MENS, il Dipartimento di Salute Mentale della ASL Roma 2, in sinergia con l’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, rinnova il suo impegno nella promozione di una cultura inclusiva attraverso due concorsi nazionali che uniscono fotografia e musica per parlare di salute mentale in modo nuovo, umano e creativo.


Fotograf@Mens – La salute mentale, oggi è il concorso fotografico aperto a tutti, senza limiti di età o competenze tecniche. L’iniziativa invita fotografi professionisti, appassionati e studenti delle scuole superiori del territorio ASL Roma 2 a esplorare e rappresentare, con sguardo libero da stereotipi, temi legati all’inclusione e alla lotta contro lo stigma che circonda il disagio psichico. Le opere, suddivise nelle categorie “Bianco/Nero” e “Colore”, potranno includere anche autoritratti, nella logica dell’auto-rappresentazione e del racconto personale. Ogni sezione vedrà l’esposizione di un massimo di 100 scatti selezionati in uno spazio dedicato a Roma.

L’evento di premiazione è previsto per il 7 ottobre 2025 presso la prestigiosa Sala della Protomoteca del Campidoglio, alla presenza del Sindaco di Roma. La direzione artistica del concorso è affidata a Francesco Zizola, che ha già guidato il laboratorio introduttivo tenutosi il 27 marzo 2025 a Villa Lais. Il video della giornata è disponibile al seguente link: YouTube – Presentazione Laboratorio Fotografico.



Tutte le informazioni, i bandi completi e gli aggiornamenti sono disponibili sul sito ufficiale del Festival:

https://www.salutementale.net/fotografamens-2025/




Parallelamente, prende vita la seconda edizione di Music@Mens, concorso musicale nazionale dedicato a brani inediti che raccontano il disagio mentale con sensibilità, consapevolezza e capacità comunicativa. Gli autori selezionati si esibiranno il 6 ottobre 2025 al Teatro Tor Bella Monaca. I vincitori saranno annunciati durante la cerimonia ufficiale del giorno successivo al Campidoglio, ricevendo un riconoscimento simbolico alla presenza delle istituzioni.

Entrambe le iniziative puntano a sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso linguaggi artistici capaci di emozionare, interrogare e trasformare. L’obiettivo è creare spazi di dialogo autentici, dove l’arte diventa veicolo di inclusione e di cambiamento culturale.

La partecipazione è gratuita e le domande di iscrizione per entrambi i concorsi dovranno pervenire entro il 31 luglio 2025


Tutte le informazioni, i bandi completi e gli aggiornamenti sono disponibili sul sito ufficiale del Festival: www.salutementale.net/musicamens-2025.




































©L’ArteCheMiPiace – Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 











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Aperta con successo la mostra “Il riscatto della brutta psiche” di Maurizio D’Andrea alla CathArt Gallery di Varese.

 

Aperta con successo la mostra “Il riscatto della brutta psiche” di Maurizio D’Andrea alla CathArt Gallery di Varese.




Un vernissage partecipato e vivace ha dato il via ieri sera a questa importante esposizione, la prima esterna ospitata dalla galleria fondata dall’artista Carla Pugliano, che per l’occasione ha accolto il pubblico in un dialogo denso tra pittura, parola, e introspezione psicoanalitica.

La presenza del critico d’arte Daniele Radini Tedeschi, più volte curatore alla Biennale di Venezia, ha conferito ulteriore spessore al momento inaugurale: il suo intervento ha restituito con profondità e chiarezza il senso di un progetto che unisce rigore intellettuale e urgenza espressiva.

A rendere l’esperienza ancora più immersiva, la performance dell’attore Giulio Prosperi, che ha interpretato un monologo scritto dallo stesso D’Andrea, trasformando la mostra in un evento multidisciplinare coinvolgente e meditativo.

Fino al 23 maggio sarà possibile visitare l’esposizione, che si configura come un viaggio lucido e coraggioso nell’inconscio umano, tra arte visiva, teatro e riflessione interiore.


