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Tra sogni, ricordi e cielo spicca il volo il nuovo romanzo di Umberto Romano – Gli Aeroplani di carta

 

 

Tra sogni, ricordi e cielo spicca il volo il nuovo romanzo di Umberto Romano 

Gli Aeroplani di carta

 

 

 

 

 

In Aeroplani di carta, Umberto Romano ci conduce in un viaggio poetico e struggente attraverso la memoria, l’infanzia, la guerra e la speranza. 

Autore sensibile e pittore attento alle dinamiche sociali, Umberto Romano propone un romanzo che intreccia memoria e poesia, con uno sguardo rivolto alle vite silenziose e ai volti spesso dimenticati: gli emarginati, i popoli più fragili, l’infanzia segnata dall’attesa, la guerra e le sue assenze. 

La narrazione si sviluppa con tono misurato e una scrittura essenziale, dove l’evocazione lirica accompagna la riflessione, senza mai cedere all’enfasi, mantenendo viva una luce di speranza che attraversa le pagine.

Il libro è un canto lirico che si libra nel cielo come gli aeroplani di carta evocati nel titolo, simboli di innocenza, desiderio e attesa. Tra un immaginato e riflessioni intime, il racconto di Umberto parla al cuore con parole semplici e universali, aprendo squarci di luce anche nei momenti più oscuri.

Il tempo, la memoria e la nostalgia sono i fili conduttori di questa sua nuova pubblicazione, in cui il dolore si fa poesia e la bellezza resiste come un gesto di coraggio. L’autore ci invita a fermarci, ad ascoltare il fiume della vita che scorre, a volte placido, a volte impetuoso, e a riconoscere nei suoi riflessi le nostre emozioni più profonde.

Con Aeroplani di carta, Umberto Romano consegna al lettore un’opera che lambisce i confini del romanzo poetico, configurandosi come un atto di testimonianza civile e umana. Un racconto intessuto di memoria e delicatezza, che invita a una lettura meditata, quasi raccolta, in cui ogni parola si fa eco di un sentire profondo. È la voce sommessa di chi osserva il mondo da una soglia appartata, ma sa restituirne con finezza l’essenza più autentica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Più il tempo passa, più mi accorgo che siamo un mondo a parte, se ci rubano i ricordi, la nostalgia diffusa c’invade e ci porta via.
Gli aeroplani di carta, planavano, spinti dal vento, fogli di quaderno piegati ad angolo, portavano, un messaggio, un bambino aspetta, il papà partito per la guerra. Nei suoi occhi luce di speranza, sulle ali di carta, “torna presto”.
C’è Storia, memoria, innocenza dell’infanzia con anelito di amore e di speranza. Poi subentrano le riflessioni e le ansie sulla vita, inesorabile fiume che scorre verso la sua foce nel mare senza confini che si congiunge al cielo fino all’incrocio delle stelle.
Aeroplani di carta rombi di tuono, squarciano il cielo, con una scia nera. Gli anni passano, la nebbia avvolse il tempo, seguivi lo scorrere dell’acqua, il ruscello dietro casa, inciampava sulle grigie pietre sporgenti, colorate di rosso, il sangue degli innocenti.
Mi accompagna, nei momenti di solitudine dell’anima, un fiume in piena, trascina rami secchi, e bottiglie di vetro, con messaggi d’amore, non sempre raccolte.
C’è sempre luce, se solo siamo abbastanza coraggiosi di vederla, di viverla.
 
Umberto Romano

 

 

 

 

 

 

 

Clicca sulla copertina per richiedere il libro

 

  • Data di pubblicazione ‏ : ‎ Marzo 2025
  • ISBN : ‎ 979-8313225791

 

 
©L’ArteCheMiPiace – Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Letteratura

Il Solco Sesta Edizione…. quando poesia, prosa e arte si incontrano

 

Il Solco

Sesta Edizione…. quando poesia, prosa e arte si incontrano

 

 

 

di Giuseppina Irene Groccia |26|Aprile|2025|

 

 

Il 10 maggio, a partire dalle ore 17:30, negli spazi della Biblioteca Cortese in via Amerigo Vespucci, nell’area urbana di Rossano a Corigliano-Rossano (CS), si terrà la presentazione della sesta edizione de Il Solco, periodico dedicato alla poesia, alla prosa e all’arte visiva.

