“IEROSNIA” : L'EROTISMO TRA IRONIA E ARTE

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I EROS NIA 


 L'EROTISMO TRA IRONIA E ARTE




di Maria Marchese  |11|Febbraio|2022|





“Da certi suoni della voce e del riso, da certi gesti, da certe attitudini, da certi sguardi ella esalava, forse involontariamente, un fascino troppo afrodisiaco.“ 


Gabriele d’Annunzio



Gianfranco Prillo disvela l’infinita tela: la lascia libera sicché, tra le naturali trame, appaiano le sue espressioni. 

L’autore policorese coglie quindi i millesimati istanti di quest'ultima: gesti, risa, ammiccamenti, intercalare… 

Ne subisce, indi, la fascinazione, per poi ricercare un personale attimo estatico, tra segno, colore e forma. 


L’artista inizia un intuitivo gioco seduttivo con le verità inespresse, abbracciate tra i sottili intrecci: col ciglio ama le pieghe, e la mano e le setole del pennello, poi, si avvicendano, per figurare la narrazione artistica.

Gianfranco Prillo pronunzia concretamente la parola κ λείπειν”(ek leipein),  tra le pienezze estetiche della composizione: la metafora rappresenta dall’eclissi suggella, infatti, il ricongiungimento tra l’astro solare e la nottivaga luna. 





Separati da un necessario compito, essi si amano in un celato attimo: laddove l’occhio umano non può appropriarsi dell’evidenza, si consuma una poetica e romantica fiamma. 

Il pittore, legato a questo favolato aspetto, alleggerisce la significanza di quegli incontri, intessendoli di squillanti, e, a tratti, eccessive, note tonali, di fattezze proteste al limite della realtà fumettistica, perché possano parlare, con levità, del suolo amoroso e erotico, allontanando, però, la grevità del giudizio. La veridicità del pigmento acrilico ne testimonia l’immediatezza. 

I protagonisti appaiono come vivaci presenze, attori veri, i cuilineamenti distorcono ironicamente l’aspetto della quotidianità di un palcoscenico umano troppo spesso offeso dal qualunquismo. 





Gianfranco Prillo li assolve dalla schiavitù della perfezione e del socialmente accettabile, per evocare una re-ligo familiare e altresì fiabesca, che nasce da un inconscio bambino. 

Le opere si manifestano come arlecchine storie, in cui l’incoscienza adolescenziale e altresì la profondità del pensiero adulto si fondono, sublimate nello spazio alternativo di una moderna “Sherazade”  : una “vicenda” si distingue dall’altra, pregna di fantasia e intuizione, regalando una salvifica via di fuga rispetto alla banalità. 





“Ella era l’idolo che seduceva in lui tutte le volontà del cuore, rompeva in lui tutte le forze dell’intelletto, teneva in lui tutte le più segrete vie dell’anima chiuse ad ogni altro amore, ad ogni altro dolore, ad ogni altro sogno, per sempre, per sempre… “

Gianfranco Prillo ritaglia, dal lungo tessuto esperienziale e materico, quei particolari episodi, che rappresentano un voltafaccia alle acredini e alle asprezze, arrivando a preservareuna spontaneità indispensabile: lo fa in maniera scanzonata, peculiare e vincente. 







Contatti dell’artista 


Facebook Gianfranco Prillo

Instagram gianfrancoprillo

























 Maria Marchese

Maria Marchese, scrittrice, poetessa e curatrice d’arte, nasce a Como nel 74, dopo la maturità scientifica si iscrive all’istituto internazionale di Moda&Design “Marangoni”, a Milano.

Per oltre 20 anni svolge attività nel settore socio assistenziale.

Dal 2013 affronta da autodidatta il suo percorso di studio nel campo dell’arte, della letteratura e filosofia. Nel 2017 pubblica la sua prima silloge poetica “Le scarpe rosse- Tra tumultuoso mare e placide acque”. Da lì a breve esperisce se stessa nella critica artistica.

Collabora con il blog culturale dell’università Insubria, con lo storico dell’arte Valeriano Venneri, con Exit Urban Magazine e Art&Investments, con il Blog L’ArteCheMiPiace, con l’associazione culturale Nuovo Rinascimento, con la Galleria “Il Rivellino” a Ferrara, con Divulgarti a Genova, con Art Global a Roma, con AArtChannel di Ferrara, con Alessandra Korfias, coordinatrice ponte culturale Italia/Giappone e responsabile di Arti Services.


www.mariamarchesescrittrice.com



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©L’ArteCheMiPiace - Blog Arte e Cultura di Giuseppina Irene Groccia 




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Commenti

  1. Grazie Maria stimo la tua infinita professionalita'.La tua dislettica,la tua penna,sono come i nosppennelli capaci di dipingere e colorare ogni cosa d' immenso.

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