Un grazie speciale a tutti coloro che hanno contribuito a questo evento, ai numerosi visitatori e alle testate che hanno seguito e raccontato con attenzione questo importante debutto.






Informazioni sull’evento: 10-23 maggio 2025 
Luogo: CathArt Gallery, Piazza Giovanni XXIII, 11 – Varese (Ingresso da Via Salvo D’Acquisto) Ingresso: Libero 
Apertura: da martedì a venerdì dalle 16:30 alle 19:00 – sabato dalle 10:00 alle 12:30 e 15:00 alle 19:30 / Domenica dalle 15:30 alle 18:30 

Per prenotazioni prendere contatti diretti. 

Per saperne di più sull’Artista: https://www.dandreart.info/ 

Contatti della Galleria: 

Email: myartcharlotte@gmail.com 
Telefono: 392 8081554 
Facebook: https://www.facebook.com/carla.pugliano/ 
Instagram: https://www.instagram.com/


















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Successo per Everland Art – Percorsi di Ricerca Premi, visioni e partecipazione

 















Successo per Everland Art – Percorsi di Ricerca 


Premi, visioni e partecipazione






di Redazione |03|05|2025|



Si è conclusa con notevole successo l’Expo Internazionale d’Arte Contemporanea “Everland Art: Percorsi di Ricerca”, ospitata nella prestigiosa cornice della Galleria Il Leone di Roma. L’evento, inserito nell’anno giubilare, ha attirato un vasto e variegato pubblico, suscitando interesse e confermando l’importanza e l’attualità del dialogo sull’arte contemporanea.

Organizzata dall’associazione culturale Athenae Artis sotto la direzione artistica di Maria Di Stasio, la manifestazione ha visto la partecipazione di 42 artisti provenienti da tutta Italia e dall’estero. Le opere, presentate sia fisicamente in galleria che attraverso una video esposizione digitale, hanno dato vita a un percorso ricco di emozioni, riflessioni e linguaggi visivi differenti – dalla pittura alla scultura, passando per installazioni multimediali e performance.

Nonostante la rimodulazione del vernissage a causa della scomparsa del Santo Padre, l’apertura della mostra si è svolta regolarmente. Nei giorni successivi, durante una sessione in videoconferenza, la presidente Maria Di Stasio ha pronunciato il suo discorso inaugurale, mentre la critica d’arte Mariangela Bognolo ha letto i testi critici dedicati a ciascun artista, offrendo un prezioso approfondimento sulle opere esposte. L’incontro è stato anche l’occasione per l’assegnazione dei premi previsti, consentendo un’interazione diretta con gli artisti e celebrando il loro talento in un clima di partecipazione e condivisione.


Di seguito, l’elenco dei riconoscimenti attribuiti nel corso dell’evento, a testimonianza della qualità e del valore delle proposte artistiche presentate.

L’incarico di media partner è stato affidato all’associazione L’ArteCheMiPiace, che ha curato la copertura dell’intera manifestazione, contribuendo alla comunicazione e alla visibilità del progetto espositivo. Tutte le interviste agli artisti sono state realizzate da Giuseppina Irene Groccia, che ha seguito con attenzione e sensibilità ogni fase del racconto, entrando nelle poetiche individuali e offrendo al pubblico uno sguardo autentico e approfondito sui percorsi creativi degli espositori. Un lavoro che ha permesso di restituire, attraverso parole e immagini, l’intensità e la ricchezza dell’esperienza artistica vissuta durante l’Expo.

Nel corso della manifestazione, L’ArteCheMiPiace ha avuto il privilegio di conferire il Premio ContempoArte all’artista Christine Selzer, in riconoscimento della sua ricerca espressiva e della qualità del suo linguaggio visivo. Questo premio riveste una particolare importanza per L’ArteCheMiPiace, poiché rappresenta la missione di promuovere l’arte che sa comunicare in modo innovativo, dando visibilità e sostegno alle voci più originali e innovative nel panorama artistico odierno. 