Un’occasione preziosa, arricchita dagli interventi autorevoli di Gennaro Mercogliano, Giuseppe De Rosis e Pier Paolo Cetera, che, attraverso un dialogo aperto e dinamico, accompagneranno il pubblico in un viaggio tra i temi del libro e riflessioni più ampie sulla letteratura e la poesia contemporanea. La serata sarà pensata non come una classica presentazione frontale, ma come uno scambio vivo e partecipato, capace di coinvolgere direttamente autori e pubblico.

Attraverso letture di poesie, domande, confronti e libere riflessioni, l’incontro intende promuovere un autentico spazio di dialogo, dove le diverse voci e i diversi linguaggi espressivi si incontrano e si arricchiscono a vicenda.

 

Viviamo in un tempo segnato dalla frammentazione e dall’isolamento, per questo creare spazi di incontro tra parole, idee e visioni rappresenta un gesto necessario. La pluralità di linguaggi,  dalla poesia alla prosa, fino all’arte visiva, non è solo una ricchezza, ma uno strumento per costruire dialoghi autentici, capaci di superare i confini individuali. Ogni voce mantiene la propria identità, ma si apre al confronto, dando vita a un terreno comune dove il pensiero si allarga e la creatività si alimenta nella relazione con l’altro.

La formula proposta da Il Solco esalta proprio questo, l’incontro come necessità vitale per chi scrive, per chi legge, per chi sente che la parola, in tutte le sue forme,  continua a tracciare sentieri di senso e di bellezza.

 

 

Ognuno è invitato a prendere parte a questo momento di condivisione… per ascoltare, lasciarsi attraversare dalle parole, ma anche, perché no, intervenire, dialogare e confrontarsi con gli autori e con tutti i presenti, in uno scambio libero e autentico.

 

Vi aspettiamo!

 

 

 

 

 

Dettagli dell’evento

 

Evento: Presentazione della VI edizione de Il Solco
Luogo: Biblioteca Cortese, via Amerigo Vespucci, area urbana di Rossano – Corigliano-Rossano (CS)
Data: Sabato 10 maggio 2025, ore 17:30
Interventi a cura di: Gennaro Mercogliano, Giuseppe De Rosis, Pier Paolo Cetera
Modalità: Dialogo aperto con gli autori, confronto con il pubblico, letture poetiche
Ingresso: Libero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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ArteLetteratura

Guillaume Apollinaire e i Calligrammi – Quando la Poesia si Trasforma in Arte

Guillaume Apollinaire e i Calligrammi

 

Quando la Poesia si Trasforma in Arte

 

 

 

 

 

di Giuseppina Irene Groccia |21|Marzo|2025|

 

Immagina di sfogliare un libro di poesie e, invece di trovare righe ordinate di versi, ti ritrovi davanti a una Torre Eiffel fatta di parole, una pioggia di lettere che scende sulla pagina, una colomba che prende il volo in un intreccio di sillabe. No, non è un esperimento grafico contemporaneo, ma il frutto della mente di Guillaume Apollinaire, uno dei poeti più visionari del XX secolo.

Apollinaire non si limitava a scrivere: disegnava con le parole. Le sue poesie non erano solo suoni, ma immagini, forme, esperienze visive che rompevano gli schemi della scrittura tradizionale. Li chiamava Calligrammi, e con essi ha trasformato la poesia in una forma d’arte visiva, anticipando tutto quello che oggi vediamo nei poster tipografici, nelle grafiche pubblicitarie e persino nei post sui social media.

 

 

Apollinaire era un poeta, certo. Ma era anche un ribelle, un innovatore, uno che non aveva paura di mescolare i linguaggi. Frequentava Picasso, Braque, Matisse, viveva immerso nelle sperimentazioni cubiste e futuriste, e voleva portare lo stesso spirito nella poesia.

Perché la scrittura doveva rimanere prigioniera della riga dritta? Perché i versi non potevano seguire il movimento del pensiero, proprio come accadeva nella pittura cubista?

Così nacquero i Calligrammi, poesie che non si leggono solo con gli occhi, ma anche con lo sguardo. Le parole si dispongono sulla pagina in modo da evocare il loro stesso significato. La forma non è più un semplice contenitore, ma diventa essa stessa parte del messaggio.

 

 

 

 “Il pleut” (Piove) – La Pioggia di Parole

Immagina una finestra bagnata dalla pioggia. Ora immagina che quelle gocce siano parole, frasi sospese nel vuoto. “Il pleut” è una poesia dove i versi scivolano lungo la pagina in righe inclinate, proprio come gocce d’acqua. È malinconia pura, è un paesaggio visto attraverso un vetro appannato.

