Marina Abramović e Ulay - Breathing In/Breathing Out, 1977

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Marina Abramović e Ulay Breathing In / Breathing Out, 1977 Su L’ArteCheMiPiace a cura di Giuseppina Irene Groccia

Marina AbramoviĆ e Ulay

Breathing In / Breathing Out, 1977




di Giuseppina Irene Groccia |08|Ottobre |2022|




Per la diciottesima giornata del contemporaneo mi piace riproporre una Performance rimasta nella storia dell’arte contemporanea internazionale.

Notata nella mia recente visita al Mumok di Vienna in occasione della collettiva 

Collaborations” a cura di Heike Eipeldauer e Franz Thalmair, dove è stata riproposta con lo scopo di riflettere sull’aspetto delle collaborazioni artistiche.


Le collaborazioni artistiche realizzate da Marina e Ulay  durante il loro sodalizio professionale, sono opere che ogni appassionato d’arte conoscerà alla perfezione. Questo tipo di rappresentazioni destabilizzano e risvegliano molta curiosità ma anche perplessità, a causa dei messaggi astratti,  che veicolano la rottura di schemi mentali conformistici.



In questa Performance del 1977, Marina Abramovic e Ulay, in posizione inginocchiata, premono saldamente la bocca insieme, mentre le loro narici sono bloccate da filtri per sigarette. Ulay respira aria dalla sua bocca in quella di Marina. Marina inala l'anidride carbonica che viene rilasciata e la respira di nuovo in bocca a Ulay. Questa azione si ripete fino a quando entrambi gli artisti non crollano quasi per mancanza di ossigeno. 

Breathing In / Breathing Out” indaga i limiti fisici del corpo e descrive la duplice relazione tra uomo e donna. 

La performance ha l'intimità di fare l'amore ma allo stesso tempo mostra anche il suo lato competitivo e distruttivo. 





Nel tentativo di connettersi con la vita dell’altro nella funzione di vita più elementare, il respiro, si trasforma in un auto-sabotaggio pericoloso per la vita. Proprio come ogni forma di interrelazione simbiotica, c'è la potenziale minaccia di auto-estinzione. 

In Breathing In / Breathing Out, la coppia di artisti negozia l'utopia dell'unione ermafrodita dei sessi, fino all'annientamento reciproco latente.


Marina Abramović e Ulay Breathing In / Breathing Out, 1977 Su L’ArteCheMiPiace a cura di Giuseppina Irene Groccia



Ambramovic e Ulay hanno lavorato insieme dal 1975 al 1988, creando esibizioni che indagavano sui loro confini fisici e psicologici attraverso l'uso incessante dei loro corpi, trasformandoli così in medium per domande sull'identità (di genere), la sessualità e l'esistenza umana.

Con le loro azioni conflittuali e fisiche, miravano a stimolare intellettualmente il loro pubblico. 

Breathing out - Breathing in è una registrazione cinematografica di una performance del 1977 commissionata dallo Stedelijk Museum e realizzata senza pubblico. 

È la controparte di Breathing in - Breathing out, che ha avuto luogo a Belgrado all'inizio di quell'anno, quella volta con un pubblico e catturato in video in bianco e nero.


Marina Abramović e Ulay Breathing In / Breathing Out, 1977 Su L’ArteCheMiPiace a cura di Giuseppina Irene Groccia



Breathing In / Breathing Out



We are kneeling facing and pressing each other’s lips 



Marina:


I am breathing in Oxygen

I am breathing out Carbon Dyoxide 


Ulay:


I am breathing in Carbon Dyoxide

I am breathing out Carbon Dyoxide 


Marina:


I am breathing in Carbon Dyoxide 

I am breathing out Carbon Dyoxide 



Aprile 1077

6th April Meeting

Student Cultural Center

Beograd 


















©L’ArteCheMiPiace - Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 









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