Segue la motivazione del premio:



L’associazione L’ArteCheMiPiace ha deciso di conferire il Premio ContempoArte all’artista e fotografa Christine Selzer, per il valore sperimentale e innovativo del suo percorso creativo.


Motivazione del Premio ContempoArte a Christine Selzer


Per l’approccio profondamente innovativo e al tempo stesso rispettoso dell’essenza del linguaggio fotografico, Christine Selzer si distingue nel panorama contemporaneo con una ricerca coerente, raffinata e sperimentale.

La valutazione non si è concentrata su una singola opera, ma ha preso in considerazione l’intera visione artistica dell’autrice: una sperimentazione consapevole che, pur esplorando nuove possibilità espressive, non snatura mai la natura originaria dello scatto fotografico.

Il fotogramma resta sempre leggibile, intatto nella sua identità, pur aprendosi a soluzioni visive originali e mai convenzionali. 

È proprio questo equilibrio tra innovazione e autenticità a determinare con convinzione l’assegnazione del 

Premio ContempoArte 2025.




Un plauso speciale va a Maria Di Stasio, presidente dell’associazione e organizzatrice dell’evento, per aver saputo gestire con professionalità ogni fase della manifestazione, affrontando con equilibrio anche i momenti più delicati legati alla rimodulazione dell’apertura.

Un meritato riconoscimento va anche alla direttrice della Galleria Il Leone, Claudia Bevilacqua, che ha affrontato con competenza le difficoltà logistiche legate all’organizzazione, assicurando lo svolgimento regolare della mostra. Con entusiasmo ha raccontato l’intensa partecipazione del pubblico, sottolineando l’ottimo riscontro ottenuto da parte di artisti e visitatori. 


L’Expo ha rappresentato un importante momento di scambio tra artisti, critici, appassionati e curiosi, dimostrando come la cultura e l’arte possano agire da catalizzatori per la costruzione di una comunità più consapevole e aperta al dialogo.





















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Coex Festival 2025 Sette anni di visione fotografica e libertà creativa

 







Coex Festival 2025

Sette anni di visione fotografica e libertà creativa

Intervista a Monica Bisin, fondatrice e direttrice artistica di un progetto culturale in continua evoluzione


Giunto con entusiasmo e determinazione alla sua settima edizione, il Coex Festival torna il 24 e 25 maggio a Roma, presso gli spazi suggestivi della Cartiera Latina, con una proposta ricca di mostre, incontri, laboratori e nuove sperimentazioni. Tra i momenti più attesi dell’edizione 2025 c’è il progetto collettivo e il model sharing dal titolo evocativo: “Senza Confini”. Un’esplorazione artistica che invita a riflettere su cosa accade quando si superano barriere fisiche, mentali, culturali o emotive… un invito a esplorare, includere, connettersi.

Il festival, ideato e diretto da Monica Bisin, nasce nel 2017 all’interno del gruppo artistico Fag Arti Visive. Da allora è cresciuto in visione, qualità e partecipazione, diventando un punto di riferimento per la fotografia d’arte contemporanea. In questi sette anni, il gruppo ha dato vita a una moltitudine di progetti: mostre, shooting, talk, workshop, pubblicazioni e collaborazioni trasversali con altre arti visive, mantenendo sempre uno sguardo aperto, sperimentale e indipendente.


Il Coex Festival è un contenitore culturale dinamico, non una semplice rassegna: è un terreno fertile dove l’immaginario si nutre di incontri autentici. Un luogo che non si visita soltanto, ma che si vive. È qui che prendono forma nuove sinergie tra artisti, docenti, esperti e appassionati; si condividono linguaggi, si coltivano idee e si danno vita a progetti collettivi. Il tutto grazie a una filosofia di autofinanziamento e collaborazione, che valorizza il contributo creativo degli autori e la coesione del gruppo curatoriale formato da Ida Di Pasquale, Emma Cassino, Stefania Pascucci e Girolamo Mingione.