 

 

 

 

 “La Tour Eiffel” – La Poesia del Futuro

Una delle sue poesie più celebri prende la forma della Torre Eiffel. Parigi, la modernità, il progresso: tutto concentrato in una silhouette fatta di parole. È un omaggio alla città che amava, ma anche un modo per trasformare un’icona architettonica in un monumento letterario.

 

 

 

 

 

 

 “La Colombe et le Jet d’eau” (La Colomba e il Getto d’Acqua)

Qui le parole si intrecciano per dare vita a una colomba in volo e a un getto d’acqua. Un simbolo di leggerezza e fluidità, che racconta il movimento stesso del linguaggio.

 

 

 

 

“Lettre-Océan” – Onde di Parole

Un mare in tempesta, un caos di lettere che si dispongono come un flusso inarrestabile. In questa poesia Apollinaire sperimenta ancora di più, rompendo le linee, spezzando le frasi, giocando con gli spazi bianchi.

 

 

Pensaci un attimo: oggi siamo circondati da parole che diventano immagini. Dai font artistici che vediamo nei loghi, ai testi che prendono forme grafiche nelle pubblicità, fino ai post di Instagram che giocano con la tipografia. Apollinaire l’aveva già capito un secolo fa.

I Calligrammi non sono solo un esercizio di stile, ma un modo rivoluzionario di comunicare. Sono poesia che non si limita a essere letta, ma vuole essere vista e vissuta.

E forse, in fondo, il messaggio più grande di Apollinaire è proprio questo: le parole non devono mai stare ferme. Possono danzare, scivolare, esplodere, prendere forma. Basta avere il coraggio di lasciarle libere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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Divagazioni sull’arteLetteratura

Angela Kosta Una Voce Universale nella Letteratura Contemporanea – Recensione di Arben Iliazi

Angela Kosta

Una Voce Universale nella Letteratura Contemporanea 


Recensione di Arben Iliazi

 

La poetessa, scrittrice, traduttrice, editrice e promotrice
di fama internazionale Angela Kosta non l’ho mai incontrata di persona, ma ho
visto il suo lavoro, che brilla fortemente in vari mondi diversi. Sono rimasto
colpito non solo dalla sua creatività, ma anche dalla cura e la gentilezza che
essa dimostra, sempre pronta ad aiutare e promuovere gli autori albanesi e non
solo, in ambito internazionale. Grazie a lei e alla sua collaborazione con il
noto poeta e altrettanto virtuoso traduttore Kujtim Hajdari, a noi scrittori
albanesi, tutti i cieli hanno cominciato a sembrare limpidi dall’eccesso di spensieratezza
che ci offrono, con compassione quasi divina, questi scrittori di fama
internazionale, che possiamo definirli magnificamente “ambasciatori”
della cultura e dell’arte albanese nel mondo. Che gioia immensa quando ti
contattano, offrendo personalmente e generosamente la collaborazione a costo
zero, completamente gratuita, in base ai valori degli autori. Questa gentilezza
dovrebbe essere accolta, in quanto è un caso unico nella cultura albanese e
internazionale. In assenza di promozioni ufficiali, di cui i autori possono
sbattere la testa contro muri di metallo dall’indifferenza e dalla totale
negazione dei valori letterari artistici, per noi è una gioiosa fortuna avere
tale privilegio, che ci allontana i “demoni” del pessimismo, ci scuote
dal sonno e ci stimola la fiducia.

 

 

 

 

E’ molto difficile riassumere in poche righe una sintesi
dettagliata di tutti i complessi fattori che mettono in risalto la distinzione
della scrittrice e poetessa Angela Kosta dagli altri autori. Sto dando
brevemente, a mio avviso, alcune riflessioni su alcune delle poesie che ho
considerato, per analizzare in un altro caso anche la prosa.

 

Nelle poesie di Angela Kosta, è sempre la sensibilità
dell’epoca a decidere i confini del testo, trattando temi universali quali, di cui:
l’amore, la vita e le relazioni tra le persone, il dolore, ma anche la bellezza
dell’esistenza, la figura della donna, la natura, ecc…

 

Con la tenerezza, la generosità, l’eleganza che l’hanno resa
una scrittrice, poetessa e autrice di fama internazionale, Angela Kosta
fornisce la cornice per una vita appagante: il duro lavoro, la passione, la
riflessione, la volontà e la voglia di emettere la differenza.

