LA POETICA POP E DIROMPENTE DI MARIO STEFANO
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LA POETICA POP E DIROMPENTE
DI MARIO STEFANO
di Giovanni Mastropietro |06|Agosto|2022|
Il lavoro di Mario Stefano può considerarsi come un’ode alla memoria reinterpretata in chiave moderna rifacendosi ad un’estetica pop nell’uso di immagini celebri o massificate, rielaborate in senso pittorico con impareggiabile maestria tecnica, ma soprattutto con una scintilla intellettuale che nobilita il passato e il momentaneamente perduto o dimenticato.
La sua è pop art pura, il suo linguaggio estetico è sempre fresco ed elegante, allegro e ricercato. I personaggi mitici, siano essi personaggi in carne ed ossa, fumetti, o icone della storia dell’arte, vengono destrutturati dalla propria immagine e ricostruiti rinascendo arricchiti da una poetica e una concettualità nuova e dirompente.
Ci sono icone che attraversano il tempo e restano nella memoria, personaggi che per qualche ragione hanno lasciato il segno.
Mario Stefano decide di dar loro nuova linfa vitale, di rivitalizzarne l’immagine invitando chi li ha amati e venerati, e anche chi non li ha mai conosciuti, a celebrarne il ricordo.
La pittura di Mario Stefano risulta quindi essere un’immersione in una sorta di “spazio della memoria”, dentro il quale la reminescenza visiva si trasfigura gradualmente in rappresentazione interiore. La suggestione più intensa della sua pittura infatti nasce dall’intima commistione tra lontananza e partecipazione, distacco critico e coinvolgimento emotivo.
Giovanni Mastropietro
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