L’edizione 2025 si arricchisce inoltre di importanti riconoscimenti e collaborazioni: il Patrocinio della Regione Lazio, la partnership culturale con FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), la partnership tecnica con l’azienda tedesca Saal Digital, punto di riferimento internazionale per la stampa fotografica, e, new entry di quest’anno, la media partnership con il blog d’arte e cultura L’ArteCheMiPiace, che accompagnerà il festival nella narrazione e nella diffusione dei suoi contenuti.

Tra mostre, laboratori, shooting, conferenze e nuove proposte, questa nuova edizione si annuncia come una delle più ricche e ambiziose, mantenendo fede all’obiettivo originario: diffondere il linguaggio artistico-fotografico in tutte le sue forme, senza confini.









Ne approfittiamo per porre qualche domanda a Monica Bisin, ideatrice e anima del Coex Festival, per conoscere meglio la visione, l’esperienza e i sogni dietro questo importante progetto culturale.





Come nasce l’idea iniziale di creare Coex Festival e tutto ciò che negli anni si è sviluppato intorno al gruppo Fag Arti Visive? C’è stato un momento preciso, un’intuizione o un bisogno che ha fatto scattare la scintilla?


Tutto  nasce a seguito di un mio percorso  personale di crescita, dopo un evento che mi ha segnato profondamente ho sentito il bisogno di seguire il mio intuito creativo. La passione che ho sempre avuto fin da adolescente per la fotografia è stato il punto di partenza, che unito al mio instancabile bisogno di progettare, ideare, creare qualcosa dal nulla mi hanno spinto ad intraprendere questa avventura.


“Senza confini” è un tema potente e aperto a molte interpretazioni. Come è nata l’idea di questa tematica per la settima edizione? E cosa ti auguri emerga dai lavori esposti?


Senza Confini è un tema che tenevo molto a portare al Coex. In una società in cui solo apparentemente si ricerca l’inclusione, l’abbattimento delle barriere fisiche, architettoniche e sociali, mentre la tendenza reale è quella di chiudere, etichettare, limitare il linguaggio ecc, senza confini è uno schieramento… un modo per noi di dire: ok, ma che sia tutto reale!





Il Coex Festival è un progetto che cresce ogni anno, ma che conserva un’anima indipendente e collettiva. Qual è stata la difficoltà più grande in questi sette anni di attività?

La difficoltà non lo nego è stata proprio la realizzazione pratica dell’evento, in una città come Roma in cui il sostegno alle attività culturali è solo un simbolo. Un piccolo festival di nicchia come il nostro fatica a trovare finanziamenti e sostegno… per il resto gli Autori sono sempre più interessati e presenti.


Il gruppo Fag Arti Visive ha sempre lavorato con una visione a 360° sulla fotografia. In che modo la contaminazione con altre arti ha influenzato le scelte curatoriali del Festival?

Inizialmente molto, l’evento nasce proprio come progetto di convergenza della fotografia con altre arti e discipline. Ad oggi abbiamo assunto una identità più definita ma non definitiva. Resta comunque importantissima la contaminazione e la collaborazione con tutte le discipline artistiche, perché la connessione è un aspetto fondamentale di qualunque ambito e indispensabile per la crescita artistica e personale.





C’è uno spazio particolare all’interno del Festival che ti sta più a cuore? Un evento, un laboratorio o un momento che rappresenta al meglio lo spirito di Coex?

Il Coex è la mia creatura, mi piace ogni sezione e ogni sfaccettatura di questo evento, certo ci sono molte cose da migliorare e cercheremo di farlo nel tempo.


Guardando avanti: come immagini il futuro del Coex Festival? C’è un sogno, una direzione, un orizzonte che ti piacerebbe raggiungere?


Sicuramente vedo nel futuro del Festival una evoluzione perché al momento non ha ancora raggiunto l’idea iniziale per la quale l’ho ideato. Ha ancora tanta strada da fare, ma le idee ci sono, il lavoro non mi spaventa e spero di riuscire a dare quell’up grade che servirà per farne una iniziativa sempre di maggior valore.