 

Nel corpus poetico di questa autrice si fondono esperienze
estetiche, dove si addolciscono le emozioni puri e si creano discorsi
appassionati, in una situazione di fusione con la trascendenza, con il mondo,
con la sensibilità di ogni epoca.

 

È la sensibilità di ogni era che definisce ciò che è la
poesia. I codici della poetessa Angela Kosta si mescolano a quelli del lettore,
creando una “lingua creola”, con una generale promulgazione di
importanti elementi strutturali. (Poesia: Elegia)

 

Angela Kosta ha scritto poesie che si distinguono per la
loro tendenza meditativa, dove molte affermazioni poetiche sono svolte
all’interno di testi generalmente brevi. Questo stile di discorso si realizza
attraverso figure ricche, in particolare simboli e metafore, ma anche
attraverso un linguaggio molto intrecciato. (Poesia: Pensieri giallastri)

 

Il punto chiave della poesia di Angela Kosta riguarda
l’originalità e il carattere nascosto del “significato” estetico del
testo.

 

Il testo letterario delle sue poesie si trasforma in
catalizzatore dell’apparizione di volontà, di fede, di passione. Nel piano
di organizzazione formale, l’autrice concepisce il testo estetico come un tutto
significante, completamente sintetico. È proprio il rapporto tra le divisioni
testuali, la divisione in versi, in paragrafi, che rivela il significato
profondo e sconosciuto del testo. La poetessa si sente meglio nei versi liberi,
tali da ogni confine. Le poesie hanno piena coerenza di significato, proprio
quando la comprensione comune è scomunicata al puro non-significato.
Traducendola in un’organizzazione polisemantica della vita, imitando l’elemento
casuale dell’esistenza, l’arte poetica di questo autrice acquista così, una
valenza epistemologica. Angela Kosta, pur applicando diverse lingue come
autrice e traduttrice, utilizza molto bene la lingua letteraria albanese, la
sua madre lingua, dove il testo è automatizzato e la struttura
“anomala” del testo artistico richiama l’attenzione sul testo stesso,
in tutta la sua forma. Nella sua arte, la poetessa ha costruito un regno
di spontaneità senza regole,

 

ha prodotto testi convenzionali, dove il piano espressivo è
legato al piano del contenuto attraverso una relazione di motivazione.

 

Il discorso poetico di Angela Kosta è di natura unica, con
spiccate tendenze ellittiche, che tratta in via prioritaria l’esposizione dei
significati successivi attraverso il ricco sistema di figure. Le sue poesie
sono affiancate alla semplicità, al tangibile, all’euforia e alla tristezza,
con una concezione dinamica delle relazioni tra i vari disagi artistici. Le
creazioni non soffrono dell’oscurità del significato in mezzo a una figura
complicata. La poesia può essere dipinta solo guardando l’ottica dei
segni, in relazione alle unità di riferimento precostituite, al rapporto
sensuale, agli echi ansiosi, al “valore vissuto” che il testo produce
sul soggetto. In molte poesie di Angela Kosta, il pensiero artistico si esprime
attraverso una coesistenza strutturale e non esiste al di là di essa. Questo
collegamento include tutti i livelli del testo: fonema, morfema, parola, verso,
versetti e poesia.

 

(Poesia: Luce della sopravvivenza)

 

Per quanto riguarda alle metafore, la poesia di Angela Kosta
è costruita su un piano metaforico intrecciato con figure di costruzione
sonore. Anch’essa è sottotitolata dal simbolo, ma non è rappresentativo, mentre
in molti spicca l’antitesi della pura e contestuale antonimia, che costituisce
un mezzo prediletto dell’autrice, per dare emotività attraverso il confronto, o
più chiaramente, con l’adiacenza di fenomeni, che si contraddicono a vicenda, o
concettualmente, si escludono. Tutto questo è tanto spontaneo quanto deliberato
nel darti un brivido che ti colpisce. La metaforica interna del testo
artistico, a volte infrangendo anche le regole grammaticali, unisce immagini
che non sono accettabili nelle lingue naturali. L’arte poetica di questa
autrice, incita l’elemento casuale dell’esistenza, traducendo in
un’organizzazione polisemantica, gli ansimatici della vita.

