Marinella Scigliano, nata a Rossano il 3 marzo 1965, porta nel cuore la passione per la poesia, nata da un’esperienza dolorosa che ha saputo trasformare in luce e parola. Legatissima alla sua città, ricca di storia artistica e culturale, Marinella ha trovato nella scrittura un modo per dare voce alle emozioni più profonde.
Alla domanda “cos’è la poesia per me?”, ama rispondere: “In passato avrei detto che è il più bel viaggio introspettivo per guarire l’anima. Oggi rappresenta quel che sono… il divenire.”
Un pensiero che racchiude perfettamente la sua evoluzione interiore e artistica, segnata da una sensibilità autentica e da un profondo amore per la parola.
Seguo Marinella da molto tempo, ed è una presenza sempre vicina alle attività del mio blog. Ha partecipato, tempo fa, a una mia precedente pubblicazione che univa arte visiva e poesia, un momento che lei stessa ama ricordare come la sua prima occasione di condivisione pubblica. È quindi per me una grande gioia ritrovarla oggi, con la sua voce intensa e luminosa, nelle pagine del blog e nel prossimo numero del magazine *ContempoArte* in uscita a breve.
Sono inoltre felice di presentare in questo articolo una selezione di due sue bellissime poesie, che testimoniano ancora una volta la profondità e la grazia della sua ispirazione.
TEMPESTA
Mi abituerò
a calpestare germogli ed
il mare morire all’orizzonte
di una terra non più mia
nel muro a secco di un
abbraccio
al confine di un deserto
dove il vento non si posa…
a placare la solennità del
tempo il mio sguardo
in un batter di ciglia.
LETTERA AD UNA MADRE
Si piega sotto il peso
della neve il silenzio
dell’inverno.
La luce delle stelle morte
trasmigra da cielo a terra.
Non è più tempo che
la mia guancia scivoli sulla
tua per cercarti tra parole
perdute e se è pur facile
dimenticare tra un ululato e
il vento
non piango…
mi è dolce perdermi
quando a gran voce mi
chiami…