Vi aspettiamo il:

24 e 25 Maggio
Cartiera Latina – Parco dell’Appia Antica – Roma
Ore 10.00/19.00

Entrata gratuita!

Opera di Copertina tratta dal Progetto “Volare” di Marzia Francesconi




















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Everland Art – PERCORSI DI RICERCA Vernissage Rimodulato e Nuove Modalità a Seguito del Lutto Nazionale per la Scomparsa del Santo Padre

 






Everland Art – PERCORSI DI RICERCA


Vernissage Rimodulato e Nuove Modalità a Seguito del Lutto Nazionale per la Scomparsa del Santo Padre





L’Associazione culturale no profit Athenae Artis comunica che in data odierna ha effettuato una riunione straordinaria a seguito della notizia della data della Messa Solenne per l’improvvisa morte del Santo Padre in Piazza San Pietro e le sue esequie fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore coincidente con quella del Vernissage di Everland Art presso la Galleria Il Leone nelle immediate vicinanze della Basilica stessa.

Nella giornata di oggi, dopo la diffusione della notizia sui principali media e tv, ci siamo attivati con la Direttrice della Galleria per verificare le limitazioni ai trasporti e alla viabilità e gli altri ostacoli eventuali in ingresso ed in uscita da Roma che stavano entrando in vigore nei pressi della Galleria. La concomitanza del lutto nazionale per i funerali del Santo Padre con il Vernissage e l’attivazione delle misure di sicurezza e di

ordine pubblico straordinario per l’elevato numero di pellegrini previsti e le 170 delegazioni di capi di stato presenti ai funerali (varchi con metal detector, no fly zone, difficoltà di copertura telefonica e satellitare, cambi di sensi di marcia e divieti di sosta estesi fino quasi a ridosso di via Merulana, dove sorge la Galleria, oltre ad altre misure antiterrorismo e antidroni) hanno consigliato di annullare il Vernissage in tale data per i forti timori e rischi legati alla difficoltà o impedimento per gli artisti di raggiungere la Galleria e prendere parte all’ evento a poche ore dal termine delle esequie del Pontefice.

Questa decisione sofferta, condivisa con la Direttrice della Galleria Il Leone e la nostra Critica d’arte, ha come primo incipit quello di preservare lo spirito dell’evento, che doveva essere gioioso, sereno e basato sull’armonia leggera dell’incontro fra diversi modalità di fare e interpretare arte; spirito che in situazione emotiva di lutto e turbamento per l’intero mondo cattolico non poteva essere garantito.

Accanto a questo e non trascurabile si è constata la difficoltà di garantire a tutti gli artisti eguale possibilità di partecipare all’evento e di vivere questo momento associativo di incontro, confronto e conoscenza senza limitazioni e preoccupazioni derivanti dalla situazione logistica e di caos all’esterno della Galleria.

Nella stessa riunione di stasera l’Associazione ha deciso di svolgere il Vernissage in VIDEOCONFERENZA al fine di garantire la partecipazione di tutti gli artisti nazionali ed internazionali. Ogni artista riceverà invito-link per collegarsi alla piattaforma scelta e partecipare all’evento nella data e ora, che verranno decise nelle prossime ore dall’Associazione. Evento unico che racchiuderà Vernissage e Finissage; durante tale diretta interattiva, presieduta dalla nostra Presidentessa Dott.ssa Di Stasio, a cui prenderanno parte la Direttrice della Galleria dalla sede espositiva, la nostra Critica d’arte e la nostra Media Partner, saranno lette le critiche di ciascun opera e saranno proclamati gli artisti vincitori dei premi messi in palio.

Tutte le modalità e i dettagli dell’evento saranno oggetto di successivo comunicato in modo da favorire la

partecipazione di tutti.


SI PRECISA, INFINE, CHE NULLA CAMBIA INVECE PER QUANTO RIGUARDA LA MOSTRA EVERLAND ART PRESENTE IN GALLERIA IL LEONE; DAL 26/4 AL 3/5 NEGLI ORARI PREVISTI LA GALLERIA SARÀ REGOLARMENTE APERTA PER TUTTI GLI ARTISTI GIUNTI A ROMA PER VISITARLA E PER I TURISTI, CURIOSI ED ESTIMATORI DI PASSAGGIO.