 

Nella sua arte, Angela Kosta, ha costruito un regno di
spontaneità senza regole, ha prodotto testi convenzionali, dove il piano
espressivo è legato al piano del contenuto attraverso una relazione di
motivazione. La semantica di ogni parola, le ripetizioni fonologiche di ogni
materia ritmica, cioè in tutti questi fattori complessi, creano la distinzione
di questa autrice dagli altri. In molte poesie, se si confrontano gli elementi
fonologici che compaiono nell’insieme delle parole e nelle equivalenze; notiamo
che i contrappunti fonologici possono essere collegati a certe categorie
semantiche, dove una proiezione paradigmatica avviene nel sintagma. I testi
poetici sono semanticamente molto vicini, come conseguenza della somiglianza
della loro costruzione lessicale. Tuttavia, si osservano differenze nella
struttura ritmica, le diverse somiglianze che sorgono a livello fonetico dove
la poesia crea una tessitura spietata di significati. (Poesia: Sinfonia
scolpita)

 

“Angela Kosta usa le parole nelle sue poesie come se
fossero le pennellate di una grande artista”, disse il noto scrittore
italiano Adriano Bottaccioli. Essa entra tra i poeti che non esprimono
direttamente idee e credi sociali, ma insiste nel trasmettere l’armonia, la
musica, il profondo l’eco della parola. Perciò le sue poesie diventano
interattive, moltiplicando le orazioni. (Poesia: Lacrima lucente)

 

 

In questa autrice, incontriamo un forte concettualismo del
problema estetico, della dinamica interna, degli eventi e dei fenomeni.

 

Le sue poesie non hanno elementi di arte noiosa, artificiale
e senza vita. I suoi “voli” lirici affrontano la meditazione, con
colori forti di autoriflessione verso una realtà reale, che include e delinea
con colori tristi la realtà socio-psicologica. (Poesia: Un pezzo di pane)

 

 

Angela Kosta tocca la realtà dello specchio sociale –
morale. Il suo spunto è l’uomo comune, che assicura tra i sacrifici una vita
onesta, la realtà dell’esistenza e, in alcuni casi l’uomo identificabile. Nelle
sue poesie, Kosta trasmette un’immagine della colonna che si sta costruendo,
dove c’è molta magia, sofferenza, l’accoglienza del destino, la gentilezza e la
premura. Le sue poesie si inseriscono nel soggetto poetico del mistero, dove si
dispiega il culto per il mondo e per le persone. Prendiamo per esempio la
poesia dedicata alla madre, dove poeticamente appare il sentimento della
poetessa, così come il tormento per lei. Nella figura della madre, la
sensazione è colma di respiro. (Poesia: A mia madre Sofia).

 

 

Nelle poesie di Angela Kosta, nasce il culto di una sorta di
libertà umana, del sentimento di superiorità della specie con coscienza, che sa
emergere sulle perdite, sui dolori e sui rimorsi. Ciò che è evidente in loro, è
la spontaneità, l’accettazione della modesta vita, e quella dell’umanità… Il
sacrificio quotidiano degli esseri umani, la dura quotidiana, il crollo…

 

I suoi versi lirici prendono tratti di meditazione,

 

con forti colori di ripiegatura verso una realtà atroce, che
include e delinea con sfumature tristi la realtà sociale. (Poesia: Bambini
invecchiati) Le poesie di Angela Kosta, possono essere viste come un codice
poetico che trasmette un fatto, una situazione, uno stato emotivo ben
significato. Basta dare un’occhiata alla poesia “A mio fratello
Roland”. È chiaro che nel testo poetico di Kosta, i codici non sono
affatto automatizzati. Il lavoro poetico sul lessico è molto noto. (Poesia: A
mio fratello Roland)  L’autrice attribuisce importanza al lato figurativo,
in quanto è quello che svolge il ruolo principale nell’arricchire il
significato. In questa autrice, il livello delle figure, si trasforma in
evidenza ed evocazione dell’esperienza sensoriale per il mondo. La sua penna
indica la capacità di produrre significati analoghi a quelli delle percezioni
concrete. La poesia di Angela Kosta ha un’alchimia complessa, a volte di
carattere compromettente, dove l’adattamento del verso al significato di
esperienza, non è sempre al centro della sua preoccupazione e delle scelte
finali, della poetessa e del significato finale delle parole quali derivano
dalla loro sistemazione in una certa posizione strutturale. In questo modo si
stabilisce un doppio regime semantico del testo stesso, dandoci una poesia
soddisfacente per ritmo e musicalità. Il significato lessicale convenzionale è
solo una materia prima che viene riformulata dalla struttura poetica,
soprattutto in base agli effetti della musicalità. In questa autrice, la musicalità
non è un fine in sé, ma crea aree complesse di significato che si rinnovano
dopo ogni lettura ed esaltazione.  (Poesia: Sorriso cenere dedicato al
genocidio contro gli ebrei)