Confidando anticipatamente nello spirito di comprensione e di condivisione di tutti gli artisti partecipanti per la straordinarietà dell’accaduto, si resta a disposizione per ogni ulteriore informazione e chiarimento.

Inoltre, precisiamo che quotidianamente su tutte le piattaforme social verranno rese pubbliche foto e video della Mostra, in modo da seguire l’evento per l’intera duranta.

























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“Il riscatto della brutta psiche” Maurizio D’Andrea in mostra alla Cathart Gallery di Carla Pugliano a Varese – Performance artistica ed Esposizione Personale 10 maggio 2025

 





“Il riscatto della brutta psiche” 


Maurizio D’Andrea in mostra alla Cathart Gallery di Carla PuglianO a Varese


Performance artistica ed Esposizione Personale


10 maggio 2025








Sabato 10 maggio 2025, a Varese la Cathart Gallery ospita l’artista internazionale Maurizio D’Andrea in un evento di grande intensità,arricchito dalla presenza straordinaria del noto Critico e Storico dell’Arte Daniele Radini Tedeschi, voce tra le più autorevoli del panorama artistico contemporaneo, nonché curatore di sei edizioni alla Biennale diVenezia


L’artista D’Andrea presenta la sua nuova performance-mostra dal titolo “Il riscatto della brutta psiche”, un atto unico che fonde teatro, arte visiva e psicoanalisi, portando il pubblico in un viaggio emozionale dentro i meandri più oscuri e autentici dell’inconscio umano dove “L’Io non è mai padrone a casa sua”.


Sarà Daniele Radini Tedeschi ad aprire ufficialmente la mostra personale offrendo al pubblico una lettura penetrante del progetto artistico e del linguaggio visivo di Maurizio D’Andrea. 

La sua presenza alla Cathart Gallery rappresenta un’occasione unica per approfondire le implicazioni psicologiche ed estetiche della mostra attraverso lo sguardo critico di uno dei massimi esperti d’arte del nostro tempo.





La serata si apre con “Elogio dell’Imperfezione Psichica”, un breve monologo teatrale scritto dallo stesso D’Andrea e interpretato dall’attore Giulio Prosperi, voce e corpo vibranti di una psiche che reclama ascolto e verità. Il testo, crudo e lirico al tempo stesso, invita gli spettatori ad abbandonare le maschere dell’armonia e del bello per confrontarsi con ciò che viene taciuto: la bruttezza dell’anima, il caos interiore, le ombre che ci abitano. L’intero evento sarà documentato e registrato grazie alla sensibilità visiva del videomaker Francesco Barone, che immortalerà ogni dettaglio dell’azione performativa e della mostra.

Al termine della performance, il pubblico sarà invitato a un secondo tempo espressivo: la mostra di pittura, in cui le opere – inizialmente coperte – verranno svelate come parte di un rito collettivo. Ogni tela è una finestra sull’abisso, un riflesso inquieto dell’inconscio.