 

Angela Kosta occupa anche un posto importante nella prosa,
comprendendo diversi romanzi e novelle. Anche la prosa è nello stile della sua
poesia. Ciò è particolarmente evidente sul piano della loro struttura, dove la
priorità lo assume il simbolismo e numerosi significati testi, come nel caso
delle sue poesie. L’arte è il dominio della libertà, ma i loro rapporti sono
enormemente più complessi. Senza la prevedibilità dell’arte, è allo stesso
tempo la causa e la conseguenza dell’imprevedibilità della vita. Siamo di
fronte ad un’autrice molto particolare, con un talento vitale, con l’estremo
tecnicismo dell’arte letteraria, testimoniato in una serie di opere in poesia e
in prosa. Si può tranquillamente affermare che Angela Kosta, rappresenta oggi,
un fenomeno letterario, un poliglottismo artistico, dove un conglomerato di
talenti e doni insoliti è stato a lungo concepito ed esploso, in poesia, prosa,
traduzioni e promozioni… e tutto il resto che la sua mano scrive e crea.
Angela Kosta è uno dei casi più singolari della nostra letteratura
contemporanea.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Arben Iliazi, nato il 1° marzo 1963 a Saranda, è un poeta, saggista e drammaturgo albanese. Dopo aver conseguito la laurea in Filologia presso l’Università di Tirana nel 1988, ha iniziato la sua carriera come sceneggiatore, ruolo che ha ricoperto fino al 1991. Successivamente si è dedicato al giornalismo, lavorando come giornalista e caporedattore in vari quotidiani della capitale.

Iliazi è conosciuto per il suo contributo alla letteratura albanese, con numerose pubblicazioni poetiche, saggi e opere teatrali. Le sue raccolte poetiche includono Vrundull (Eurorilindja, Tirana, 1994) e La saggezza del mare (Eurorilindja, Tirana, 1997), mentre il suo saggio più noto è Per la pace, contro la pace (Eurorilindja, Tirana, 1998).

Nel campo teatrale, ha scritto e messo in scena numerosi drammi, tra cui Cicerone fatto di plastilina (commedia, 1990), rappresentata al Saranda Professional Theatre con la regia di Thoma Milaj; Mio marito a chilometri zero (commedia, 2009), messa in scena al Teatro Aleksandër Moisiu di Durazzo, con la regia di Milto Kutali e Donard Hasani; The Heir (commedia, 2018), rappresentata al National Experimental Theatre con la regia di Milto Kutali; e The Crown Farce (commedia, 2020), portata in scena al Zihni Sako Theater di Gjirokastër, con la regia di Ledian Gjeçi.

Nel 2021, ha debuttato con il monodramma Con un piede in Paradiso, presentato all’Atelier 31 di Tirana, con la regia di Milto Kutali. Un altro suo lavoro importante è Osman Taka, un dramma storico, presentato nel 2023 a Tirana con la direzione di Naun Shundi e la produzione di Alket Veliu. Tra i suoi drammi più significativi, Delirium (2012) è stato valutato nella decima edizione dell’European Theatre Conversion (ETC) alla Biennale Theater di Wiesbaden, in Germania, dove Iliazi è stato proclamato uno dei 100 migliori autori europei.

Le sue opere teatrali sono state raccolte in 5 opere drammatiche (Neraida, 2003), mentre altre sue pubblicazioni includono Spiritus (2004), The Tersi of Zululand (commedia, 2006) e Lo sposo d’Europa (commedia, 2007).

Arben Iliazi continua a essere una figura influente nel panorama culturale albanese, con una carriera che spazia dalla poesia al teatro, arricchendo la tradizione letteraria del suo paese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Traduzione di: Angela Kosta 

Direttore Esecutivo delle
Riviste: MIRIADE, NUANCES ON THE PANORAMIC CANVAS, BRIDGES OF LITERATURE,
giornalista, poetessa, saggista, editore, critica letteraria, redattrice,
traduttrice, promotrice

 
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