Dietro ogni gesto pittorico di Maurizio D’Andrea si cela un percorso interiore e formativo profondo, come quello che l’artista ha intrapreso attraverso la Mindfulness: un cammino fatto di consapevolezza, ascolto, visualizzazione e accettazione dell’inconscio. Ogni colore che utilizza, ogni materia che plasma, nasce da un lavoro sul suo mondo interiore. Non si tratta solo di espressione istintiva, ma anche di un continuo studio, indagine psicologica ed esplorazione della mente. L’artista insiste spesso sull’importanza di ciò che c’è dietro le sue opere, poiché è lì che risiede il senso più autentico del suo fare arte. Maurizio D’Andrea desidera che ogni visitatore, osservando le sue opere, possa percepire la ricerca, il dubbio, la tensione, il silenzio e la verità che le hanno generate. Maurizio D’Andrea è sostenuto costantemente dalla critica sia italiana che estera, così dice di lui Shannon Permenter, Storica Contemporanea dell’Arte – Stati Uniti “Invisibile all’occhio ma visceralmente percepibile, l’opera di Maurizio D’Andrea rappresenta una sintesi potente tra psicologia, filosofia e astrazione visiva, incarnando il viaggio della trasformazione interiore. Attraverso le sue ampie composizioni astratte, D’Andrea invita lo spettatore a esplorare i territori inesplorati dell’inconscio, trascendendo la rappresentazione convenzionale per creare esperienze immersive che conducono nel labirinto della psiche umana. Le sue opere, con la loro simbologia e la loro energia viscerale, fungono sia da specchi che da portali, riflettendo le nostre frammentazioni interiori mentre ci invitano alla trasformazione. Ridefinendo magistralmente l’atto del guardare, l’artista ci chiede non solo di vedere, ma di sentire, di elaborare, di prendere parte all’esperienza del divenire.”





“Ho conosciuto Maurizio D’Andrea alla Triennale Internazionale di Venezia dove siamo stati entrambi premiati con il Leone d’Oro” dice Carla Pugliano, artista, fondatrice di CathArt Gallery e Consulente dell’Atlante dell’Arte Contemporanea Ed. Giunti che sarà presentato al Mo.Ma di New York “Sono onorata di ospitare questo straordinario artista nella mia galleria perché il suo lavoro è un’indagine profonda e coraggiosa dell’animo umano. La sua capacità di tradurre la tensione psichica in una potente esperienza visiva rispecchia perfettamente sia il mio sentire artistico, sia la missione della Cathart Gallery, ovvero offrire uno spazio di confronto e riflessione, dove l’arte diventa strumento di consapevolezza e trasformazione. Credo fermamente che il suo approccio innovativo e la sua sensibilità artistica possano offrire al pubblico un’opportunità incredibile di esplorare le proprie emozioni attraverso la bellezza e la complessità delle sue opere.”




Nato ai piedi del Vesuvio e laureato con lode in Scienze Geologiche con specializzazione in vulcanologia, Maurizio D’Andrea è pittore, scrittore e performer. Le sue opere attraversano i territori dell’inconscio, fondendo le teorie di Jung, Freud e Lacan con l’astrattismo lirico-informale. Nel 2022 ha fondato il Movimento Artistico Introversico Radicale, una corrente che pone al centro dell’atto creativo la tensione psichica e il riscatto dell’imperfezione. Tra i suoi numerosi riconoscimenti, spicca il Leone d’Oro per la Pittura alla Triennale Internazionale di  Venezia nel 2024.

Ha esposto in tutto il mondo con mostre collettive e personali, riscuotendo premi e notevoli successi. Oggi vive e lavora ad Alba (Cn), nel suo laboratorio “Orizzonti Impossibili”, dove continua a esplorare, con coraggio e coerenza, il linguaggio dell’anima.









 

Informazioni sull’evento:


• Inaugurazione: Sabato 10 maggio 2025, ore 18:30

• Luogo: CathArt Gallery, Piazza Giovanni XXIII, 11 – Varese (Ingresso da Via Salvo D’Acquisto)

• Ingresso: Libero

• Apertura: da martedì a venerdì dalle 16:30 alle 19:00 – sabato dalle 10:00 alle 12:30 e 15:00 alle 19:30 / Domenica dalle 15:30 alle 18:30  


Per prenotazioni prendere contatti diretti.



Per saperne di più sull’Artista:

Contatti della Galleria:

• Email: myartcharlotte@gmail.com

• Telefono: 392 8081554

• Facebook: https://www.facebook.com/carla.pugliano/

• Instagram: https://www.instagram.com/cathart_gallery/

 














































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Francesca Woodman all’ALBERTINA… visioni di un’identità in fuga

 

Francesca Woodman

Werke der SAMMLUNG VERBUND, Vienna







di Giuseppina Irene Groccia |22|Aprile|2025|


A Vienna, tra le suggestive stanze dell’ALBERTINA, va in scena un’intensa immersione nell’universo visivo di Francesca Woodman, artista italo-americana dalla luminosa e fugace parabola creativa. È la prima mostra museale a lei dedicata in Austria, frutto della preziosa collaborazione con la SAMMLUNG VERBUND, che sin dal 2004 ha raccolto con cura filologica le sue opere, componendo una delle collezioni più esaustive a livello internazionale.

Con circa 100 fotografie esposte, tra cui 80 provenienti dalla SAMMLUNG VERBUND e ben 20 vintage prints, la mostra si configura come un percorso poetico e intimo nel breve, ma densissimo arco produttivo di Francesca Woodman, scomparsa tragicamente a soli 22 anni. 



Dal 1973 al 1981, la giovane artista ha dato forma a un linguaggio fotografico inconfondibile, in cui l’autoritratto, la messa in scena e la performatività del corpo si fondono in una danza visiva sospesa tra presenza e dissolvenza.

La cifra distintiva di Woodman risiede nella sua capacità di trasfigurare il corpo femminile, spesso il proprio, in una materia viva, capace di abitare lo spazio con un’urgenza quasi metafisica. Nei suoi scatti in bianco e nero, di piccolo formato quadrato, realizzati con una fotocamera di medio formato, l’artista gioca con l’invisibilità e l’apparizione, sfumando i confini tra identità e oggetto, soggetto e spettro.



Questa auto-messa in scena non è mai narcisistica, ma piuttosto una forma di indagine profonda, quasi alchemica, sull’essere donna, artista, corpo nel mondo. Le ambientazioni, spesso luoghi abbandonati, fabbriche in disuso o stanze fatiscenti, diventano teatri dell’interiorità, dove il tempo sembra sospendersi e l’immagine si fa traccia, impronta di una presenza già altrove.

Inserita nel solco delle avanguardie femministe degli anni Settanta, la Woodman elabora una voce assolutamente singolare. Il suo lavoro non si limita a denunciare o sovvertire i codici visivi dominanti, ma li ri-immagina poeticamente, esplorando una corporeità che è fragile, sfuggente, in perpetua metamorfosi. Come osservava la filosofa Hélène Cixous, la scrittura del corpo femminile è un atto di liberazione: in Woodman, questa scrittura si fa luce e ombra, movimento e velatura.



La sua arte ha sedotto critici, curatori e artisti per la sua forza lirica e visionaria, per la sua capacità di evocare emozioni intense con mezzi minimi: uno specchio scheggiato, un lenzuolo, una parete scrostata. Ogni immagine si fa domanda, enigma aperto sul confine sottile tra realtà e percezione, tra ciò che siamo e ciò che lasciamo solo intravedere.

Quella di Francesca Woodman è un’eredità artistica che continua a generare riflessioni, contaminazioni e risonanze. La mostra all’ALBERTINA è sicuramente un’occasione imperdibile per lasciarsi avvolgere dal suo mondo, fragile e potente, silenzioso e assordante, e per ripensare il linguaggio della fotografia non esclusivamente come testimonianza del reale, ma come forma di scrittura poetica del sé.

Nella sua breve esistenza, Francesca Woodman ha creato un’opera intensa, radicale, necessaria. Un’opera che, oggi più che mai, parla con forza alle inquietudini contemporanee, ricordandoci che anche nelle crepe della materia, o forse proprio lì, può risiedere la bellezza più autentica.





Mostra: Francesca Woodman
Luogo: ALBERTINA Museum, Vienna
Date: 4 Aprile –  6 Luglio 2025
A cura di: Gabriele Schor, per la SAMMLUNG VERBUND Collection
Opere esposte: Circa 100 fotografie, di cui 80 provenienti dalla SAMMLUNG VERBUND e 20 vintage prints
Collezione: SAMMLUNG VERBUND Collection, Vienna














©L’ArteCheMiPiace – Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 







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